Dialogare con altri modelli senza per questo perdere la propria "identità" mi sembra la giusta via. Tuttavia il dialogo non è sempre possibile: non parliamo tutti la stessa lingua nella nostra disciplina.
Forse è utile appianare le differenze in un contesto pubblico per non dare l'immagine di frammentazione reale in cui siamo immersi e di cui, nel suo piccolo, questo forum ne è la riprova: solo in questo modo possiamo evitare che muoia un moribondo.
D'altra parte mi auguro - mettendomi nella prospettiva del paziente - che tale disomegeneità, indice certo di complessità e promotrice di creatività in fermento, sia una fase della psicologia e che possa ridursi complessificandosi per dare un'immagine "reale", seriamente più unitaria.
O, a mio parere, la torre di Babele sarà destinata a crollare e verremo considerati dai posteri riedizioni aggiornate di maghi e stregoni.
La scienza è anzittutto consensualità tra gli scienziati.
Santiago