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Discussione: II Caso Clinico

  1. #1
    Picciurina L'avatar di peperina
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    08-09-2002
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    II Caso Clinico

    Questo caso è interessante perchè formulato in dialogo tra paziente e terapeuta... ci proviamo? magari invece che ipotizzare subito una diagnosi proviamo ad analizzare le frasi che ci fanno più riflettere...e che cosa ci portano a pensare

    Intervistatore: Raccontami di quando le cose per te erano particolarmente difficili. Quando accadde?

    Paziente: Intorno a Natale, lo scorso anno.

    Intervistatore: E quanti anni avevi?

    Paziente: 13.

    Intervistatore: Hai 14 anni ora, giusto?

    Paziente: Sì.

    Intervistatore: Quando le cose andavano per il peggio, puoi dirmi che cosa ti disturbava in quel momento?

    Paziente: Beh, soprattutto il fatto che le cose che facevo erano veramente stupide, e non avevano alcun senso; ma io le dovevo fare ancora, era come se avessi paura che accadesse qualcosa se non le avessi fatte.

    Intervistatore: Quali erano le cose che facevi?

    Paziente: Al mattino quando mi vestivo, avevo veramente paura che ci fossero dei germi nei miei abiti e nelle mie cose, così stavo in piedi e li scuotevo per mezz’ora. Mi lavavo prima di fare ogni cosa – se volevo lavarmi la faccia, lavavo prima le mani; se mi preparavo a vestirmi, prima lavavo le mani; e poi anche senza motivo. Lavare le mani non era abbastanza, ed iniziai ad usare l’alcool per pulirle. Era inverno e faceva freddo e questo mi fece sanguinare. Anche se le tenevo sotto l’acqua, sanguinavano dappertutto, e apparivano orribili, e tutti pensavano che io avessi una malattia.

    Intervistatore: E quando ti lavavi molto, quanto tempo impiegavi?

    Paziente: Circa 6 ore al giorno. Al mattino non avevo una grande possibilità di scelta, perché dovevo alzarmi alle 6 ed essere pronta per la scuola. Tutto ciò che facevo era vestirmi come meglio potevo. Non avevo neanche il tempo per spazzolarmi i capelli. In quel tempo non facevo mai colazione, così tutte quelle cose… era proprio così complicato e non avevo tempo per fare nulla.

    Intervistatore: Mi hai parlato anche di altre cose, oltre al fatto di lavarti, che ti preoccupavano riguardo allo sporco: cioè avevi degli schemi su come fare le altre cose.

    Paziente: Beh avevo come degli schemi fissi nella mia mente e se sentivo qualcosa per esempio, che avesse a che fare con i germi o con le malattie, sentivo che si trattava di qualcosa di brutto, mi attraversavano la mente cose del tipo “sbarazzatene e andrà meglio” pensando ad una certa parola.

    Intervistatore: Che specie di cose?

    Paziente: Numeri o parole che sembravano fornire una specie di protezione.

    Intervistatore: Quali numeri e quali parole?

    Paziente: Cominciava col 3 ed i multipli di 3 e poi parole come ‘sapone ed acqua’, qualcosa di simile; e poi i multipli alti di 3 fino a 123 o qualcosa del genere. A quel punto la cosa era veramente grave.

    Intervistatore: In quel momento veramente credevi che ti sarebbe accaduto qualcosa di brutto se non avessi fatto queste cose? Era una sensazione o veramente avevi paura?

    Paziente: No! Ero terrorizzata che qualcosa accadesse. È strano, perché tutti dicevano sempre quanto fossi sensibile ed intelligente. Ma io cercavo di chiarire per far loro capire che cosa stavo cercando di dire, ed essi dicevano, “È stupido”; io lo sapevo, ma quando ero sola, le cose andavano peggio di quando ero con gli altri, perché andare in giro con gli amici mi faceva dimenticare la maggior parte di tutto questo. Ma quando ero sola… lo stesso, la mia mente vagava verso ogni specie di cosa ed io preparavo nuovi schemi, nuovi rituali e nuove idee, e cominciavo a preoccuparmi sempre di più delle persone che potevo far stare male e delle cose che realmente potevano andar male se io non le avessi fatte.

    Intervistatore: Quali erano le persone per cui ti preoccupavi di più che potessero star male?

    Paziente: La mia famiglia, fondamentalmente la mia famiglia.

    Intervistatore: Qualche persona in particolare della tua famiglia?

