Originalmente inviato da
willy61
Penso che Paranor abbia ottime ragioni.
La professione dell'educatore ha una sua specificità, che non è facilmente ricopribile dagli psicologi (e, in particolare, dagli psicologi con formazione clinica, a mio parere).
L'educatore, come dice il suo nome, educa. Che è cosa diversa (e, in certo senso più ampia, dell'insegnare). Penso all'educazione alla legalità, all'educazione alle "buone maniere" (che non sono affatto "roba da vecchiette"). Ho visto educatori, in comunità con ragazzi che ne avevano passate di tutti i colori, aiutarli pazientemente a rispettare i turni in un gruppo di discussione, insegnare loro come coltivare un orto, aiutarli a piallare una porta (e, al tempo stesso, aiutarli a comprendere il funzionamento del loro corpo, e a trarre piacere dal suo buon funzionamento).
Insomma, tante, tantissime cose che io, psicologo, con quattro anni di scuola di specializzazione alle spalle, non so fare (e non ho intenzione di fare).
E non so farle proprio perché la mia formazione è clinica e, di conseguenza, non si occupa di educare. Nemmeno di educare a cose che vengono ritenute da tutti "buone". Non è compito mio, non ne conosco le tecniche specifiche.
L'educatore non fa diagnosi psicologica. Lo psicologo non educa nessuno. Insieme, ognuno per la sua parte, possono fare moltissime cose.
E, penso, credere di saper svolgere una professione che non si conosce a fondo (e, per conoscerla, occorre - giustamente - laurearsi nella disciplina propria di quella professione) è un errore.
Buona vita