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  1. #1
    odisseablu
    Ospite non registrato

    nuova scelta.... Pisa??

    Salve a tutti!!
    E' da un po' che leggo questo forum e devo dire che è fatto veramente bene.... un sacco di info!!
    A Settembre mi vorrei iscrivere a psicologia, io sono di Firenze.
    Vorrei sapere se qualcuno frequenta Psicologia della salute, il corso di laurea che c'è a Medicina a Pisa. Avete qualche info??
    Vi ringrazio tanto!!!!!

  2. #2
    Partecipante Super Figo L'avatar di luna__pi
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    mah so che come corso è nato l'anno scorso... e che l'ordine degli psicologi della nostra regione non lo vede di buon occhio, perchè è sotto medicina(e la psicologia nn ci rientra molto) ci sono un sacco di esami inutili di medicina che allo psicologo servono per cultura personale e poco +....inoltre penso ci sia poca psicometria e statistica e le discipline sono viste più con occhio medico, inoltre non c'è (per ora) la specialistica quindi se devi andare poi a Firenze o da latre parti a farla accumuli un bel debito


    in ogni caso dipende da quel che vuoi far te...e da che studio vuoi intraprendere, ricorda che ogni università ha un approccio diverso...! buona scelta!
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  3. #3
    odisseablu
    Ospite non registrato
    Grazie mille!!!!
    Io vorrei concentrarmi sull'approccio dinamico in quanto mi piacerebbe in seguito seguire una scuola di psicoterapia ad approccio psicoanalitico. Il fatto è che a settembre mi laureo nella triennale di economia (lo so, c'entra poco....) e non credo di farcela a prepararmi per il test d'ingresso a Padova che è il 30 agosto.. Comunque, mi sto informando.....
    Grazie ancora

  4. #4
    L'avatar di Duccio
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    Tempo fa c'era un thread dove se ne discusse ampiamente...ma non ricordo in che stanza... Certo e' che e' un modo subdolo per ampliare ancora maggiormente l'usurpazione professionale che esiste nel nostrop campo....Molte persone che conosco sono andate alla presentazione del corso...Loro ci tengono molto a ribadire di questa nuova figura dello psicologo comportamentista.... che puo' lavorare a contatto con medici in equipe biomediche.... In realta' non mi convince... Se vedete i programmi http://www.unipi.it/php/corsilaurea/...rso.php?id=390 ha una impostazione completamente biologica e statistico-metodologica, con pochi esami...mi pare due...tre ...di psicologia su oltre 20.... Di sicuro se uno ha un approccio dinamico e ama la psicanalisi e freud...e' bene che si tenga lontano da questo indirizzo.... Puntano a formare degli pseudomedici con la qualifica di psicologi..... Insomma alla fine secondo me non sarannoi ne' carne ne' pesce....
    A questo punto meglio fare psicologia generale sperimentale, almeno sai chi sei, cosa farai e avrai una formazione cmq specifica in un indirizzo....e non un indirizzo di psicologia con il 80 per cento di esamni di biologia pura...dove pero' quando esci sei uno psicologo della salute.... Boh...mi lascia un po' perplesso questa cosa...

  5. #5
    Postatore Epico L'avatar di eva_luna
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    Ma possono fare una cosa del genere? Con pochissimi esami di psico si possono dire psicologi? io il numero di esami di psico che a Pisa hanno in tre anni li ho fatti in primo anno della triennale... Non è giusto e poi gli psicologi possono sempre lavorare a contatto coi medici! Per la figura dello psicologo comportamentista mi sembra una fuffa... Si può imparare il comportamentismo anche senza fare esami di medicina... Come odio i medici che allungano le mani anche dove non compete loro!
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  6. #6
    Partecipante Assiduo L'avatar di locandina
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    Sono d'accordo con tutto quello che avete detto: il corso di studi prevede una serie di esami di tipo medico-psichiatrico.
    C'è da dire, però, che l'ateneo pisano vanta di un gran nome a livello nazionale e sicuramente è visto molto meglio di quello fiorentino; inoltre, essendo un corso di laurea sotto Medicina, avrà una reputazione più positiva dalla maggior parte della gente (che banalmente continua a vedere le lauree scientifiche come più "importanti")
    La mia paura è che, quando cominceranno ad uscire laurati di Psicologia di Pisa (perchè credo che poi attiveranno anche la Specialistica), i laureati di Firenze saranno sorpassati, sopratutto in ambito lavorativo e sopratutto qui in Toscana.
    Spero tanto di no, sia perchè io sono a Firenze, sia perchè è davvero triste che la psicologia venga così stravolta fino a perdere quella che è la sua vera essenza.

