vabbè, ho deciso di rompermi le dita a scrivere...sono le 20:48
"Da nord verso sud i clan riescono a drenare di tutto. Il vescovo di Nola definì il sud Italia la discarica abusiva dell'Italia ricca e industrializzata. Le scorie derivanti dalla metallurgia termica dell'alluminio, le pericolose polveri di abbattimento, in particolare quelle prodotte dall'industrie siderurgica, dalle centrali termoelettriche e dagli inceneritori. Le morchie di verniciatura, i liquidi reflui contaminati da metalli pesanti, amianto, terre inquinate provenienti da attività di Bonifica chevanno a inquinare altri terreni non contaminati. E ancora rifiuti prodotti da società o impianti pericolosi di petrolchimici storici come quello dell'ex Enichem di Priolo, i fanghi conciari della zona di Santa Croce sull'Arno, i fanghi dei depuratori di Venezia e di Forlì di proprietà di società a prevalente capitale pubblico.
Il meccanismo dello smaltimento illecito parte da imprenditori di grosse aziende o anche da piccole imprese che vogliono smaltire a prezzi irrisori le loro scorie, il materiale di risulta da cui più nulla è possibile ricavare se non costi.
Al secondo passaggio ci sono i titolari di centri di stoccaggio che attuano la tecnica del giro di bolla, raccolgono i fiifuti e in molti casi li mescola a rifiuti ordinari, diluendo la concentrazione tossica e declassificando, rispetto al CER, il catalogo europeo dei rifiuti, la pericolosità dei rifiutti tossici.
I chimici sono fondamentali per ribattezzare un carico da rifiuti tossici in inncocua immondizia. Molti forniscono un formulario di identificazione falso con codici di analisi menzognere.
Poi ci sono i trasportatori che percorrono il paese per raggiungere il sito prescelto per smaltire, e infine ci sono gli smaltitori.
Questi possono essere gestori di discariche autorizzate o di un impianto di compostaggio dove i rifiuti vengono coltivati per farne concime, ma possono anche essere proprietari di cave dismesse o terreni agricoli adibiti a discariche abusive.
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il costo di mercato per smaltire correttamente i rifiuti tossici impone prezzi che vanno dai 21 ai 62 centesimi al chilo.
I clan forniscono lo stesso servizio a 9 o 10 centesimi al chilo. [...]
L'INchiesta RE MIda del 2003, che prende il nome da una telefonata intercettata di un trafficante :"noi appena la monnezza la tocchiamo la facciamo diventare oro" mostrava che ogni passaggio del ciclo di rifiuti riceveva la sua quota di profitto.[..]
Unendo tutti i dati emersi dalle inchieste condotte dalla Procura di NApoli e dalla Procura di Santa MAria Capura Vetere dalla fine degli anni '90 a oggi, è possibile comprendere che il vantaggio econominco per le aziende che si sono rivolte a smaltitori della camorra è quantificabile in 500 milioni di euro.
L'Operazione Cassipea del 2003 dimostrò che ogni settimana partivano dal nord al sud quaranta tir ricolmi di rifiuti e-secondo l aricostruzione degli inquirenti- venivano sversati, seppelliti, gettati, interrati: cadmio, zinco, scarto di vernici, fanghi di depuratori, plastiche varie, arsenico, prodotti delle acciaierie, piombo. La direttrice nord sud, era la strada privilegiata dei trafficanti. Molte imprese venete e lombarde, avevano adottato un territorio del napoletano o nel casertano trasformandolo in un'enorme discarica. [...]
In Campania finiscono illegalmente i rifiuti di ogni parte d'italia, mentre la monnezza campania, nelle situazioni di emergenza, veniva spedita in Germania ad un prezzo 5 volte superiore a quello che la camorra proponeva ai suoi clienti.
Le indagini segnalano che solo nel napoletano su diciotto ditte di raccolgimento dei rifiuti, quindici sono direttamente colelgate ai clan camorristici"
tratto da Gomorra.
sono le 214
Scrivo lento.
E per favore, non dite ancora che Napoli è sepolta di rifiuti, perchè la gente butta le carte a terra