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Discussione: L'autolesionismo

  1. #1
    desphusband
    Ospite non registrato

    L'autolesionismo

    Sono molto interessato, per motivi che mi riguardano da molto vicino, al problema dell'autolesionismo. Sono consapevole del fatto che 5 esami fra psicologia clinica e psichiatria nei 6 anni universitari in medicina non bastano ad avere un quadro completo della situazione, e so anche che spesso su internet circolano voci false.

    Quindi, nella speranza che qui vi siano degli psicologi veri (spero che ve ne sia qualcuno anche fra i moderatori), mi appellavo al forum per avere una descrizione e contributi da parte degli utenti psicologi sui motivi che spesso causano questi comportamenti, sulla considerazione degli altri per le persone che si ledono, e sulla descrizione delle terapie (possibilmente non farmacologiche; quelle le conosco) che aiutano i malati a tornare sani; possibilmente anche sulle percentuali di efficacia di tali terapie.

    Grazie.

    Edit: per curare l'autolesionismo è più utile uno psicologo o uno psichiatra? Io so che lo psichiatra è anche psicoterapeuta, però non so di preciso cosa sia effettivamente una psicoterapia. Perdonatemi!
    Ultima modifica di desphusband : 31-08-2007 alle ore 17.20.32

  2. #2
    Partecipante Leggendario L'avatar di gieko
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    La tua domanda è estremamente ampia per cui consiglio la lettura di due libri sul disturbo borderline caratterizzato, tra le altre cose, dall'autolesionismo. Troverai risposte alle tue domande e molti altri dati su questo tipo di struttura di personalità.

    - Bateman, Fonagy, Il trattamento basato sulla mentalilzzazione.Psicoterapia con il paziente borderline (Cortina)
    - Linehan, Trattamento cognitivo-comportamentale del disturbo bordeline (Cortina)

    Un saluto
    gieko

  3. #3
    Postatore Compulsivo L'avatar di riversky
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    1
    Infatti...percentuali di efficacia nel trattamento dell'autolesionismo sono difficili da trovare perchè non mi sembra sia riconosciuto come patologia a se' stante(vero? Ommioddio....DSM_IV, dove sei? ), bensì come sintomo che si sviluppa molto spesso in persone che non hanno confini di se' ben definiti.
    Il più delle volte viene visto come un modo per alleviare il dolore(psicologico) che prova il soggetto con il dolore fisico...
    Anche da questo, credo, la perplessità sul tuo precedente intervento in cui descrivevi un soggetto che provava l'impulso al taglio in momenti di gioia...
    vero è che le ricerche correlano l'autolesionismo ai momenti di stress (e lo stress non è necessariamente negativo) ma, sinceramente, tutte le descrizioni di autolesionismo che mi è capitato di sentire parlano di uno stato mentale di dolore talmente difficile da sopportare da essere preferibile , a questo, il dolore fisico.
    La descrizione che hai fatto mi faceva di più pensare a un copia e incolla da un questionatrio sul disturbo ossessivo compulsivo e una descrizione superficiale dell'autolesionismo....
    L'autolesionismo non è necessariamente espressione del disturbo bordeline di personalità, anche molti adolescenti vi ricorrono per risolvere il loro disagio legato all'età (anche un mio compagno di classe... per il resto...a parte qualche cannetta...è cresciuto bene... anzi...mi facevo molte più pare io... )
    Se vuoi dati, in effetti, il trattamento della Linehann è uno dei pochi che si è dimostrato essere "promettente" nel trattamento del disturbo border-line di personalità...però mi sembra che l'autolesionismo si manifesti anche in altri tipi di disease...

    Una curiosità...secondo voi si può parlare di autolesionismo anche nei soggetti in preda ad allucinazioni che si autoinfliggono coltellate ?
    (mazza, che domanda saggia...scusate il modo di esprimermi, è tardi ma, nonostante tutte le perplessità sull'identità di chi ha iniziato la discussione...Desphus...ti avevo suggerito di tacere le polemiche su medici e psicologi... l'argomento mi interesa moltissimo...)
    Ultima modifica di riversky : 31-08-2007 alle ore 18.29.52
    "The road of excess leads to the palace of Wisdom..." W. Blake



    Il mio primo blog!!!