  7. #7
    L'avatar di Duccio
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    Sicuramente e' tutto vero..Ma... non e' quello il punto... Figurati a me piace anche una impostazione puiu' biomedica...piu' cognitivista che puramente dinamica (per quanto sia cmq cper una integrazione degli approcci)... ma questo corso di laurea come mossa la mvedo molto simile all'aprire le scuole di psicoterapia ai laureati in medicina... La vedo come una legittimazione legalizzata dell'usuurpazione professionale che nel campo psicologico e' enorme.... Insomma c'e' una netta differenza fra uno psichiatra e uno psicologo (anche se sperimentale)... questa figura mi sembra un ibrido.... uno pseudomedico con il titolo di psicologo.... Questo a prescindere dalla bonta' degli isegnamenti e dalla bravura sicuramente eccellente dei docenti.... E' proprio una questione secondo me di principio....

  8. #8
    Partecipante Assiduo L'avatar di locandina
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    Hai perfettamente ragione. Sembra quasi che i medici si siano accorti dell'importanza della psicologia e vogliono a tutti i costi occuparsene loro a tutti i livelli (non bastasse il monopolio che hanno già, anche con la psichiatria).
    Purtroppo, questo corso di laura, secondo me, rende noi psicologi ancora più deboli. E per questo è giusto che un neodiplomato prenda in considerazione tutte le possibilità per valutare la situazione per bene, anche in vista di un futuro lavorativo.
    Anche se ovviamente, le materie e l'impostazione che hanno a Pisa non mi piace affatto!!!!

  9. #9
    Partecipante Super Figo L'avatar di luna__pi
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    ecco la lettera della dott.Sandra Vannoni per la chiusura del corso di psicologia a pisa....

