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Visualizza risultati del sondaggio: Sei d'accordo con Livia Turco sul rimborsare le spese per lo psicanalista?

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  1. #16
    Capablanca
    Ospite non registrato
    Originariamente postato da gieko
    In linea generale mi sembra una proposta che, se non altro, pone attenzione nei confronti degli utenti e riconosce l'utilità della psicoterapia, e ciò appare come una conquista in Italia. Basti pensare che ad esempio in Germania il rimborso da parte della mutua di una buona parte di una psicoterapia è già in atto da anni.

    Tuttavia mi sono venute alcune riflessioni. Soprattutto per quanto riguarda la psicoanalisi, l'elemento economico è parte di una serie di elementi che rientrano nelle motivazioni ed eventuali difficoltà ad intraprendere un percorso analitico. Molto spesso le questioni di "soldi", oltre ad avere indubbiamente una base reale, sono però anche in parte utilizzate come "resistenza". A volte le interpretazioni dell'analista, partendo da questo elemento, si ricollegano a delle difficoltà specifiche del tale paziente che diventano frequentemente parte dei temi inziali dell'analisi. Mi domando come potrebbe cambiare tutto ciò se l'analisi o la psicoterapia fosse "pagata" dallo stato... Credo che ciò potrebbe avere delle implicazioni, anche profonde, su cui varrebbe la pena di soffermarsi a riflettere.

    Pensare e pianificare dei rimborsi statali e governativi per chi desidera intraprendere un percorso psicoterapico credo sia una vittoria di civiltà e democrazia.
    La salute, così come l'educazione, deve e dovrebbe essere DI tutti, un diritto inalienabile di qualunque persona.
    Gieko ed Ikarus78, invece di dare la precedenza alle possibilità euristiche del loro orientamento a scapito del diritto universale di ogni individuo a STARE BENE, ed invece di crucciarsi e crogiolarsi in preoccupazioni di metodo e "tecnicistiche" dovrebbero dare un respiro più etico, professionale e flessibile alle loro riflessioni e scendere dalle torri d'avorio della psicoanalisi come status symbol e come risorsa autoselezionante "per pochi".Potrebbero magari cominciare con il riflettere sul carattere fortemente ubiquitario delle resistenze......se queste non avranno più come valvola di sfogo e maschera da indossare questioni di carattere economico, troveranno sicuramente altri canali per manifestarsi.....non preoccupatevi.......il processo analitico sopravviverà....ciao a tutti
    Ultima modifica di Capablanca : 27-10-2006 alle ore 16.05.41

  2. #17
    Neofita L'avatar di katmandu
    Data registrazione
    14-09-2006
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    11
    mi trovo d'accordo con capablanca, anche se il trattamento economico secondo prassi è considerato un incentivo alla motivazione di alcuni pazienti. ma credo che il punto non sia il trattamento economico, non è un problema se il sistema viene organizzato bene e pensato sulla persona. il centro deve essere il benessere della persona.
    forse mi sono ripetuto. ma credo che il concetto sia chiaro.
    cmq se ciò avverrà sarà una grande conquista per la nostra società, spero solo non venga fatta alla solita italiana maniera. capisc'a mme!

  3. #18
    Partecipante Super Figo L'avatar di ikaro78
    Data registrazione
    06-07-2004
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    Milano
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    1,975
    Gieko ed Ikarus78, invece di dare la precedenza alle possibilità euristiche del loro orientamento a scapito del diritto universale di ogni individuo a STARE BENE, ed invece di crucciarsi e crogiolarsi in preoccupazioni di metodo e "tecnicistiche" dovrebbero dare un respiro più etico, professionale e flessibile alle loro riflessioni e scendere dalle torri d'avorio della psicoanalisi come status symbol e come risorsa autoselezionante "per pochi".Potrebbero magari cominciare con il riflettere sul carattere fortemente ubiquitario delle resistenze......
    Semplicemente: non sai di cosa parli!

    Saluti,
    ikaro

  4. #19
    Neofita L'avatar di katmandu
    Data registrazione
    14-09-2006
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    11
    scusa ikaro78, ma dici a me che non so di che parlo?
    spiegati meglio.