    Paziente: Mia nonna, ha 83 anni e sai, ero proprio preoccupata che… So che è anziana e che non ha da vivere più a lungo, ma io mi preoccupavo che forse qualcosa potesse veramente farla stare male, o qualcosa del genere.

    Intervistatore: C’è mai stato qualcosa di simile nella tua mente prima dei 13 anni, quando è iniziato?

    Paziente: Bene, vediamo… mia madre, la sua famiglia è sempre stata in genere molto ordinata ed estremamente pulita e questo ha potuto influire, perché sono cresciuta in quel tipo di ambiente. Ma mi è sempre piaciuto essere pulita ed ordinata, e non mi sono mai permessa di camminare per casa con le scarpe fangose o qualcosa di simile…

    Intervistatore: Ma le tue preoccupazioni sul pulito, su quante volte facevi le cose – hanno mai inciso nel tuo modo di fare le cose che volevi fare?

    Paziente: Molte volte. Decidevo di andare in qualche posto con un amico, partivamo alle 11 del mattino ed io volevo fare una doccia prima di partire. Così mi alzavo intorno alle 6 del mattino, e qualche volta, non mi bastavano nemmeno 5 ore.

    Intervistatore: E ciò avveniva a 13 anni. Ma prima non è accaduto mai nella tua vita qualcosa di simile? Oppure tu ricordi che questa è stata la prima volta?

    Paziente: È stata la prima volta.

    Intervistatore: Hai in qualche momento avuto la sensazione di avere altre idee particolari sulle forze dell’al di là… sul tuo essere capace di controllare le cose magicamente o di essere controllata?

    Paziente: Ho veramente paura del soprannaturale. Non mi piace dire che credo nelle superstizioni e cose simili, ma suppongo veramente di agire perché mi spaventano. Quando ero piccola in realtà non mi preoccupavano, ma ora le evito più che posso. Come il numero 13 adesso, se viene fuori, non mi preoccupa, ma piuttosto ora mi accade con il numero 7.

    Intervistatore: Così sei superstiziosa, ma non hai mai sentito una voce speciale che ti diceva…

    Paziente: Sì. È come… se io cercassi di descriverlo, gli altri penserebbero che io vedessi piccole persone che ballano intorno, e quello era sbagliato perché tutto era, non era come una voce, ma proprio come un pensiero.

    Intervistatore: Più o meno come se tu fossi capace di sentirti pensare?

    Paziente: Giusto.

    Intervistatore: Hai visto cose che altre persone non potevano vedere?

    Paziente: No.

    Intervistatore: So che stai andando molto bene a scuola ed in corsia qui all’ospedale. Ti rimane qualche traccia dei problemi che avevi con i tuoi rituali?

    Paziente: Beh, tutte le persone sono più o meno come me. Possono vedere piccole cose che farò. Per esempio, controllerò qualcosa due volte, o tre volte, perché quello è un numero speciale. Per esempio, se leggo qualcosa e veramente non lo capisco, forse lo controllerò una volta di più e poi, una volta di più farà tre. Ma niente veramente di esagerato. È stato veramente positivo, perché io sono uscita ed ho fatto una doccia, e mi sono vestita, e mi sono lavata il viso e spazzolata i denti, e tutto questo in mezz’ora! Questo è veramente positivo per me perché non ero in grado di farlo prima.

    Intervistatore: Perciò, in generale si può dire che si tratta di cosa di cui ti accorgi solo tu, e che probabilmente chi divide la stanza con te non sarebbe in grado di notarle, anche se tu sai che ci sono. Bene, molte grazie.

    Fonte: DSM IV
    Ultima modifica di peperina : 22-10-2006 alle ore 16.58.50

  2. #2
    Super Postatore Spaziale L'avatar di Accadueo
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    Ciao
    A prima vista, quello che noto sono tre termini su cui gira la conversazione: protezione, preoccupazione e controllo. Inoltre, la sensazione che ho avuto e che questa ragazzina vivesse, prima dell' ospedale, in casa da "sola" o al massimo con la nonna di 83 anni.
    Questa piccola donna ha probabilmente avuto a che fare con altri specialisti prima dell' ospedalizzazione e della consulenza con questo terapeuta: linguaggio sul sè analitico e dettagliato e utilizzo di termini specifici come "schemi fissi", "rituali", "superstizioni".
    Riguardo al tipo di intervista, pare una di quelle che vengono effettuate prima di dimettere il paziente dalla "corsia ospedaliera". A 13 anni le venne diagnosticato (forse) disturbo ossessivo compulsivo; il tipo di domande dell' intervistatore confermano la ricerca di questa diagnosi del passato e inoltre attua una piccola indagine (passato e presente) su possibili sintomi schizofrenici.
    ciaociao

