Infatti, è proprio qui il punto, che la traduzione è spesso fuorviante, in psicoanalisi più che altrove, nella teoria classica istinto e pulsione non si sovrappongono affatto, cito la mitica Letyzzetta di ops (che è molto più preparata e più brava di me a spegare) e scrisse in un suo vecchio post rispondendo ad un utente: "Se l'essere umano è preformato (!?) al compimento di alcuni comportamenti (l'istinto alla suzione) cosa che credo abbia una specificità in termini neurobiologici, tutt'altra cosa è la pulsione. Questa si appoggia (Anlehnung) all'istinto autoconservativo ed assume, solo nell'umano, un significato collegabile alla gratificazione di un piacere e non più al soddisfacimento di un bisogno (se ti è nota la differenza tra bisogno e piacere). Questo è il motivo per cui, intorno al terzo mese di vita, il piccolo umano rintraccia un piacere anche dalla suzione del dito o del ciuccietto da cui, come saprai, non esce il latte. Prima del terzo mese esiste il latte ricercato seguendo un istinto, dopo il terzo mese esiste (anche, per appoggio) il seno, ricercato con piacere".Dipende da cosa intendi per istinto. La parola è utilizzata anche in biologia ma ha una valenza differente. Nella teoria classica istinto e pulsione tendono a sovrapporsi, come dimostrano anche le incertezze nella traduzione inglese del tedesco Trieb con drive piuttosto che istinct.
Per il resto sai come la penso, il concetto di Pulsione o Libido, per come lo inteva Freud, è per me un concetto storico.
A parte questo, credo che un grande merito della Klein sia comunque quello di aver salvaguardato la "pulsione di morte": trovo che sia ancora molto attuale, non solo a livello epistemologico, ma anche e soprattutto nella clinica, ancor di più nei cosiddetti "nuovi sintomi".
Credo, a mio modesto parere, che sia impossibile fondare la psicoanalisi su "riscontri oggettivi" (e qui ci sarebbe da aprire un nuovo topic), ché l' "essenziale è invisibile agli occhi" con buona pace di Stern e dell'infant research! ;-)
Saluti,
ikaro