  5. #20
    Partecipante
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    44
    Sento di esser d'accordo con quanto affermato da Capablanca e katmandu. Credo che la questione del denaro nel percorso psicoanalitico abbia a che fare con una "perdita" che in qualche modo il paziente debba affrontare, un qualcosa che sul piano materiale debba cedere e "dare" e che implichi anche una certa quota di sacrificio; ma è anche vero che di perdite e costi se ne ravvisano anche altri, pur se non adesivamente sostitutivi, come ad esempio il tempo, sottratto allo studio, al lavoro, alla vita privata..Insomma, la questione potrebbe esser ripensata. Mi piacerebbe ugualmente che Ikaro78 approfondisse e chiarisse la sua posizione, dal confronto potrebbero aprirsi prospettive non considerate.
    E comunque vi invito a rileggere le dichiarazioni del ministro, che effettivamente parla di psicoterapia (almeno secondo quanto riportato nell'articolo presente su Ops) e non di psicoanalisi (come invece forse erroneamente scritto nel titolo del medesimo)!

  6. #21
    Capablanca
    Ospite non registrato
    "Semplicemente: non sai di cosa parli.
    Saluti, Ikaro."

    Non so bene perchè ma non mi aspettavo nulla di diverso.
    Quando il mio caro coetaneo partecipante esperto ci degnerà di qualche sfumatura e deciderà finalmente di colorare un pò le sue riflessioni così da rendercele più visibili, questo forum ne trarrà giovamento sicuro e chissà che non si delineino percorsi non ancora pensati. Non so gli altri, Ikaro, ma io non ti "vedo". Descriviti e descrivi con qualche pennello in più, aggiungi acqua, diluisci le tinte forti, l'espressionismo più materico ha una gran fascino, e ne sono il primo irretito, ma ALLE VOLTE il potere di un acquerello o di semplice grafite è ineguagliabile.
    Vorrei solo capire.
    Un saluto a tutti.
    Ultima modifica di Capablanca : 30-10-2006 alle ore 16.52.32

  7. #22
    Neofita
    Data registrazione
    28-10-2004
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    Siziano
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    5
    personalmente conosco almeno un paio di persone che pur avendone un gran bisogno hanno dovuto rinunciare anche al semplice counseling.
    Il disagio creato da problemi di carattere psicologico colpisce sempre più persone, di fasce sociali diverse: non si capisce perchè non meriti la stessa attenzione delle 'malattie' medicalmente definite.
    E' proprio il fatto di non essere 'riconosciute' come malate, che porta molte persone con problemi psicologici ad accusare disturbi che possano essere 'oggettivamente' riscontrati dai medici e quindi meritori di attenzione e cura.
    Se cominciamo a considerare il disturbo psicologico come quello 'fisico', molto cambierà anche nel costo sociale di certi disturbi non riconosciuti.

  8. #23
    Neofita
    Data registrazione
    22-06-2005
    Residenza
    sicilia
    Messaggi
    2
    A parte l'ignoranza in termini del ministro, non credo che ilk rimborso sia la strada giusta da seguire, piuttosto credo che sarebbe più utile aumentare gli PSICOTERAPEUTI o gli PSICOLOGI all'interno degli enti pubblici, dove l'utenza con basso reddito può usufruire di tali professionisti senza svenarsi...invece pensano bene di tagliare i fondi alla sanità!!!!

  9. #24
    Neofita
    Data registrazione
    17-06-2006
    Residenza
    Treviso
    Messaggi
    1
    sono assolutamente d'accordo. è una vergogna parlare di psicoanalisi invece che di psicoterapia!!! anche perchè solamente chi può permetterselo va in analisi ( ci vogliono anni)!!! certe volte rimango senza parole.
    ciao :

