Bella idea, la tesi su SL. Sta già iniziando a prendere forma?
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Ciao, a presto!
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Sono interessanti queste cose che dici, che hai osservato, anche se non appartengono solo a SL, anche tra i blogger (io ne sono ormai una) ci sono delle 'relazione' di questo genere...Questo mi fa pensare che un poco tutto 'internet' dia la possibilità di 'incontrare' chiunque e di potersi mettere nelle situazioni da te descritte...Ma, mi domando, nella vita di tutti i giorni è davvero così diverso?
ma senza soldi non posso accedere al sito x poter visitare cio che è stato realizzato dai babbioni?..la cosa mi interessa....
Hai perfettamente ragione. Succede la stessa cosa anche per altri giochi on line: ho parecchi amici che passano molto tempo su "world of warcraft" et similia, a volte preferiscono passare la notte a giocare che uscire con la fidanzata o gli amici. Quando la cosa diventa così totalizzante, mi spaventa! Come si fa a paragonare la vita reale con quella virtuale? E addirittura spendere SOLDI VERI (questa cosa mi ha lasciato basita) o farsi un'altra famiglia in un posto che non esiste?
Secondo me, come in ogni caso, il troppo stroppia: non bisognerebbe esagerare, e quelli che esagerano sono molti, credetemi!
Secondo me è un errore (o perlomeno, un'operazione che espone a diversi rischi) fare un distinguo fra "vita reale" e "vita virtuale". Da questo punto di vista Second Life è già partita col piede sbagliato nella scelta del nome. Anche se, forse, il suo intento non era tanto proporre una specie di vita alternativa, ma piuttosto porre l'accento sul fatto che ciò che si può fare attraverso quest'interfaccia rispecchia moltissimi aspetti della vita stessa.
Ci sono, è vero, persone che scindono ciò che sono e fanno in SL dal resto della loro vita. Questa è una delle cose che, a mio avviso, possono creare dipendenza o risultare alienanti....a meno che quelle stesse persone non riescano a vivere SL solo come gioco e gli diano lo spazio che appunto un gioco merita (non quindi una seconda vita, ma una sorta di gioco di ruolo all'interno della prima).
La questione dei soldi, invece, non dovrebbe stupire. La gente da sempre è disposta a spendere per giocare, o per i propri hobby...e alla fine SL risulta uno dei giochi meno dispendiosi in circolazione.
In ogni caso, è verissimo il fatto che più un bene, uno strumento, una realtà si diffonde fra la popolazione, più è facile aumentino i casi di dipendenza. Del resto, si può essere dipendenti da mille cose: cibo, droga, alcool, sesso, lavoro, persone.....
Non penso ci voglia un particolare equilibrio o forza di carattere per fruire in modo non patologico di Second Life. E' anche vero che, quando questo equilibrio non c'è, è particolarmente facile scivolare verso la patologia, perchè viene quasi totalmente meno il controllo sociale o familiare che può fungere da tampone in molti altri campi.
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Sai, lithium, bene o male la penso come te
Second life si può davvero definire solo un gioco?
Parlo in qualità di ex-giocatrice e sinceramente non mi pare affatto che lo si possa, proprio per tutti gli “equivoci” nati dei quali avete parlato, definire un semplice gioco on-line. Diciamo che si è spinto un po’ troppo in là dal semplice dilettarsi comandando un avatar che rispecchi noi stessi, perché i giocatori, perlomeno la maggior parte di essi, si propongono scopi svariati e tra loro differenti non del tutto consoni ad un sano giocare… C’è infatti chi ne fa un uso a livello economico, per incassare, chi lo utilizza come mezzo per conoscere nuove persone, finendo per incontrarle non solo nella vita virtuale ma anche (e molto facilmente, data la ripetuta frequenza dei casi) nella vita reale… non che questo sia un aspetto del tutto negativo, dipende però dalle sfumature che andrà ad assumere in un secondo momento.
Il fatto di impegnarsi a costruire una vita parallela a quella che stiamo vivendo, ha dei pro ma anche dei contro. Bisogna essere maturi e capire, o meglio non confondere, quello che è un gioco dal quotidiano vivere… Finchè è uno spazio in cui ci si sfoga e si capisce che ciò che è frutto di quel mondo rimane in quel mondo ok, ma se si è soliti creare un canale tra un gioco simulatore di vita e la vita reale… Dobbiamo domandarci se stiamo facendo la cosa giusta. Perché non si può vivere realmente un una vita che ha acquisito aspetti tipici e prettamente correlati al mondo virtuale… o viceversa, anche se nel dire viceversa è bene chiarire qualche aspetto. Infatti proprio perché è un gioco-simulatore di vita si “deve” creare un mondo parallelo che ci rispecchi, ma ciò non significa che dobbiamo trasportare la nostra vita nel gioco. Ossia, non dobbiamo vivere solamente nel gioco, non dobbiamo renderci schiavi di un pc e diventare ossessionati o curare solo le relazioni di questo mondo a sé stante, bensì è bene avere un’idea precisa del “confine” gioco VS realtà.
