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Discussione: Molestie sessuali

  1. #181
    neuropsy33
    Ospite non registrato
    Intendi quando me l'ha fatto? Mah, sicuramente avrà avuto i suoi problemi con il marito, non lo so. Oppure era mezza disperata. Fatto sta che le ho dato una bastonata che non se la dimentica più!

  2. #182
    Partecipante L'avatar di Giuliac80
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    10-09-2004
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    provincia di Bologna
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    Scusate l'intromissione, ma mi sembra che il rancore portato avanti per così tanti anni, celi un'insicurezza personale piuttosto radicata. Anch'io quando ero bimba, ho avuto insegnanti che mi dicevano chiaramente che non avrei avuto modo di intraprendere alcuno studio, se non quello professionale..ed ora ho raggiunto il mio obiettivo, che ovviamente non coincideva con il loro e ne sono fiera. La maggior rivincita non è sputare veleno addosso a chi allora non si è comportato come doveva, capendo e con tolleranza, ma comunicargli semplicemente ciò che siamo stati capaci di diventare con le nostre forze. La tua maestra non ha colpe, se non quella di non aver capito la tua frustrazione del momento..ma ora tu hai studiato e devi fare tu il passo successivo e forte..perdonare. Col rancore nel cuore si vive male..Non è bello odiare, non almeno da persone civili ed intelligenti.
    Giuly