  3. #3
    Postatore Epico L'avatar di Ele*
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    Una cosa non mi è chiara: pare che questa ragazza sia guarita, o cmq sia in fase di guarigione, ma non è chiaro perche'si sia sviluppato questo problema di ossessione-compulsione Inoltre non parla della famiglia,allude solo alla nonna 83enne e alla famiglia della madre..e mostra anche qualche lieve accenno di schizofrenia. Personalmente indagherei anche all'interno della famiglia e al gruppo di amici


    Questa qua è per te
    e anche se non e` un granché
    ti volevo solo dire
    che era qui in fondo a me.
    Perché sei
    viva viva cosi come sei quanta vita mi hai passato
    e non la chiedi indietro mai

    *Non si vede che col cuore.L'essenziale e'invisibile agli occhi*-Il Piccolo Principe-
    *..per una magia così,dice,vale la pena vivere..*
    //qUeLLe DeL cUrLy PoWeR\\
    Proud To Be A Ciccins
    fondatrice con Rae del f.c.f.c.[fancazziste fan club]con sede in una bella spiaggetta della Croazia...1°adepta:claudina!
    FemminaComeLaVita
    "ah beh, cos'è la vita senza draghi?"
    ..vogliono ballare un po'di piu',vogliono sentir girar la testa,voglio sentire un po'di piu',un po'di piu',le donne lo sanno,le donne l'han sempre saputo..
    La mia Libreria

  4. #4
    Picciurina L'avatar di peperina
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    Accadueo come al solito
    Sono anche daccordo sul fatto che
    Accadueo scrive:attua una piccola indagine (passato e presente) su possibili sintomi schizofrenici
    Infatti chiede se ha mai visto cose che gli altri non potevano vedere ecc, non sono però daccordo su quello che dice Ele
    Ele* scrive:mostra anche qualche lieve accenno di schizofrenia
    Perchè la ragazzina dice di non aver mai visto cose che gli altri non potevano vedere, ed inoltre riesce a fare un esame di realtà delle sue ossessioni e compulsioni, comportamento che invece nella schizofrenia è compromesso infatti dice che "le piccole persone che ballavano" era soltanto un suo pensiero, una metafora per rendere l'idea di quello che succedeva nel suo cervello e di tutte le sue ossessioni ha un giudizio negativo dicendo che "perdeva molto tempo" e che erano "comportamenti stupidi"

    Inoltre penso sia più giusto parlare di remissione piuttosto che guarigione, visto che la ragazza è ospedalizzata e probabilmente sta assumendo dei farmaci

    Secondo voi l'insorgenza del disturbo a 13 anni è precoce?
    Ultima modifica di peperina : 25-10-2006 alle ore 14.16.52

  5. #5
    Super Postatore Spaziale L'avatar di Accadueo
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    ciao
    secondo me non è precoce l' insorgenza del disturbo. Ad esempio, sarei curioso di cercare a chi "appartiene" l' insorgenza del disturbo. Tipo qui, nella mia zona (agrigentino) il "disturbo" potrebbe essere rappresentato e raccontato per la mancanza di acqua e di un tot di recipienti a disposizione. Anche un solo bagno in casa potrebbe far sorgere il "disturbo". Per me, una persona che sta chiuso in bagno per tre ore ha problemi, soprattutto se devo fare pipì. Una ragazzina che fa i lavori di casa con passione, si pulisce i vestiti, controlla le suole delle sue scarpe per non sporcare e ha relazioni amicali, non è considerata solitamente ossessiva o comunque una che ha problemi, piuttosto viene osannata ed è motivo di orgoglio (ancora di più se per esempio il pomeriggio tornando da scuola lava anche la nonna 83enne). Quando c' è acqua a volontà, più di un bagno per non generare file, ma spunta il sangue (insorgenza del "disturbo"?), allora si inizia a pensare che forse sia il caso di preoccuparsi.
    Mi piacerebbe, in questo caso, fantasticare anche sull' intervistatore e sul "se c' ero io avrei fatto..." se siete d' accordo.
    Secondo voi, è maschio o femmina?
    Quale è il suo ruolo in questo incontro?
    Rispetto ad alcune risposte della ragazzina, voi, avreste spaziato su altri argomenti?
    Sempre rispetto ad acune risposte, avreste dato consigli di qualche tipo?
    L' intervistatore nelle sue domande segue ipotesi precise?
    Rispetto alla storia raccontata dalla ragazzina, ci sono stati punti che vi hanno "scosso" di più rispetto alla vostra storia?
    Avete la possibilità di parlare con uno o più familiari, invitate qualcuno? nessuno? Tutti? E come mai?
    ciaociao

  6. #6
    Picciurina L'avatar di peperina
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    WOW! quante domande...
    Io ho parlato di "disturbo" proprio per non formulare subito una diagnosi e cercare così di focalizzarci su tutto il setting piuttosto che sul mero se x allora y, che nella nostra professione non porta a nulla
    Preferite un altro termine?