    "L’Ordine degli Psicologi della Toscana, vista l’istituzione del corso di Laurea triennale in “Scienze e Tecniche di Psicologia della Salute” presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Pisa, ritiene opportuno esprimere alcune considerazioni e forti perplessità.La prima considerazione riguarda la situazione del mercato occupazionale che non giustifica in alcun modo l’istituzione di un nuovo corso di laurea in Psicologia. La maggior parte degli psicologi, che ad oggi si laureano, non trova sbocchi professionali adeguati sia rispetto alle competenze acquisite sia per quanto riguarda un reddito dignitoso. Questa situazione nazionale trova aderente riscontro anche nella realtà toscana: già da alcuni anni i laureati quinquennali che escono dalla Facoltà di Psicologia di Firenze dichiarano la loro estrema difficoltà a trovare un impiego. Non devono trarre in inganno i dati che vengono diffusi dalle Agenzie preposte in base ai quali risulta che i laureati in Psicologia trovano occupazione in massima parte entro i tre anni dalla laurea. Tali risultati, infatti, non riportano mai il tipo di occupazione in cui queste persone sono utilizzate e che spesso risulta essere non attinente con il percorso di studi effettuato: essere occupato come cameriere ha la stessa valenza statistica dell’essere occupato come psicologo!Non si capisce quindi, a fronte di questa realtà oltremodo conosciuta, quale possa essere il motivo che ha determinato l’apertura di un nuovo corso di laurea (triennale) a meno di 80 chilometri di distanza dal luogo dove ha già sede una Facoltà di Psicologia.Non vorremmo pensare che le ragioni a supporto della scelta fatta dall’Università degli Studi di Pisa siano quelle di aumentare la sacca dei disoccupati, né tanto meno che l’unica motivazione vada ricercata nel bisogno di incrementare il numero delle cattedre e degli universitari occupati.Una seconda riflessione attiene all’idea che, laddove si volessero aprire nuovi corsi di laurea in psicologia, andrebbe quantomeno riscontrata un’identificabile tradizione di ricerca e cultura psicologica. In assenza di ciò non avremo garanzia della presenza di risorse idonee a legittimare la trasmissione corretta dei contenuti propri della disciplina psicologica.Un’ulteriore perplessità, forte, riguarda il piano di studi previsto per il suddetto corso di laurea che qui riportiamorimo anno (60 CFU) : Metodologia della ricerca delle scienze psicologiche; Fondamenti di biologia, morfologia e fisiologia; Fondamenti molecolari metabolici e genetici dei processi psichici; Scienze antropologiche ed epistemologiche; Psicologia dei processi cognitivi; Scienze di base del comportamento; Inglese scientifico.Secondo anno (60 CFU):Metodologie avanzate di scienze psicologiche; Psicologia sociale del lavoro e delle organizzazioni; Psicologia del ciclo di vita; Teoria e tecnica dei test; Psicologia delle organizzazioni; Psicologia delle emozioni.Terzo anno (60 CFU) sicopatologia generale e clinica; Scienze e tecniche di valutazione neuropsicologica; Psicofisiologia del ciclo sonno veglia e dei suoi disturbi; Elementi generali di medicina e neurologia clinica; Programmazione e valutazione dei trattamenti psicoterapici; Scienze etico-deontologiche e psicologia forense.Già da una prima lettura è facile evincere, anche per i meno esperti, come questo piano di studi si caratterizzi per una formazione orientata a fornire “brevi cenni sull’Universo” nonché per una sostanziale confusione che rende di fatto non riconoscibile la formazione e la specificità professionale di un Dottore in Tecniche Psicologiche, così come previsto dalla legge 170/03. Il percorso formativo, inoltre, brilla per la mancanza di numerosi insegnamenti di base fondamentali per Psicologia (ad esempio Psicologia Generale, Psicologia Clinica; Psicologia della Personalità; …); ciò pone gli eventuali laureati che volessero accedere alla successiva laurea specialistica in una condizione fortemente penalizzata rispetto al sapere psicologico. Emerge, infatti, uno sbilanciamento generale verso discipline appartenenti all’area medica e biologica, che poco o niente hanno a che vedere con la specifica formazione di uno psicologo.A sostegno di quanto appena affermato possiamo sottolineare come i corsi di laurea triennale, attivati presso le Facoltà di Psicologia, abbiano una impostazione psicologica ben riconoscibile. Questo è vero anche per quei corsi triennali più ad orientamento psicobiologico (si veda ad esempio il piano di studi del corso di laurea triennale in Scienze e Tecniche Neuropsicologiche attivato dalla Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino o quello del corso di laurea triennale in Riabilitazione Neurocognitiva dell’Università degli Studi di Padova).Quanto fin qui esposto potrebbe già essere sufficiente. Volendo però addentrarsi in un’analisi più specifica, possiamo evidenziare che un corso di Scienze e Tecniche di Psicologia della Salute dovrebbe quantomeno occuparsi di fornire in maniera puntuale e precisa la capacità di muoversi all’interno del costrutto “Salute” così da attivare prassi operative ad esso coerenti. Dall’assetto generale del corso e dalle materie in esso inserite (come ad esempio Fondamenti molecolari, metabolici e genetici dei processi psichici, Elementi generali di medicina e neurologia clinica, Psicopatologia generale e clinica ecc.) si evince, invece, un’attenzione maggiore al concetto di Sanità anziché al costrutto di Salute. Questa non è una questione di scarsarilevanza, poiché ciò che legittima l’operato dello psicologo sta proprio nella definizione idiografica del costrutto “salute” e non nella definizione nomotetica propria del concetto di sanità.Sconcerta, altresì, la presenza di una materia denominata “Programmazione e valutazione dei trattamenti psicoterapici”, poiché l’attività di psicoterapia richiede una preparazione ben più articolata di un semplice esame universitario. Viene da chiedersi come sia possibile per un triennalista acquisire, con un solo corso, una competenza tale da programmare e valutare un percorso psicoterapico il cui esercizio come stabilito dagli art.3 ed ex 35 della 56/89 richiede una laurea magistrale e una successiva specializzazione post lauream di almeno quattro anni. Lo stesso si può dire per la prospettata “acquisizione di competenze operative e applicative, ivi comprese quelle di psicodiagnostica e di consulenza psicologica* per le quali, come indicato sempre dalla L 56/89, è prevista una laurea magistrale in psicologia e successiva abilitazione alla professione. Se il piano di studi non appare in linea con quanto necessario alla formazione di base del Dottore in Scienze e Tecniche Psicologiche, è ancor più palese la sua inadeguatezza per la formazione di un Dottore in Scienze e Tecniche di Psicologia della Salute. Nonostante il corso di laurea si proponga: “l’acquisizione di conoscenze sistematiche ed aggiornate […] per la comprensione della dimensione culturale e deontologica degli interventi per la promozione, il mantenimento e il recupero della condizione di salute e benessere all’interno di istituzioni pubbliche e private per gli individui di tutte le fasi dell’arco di vita” **, spicca la mancanza di un solo corso in cui si affrontino le questioni fondanti il costrutto “salute”. In ultimo, ci gratifica l’interesse che da alcuni anni la categoria medica riserva alla nostra disciplina e il riconoscimento del bisogno di psicologia all’interno del suo campo di azione. Ci gratificherebbe ancor di più la possibilità di intercettare questo bisogno di psicologia lasciando ai professionisti della materia il compito di formare le figure professionali più idonee a rispondere alle varie esigenze.