  3. #183

    Riferimento: Molestie sessuali

    Citazione Originalmente inviato da PsykoSamu Visualizza messaggio
    Molte volte le donne non parlano per timore, molte altre perché il limite tra maleducazione e molestia è sottilissimo.
    Spesso manca una presa di coscienza di quello che è la molestia: non è necessario arrivare all'atto per averne una definizione, ma questo molte donne lo ignorano.
    Citazione Originalmente inviato da marygrace83 Visualizza messaggio
    forse le donne-e mi ci metto anch'io- hanno paura che la reazione poi sia: ma io non ti ho fatto niente, 6 tu che hai frainteso, ti 6 inventato tutto....etc...passando poi x quelle che non sono
    Citazione Originalmente inviato da PsykoSamu Visualizza messaggio
    Sarebbe interessante sentire l'opinione di qualche maschietto del forum.
    L'adolescente che ti ha dato una pacca diventerà un uomo che non si renderà neppure conto che quella che compie è una molestia, questo perché probabilmente lui non ci arriverà da solo e nessuno glielo farà notare.
    E' disgustoso a dirsi, ma questi signorotti se ne escono con "Mi hai frainteso" proprio perché per loro quel modo di fare non è fastidioso e tantomeno non è considerabile una molestia.
    Questi commenti li possono scrivere soltanto chi ha una profonda comprensione del problema. Non mi piace generalizzare, ma ho constatato con le mie stesse mani che oggi se una ragazza denuncia una molestia viene considerata iper-sensibile e/o iper-femminista. Attraverso i forum e la vita reale, mi sono resa conto che l'idea che oggi si ha delle donne è che non le puoi toccare che quelle maledette si comportano da ''prime donne'' ed urlano subito che le hai stuprate. Donne dalla denuncia facile, dallo ''schok facile'', che pensano di avercela d'oro, che vanno dall'avvocato per ripicca. L'idea che quel gesto le abbia leggermente 'turbate' non li sfiora neanche. Così, quando sono andata dal mio avvocato, quello mi ha suggerito di trovarmi un ragazzo.
    A quanto pare oggi se un ex ti prende per la testa, si abbassa la patta e ti costringe (senza successo) ad un rapporto orale, non è considerata molestia. Anzi, è visto come il tentativo passionale di un ex innamorato di riconquistare la propria amata. Non importa che lei pianga, si dimeni, gli dica di smettere, e lui insiste, la strattona, la tocca. Oggi, in questo periodo di crisi, mica si può rovinare il futuro di un giovane mettendolo in galera o sporcandogli fedina penale con carichi pendenti per una carezza? Che diamine, non esageriamo. Il tutto è attribuibile ad una delusione amorosa, ed io non sarei altro che un'ex invidiosa. Ho 21 anni, all'epoca 19. E' da due anni che sono iscritta all'università, e sono due anni che devo dare ancora il primo esame. Il suo futuro non deve essere rovinato, il mio invece si. Concordo con chi ha scritto che per queste persone il loro ''modo di fare'' non è fastidioso e non è considerabile una molestia. Permettetemi di citare letteralmente cosa mi ha scritto quell'animale quando a mio volta gli scrissi, piena di rabbia, di vergognarsi : << [...] ti abbraccio, ti consolo, ci baciamo, ti chiedo di farmi un pompino e "vai in giro a dire alla gente che ti ho molestata"? Stai uccisa, trovati un ragazzo invece di rompere le scatole a me! O ti è rimasto in gola e che sono fidanzato? >>
    La situazione è grottesca, assurda, se non ridicola. Con queste persone non c'è proprio speranza. Non si rendono conto. Nella mente malata di questo disturbato, la mia rabbia, il mio dolore, sarebbero causate ''dall'averlo perso''. Il motivo è semplice. L'ho rifiutato più e più volte prima di quella sera, e la mia ''insistenza'' nei suoi confronti (insistenza nel dirgli di vergognarsi, nel dirgli che faceva schifo) è stata vista da lui come se adesso fossi io quella che non si rassegna più, quella pentita dalla fine della relazione. Vedermi ''strisciare'' ha soddisfatto il suo ego. Ha vinto lui. Io non posso fare nient'altro se non ''starmi''. Vedo la sua vita felice, e vedo me che arranco, che annaspo. Sono ferma a due anni fa. A breve avrò un colloquio con lo psicologo dell'università (le molestie non sono tuttavia di sua competenza), ma la mia paura è che il tutto venga banalizzato, come è già stato fatto, è che venga additato come una semplice delusione amorosa. Io per prima non gli ho dato la ''dignità'' che meritava, confermando chi ha scritto che le donne non hanno la giusta considerazione di se. Vorrei però lasciare ''qualcosa'' con questo lungo intervento, sperando che possa essere utile a chi come ha cercato un consiglio, un punto di vista esterno o uno spunto di riflessione. Non saranno parole ''illustri'', stilisticamente perfette, che rimangono impresse, ma sono parole che nascone dall'esperienza : Non si è pentiti se si chiede semplicemente scusa. Non sono scuse vere. Ognuno deve avere dignità per se stesso e 5 parole senza senso sono inaccettabili. Nessuna persona onesta fa queste cose innanzitutto, ma se uno è veramente pentito, va al primo commissariato e si auto-denuncia. Queste si che sono scuse sincere. Ma dire 'scusa' e poi non prendersi la propria responsabilità per paura che le cose possono andar male, queste sono scuse false. E' un senso di colpa finto. Non esistono né sono ammissibili i ''mezzi pentimenti''.

  4. #184
    Banned
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    Riferimento: Molestie sessuali

    Ciao Sciusciula,
    penso che la tua testimonianza offra un'occasione utile per poter riflettere sul valore di noi donne e sulle relazioni dalle quali stare alla larga....
    Personalmente non credo abbia vinto lui.Capisco quel che vuoi dire, ma a mio avviso avrebbe vinto lui se tu fossi stata consenziente a subire le sue molestie. Invece tu hai avuto coraggio, la fiducia nel tuo valore di persona, ti ha portato a lasciarlo, e hai fatto benissimo!
    Apparentemente lui può sembrarti felice, ma chi sarebbe disposto a vivere secondo uno stile di relazione come il suo,così descritto ?
    Spero che il percorso che farai con lo psicologo ti aiuti a superare questa situazione e ti incoraggi nelle prossime sfide per l'università e per le prossime relazioni.
    Ultima modifica di Haidy2009 : 21-02-2013 alle ore 18.15.41

  5. #185
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    Riferimento: Molestie sessuali