  4. #4
    desphusband
    Ospite non registrato
    Se parli di schizofrenia ne so qualcosa: hanno chiamato me in tribunale per il caso di un paziente che non sto a descrivere. I pazienti schizofrenici mostrano una riduzione significativa della corteccia in sede temporale, il che si presume possa causare delle allucinazioni. Il ragazzo il questione si attaccava alle lance della recinzione di casa sua e lo psichiatra l'aveva descritta come forma di autolesionismo; lui era convinto di doversi eliminare fisicamente per motivi che in tribunale sono stati specificati.
    Ecco tutto.

    Tornando a noi, mi sembra davvero strano che nessuno si autoinfligga ferite quando è gioioso. Almeno, a me capita così. Poi se vuoi dirmi che tutti noi facciamo una certa cosa SOLO quando proviamo determinate emozioni io non condivido, nel senso i comportamenti di fronte a certi stimoli non sono uguali per tutti (permettimi di dirti questo visto che si entra anche nel mio campo, a questo punto). Poi di psicologia non so molto; so di più per quanto riguarda il trattamento psichiatrico. Ma io cercavo appunto la descrizione di un approccio psicologico/psicoterapico.

  5. #5
    Giurato di Miss & Mister OPs L'avatar di Parsifal
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    Intervengo rispetto all'autolesionismo,per chi è interessato;non considero il caso personale proposto perchè non è la sede opportuna.
    perfetto la Linehan e Fonagy.
    Ho letto articoli interessanti in questo senso,anche se non specificamente legati alla questione autolesionismo.Esiste un meccanismo automatico di autoregolazione,non volontario,che si innesca in condizioni di elevata attivazione emotiva in seguito a invalidazioni subite
    Questo meccanismo modifica il livello di autoconsapevolezza,facendolo passare da un livello elevato a uno basso.L'attenzione è ristretta esclusivamente sul presente,distogliendola dal futuro e dal passato;la coscienza del trascorrere del tempo è dilatata,la percezione delle emozioni e del dolore fisico viene attenuata.
    la percezione della propria identità si riduce alla sola percezione del corpo e in particolare cessa la capacità di fare confronti tra il sè e il sè desiderato.
    Queste condizioni alleviano la sofferenza,ma eliminano le inibizioni,in particolare escludendo dalla coscienza le previsioni sugli esiti dei propri comportamenti.
    Queste condizioni favoriscono tutti i comportamenti impulsivi: lesioni a sè o agli altri,suicidi,abuso di sostanze,comportamenti sessuali promiscui,abbuffate bulimiche ecc...tali comportamenti,favoriti da questo stato,rafforzano l'effetto di allontanamento dall'autoconsapevolezza,essendo completamente focalizzati sulle sensazioni fisiche o intervenendo direttamente sulle funzioni cognitive (alcol droghe),o spegnendo definitivamente la coscienza, nel caso del suicidio
    Ultima modifica di Parsifal : 31-08-2007 alle ore 20.42.44

  6. #6
    desphusband
    Ospite non registrato
    Ringrazio per i libri che mi sono stati consigliati; mi interesserebbe molto parlare del suicidio. Si può dire che anche questo, in termini, sia una forma di autolesionismo oppure è una condizione a sè stante? Si verifica in concomitanza di episodi autolesivi o può esistere un'ideazione suicida anche senza i precedenti? E soprattutto: in una persona con tendenze autolesive possono presentarsi ossessioni inerenti il suicidio?