    Per quanto riguarda il conduttore del colloquio... se dovessi esprimermi sul suo sesso direi che è un uomo, ma temo che sia un pregiudizio creato dal sostantivo al maschile, e dal fatto che l'uomo viene sempre creduto più sistematico e meno emotivo, proprio quello che emerge dalle sue domande
    Il suo ruolo, come accennato da te Accadueo, secondo me è quello di accertarsi della reale remissione dei sintomi nella previsione di una dimettere la paziente, e di accertarsi se accanto al "disturbo" principale sia possibile rintracciare qualche altra patologia.
    Consigli assolutamente non ne avrei dati, forse sarei stata un po' più incoraggiante nel toccare determinati argomenti.
    Per esempio la "famiglia" viene liquidata in un paio di domande e chi conduce il colloquio si accontenta di sapere soltanto della nonna (probabilmente perchè è già a conoscenza, dai colloqui precedenti, dell'ambiente familiare completo). Avrei chiesto come mai si preoccupava principalmente della nonna, se era lei che l'aveva cresciuta se si fosse mai trovata nella situazione di confrontarsi con una sua malattia ecc ecc
    Per il colloquio con la famiglia, di certo avrei chiamato mamma e papà, per capire fino a che punto non abbiano capito cosa stava succedendo o fino a che punto l'abbiano sottovalutato (una ragazzina che sta in bagno 5 ore qualche sospetto dovrebbe destarlo...).
    Sicuramente il conduttore segue uno schema decisamente forte, che ha la finalità di riassumere tutto il percorso della ragazza

    -insorgenza
    -caratteristiche e gravità
    -durata
    -comorbità
    -remissione?

    voi che ne dite?

  7. #7
    Partecipante Affezionato L'avatar di mammina77
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    a casuccia mia...
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    Ciao a tutti! Sicuramente è poco indagato l' aspetto relativo alla famiglia, che però potrebbe essere stato indagato in precedenti colloqui, anche perchè se la ragazzina è arrivata all' ospedalizzazione ci saranno sicuramente stati precedenti colloqui... Io penso però che il rapido accenno alla famiglia sia molto significativo, sia perchè parla di una nonna con cui passa il tempo, dando l' impressione che questa figura sia per lei un' importante figura di attaccamento che ha paura di perdere tanto che i suoi pensieri catastrofici si rivolgono subito alla nonna... Poi ci dice della madre e della sua famiglia, che sono sempre state persone ESTREMAMENTE ordinate e pulite... Quindi per sua stessa ammissione capisce di essere stata influenzata dal suo ambiente famigliare... Andrebbe indagato se il fatto di non entrare con le scarpe sporche o altri comportamenti simili le erano imposti dalla madre e in che modo ciò avveniva... E' comunque una ragazza che ha delle risorse personali e degli appoggi sociali, in quanto cita spesso gli amici... Si potrebbe lavorare anche su queste notizie, sulla sua vita sociale, oltre che famigliare, anche perchè quella famigliare non deve esssere una vita molto piacevole... Io penso che l' intervistatore sia sia mosso in maniera adeguata, perchè ha investigato le aree più significative che permettono sia di fare una diagnosi, sia di fare delle previsioni a breve e medio termine, perchè ovviamente la ragazza, anche se sarà dimessa dalla corsia dovrà affrontare ancora un lungo periodo di terapia... Anche secondo me l' intervistatore è un uomo perchè è molto metodico e propone un' intervista strutturata seguendo quasi punto per punto i criteri del DSM per fornire la diagnosi di DOC....

  8. #8
    Partecipante Esperto L'avatar di ilarietta84
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    a casa mia
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    *EDIT*
    Ilaria mi dispiace ma qui si parla solo del caso clinico postato, per fare le tue richieste ci sono le stanze apposta.
    Chiara
    Ultima modifica di peperina : 28-10-2006 alle ore 19.08.13
    La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le contempla...

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