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  1. #1
    Partecipante Super Esperto L'avatar di stellamaranta
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    forse è una domanda stupida

    vivo in un paesino e da quando la gente sa che sto per laurearmi in psicologia mi fa delle domande... e si aspetta delle risposte "professionali"... di solito svincolo... non ho ancora le competenze necessarie ed è facile risp con la psicologia del senso comune...

    premesso questo una cosa mi è rimasta impressa xkè abbastanza frequente... bambini (maschi) che giocano con le bambole. uno di loro (quello che conosco meglio) mi ha colpito. è il secondogenito. ha una sorella di 3 anni più grande. ora lui ha 5 anni e da almeno 2 gioca solo con le bambole, le veste, cura gli accessori (meglio di quanto farei io ) le trucca, è molto vanitoso, non ho visto suoi disegni ma tendenzialmente usa il rosa. è molto socievole anche se con le bambine a volte è un po' aggressivo nel senso che le corre incontro abbraccia forse con troppa foga. la madre è autorevole e molto forte forse più del padre che è più remissivo. a lei fu rilevato un tumore alla mammella. ha cominciato le chemio poco dopo aver partorito il bambino. a detta dei dottori poteva toccarlo poco per gli effetti che le chemio potevano avere sul bambino e ovviamente non l'ha allattato. fino a un anno e mezzo ha visto la madre sempre col cappello e senza capelli.

    posto che la parola "normalità" non è proprio il massimo, voi che ne pensate?

    inoltre xkè ci si fa dei problemi se il maschio gioca con le bambole mentre se la femmina gioca a calcio o con le macchine si è più sereni?
    Ultima modifica di stellamaranta : 27-09-2006 alle ore 22.30.05
    Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere cosi come sei! Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un'opera di teatro, ma non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l'opera finisca priva di applausi.

  2. #2
    Postatore Epico L'avatar di Rae
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    forme di sperimentazione ludica con giocattoli che lo stereotipo attribuirebbe all'altrui sesso son previste come normale fase di crescita e sperimentazione, e di per sè non dovrebbero susciatare grosse preoccupazioni.

    la situazione però è delicata.. lo scarso contatto fisico col bambino, già dall'allattamento, ha effetti non positivi sul rapporto, un effetto immediato potrebbe essere una limitata l'apertura del canale comunicativo tra madre e figlio.. potrebbe essere legato al gioco che va oltre gli stereotipi che il bambino vede imporsi dall'esterno, ma è un "potrebbe" a mio parere..

    i bambini sono a conoscenza della malattia della madre ?
    Ma contro i sentimenti siamo disarmati, poiché esistono e basta, e sfuggono ad una qualunque censura. Possiamo rimproverarci un gesto, una frase, ma non un sentimento: su di esso non abbiamo alcun potere.
    M. Kundera

    "Non siamo uomini di buona volontà se ci limitiamo a piangere ciò che si è perso, se ricordiamo solo ciò che non può più tornare. Lo saremo solo se diventiamo consapevoli di ciò che di meglio c'è in noi, di più vitale, e se seguiamo la voce di questa Coscienza" H.Hesse


    "Non sono cattiva.. è che mi disegnano così"
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    fondatrice con Ele* del f.c.f.c.[fancazziste fan club]con sede in una bella spiaggetta della Croazia...e con una nuova adepta!!Benarrivata Claudina!!


    ...La farfalla , si dice, non sa cos'è il dolore..vive un giorno felice..e poi per sempre muore....

  3. #3
    schizophrenia19
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    Mi sento di dire che il concetto di "normalità" è estremamente relativo-psico-sociale; noi tendiamo a definire appartenente normalità un atteggiamento che meglio si adatta a ciò che è conforme in termini di società, ma mai si parla del singolo individuo. Ben venga un argomento del genere, dunque.
    Innanzitutto, voglio raccontare una storia terribile.

    Un ragazzino di circa otto anni era famoso, nella scuola elementare che frequentava, a causa del suo atteggiamento aggressivo nei confronti delle "femminucce", pur giocando sempre con loro e trovando migliore la loro compagnia.
    Costui aveva un fratellino più piccolo con il quale trascorreva molto tempo, quasi tutto il giorno e non sotto gli occhi dei genitori. Il padre, ad un certo punto, vietò crudelmente e categoricamente al bambino grande di avvicinarsi al fratellino. Si scoprì poi che il grande giocava sempre con le bambole e si faceva portare giochi tipicamente femminili dalle amichette.
    Seppi, anni più tardi, che la faccenda era peggiorata, e non poco: il bambino, dodicenne, si travestiva e si truccava di nascosto. Lo psichiatra che lo esaminò disse che, in sostanza, il bambino era stato "limitato" nelle sue fantasie che avrebbero potuto restare tali se non fossero state soppresse dai genitori; l'esito era un disturbo dell'identità di genere. I poveri genitori fecero seguire, anni dopo, la terapia ipnotica al figlio, ma fu tutto inutile. Il padre cadde in depressione, e da allora non ne ho più saputo niente.
    Posso con certezza affermare che un bambino non va dichiarato "disturbato" o "non normale" a partire da certi atteggiamenti anticonformisti; le cause profonde del disturbo dell'identità di genere vanno spesso fatte risalire a certi traumi (non necessariamente infantili) o a soppressioni violente.

