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  1. #31
    Partecipante Assiduo
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    01-04-2006
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    roma
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    121
    ma tu dici cosa m'interesserebbe fare sempre nel sociale?al di fuori del sociale,rassegnata e svogliata farei la commessa,la segretaria,la cameriera..un lavoro che non rifarei piu' è l'educatrice nell'asilo nido..questo è certo!

  2. #32
    Postatore Compulsivo L'avatar di LuisaMiao
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    07-02-2005
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    Monza
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    ti capisco, ma in parte....
    nel senso che di anni ne ho 26 e un lavoro ce l'ho: faccio l'educatrice di sostegno a scuola e in domicilaire. è il lavoro che voglio fare per sempre? No. Onestamente però sono fortunata, nel senso che non lo odio e mi piace...
    Hai provato a proporti come educatrice per le scuole? Come animatore per le materne? Progetti anche piccoli ma che aiutano a farsi conoscere e ad entrare nel giro di persone che poi vengono chiamate... nel CAG, centri diurni per disabili, centri per gli anziani, l'Alzeimher...
    E poi, tolti i neonati e quelli piccoli di bambini, qual è il target con cui hai più dimestichezza? più conoscenza? con cui vorresti lavorare? proporre un progetto in qell'area: si può?

    comunque un forte abbraccio di solidarietà!
    Ultima modifica di LuisaMiao : 04-01-2007 alle ore 13.00.20
    Não sei o motivo pra ir
    só sei que não posso ficar
    não sei o que vem a seguir
    mas quero procurar.
    (Mafalda Veiga)

    Il mio blog

  3. #33
    Violinfrau
    Ospite non registrato
    Esatto, e' quello che intendevo io.
    Si possono fare tantissimi lavori, anche inventarseli....partendo dai propri interessi.
    Non dico che sia facile, io non posso saperlo perche'non sono ancora laureata, pero' l'importante e' continuare a tentare e non arrendersi.

  4. #34
    Partecipante Assiduo
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    01-04-2006
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    roma
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    121
    a roma non è proprio facile...non ti prendono neanche se hai buoni progetti..si entra solo x concorsi o conoscenze

  5. #35
    Postatore Compulsivo L'avatar di LuisaMiao
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    07-02-2005
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    e fuori Roma? io mi scarrozzo 1 ora di macchina tutti i gg perchè in quel Comune i servizi sociali lavorano sul serio e quindi ci son più possibilità...
    provare intorno a Roma, nei centri più piccoli?

    e poi, anche se non ti prendono subito, preprare un progetto tira fuori entusiasmo, il che conta: per presentare un progetto comunque bisogna che priam ci crediamo noi e ci dimostriamo ottimisti ed entusiasti, se no per quale motivo gli altri dovrebbero darci anche solo retta?
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  6. #36
    Partecipante Assiduo L'avatar di GRONCHIO
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    18-10-2004
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    Roma/Viterbo
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    127
    Per favore, basta con questa storia della passione....non se ne può più!
    Mi fermo qui, tanto mi sono sfogata abbastanza sul thread di "Roma".
    I miei sogni sono lucciole, perle di un animo ardente. Nelle tenebre calme della notte lampeggiano in frammenti di luce. Rabindranath Tagore.

    La cambio io la vita che
    non ce la fa a cambiare me
    bevi qualcosa, cosa volevi
    vuoi far l'amore con me
    la cambio io la vita che
    che mi ha deluso più di te
    portami al mare, fammi sognare
    e dimmi che non vuoi morire...

  7. #37
    Partecipante Assiduo
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    01-04-2006
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    anche io sono daccordo...la passione non basta...è inutile..sono forse un po' piu' realista di voi...magari x voi sono cinica..non lo so..

  8. #38
    Postatore Compulsivo L'avatar di LuisaMiao
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    07-02-2005
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    io non parlavo di passione...
    ma di credere in quello che si sta proponendo.
    onestamente, come faccio anche solo a pensare di poter prendere sul serio un progetto che mi viene proposto, se la pesona che me lo propone non trasmette fiducia nel progetto, nella sua utilità, entusiasmo nel vlerlo mettere in atto,..?
    c'è anche chi questo riesce a simularlo bene... e ben venga.
    ma se si lavora a un progetto da proporre senza un minimo di slancio lo capiranno anche dall'altra parte. certo, poi tutto è già concordato e messo in mano al raccomandato di turno (singolo, coop o ente poco importa), ma se noi non siamo i primi a dare il 100% sarà impossibile trovare chi creda in quello che presentiamo.