    Citazione Originalmente inviato da Sciusciula Visualizza messaggio
    Questi commenti li possono scrivere soltanto chi ha una profonda comprensione del problema. Non mi piace generalizzare, ma ho constatato con le mie stesse mani che oggi se una ragazza denuncia una molestia viene considerata iper-sensibile e/o iper-femminista. Attraverso i forum e la vita reale, mi sono resa conto che l'idea che oggi si ha delle donne è che non le puoi toccare che quelle maledette si comportano da ''prime donne'' ed urlano subito che le hai stuprate. Donne dalla denuncia facile, dallo ''schok facile'', che pensano di avercela d'oro, che vanno dall'avvocato per ripicca. L'idea che quel gesto le abbia leggermente 'turbate' non li sfiora neanche. Così, quando sono andata dal mio avvocato, quello mi ha suggerito di trovarmi un ragazzo.
    A quanto pare oggi se un ex ti prende per la testa, si abbassa la patta e ti costringe (senza successo) ad un rapporto orale, non è considerata molestia. Anzi, è visto come il tentativo passionale di un ex innamorato di riconquistare la propria amata. Non importa che lei pianga, si dimeni, gli dica di smettere, e lui insiste, la strattona, la tocca. Oggi, in questo periodo di crisi, mica si può rovinare il futuro di un giovane mettendolo in galera o sporcandogli fedina penale con carichi pendenti per una carezza? Che diamine, non esageriamo. Il tutto è attribuibile ad una delusione amorosa, ed io non sarei altro che un'ex invidiosa. Ho 21 anni, all'epoca 19. E' da due anni che sono iscritta all'università, e sono due anni che devo dare ancora il primo esame. Il suo futuro non deve essere rovinato, il mio invece si. Concordo con chi ha scritto che per queste persone il loro ''modo di fare'' non è fastidioso e non è considerabile una molestia. Permettetemi di citare letteralmente cosa mi ha scritto quell'animale quando a mio volta gli scrissi, piena di rabbia, di vergognarsi : << [...] ti abbraccio, ti consolo, ci baciamo, ti chiedo di farmi un pompino e "vai in giro a dire alla gente che ti ho molestata"? Stai uccisa, trovati un ragazzo invece di rompere le scatole a me! O ti è rimasto in gola e che sono fidanzato? >>
    La situazione è grottesca, assurda, se non ridicola. Con queste persone non c'è proprio speranza. Non si rendono conto. Nella mente malata di questo disturbato, la mia rabbia, il mio dolore, sarebbero causate ''dall'averlo perso''. Il motivo è semplice. L'ho rifiutato più e più volte prima di quella sera, e la mia ''insistenza'' nei suoi confronti (insistenza nel dirgli di vergognarsi, nel dirgli che faceva schifo) è stata vista da lui come se adesso fossi io quella che non si rassegna più, quella pentita dalla fine della relazione. Vedermi ''strisciare'' ha soddisfatto il suo ego. Ha vinto lui. Io non posso fare nient'altro se non ''starmi''. Vedo la sua vita felice, e vedo me che arranco, che annaspo. Sono ferma a due anni fa. A breve avrò un colloquio con lo psicologo dell'università (le molestie non sono tuttavia di sua competenza), ma la mia paura è che il tutto venga banalizzato, come è già stato fatto, è che venga additato come una semplice delusione amorosa. Io per prima non gli ho dato la ''dignità'' che meritava, confermando chi ha scritto che le donne non hanno la giusta considerazione di se. Vorrei però lasciare ''qualcosa'' con questo lungo intervento, sperando che possa essere utile a chi come ha cercato un consiglio, un punto di vista esterno o uno spunto di riflessione. Non saranno parole ''illustri'', stilisticamente perfette, che rimangono impresse, ma sono parole che nascone dall'esperienza : Non si è pentiti se si chiede semplicemente scusa. Non sono scuse vere. Ognuno deve avere dignità per se stesso e 5 parole senza senso sono inaccettabili. Nessuna persona onesta fa queste cose innanzitutto, ma se uno è veramente pentito, va al primo commissariato e si auto-denuncia. Queste si che sono scuse sincere. Ma dire 'scusa' e poi non prendersi la propria responsabilità per paura che le cose possono andar male, queste sono scuse false. E' un senso di colpa finto. Non esistono né sono ammissibili i ''mezzi pentimenti''.
    Ho letto la tua storia e sono basito... Quello che ti è successo non sono semplici molestie sessuali ( ammesso che possano mai essere considerate "semplici" delle molestie ), ma un vero e proprio tentativo di violenza... Non capisco il tuo avvocato, è incomprensibile ciò che ti ha detto.
    Cambia avvocato, fatti aiutare dalla tua famiglia, ma non è accettabile che quell'animale possa restare impunito per ciò che ha fatto....
    Tutta la mia solidarietà.