  10. #25
    Matricola L'avatar di WendyPan
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    13-01-2005
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    16
    Ciao a tutti leggo ora la notizia, mi fa piacere. Io credo che si intenda la psicoterapia in generale. E' un'ottima notizia a mio parere, perché si riconosce alla psicoterapia il potere di "cura" come alla medicina, e non di qualcosa di diverso, un di più a cui ricorrerebbero le persone che hanno soldi da spendere. In tutto questo però pregherei l'Ordine degli Psicologi di stabilire anche una soglia massima dell'onorario da corrispondere per l'analisi didattica nelle scuole di psicoterapia, perché è obbligatoria in alcune (e io sono convinta che sia anche necessaria per la preparazione personale) però non si possono costringere gli studenti futuri psicoterapeuti a pagare delle cifre elevate oltre alle quote della scuola, anche perché prima di iscriversi non si conoscono mai le tariffe della psicoterapia personale e/o didattica. Ci vorrebbe una tariffa minima per studenti. Ciao a tutti

  11. #26
    Partecipante Super Figo L'avatar di ikaro78
    Data registrazione
    06-07-2004
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    Milano
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    1,975
    Non so bene perchè ma non mi aspettavo nulla di diverso.
    Quando il mio caro coetaneo partecipante esperto ci degnerà di qualche sfumatura e deciderà finalmente di colorare un pò le sue riflessioni così da rendercele più visibili, questo forum ne trarrà giovamento sicuro e chissà che non si delineino percorsi non ancora pensati. Non so gli altri, Ikaro, ma io non ti "vedo". Descriviti e descrivi con qualche pennello in più, aggiungi acqua, diluisci le tinte forti, l'espressionismo più materico ha una gran fascino, e ne sono il primo irretito, ma ALLE VOLTE il potere di un acquerello o di semplice grafite è ineguagliabile.
    Vorrei solo capire.
    Un saluto a tutti.
    Non ho ben capito il discorso sul "ti vedo/non ti vedo", comunque c'è 1 vasta letteratura psicoanalitica sul significato simbolico del prezzo da pagare per la seduta, basta sfogliare 1 qualsiasi manuale di tecnica psicoanalitica.

    Saluti,
    ikaro

  12. #27
    Partecipante Leggendario L'avatar di gieko
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    28-03-2004
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    Mi sembra che ci siano due questioni separate che stanno emergendo, una relativa alla proposta di legge, l'altra ai costi/sacrifici di una terapia.

    Ho letto il testo della proposta di legge (http://www.altrapsicologia.it/conten...1776&zoneid=71) e mi sembra di aver capito che fondamentalmente si tratti di fornire una prestazione in appoggio alle strutture pubbliche con conseguente remunerazione, come dicono questi due articoli:

    1. Le prestazioni di assistenza psicoterapeutica presso i Centri di psicoterapia e/o i professionisti accreditati rientrano nel sistema di partecipazione al costo di cui all’articolo 2, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 29 aprile 1998, n. 124 e possono essere prescritte singolarmente o a ciclo. Gli assistiti partecipano al costo delle prestazioni pagando l’importo indicato nel Nomenclatore tariffario delle prestazioni specifiche ambulatoriali ammesse per il Servizio Sanitario Nazionale, di cui al D.M. 22 luglio 1996, direttamente ai Centri di psicoterapia o ai singoli professionisti presso i quali effettuano il trattamento. Sono esclusi dal pagamento i totalmente esenti.

    2. La remunerazione ed il rimborso dei Centri di psicoterapia e/o dei singoli professionisti di cui all’articolo 2, comma 2, è definita dalle regioni e dalle province autonome, sentiti gli ordini professionali, nell’ambito della procedura di cui agli articoli 8-quinquies e 8-sexies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni, comunque in misura non superiore al minimo delle tariffe indicate dagli ordini professionali.

    Mi sembra che così la faccenda si ponga in modo differente perchè si finisce per diventare degli psicoterapeuti privati succursali della mutua, un paradosso che sarebbe tutto da gestire. Quale professionista si accollerebbe, ad esempio, questa modalità di cura (che comportano contatti e verifiche della terapia con il centro pubblico inviante, certificazione di supervisioni etc.) per una cifra non superiore al minimo tariffario (che peraltro è pure stato abolito)?

    L'altro considerazione è rispetto ai costi e anche ai tempi, alle energie e quant'altro impegate per la psicoterapia viste come un sacrificio cui si farebbe volentieri a meno. Mi rendo conto che ci siano problemi reali (cui siamo i primi ad andare incontro nelle nostre esperienze psicoterapeutiche personali), ma ci rendiamo anche conto che la psicoterapia può diventare rapidamente qualcosa di utile e prezioso per il nostro benessere? Che comunque il fatto di potersi permettere (in tutti i sensi possibili) una psicoterapia ben condotta è una conquista personale non indifferente?