In maniera più chiara, non dobbiamo farci condizionare da ciò che avviene all’interno del gioco, perché tutto quello che accade lì ha uno scopo prettamente ludico. Ad esempio
non dobbiamo farci influenzare da un’ipotetica infatuazione nata nel gioco tra il nostro e l’avatar altrui di modo che vadi a gravare sull’attuale e vera relazione che viviamo nella quotidianità… Sembra un’aspetto irrilevante e banale, ma non del tutto a parer mio.
Il giocare è un’aspetto fondamentale nella vita dell’uomo, è importante per la crescita, e secondo me non ha età, cioè gli attimi del gioco non sono presenti solo nell’infanzia, ma ci accompagneranno sempre, perché dunque trasformarlo in fonte di malessere e regressione?
Amo suonare la batteria e adoro tutto ciò che riguarda la psicologia
Ciao pulce, come ho proposto già a lithium, vorrei chiederti una grandissima cortesia... sto cercando persone che abbiano particolare interesse verso second life o che cmq abbiano avuto anche una breve esperienza in SL... ho intenzione di fare la tesi proprio su questo argomento, anche se ancora deve prendere forma. Ti andrebbe di aiutarmi? magari compilando un questionario in futuro? grazie mille in ogni modo e grazie a tutti quelli che eventualmente vorranno dare lo stesso contributo!
(*'°:,..Crys..,:°'*)
Volentieri Shannarah... Quando serve aiuto per chiedere qualche informazione a riguardo, (sempre se sappia dartela ) sono qui
Amo suonare la batteria e adoro tutto ciò che riguarda la psicologia
Per il questionario ci sono anche...anche io ho avuto una breve esperienza in merito...
Sasi
L'argomento è interessantissimo.....
Aggiorno questo thread con dei link ad articoli che parlano di alcune ricerche ed esperienze in campo psicologico svolte su SL:
Esperienze di Ricerca Psicologica su SecondLife:
La prossemica nel mondo reale e nel mondo virtuale - Psicocafé
La Dr.ssa Giulietta Capacchione descrive nel suo blog, “PsicoCafè”, un'interessante ricerca sulla prossemica in SL ed i suoi rapporti con quella ordinaria. Lo studio è stato condotto dal Dr. Nick Yee (Stanford University), e pubblicato nel 2006 su "CyberPsychology and Behavior".
Psicologia degli avatar: l?effetto Proteus : Onedirectory notizie
In questa pagina si parla degli studi sull'influenza dell'aspetto dell'avatar sul comportamento, e in particolare delle ricerche condotte in SL da Nick Yee e Jeremy Bailenson sul cosiddetto "Effetto Proteus".
Applicazioni di Psicologia Clinica su SecondLife:
arscurandi.it : NEWS - Sbarca su Second Life l'Istituto Auxologico
Un articolo in cui viene descritto il progetto Eureka, dal nome dell'isola virtuale di SL in cui è stato riprodotto fedelmente l’ospedale San Giuseppe di Piancavallo. Si tratta di un'esperienza realizzata nel trattamento psicoterapeutico dell'obesità e dei disturbi alimentari dall'Istituto Auxologico Italiano, da anni impegnato nell’applicazione della realtà virtuale alla psicologia clinica.
Degli stessi autori è possibile consultare il testo integrale (in inglese) di un articolo pubblicato sul Journal of Medical Internet Research, 2008, 10(3), e21, "A Second Life for eHealth: Prospects for the Use of 3D Virtual Worlds in Clinical Psychology", all'url
A Second Life for eHealth: Prospects for the Use of 3-D Virtual Worlds in Clinical Psychology | Gorini | Journal of Medical Internet Research
psicoterapia cognitiva su SL | Il Cannocchiale blog
Breve intervista al Dr. Craig Kerley (Craig Kamenev in SL), psicologo americano creatore del Center for Positive Mental Health, uno studio virtuale del Metaverso dove conduce sedute di psicoterapia individuale e di gruppo, rivolte sopratutto a pazienti con Fobia Sociale.
Ricordo inoltre, per chi fosse iscritto a SL, la possibilità di visitare “Virtual Hallucinations”, un progetto finanziato e voluto dalla University of California e diretto dal Dr. James Cook, conosciuto in SL come Nash Baldwin. Si tratta di una clinica virtuale in cui si propone al visitatore di provare l’esperienza delle allucinazioni normalmente vissute dagli schizofrenici: la percezione deforme dell’ambiente intorno a loro, nella fattispecie il sentire voci e le distorsioni visive (vedere immagini strutturarsi come persone o cambiare). Il contenuto delle allucinazioni riproduce quello esperito da due pazienti schizofrenici realmente esistiti, un uomo e una donna. L'intento è di sensibilizzare ed empatizzare il vasto pubblico alla condizione vissuta dagli schizofrenici, ancora oggetto di troppi pregiudizi e di facili schematizzazioni sotto la generica etichetta di “follia”.
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Salve a tutti,vorrei sapere se c'è qualcuno interessato a svolgere una vera e propria ricerca su second life vviamente applicata al nostro campo di indagine,e magari chissà pubblicare qualcosa...fatemi sapere