    Claudette, non so se sei realista o se ora vedi tutto nero... io sono una che non si butta giù facilmente, spero solo di darti qualche idea su cui lavorare
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  9. #39
    Partecipante Assiduo
    Data registrazione
    01-04-2006
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    neanche io mi butto giu' facilmente...ma dopo 2 anni e mezzo di no..di rifiuti..di speranze andate in fumo..di porte chiuse...è normale essere amareggiati

  10. #40
    Violinfrau
    Ospite non registrato
    Anch'io la penso come Luisa.
    Non mi butto mai giu', qualsiasi cosa succeda. Dai, vedrai che ce la farai!!!

  11. #41
    Postatore Compulsivo L'avatar di LuisaMiao
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    07-02-2005
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    Originariamente postato da claudette77
    neanche io mi butto giu' facilmente...ma dopo 2 anni e mezzo di no..di rifiuti..di speranze andate in fumo..di porte chiuse...è normale essere amareggiati
    certamente...
    ma non credo che continuare a dirti che sì, è vero, il mondo fa schifo serva a qualcosa.... (e lo so anch'io che è vero, e spesso lo si pensa)

    comunque, un forte abbraccio

  12. #42
    Partecipante Assiduo
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    01-04-2006
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    non cerco questo...però neanche dire vedrai che cambierà...dai non mollare... non sopporto piu' queste frasi..sono le stesse di 2 anni fa

  13. #43
    Partecipante Super Esperto
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    25-07-2003
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    743
    In modo forse brusco mi verrebbe da dirti che riuscire a fare la psicologa, in questo periodo, ha le stesse probabilità di fare un terno al lotto (ma costa molto di più e guadagni molto, molto, meno).
    Se però è proprio quello che vuoi fare (della serie o questo o niente) devi essere pronta a fare una serie di sacrifici, con la consapevolezza che potrebbero anche non essere ripagati.
    Credo che sia necessario mettere sulla bilancia la soddisfazione professionale (fare il lavoro che si voleva fare) e quella personale (famiglia, affetti, ecc.) e vedere per cosa sei disposta a fare sacrifici.
    Sacrifici che potrebbero essere ripagati (io qualche anno fa ho fatto la scelta di dedicarmi al lavoro e allo studio, ora faccio la psicologa e ho un compagno, però non posso permettermi di fare un bambino) o no (in questo forum ci sono molte altre esperienze meno positive).
    Per ognuno di noi la risposta sarà diversa: quando io ho scelto di dedicarmi al lavoro non avevo una vita affettiva particolarmente ricca e i sacrifici non mi pesavano, per altre persone con situazioni diverse (es. figli) non era proponibile fare le scelte che ho fatto io.

    Una volta deciso a cosa vuoi dare la priorità credo che convenga muoversi nella direzione prescelta e in modo costante.
    Se vuoi lavorare come psicologa nell'ambito clinico-sociale difficilmente, con la concorrenza che c'è, troverai subito un posto da psicologa.
    Ma la gavetta è più sopportabile se ci avviciniamo almeno un pò all'ambito che ci piace...
    Io lavoro come psicologa infantile e se dovessi scegliere un posto dove iniziare la gavetta sceglierei la scuola o l'asilo, non perchè ami la cacca dei bambini (confesso che ho cambiato un pannolino solo una volta è ho usato i guanti usa e getta!) ma perchè una volta inserita in un asilo o in un nido potrei proporre sportelli per genitori, serate, formazione per insegnanti. Però devo esserci dentro per poterlo fare.
    Ma se i bambini non ti piacciono capisco che sia doppiamente frustrante fare un lavoro che non è il nostro e in un ambito che non ci piace.
    Se vuoi lavorare con gli adulti prova con le comunità, con i centri anziani, con l'orientamento...