    Un saluto a tutti
    gieko

  13. #28
    anch'io sono pienamente d'accordo con questa nuova proposta. non è possibile che una persona, per cercare di risolvere dei problemi personali, se ne debba creare degli altri. mi sembra un tantino un controsenso... contando anche com'è aumentato il costo della vita e come invece gli stipendi siano tutti uguali...

  14. #29
    scusate, ho ciccato.
    l'espressione corretta era che gli stipoendi sono rimesti uguali

  15. #30
    Super Postatore Spaziale L'avatar di Accadueo
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    31-03-2003
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    2,536
    Originariamente postato da gieko

    Mi sembra che così la faccenda si ponga in modo differente perchè si finisce per diventare degli psicoterapeuti privati succursali della mutua, un paradosso che sarebbe tutto da gestire.
    Ciao Gieko, ma quale sarebbe questo paradosso?


    Quale professionista si accollerebbe, ad esempio, questa modalità di cura (che comportano contatti e verifiche della terapia con il centro pubblico inviante, certificazione di supervisioni etc.) per una cifra non superiore al minimo tariffario (che peraltro è pure stato abolito)?
    Nel momento in cui il sistema pubblico sanitario deciderà, per necessità e per nuove possibilità legislative, di inviare una persona ad un centro privato di psicoterapia o psicoterapeuta singolo, continuerà ad avere importanti responsabiltà verso l' utente e queste responsabiltà necessariamente si traducono con i resoconti della qualità del lavoro professionale dello psicoterapeuta esterno al sistema e anche dell' utente. Se io dovessi mandare mio figlio all' asilo, prima mi informerei sulla struttura se è accreditata o meno (qualifica), secondo mi aspetto che il maestro come la scuola mi informino delle relazioni tra mio figlio e tutti i personaggi che girano intorno e della qualità di apprendimento (cambiamento), terzo chiedo a mio figlio il suo punto di vista rispetto al sistema scolastico (feedback). Io come padre (forse un giorno ), nel momento in cui lo mando a scuola, non smetto di avere delle responsabiltà su mio figlio e se il maestro (psicoterapeuta) dovesse dirmi che ha imparato durante la sua formazione che la qualità dell' insegnamento e della relazione con l'allievo (utente) deve rimanere esclusivo e "segreto", io (sistema sanitario) semplicemente gli tolgo la fiducia e quindi l'invio di mio figlio in quella struttura.
    Rispetto alle relazioni cura-pagamento-feedback-supervisioni, se dovesse passare questa legge e il tariffario minimo dell' ordine, significherebbe riscuotere 55 euro a incontro. L'invio di 10 utenti significherebbe un guadagno di 550 euro a settimana che in un mese risulterebbero 2200 euro.. e parliamo di 10 utenti.. non so se hai a che fare con consultori, centri di salute mentale, ma qui nella mia zona ci sono liste d'attesa mensili, per non parlare del fatto che se non ci fossero tirocinanti l'attesa diventerebbe annuale. In 2 giorni 10 utenti si possono incontrare e ciò significherebbe che teoricamente avrei 4 giorni per i clienti privati o per fare niente. Una supervisione costa 400 euro? L'onorevole (uno dei pochi casi dove mi sento bene nel dire "onorevole") Cancrini sa benissimo che nel momento in cui ci saranno invii a psicoterapeuti privati, questi saranno soprattutto di casi cronici e talmente complessi che se non fai supervisione almeno una volta al mese tempo un anno si è burn out (bruciati o cotti). Quindi possiamo decidere se continuare a vedere la supervisione come un furto da parte delle scuole private di psicoterapia o come una "salvezza" per il terapeuta.
    Rispetto a chi dice e alla letteratura psicoanalitica che descrive significati simbolici della moneta in analisi, mi vien da dire che non può non passare una novità del genere "solo" per questa idea.. che inizino a fare ricerche su nuovi significati simbolici sulle prestazioni da invio ASL o che continuino a seguire le loro idee nell' attività privata.
    ciaociao

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