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  1. #1
    Partecipante Assiduo L'avatar di alexia_s
    Data registrazione
    23-08-2005
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    204

    Sportello D'ascolto: Come Fare???

    Ciao a tutti
    Forse, forse una scuola professionale ha accettato la mia proposta di fare uno sportello d'ascolto
    Ora vorrei fare una buona impressione ma sono alle prime armi!
    Ho proposto tre ore ogni 15 giorni in cui sarò presente e i ragazzi possono accedere liberamente.
    Cerco qualcuno che se ne intende e possa risolvere i miei tanti dubbi
    1) come si fa per il consenso informato? devo dare alla scuola io un modulo da far firmare ai genitori (sono tutti minorenni)? poi credo che i genitori non debbano essere informati se il ragazzo viene da me, no?
    2) il materiale che raccolgo (i miei appunti) chi li tiene? Io o la scuola?
    3) Se qualcuno (insegnanti, tutor, preside) mi chiede qualcosa del ragazzo cosa posso dire? non è facile mantenere la privacy con gli insegnanti che sembrano cani da tartufo! ad es posso dire che uno ha un momento di particolare difficoltà o nemmeno questo?
    E SE VENISSERO I GENITORI?
    4) posso usare test? e se si quali sono indicati in quella sede? Oppure devo intendere quello spazio come un semplice consueling?
    5)Come fare per rendere popolare il servizio e far si che i ragazzi vengano da me?
    Insomma avrete capito che brancolo nel buio... Aiutoooooooo

    Grazie a tutti

  2. #2
    Super Postatore Spaziale L'avatar di Accadueo
    Data registrazione
    31-03-2003
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    2,536
    Ciao Alexia, provo a rispondere alle varie domande che hai posto
    1) Non serve consenso informato perchè nel caso specifico non fai "attività psicologica" e non fai psicoterapia; sei una operatrice che fa parte di un (eventuale) progetto scolastico nel quale viene messo a disposizione un spazio incentrato all' ascolto. Solitamente negli "sportelli" scolastici sono invitati a partecipare anche i genitori. Se si dovesse decidere di dedicare lo spazio solo agli alunni, il preside ha il "dovere" di informare (tramite circolare, consigli, ecc.) i genitori di tale iniziativa.
    2) Tutti gli appunti che riguardano storie e "anamnesi" di alunni li devi tenere e conservare solamente tu. Al massimo alla scuola puoi dare soltanto le statistiche di presenza (senza nominativi) e tematiche trattate (es. problemi d'amore, bullismo, relazione conflittuali, ecc.).
    3) Partendo dall' idea che non debba esserci alcun invio da parte di insegnanti, preside e genitori verso te, operatrice dello sportello, se qualcuno dovesse domandarti cosa passa nella mente di Tizio, potresti fare un sorriso accogliente e partecipato e dire che si tratta di segreto professionale. Una delle grandi "paure" degli insegnanti è che lo studente in "visita" parli male del loro operato o della loro persona, potresti accennare e tranqullizzarli che nel racconto di Tizio non c'è alcun problema conflittuale con i docenti. Personalmente non mi è mai capitato di uno studente che narra di problemi con il prof. e che questo venga ad informarsi (la mia ipotesi è che il prof. in questione si senta abbastanza "osservato" e che quindi decida di tenersi lontano dagli occhi assassini dello psicologo )
    Se il progetto include i genitori che ben vengano, se il progetto non li include che ben vengano lo stesso (sono un sistemico.. deformazione professionale).
    4) Non puoi utilizzare test perchè dall' ascolto si passerebbe ad "interrogatorio". E' molto importante che i ragazzi non percepiscano che fai diagnosi di alcun tipo. Se intuisci che l'alunno, a tuo avviso, necessita di una esperienza più approfondita di sostegno e/o psicoterapia, parlale del consultorio familiare o di studi privati che possono risultare più utili rispetto ad un incontro quindicinale di 30 minuti (tu comunque rimani sempre disponibile).
    5) Nel momento in cui parte il progetto, fatti un giro delle classi, ti presenti, racconti dello sportello ascolto (quando, come, dove e cosa si fa), sottolinei che sei tenuta al segreto professionale.
    Per gli appuntamenti puoi far mettere una cassetta (chiusa a chiave) nell' atrio della scuola (o un punto di passaggio frequentato) dove i ragazzi per prenotarsi scrivono un biglietto con nome, cognome e classe. Poi passerai tu a chiamare ciascuno.
    Buon ascolto , ciaociao