    Se invece decidi che la strada della psicologia è troppo irta di ostacoli e piena di incognite, passa ad altro.
    Dopotutto hai una laurea, non credo che commessa o cameriera siano le uniche alternative.
    Conosci qualche lingua? Prova come impiegata-segretaria in qualche ufficio.
    Magari fai un corso di stenografia (se serve) o di qualsiasi altra cosa ti possa aiutare a trovare un lavoro che sia comunque per te graficante.
    Prova con le ripetizioni, come baby-sitter (io mettevo nelle inserzioni "solo bambini dai 3 anni in su" per essere sicura di non avere a che fare con pannolini e simili), come impiegata in un'agenzia di viaggi, come segretaria presso un avvocato, come impiegata in agenzie interinali (leggevo nel forum che ti fanno fare test psicologici anche se non sei psicologo),...
    certo che se non hai esperienze o competenze in nessun settore qualcosa dovrai fare: ci sono molti corsi (anche gratuiti) che ti permettono di imparare lingue, elementi di amministrazione e varie.

    Però, secondo me, è importante fare una scelta e non estremizzare della serie "o psicologa o cameriera", credo che ci siano in mezzo tante opportunità che potrebbero darti anche la possibilità, in futuro, di avvicinarti un pò di più alla psicologia.
    Come cameriera o commessa faccio fatica ad immaginarlo, ma come segretaria in uno studio legare, per esempio, potrebbero aver bisogno di qualche competenza/parere psicologico in caso di separazioni, abusi e altro.
    L'importante è infilarsi in qualche posto e, se non con una visione ottimistica della vita, con la fantasia necessaria per inventarsi la cosa giusta al momento giusto.
    Vimae

  14. #44
    Partecipante Assiduo
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    ti ringrazio...io non voglio lavorare con i bambini altriment avrei preso l'indirizzo evolutivo..puoi darmi qualke consiglio per quanto riguarda l'indirizzo clinico...io ho queste passioni: le comunità..i consultori..gli ospedali...le tossicodipendenze e le dipendenze in generale...il carcere..la criminologia... tu cosa faresti se fossi in me? le cose che ti ho citato sono impossibili..si accede solo tramite concorso...io non voglio mollare..la voglio fare la psicologa...ma non so come muovermi e nn posso iniziare a fare del volontariato per inserirmi perchè nn ho 20 anni...ti ringr anticipatam claudia

  15. #45
    Partecipante Super Esperto
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    25-07-2003
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    Io lavoro con i bambini, quindi sul clinico-adulti mi vengono in mente poche cose.
    Però credo sempre sia fondamentale chiarirsi se stai cercando un lavoro e basta o qualcosa come psicologa, perchè nel secondo caso preparati a lavori sottopagati e richieste di "volontariato".
    Come lavori da non psicologa credo ce ne siano tanti, devi solo vedere per quali puoi avere più competenze (sai le lingue? sai scrivere velocemente a computer e sotto dettatura? sai stenografare? conosci elementi di diritto, amministrazione o altro?).
    Come lavori per avvicinarsi alla psicologia mi vengono in mente comunità e cooperative, che però sono difficili da raggiungere perchè meta, oltre che degli educatori veri e propri, di tutti gli aspiranti psicologi che stanno cercando di avvicinarsi alla psicologia.
    Ed ecco che allora c'è la guerra al ribasso: "fuori dalla porta ne ho almeno 20 disposti a lavorare per meno di tot".

    Pensando ad ospedali e consultori hai mai pensato a lavorare come segretaria in qualche studio medico? Magari inizi a conoscere qualcuno...
    Magari in uno studio ginecologico dove potresti crearti uno spazio di consulenza (sempre che tu poi abbia reali competenze in quel campo).
    Per il carcere mi viene in mente che ci sono cooperative che si occupano dell'inserimento lavorativo di detenuti ed ex detenuti, quindi di orientamento... certo non è fare la criminologa, ma da quel che so io credo che quella figura esista solo nei film...

    Però ripeto che prima dovresti decidere cosa vuoi fare e poi fare passi in quella direzione, perchè se deciderai di muoverti verso la psicologia devi scordarti posto fisso, stipendi sopra i 900 euro (se sei fortunata) e mettere in conto altra formazione (la laurea da sola non basta) e il fatto che non sarà mai uno di quei lavori dalle 9,00 alle 18,00 e poi stacchi fino al giorno dopo.
    Si tratta di continuare a formarsi, progettare, leggere libri, andare a convegni... tutte cose che costano denaro e tempo (tempo che potresti dover sottrarre anche agli affetti o alla vita personale dato che molti corsi si svolgono nel fine-settimana)
    Vimae

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