  7. #7
    Partecipante Leggendario L'avatar di gieko
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    Anche il suicidio è un comportamento sintomatico che può assumere valenze molto differenti a seconda della struttura di personalità. Nella depressione, ad es, assume significati psicodinamici molto differenti da quelli del disturbo borderline, e non è collegato a gesti autolesivi.
    gieko

  8. #8
    Partecipante Super Figo L'avatar di paroletta
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    Originariamente postato da Parsifal
    Intervengo rispetto all'autolesionismo,per chi è interessato;non considero il caso personale proposto perchè non è la sede opportuna.
    perfetto la Linehan e Fonagy.
    Ho letto articoli interessanti in questo senso,anche se non specificamente legati alla questione autolesionismo.Esiste un meccanismo automatico di autoregolazione,non volontario,che si innesca in condizioni di elevata attivazione emotiva in seguito a invalidazioni subite
    Questo meccanismo modifica il livello di autoconsapevolezza,facendolo passare da un livello elevato a uno basso.L'attenzione è ristretta esclusivamente sul presente,distogliendola dal futuro e dal passato;la coscienza del trascorrere del tempo è dilatata,la percezione delle emozioni e del dolore fisico viene attenuata.
    la percezione della propria identità si riduce alla sola percezione del corpo e in particolare cessa la capacità di fare confronti tra il sè e il sè desiderato.
    Queste condizioni alleviano la sofferenza,ma eliminano le inibizioni,in particolare escludendo dalla coscienza le previsioni sugli esiti dei propri comportamenti.
    Queste condizioni favoriscono tutti i comportamenti impulsivi: lesioni a sè o agli altri,suicidi,abuso di sostanze,comportamenti sessuali promiscui,abbuffate bulimiche ecc...tali comportamenti,favoriti da questo stato,rafforzano l'effetto di allontanamento dall'autoconsapevolezza,essendo completamente focalizzati sulle sensazioni fisiche o intervenendo direttamente sulle funzioni cognitive (alcol droghe),o spegnendo definitivamente la coscienza, nel caso del suicidio
    Molto interessante quello che scrivi ... penso che accada proprio questo!

  9. #9
    Giurato di Miss & Mister OPs L'avatar di Parsifal
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    Originariamente postato da paroletta
    Molto interessante quello che scrivi ... penso che accada proprio questo!

  10. #10
    Giurato di Miss & Mister OPs L'avatar di Parsifal
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    Originariamente postato da paroletta
    Molto interessante quello che scrivi ... penso che accada proprio questo!
    Sì è molto interessante,se vuoi ti darò dei riferimenti bibliografici

  11. #11
    Partecipante Esperto L'avatar di Santiago
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    Originariamente postato da Parsifal
    Intervengo rispetto all'autolesionismo,per chi è interessato;non considero il caso personale proposto perchè non è la sede opportuna.
    perfetto la Linehan e Fonagy.
    Ho letto articoli interessanti in questo senso,anche se non specificamente legati alla questione autolesionismo.Esiste un meccanismo automatico di autoregolazione,non volontario,che si innesca in condizioni di elevata attivazione emotiva in seguito a invalidazioni subite
    Questo meccanismo modifica il livello di autoconsapevolezza,facendolo passare da un livello elevato a uno basso.L'attenzione è ristretta esclusivamente sul presente,distogliendola dal futuro e dal passato;la coscienza del trascorrere del tempo è dilatata,la percezione delle emozioni e del dolore fisico viene attenuata.
    la percezione della propria identità si riduce alla sola percezione del corpo e in particolare cessa la capacità di fare confronti tra il sè e il sè desiderato.
    Queste condizioni alleviano la sofferenza,ma eliminano le inibizioni,in particolare escludendo dalla coscienza le previsioni sugli esiti dei propri comportamenti.
    Queste condizioni favoriscono tutti i comportamenti impulsivi: lesioni a sè o agli altri,suicidi,abuso di sostanze,comportamenti sessuali promiscui,abbuffate bulimiche ecc...tali comportamenti,favoriti da questo stato,rafforzano l'effetto di allontanamento dall'autoconsapevolezza,essendo completamente focalizzati sulle sensazioni fisiche o intervenendo direttamente sulle funzioni cognitive (alcol droghe),o spegnendo definitivamente la coscienza, nel caso del suicidio
    Mi sembra una bella descrizione. Ma una descrizione.
    Ci sai dire qualcosa sulle spiegazioni?

    Santiago
    "Soltanto i pesci non sanno che è acqua quella in cui nuotano, così gli uomini sono incapaci di vedere i sistemi di relazione che li sostengono" L. Hoffmann

  12. #12
    Giurato di Miss & Mister OPs L'avatar di Parsifal
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    Per le spiegazioni preferisco scriverne in privato

  13. #13
    desphusband
    Ospite non registrato
    La tricotillomania può essere considerata una forma di autolesionismo?