  3. #3
    Partecipante Assiduo L'avatar di alexia_s
    Data registrazione
    23-08-2005
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    204
    Ciao accadueo!
    Grazie dei consigli!
    Ho anche un grande dubbio: il predide, persona particolare diciamo, è fissato con la dissciplina, regolamento etc.. e mi ha già ventilato l'ipotesi di invio "coatto" dei ragazzi: insomma i più ingestibili o problematici verrebbero inviati da lui a me.
    Io ho cercato di fargli capire che il mio spazio non può partire in modo così punitivo, che inficia la relazione ma lui è irremovibile..Che dirgli? esiste secondo te una via di mezzo tra accesso libero e accesso coatto?

    Io vorrei apripre lo sportello anche i genitori (anima sistemica anche se ho orientamento cognitivo-comportamentale): ha senso proporre alla scuola di fare una circolare per i ragazzi e una da portare a casa? e riportare firmata?

    altro dubbio: evevo pensato ad un apposito registo in cui i ragazzi si iscrivono ma forse non va bene per la privacy. la cassetta è un'ottima idea, però come faccio a andare in classe a chiamarli? Privacy? Timore di derisione da parte dei ciompagni? Come gestire operativamente cio?

    Scusa se rompo ma sono davero alle primissime armi!

    Comunque grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

  4. #4
    Partecipante Assiduo L'avatar di alexia_s
    Data registrazione
    23-08-2005
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    204
    Ah! Altro dubbio: solo 30 minuti per ragazzo?
    Io credevo sui 45 ma forse sono troppi? Che mi consigli?

    Graçiassssss

  5. #5
    Partecipante Assiduo L'avatar di alexia_s
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    23-08-2005
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    204
    Non Mi aiuta piùnessunooooo??????????????

    BUHAAAAAAAAAAAAAAAA

  6. #6
    Super Postatore Spaziale L'avatar di Accadueo
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    31-03-2003
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    ciao Alexia, scusami sono stato fuori.. per adesso ti rispondo velocemente riguardo alla "pressione" che ti fa il preside. Potresti accordarti con lui riguardo l'invio coatto.. a partire proprio dal modo di definirlo.. "invio regolamentato".
    Si potrebbe fare che solo il primo invio di alcuni casi è consentito. Dal secondo saranno i ragazzi a decidere se continuare o meno. Pare che questa si presenti come una via di mezzo fra l'obbligo e la libera scelta.
    Spero domani di rispondere alle altre questioni.
    ciaociao

  7. #7
    Super Postatore Spaziale L'avatar di Accadueo
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    31-03-2003
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    2,536
    ariciao . Nei post precendenti non ti ho domandato di quale scuola parli; io ho supposto che ti riferisci alla scuola media.
    Ha senso proporre alla scuola di fare una circolare per i ragazzi e una da portare a casa e riportarla firmata.
    come faccio a andare in classe a chiamarli?
    in pratica prima ti conviene bussare, entrare e salutare
    Scherzo
    Ho "scoperto" che il timore di derisione da parte dei compagni per chi usufruisce di questo servizio è un "nostro" pregiudizio. In generale, c'è massimo rispetto per questo tipo di iniziativa e per gli utenti che partecipano. La privacy non viene violata chiamando un alunno; si tratta di un servizio che la scuola mette a disposizione per gli alunni. Inoltre, chiamare il compagnetto in classe può risultare incoraggiante per altri ragazzini che vorrebbero tanto raccontarsi ma che non fanno per svariati motivi. Altra cosa, nella introduzione/presentazione, potresti dire che sono invitati a partecipare anche "coppie" o piccoli gruppi (max da tre) che condividono lo stesso argomento (problemi di classe, esperienze extra scolastiche, ecc.). Attenzione alla "serietà" della richiesta, nel senso che potrebbe capitare che alcuni gruppetti approfittino di questo spazio per saltare lezioni, interrogazioni e compiti .
    La questione del tempo. Ho letto che hai parlato di 3 ore ogni 15 giorni. Solitamente, la presentazione iniziale suscita grande successo e quindi un cospicuo numero di bigliettini nella cassetta, il che significa che se dovessi dedicare 30 minuti di ascolto, in una giornata incontreresti 6 ragazzi; 45 minuti 4 utenti.
    Mettiamo che trovi 10 richieste il primo giorno. Con 30 minuti di tempo per ciascuno ne incontrerai 6 e te ne rimangono 4 da incontrare la prossima volta. Dei 6 che hai conosciuto molto probabilmente vorranno ripresentarsi per la volta successiva (ricorda sempre attraverso esplicita richiesta scritta).. e inoltre troverai nuovi bigliettini in cassetta. Se naturalmente i numeri di coloro che richiedono il servizio sono inferiori, puoi modulare i tempi con più tranquillità.
    E ancora, se dovesse presentarsi un genitore, viene a mancare la regola del bigliettino in cassetta, quindi magari si potrebbe utilizzare la regola dell' informatore scientifico dai medici.. ogni due utenti.
    Ultima cosa, la possibile grande affluenza allo sportello non deve essere indice di stress per te ma di successo, quindi rendi partecipe il dirigente che la domanda supera la disponibilià; potrebbe capitare che si rafforzi il servizio con cadenza settimanale o che l'anno successivo venga riproposta tale iniziativa.
    ciaociao

