• Opsonline.it
  • Facebook
  • twitter
  • youtube
  • linkedin
Pagina 2 di 2 PrimoPrimo 12
Visualizzazione risultati 16 fino 20 di 20
  1. #16
    Ospite non registrato
    [QUOTE]Originariamente postato da Accadueo
    e nel momento in cui lo psicoanalstista scoprisse che il "paziente" è solo una "vittima" mentre quelli da curare sono i genitori? cosa farà.. penserà ok.. cambia lui, in fondo è stata la madre a chiedermi d'aiutarlo..

    Molto spesso il paziente non viene portato dalla madre, ma decide di andare lui stesso a farsi curare

    oppure, veramente il setting psicoanalitico non prevede una terapia congiunta nè tantomeno familiare..

    Se per setting psicoanalito si intende l'analisi classica, questo non prevede che nel setting vi sia una sorta di terapia familiare. Tuttavia, la psicoanalisi, specie negli ultimi anni, ha modificato parecchio sia il setting sia l'ambito dell'intervento. Non è infrequente trovare analisti e terapeuti che si occupano di coppia (psicoanalisi della coppia), di famiglia, del gruppo, di comunità ecc.
    A tal proposito sono nate le varie scuole di pensiero e di psicoterapia ad orientamento psicoanalitico della coppia, della famiglia ecc.
    Solo una precisazione: dobbiamo, purtroppo, cercare di essere precisi , in psicologia, con i termini che adottiamo. Per setting psicoanalitico classico o ortodosso, si intende quello che ho detto in un precedente messaggio. Poi esistono tutta un'ampia gamma di setting psicoanaliticamente orientati, che non prevedono il silenzio in senso rigido, che permettono l'analisi di coppia, di gruppi ecc.:wink:

    adesso iniziamo a pensare in termini di relazioni, anche questo è umano o no?
    Sono perfettamente d'accordo con te.:wink: Ti ricordo che la psicoanalisi non si ferma al modello pulsionale di Freud, ma comprende anche quello relazionale di M.Klein, di Bion, Kohut, Kernberg, Fairbairn e chi più ne ha più ne metta!
    Io ci spero in un'integrazione degli approcci terapeutici..

    Siamo in due a sperarlo. Questo si sta già verificando: un esempio piuttosto comune è nelle comunità, per non parlare di molti approcci integrati che raccolgono elementi della psicoanalisi, della terapia sistemica, di quella cognitiva ecc.:wink:
    Se vuoi approfondire ti consiglio:
    "Lo psicoanalista senza divano" di Racamier ed il più recente
    "trattato di psicoterapia breve integrata" di Gislon. di cui si è recentemente formata una scuola di pensiero....oltre che una scuola di psicoterapia:wink:
    Ciao

  2. #17
    Ospite non registrato
    cmq mia wallance e' carina eh


    cmq mi presento sono Kayle...(per voi) e non credo nella psicoanalisi

  3. #18
    L'avatar di Haruka
    Data registrazione
    30-11-2001
    Residenza
    Montreal - Canada
    Messaggi
    12,887
    Blog Entries
    4
    ciao Kyle
    Io sono Haruka, admin e responsabile di questo forum
    Benvenuto in OPs
    TI prego di leggere il regolamento prima di tutto e ti invito a contattarmi per qualsiasi problema

    Ah gia' che ci sei, perche' nn ti presenti alla community qui?

  4. #19
    Ospite non registrato
    ciao haruka
    grazie del benvenuto...si ho letto il regolamento

    e appena avro qualcosa da dire (di piu sensato) prometto che mi presentero un tantino meglio.


    :wink:

  5. #20
    Ospite non registrato
    Ciao a tutti ,
    la domanda iniziale era "lo psicoanalista ha ancora paura di essere visto?"
    Mi vorrei soffermare solo un attimo sull'espressione "paura di essere visto".
    Mi sembra strano che uno psicoanalista abbia questa paura, dal momento che nella maggior parte dei casi oltre al fare analisi (restando dietro al paziente) tratta molti pazienti con un setting psicoanalitico in cui la seduta è vis -a vis!
    Inoltre, lo stare dietro al paziente non gli preclude affatto l'opportunità di osservare le sue reazioni non-verbali. Piuttosto direi che esiste una asimmetria voluta e relativa al fatto che il terapeuta può vedere le reazioni non verbali del paziente, mentre questi si immagina le reazioni dell'analista. Questo "immaginare le reazioni non verbali dell'analista" è molto importante ai fini dell'interpretazione di transfert.

Pagina 2 di 2 PrimoPrimo 12

Privacy Policy