  6. #186
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    Riferimento: Molestie sessuali

    A proposito di molestie sessuali....


    Allusioni di Berlusconi, la Bruno reagisce
    «Ecco tutti gli sms con l'azienda»

    Su Facebook i messaggini con la Green Power per smentire di aver «partecipato divertita» al siparietto con il Cav: «Volevano obbligarmi a dire quello che volevano»
    VENEZIA - Angela Bruno, la venditrice della Green Power di Mirano al centro delle polemiche per le frasi a doppio senso («quante volte viene?») rivoltele da Silvio Berlusconi, ha deciso di postare attraverso Facebook tutti gli sms scambiati con il suo superiore dopo l'accaduto. Un modo per smentire le insinuazioni sulla sua «partecipazione divertita» al siparietto con il Cav e reagire alle accuse e minacce piovutele in questi giorni.

    «Ne tirano fuori una dietro l’altra, è uno skerzo», si legge negli sms scambiati con il suo direttore commerciale a cui è allegato un messaggio offensivo per essersi prestata al gioco di Berlusconi in occasione della tappa alla Green Power. «Mi offendono pure». «Nn sto bene. Mi stanno massacrando. Nn me l’aspettavo. No comment», continuano gli sms della Bruno. «Il no comment non va bene — rispondono dall’azienda — Hai voluto salire sul palco ora devi assumerti con noi la responsabilità. Angela, se la capisci e la gestisci questa è una grande opportunità per tutti». Ma Angela Bruno non ci sta più. Dopo aver visto apparire su alcuni siti uno scambio di messaggi (con tanto di foto, nome e data) a caldo con i colleghi della Green Power («Mi scrivono su whazz up, mi chiedono l'amicizia su Fb, Rugggg, so' vip!») e dopo essere stata massacrata da commenti poco eleganti sul suo profilo, la Bruno ha deciso di chiudersi in casa e prendersi due settimane di ferie.

    A quel punto però i tentativi di qualcuno della Green Power di tranquillizzarla («Abbiamo cercato di proteggerti, e capisco il tuo turbamento, ma non comprendo la tua reazione») non hanno funzionato e Angela Bruno ha regito male smentendo la prima ricostruzione pubblica che la vedeva onorata di essere stata protagonista della battuta di Berlusconi: «Ma se c’era tua figlia li (al posto mio) era onorata? Pesatele le parole cazzo!». La Bruno dunque pretende le scuse. Ma la risposta dell’azienda diventa dura: «Non ti sei fidata di noi. È stata una delusione».

    Gli sms sono accompagnati su Facebook da messaggi in cui la Bruno dichiara «di non avere paura» per le conseguenze del suo gesto. In riferimento al comunicato diffuso dall'azienda e attribuito a lei in cui minimizzava quanto successo si sfoga ulteriormente: «Infami! Volevano obbligarmi a dire quello che volevano loro! Vergogna!». Nel divulgare il contenuto di tutti i messaggi, la donna non manca di commentare con rabbia: «Nelle mani degli sciacalli! Vergogna!».







    Certo, non si tratta di un episodio di violenza sessuale, ma questa storia ( commentata, a suo tempo, in termini ignobili da molti lettori del Giornale e di Libero quando la notizia uscì... ) può comunque essere considerata un buon paradigma di come ancora oggi venga considerata la donna in Italia. E non tra le fasce più arretrate della popolazione, ma ai suoi più alti vertici....
    Alla faccia della supposta emancipazione femminile...

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