  14. #14
    Partecipante Leggendario L'avatar di gieko
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    Potrebbe, il significato che assume il sintomo dipende dalla struttura di personalità in cui è inserito e non viceversa.

    Per Parsifal: concordo con Santiago, la lettura che proponi è interessante ed in linea con altre, ma pare su un piano descrittivo. Se non ti va di discutere qui l'aspetto "causale", sarei curioso anche io di conoscerlo almeno via pm. Ti ringrazio.
    gieko

  15. #15
    Postatore Compulsivo L'avatar di riversky
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    Originariamente postato da desphusband
    Ringrazio per i libri che mi sono stati consigliati; mi interesserebbe molto parlare del suicidio. Si può dire che anche questo, in termini, sia una forma di autolesionismo oppure è una condizione a sè stante?
    Concordo con quanto detto da gieko nella depressione ha caratteristiche diverse da quelle del suicidio nel disturbo borderline di personalità. Nel disturbo borderline di pesonalità mi sembra che l'atto suicidario abbia alla base le stesse caratteristiche di "impulsività" tanto ben descritte da Parsifal.
    Così come ha caratteristiche diverse il suicidio che si verifica nei casi di schizofrenia che in quelli di depressione maggiore.
    Non tutti i suicidi, infine, sono collegati a ben precise patologie. Mi riferisco, ad esempio, ai suicidi "sociali"(le vedove in India, le popolazioni colombiane che si son viste deprivate delle proprie terre) anche se Colombo(Giovanni, il professore di Padova, no Cristoforo) vedeva comunque una causa "psicologica" dietro questi.
    il suicidio Si verifica in concomitanza di episodi autolesivi o può esistere un'ideazione suicida anche senza i precedenti?
    La seconda che hai detto. Quest'ultima situazione è più frequente nei casi di depressione maggiore. Infatti, l'ideazione suicidaria rientra fra i criteri diagnostici dell'episodio depressivo maggiore, non mi sembra invece di ricordare di comportmeti autolesionistici come criteri diagnostici.
    E soprattutto: in una persona con tendenze autolesive possono presentarsi ossessioni inerenti il suicidio?
    Sì, così come in persone che non le hanno.
    Il parallelismo autolesionismo/suicidio mi fa' pensare in qualche modo sia ad un egual modo di "volersi fare del male" (Gieko, ci puoi illuminare molto bene tu, che segui un approccio psicodinamico...io avevo sentito parlare di identificazione con l'oggetto perduto...cioè, mi faccio del male perchè cerco di essere come l'oggetto che ho perso...) sia un intento manipolatorio o di comunicazione (ad esempio il paziente che dice al terapeuta: "guarda come mi faccio male perchè non sei stato n grado di aiutarmi"...
    In letteratura mi sembra di riscontrare molti casi di concomitanza di ideazioni suicidarie e autolesionismo nel caso di disturbo borderline di personalità.
    Meno frequente l'autolesionismo in casi di depressione maggiore(giusto?) molto frequenti casi di autolesionismo e tentativi di suicidio "teatrali" nei cosiddetti "problemi adolescenziali" che possono comunque essere oggetto di attenzione clinica,anche, se, in questo caso, il tentativo di suicidio è per lo più volto alla ricerca di attenzione.
    Nel caso della schizofrenia, ammesso che si possa parlre di autolesionismo, invece, i cosiddetti "comportamenti autolesionisti" si presentano nella fase "attiva", quando sono maggiormente frequenti deliri e allucinazioni e avvengono in quanto "compulsioni". I momenti maggiormente a rischiodi suicidio, invece, sono nelle fasi di "latenza" in cui, paradossalmente, l'individuo riesce a mantenere un maggiore livello di funzionamento sociale.
    La consapevolezza dello sfacelo in cui si è trasformata la propria esistenza, per alcuni soggetti affetti da questo desease, è fatale.
    Consapevlmente, scelgono di togliersi la vita.
    Ultima modifica di riversky : 03-09-2007 alle ore 16.05.44
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