    Il mio consiglio è comunque quello di far vedere il bambino da uno psicologo.
    Comunque è giusto che si sappia che un individuo, per essere nominato "transessuale", deve essere seriamente convinto d'essere una donna.

  4. #4
    Partecipante Super Esperto L'avatar di stellamaranta
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    Originariamente postato da Rae


    i bambini sono a conoscenza della malattia della madre ?

    è difficile dirlo. si sono sentiti dire mamma non sta molto bene e sono stati un po' sballottati da nonni, zii...
    ora lei sta bene anche se ha subito una mastectomia (credo si dica cosi' scusate l'ignoranza!) e cmq credo abbia comportato un trauma per lei che a sua volta s'è potuto riflettere sui figli.

    i genitori non gli negano assolutamente di giocare con le bambole o scegliere i coloro che preferisce anche se sono "da femmina".

    il problema è se considerare o meno il gioco esclusivo di un bimbo con le bambole un segnale di psicopatologia, magari non grave, se è o no un segnale di un disagio.
    Ultima modifica di stellamaranta : 28-09-2006 alle ore 11.14.44
    Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere cosi come sei! Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un'opera di teatro, ma non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l'opera finisca priva di applausi.

  5. #5
    Postatore Epico L'avatar di Rae
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    Originariamente postato da rosannale
    è difficile dirlo. si sono sentiti dire mamma non sta molto bene e sono stati un po' sballottati da nonni, zii...
    ora lei sta bene anche se ha subito una mastectomia (credo si dica cosi' scusate l'ignoranza!) e cmq credo abbia comportato un trauma per lei che a sua volta s'è potuto riflettere sui figli.

    i genitori non gli negano assolutamente di giocare con le bambole o scegliere i coloro che preferisce anche se sono "da femmina".

    il problema è se considerare o meno il gioco esclusivo di un bimbo con le bambole un segnale di psicopatologia, magari non grave, se è o no un segnale di un disagio.
    Io tenderei a non considerarlo come tale, appunto come è stato detto, perchè fanno parte di una sperimentazione e una formazione dell'idea di sè che include anche tratti dell'altro genere.

    Ma contro i sentimenti siamo disarmati, poiché esistono e basta, e sfuggono ad una qualunque censura. Possiamo rimproverarci un gesto, una frase, ma non un sentimento: su di esso non abbiamo alcun potere.
    M. Kundera

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  6. #6
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    secondo voi è la solita importanza che si dà alla virilità dell'uomo a far preoccupare di più x i bimbi che giocano con le bambole rispetto alle bimbe che si comportano da "maschiaccio"?
    Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere cosi come sei! Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un'opera di teatro, ma non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l'opera finisca priva di applausi.

  7. #7
    schizophrenia19
    Ospite non registrato
    No, non credo ke sia quello il problema. La virilità dell'uomo risale all'antichità grazie a quella ke si credeva essere superiorità nei confronti della donna. Se un bambino trova, in un certo periodo della sua vita, un modo d'identificarsi con la madre piuttosto ke con il padre (Freud direbbe "inversione del complesso edipico"), vuol evidentemente dire che egli trova in sè aspetti femminili ke potrebbero portarlo a "immedesimarsi" meglio in quella che, magari, un giorno, sarà la sua partner; sarà forse più aperto e disponibile verso di lei avendo "sperimentato" nei limiti del possibile la stessa situazione.
    Il fatto ke alcune ragazzine si comportino da maschiaccio è forse da far risalire al fatto che esse vogliono riconoscere prematuramente la loro "parità" di diritti con il maschio.

  8. #8
    Partecipante Super Esperto L'avatar di stellamaranta
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    mi riferivo alla diversa preoccupazione da parte dei genitori per i maschi piuttosto che per le femmine
    Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere cosi come sei! Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un'opera di teatro, ma non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l'opera finisca priva di applausi.

  9. #9
    Picciurina L'avatar di peperina
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    Io penso che molto, come dici tu, sia dovuto agli stereotipi sociali...nessuno si preoccupa se una bambina è considerata un "maschiaccio", mentre drizzano tutti le orecchie se un bambino gioca come una "femminuccia".

    Io trovo che questi comportamente siano solamente in minima parte riconducibili ad una confusione di genere.
    A mio parere questo comportamento che descrivi potrebbe essere ricondotto ad un problema di identificazione col genitore di riferimento, oppure può anche essere che il bambino noti che la sorella venga coccolata più spesso, che a lui manchi il contatto fisico con la madre, e che quindi cerchi di ottenerlo tentando di essere più simile alla sorella...
    Ovviamente queste sono mie congetture, sono laureata da poco anche io come voi, ma tpenso che fare delle ipotesi in questo contesto possa essere molto utile e costruttivo

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