    Riteniamo che un dialogo costante e aperto, nella chiarezza dei propri ambiti di competenza e nel rispetto degli specifici confini professionali, sia la strategia migliore per creare una sinergia in grado di far coincidere il bisogno di nuove professionalità con la formazione necessaria. Non è certo creando figure ibride e poco qualificate che la psicologia potrà fornire le risposte di cui l’ambiente sanitario rileva il bisogno.

    Si auspica che questa possa rappresentare un’occasione di confronto e definizione dei ruoli e delle specifiche competenze professionali.

    Ordine Psicologi della Toscana
    La Presidente
    Dr.ssa Sandra Vannoni "

    a voi....
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  10. #10
    Postatore Epico L'avatar di eva_luna
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    Grande la presidente dell'ordine!

    Tra l'altro mancano anche tutte le materia di ricerca (Metodologia e PSICOMETRIA!!!) e poi manca psicologia dello sviluppo che, almeno a Genova, è un propedeutico...
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  11. #11
    Partecipante Super Figo L'avatar di luna__pi
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    si infatti,anche a Firenze è così....

    vi giuro che ho adorato quella donna...
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  12. #12
    Partecipante L'avatar di shizuka88
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    Riferimento: nuova scelta.... Pisa??

    cavolo, io ultimamente stavo pensando di cambiare e andare proprio a pisa, xkè firenze è troppo lontana x me e non posso xmettermi di trasferirmi lì...quindi voi dite che non è una buona idea?

  13. #13
    L'avatar di Duccio
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    Riferimento: nuova scelta.... Pisa??

    Secondo me se vuoi farla a Pisa... ti conviene direttamente iscriverti a medicina e fare psichiatria.... se devi studiare materie solo prettamente biologiche per poi fare lo psicologo... a questo punto meglio avere l'attestato che meglio qualifica la formazione che ti danno li....

  14. #14
    Neofita
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    Riferimento: nuova scelta.... Pisa??

    In realtà c'è anche Psicopatologia, Generale, Dinamica, Colloquio, Psicologia del ciclo di vita (che è praticamente Psicologia dello Sviluppo, infatti nel libro usato dalla Tani a Firenze, c'è scritto che è chiamata in questi due modi), Fondamenti di psicologia, Fondamenti storici ed epistemologici di Psicologia (che sono sparsi nelle nostre materie a Firenze), ci sono Psicologia Sociale, Psicologia Clinica (utile se poi vuoi fare psicoterapia, ad esempio la mia psicoterapeuta fece clinica e si ritrovò avvantaggiata nella Scuola di specializzazione in Psicoterapia), Fondamenti di psicofisiologia e psicosomatica (che come altre materie da noi, riprende Fondamenti delle neuroscienze, infatti poi trovi materie come Genetica a Firenze), la nuova Neuropsicologia.
    Poi Valutazione psicologica I (12 cfu)
    Acquisire le conoscenze fondamentali sulla evoluzione storica del concetto di valutazione psicologica, sui principali modelli di valutazione, i requisiti scientifici ed etici della valutazione psicologica, le fasi del processo di valutazione e le principali tecniche di valutazione, con particolare attenzione alle metodologie e tecniche psicometriche. Un obiettivo fondamentale del corso sarà sviluppare le competenze per svolgere attività operative ed applicative di valutazione psicologica di primo livello, comprese le abilità per saper formulare domande pertinenti, individuare le modalità di valutazione psicologica più adeguate e applicare le tecniche psicometriche. A questo riguardo, costituiscono obiettivi fondamentali del corso: a) conoscere gli elementi costitutivi di un test psicologico e le regole per un suo corretto utilizzo; b) sapere attribuire significato ai punteggi grezzi; e c) essere in grado di valutare in modo critico il manuale di un test psicologico.

    e la parte due di Valutazione Psicologica

    http://www.unipi.it/index.php/lauree/corso/10511


    Poi io frequento una Psicoterapeuta e mi ha detto che anche questo corso di Psicologia di Pisa è buono. Alla fine non cambia nulla: puoi fare psicoanalisi, psicoterapia o quello che ti pare comunque.
    Non ti limita negli sbocchi di specializzazione e/o professionali. è Riconosciuta QUANTO quella a Firenze, Padova, eccetera.

  15. #15
    L'avatar di Duccio
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    Riferimento: nuova scelta.... Pisa??

    rei questa discussione è stata aperta nel 2007 e l'ultima risposta era del 2010.. sicuramente hanno aggiustato il tiro nel frattempo e sistemato un corso che era davvero al tempo fatto male e fuoriviante.. non ho rivisto la nuova offerta formativa (basta un click e andare nel sito a guardarla e nei prossimi giorni per curiosità lo farò).. ma probabilmente hanno fatto tesoro delle molte critiche ricevute e segnalazioni anche dell'ordine. Meglio così

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