  8. #8
    Partecipante Affezionato L'avatar di strancora
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    Ciao
    anch'io da lunedì 5 novembre inizierò uno sportello di ascolto psicologico però in una scuola media. Nella locandina che ho preparato ho inserito la possibilità ai ragazzi di rivolgersi a me con sms o telefonata al cell, e-mail e anche accesso immediato allo sportello...mi sembra bello (essendomi confrontata con chi ha tali esperienze da anni) avvicnarmi ai ragazzi con le loro modalità comunicative. Poi ho pensato ad un periodo di sensibilizzazione dove sono io che passerò nelle classi a presentarmi e accogliere aspettative e fantasie per poi stilare un eventuale organizzazione di programma per piccoli gruppi, che si vuole presentare come la possibilià di sperimentare da vicino il confronto con il coetaneo e con "l'esperto"...tenendo nel frattempo ben aperta la porta della mia stanza. Mi rendo conto che le nostre esperienze sono diverse essendo io inserita in una scuola media.
    Anch'io sono alle prime armi e ci andrò 2 ore a settimana

  9. #9
    Partecipante Affezionato L'avatar di strancora
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    dimenticavo! dando precedenza assoluta ai ragazzi, lo sportello è aperto anche a genitori e insegnanti...sottolineando la privacy

  10. #10
    Partecipante Assiduo L'avatar di alexia_s
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    Ciao a tutti!
    Scusate l'assenza.

    Dunque sono andata ad informarmi all'Ordine e mi hanno detto di far fare una circolare dalla scuola in cui si avvisano i genitori del servizio e della poosibilità che hanno i ragazzi ad accedervi (la possibilità non l'obbligo, dicono che è importante sottolinearlo pena stigmatizzazioni): tale circolare deve essere riconsegnata con la firma di ENTRAMBI i genitori!
    credo che cio sarà difficile e altre scuole di cui so non fanno firmare proprio niente.. Io ci provo a proporlo.. Voi come avete fatto?
    grazie..
    aspetto altre esperienze!

  11. #11
    Partecipante L'avatar di pimpi2711
    Data registrazione
    03-07-2006
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    brugherio (mi)
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    43
    Ciao Alexia! Posso chiederti come hai fatto a far approvare il progetto di uno sportello di ascolto?
    E' un ambito di lavoro che interessa molto anche a me, ma purtroppo finora ho avuto solo risposte negative dalle scuole a cui ho proposto il progetto!
    La tua è una scuola privata? A me hanno detto che è molto difficile far avviare questi progetti, a meno che non si abbiano conoscenze all'interno della scuola che possano "sponsorizzarti". Io però mi rifiuto di credere a una cosa simile, sarebbe davvero deprimente. Di dove sei te?
    In bocca al lupo per tutto! ;-)

  12. #12
    Partecipante Affezionato L'avatar di Aleida
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    Mi associo alle domande... anche io avrei qualche possibilità di aprire uno sportello, ma non so da dove cominiciare... specialmente per quanto riguarda la burocrazia... a chi proporre il progetto...
    e soprattutto... io sno laureata ma non ho ancora fatto l'esame di stato, posso farmi pagare?? e come?

  13. #13
    Partecipante Assiduo L'avatar di manuela22
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    mi unisco anch io alle domande!!!!!! c era un thread interessante sui progetti nelle scuole, ma nn lo trovo piu!!!!!

    cmq io sapevo che per i progetti nelle scuole ( a quanto mi ha detto la mia tutor) nn serve l iscrizione all albo.. addiritt non serve nemmeno la specializzazione... così mi ha detto lei!!!

  14. #14
    Partecipante Esperto L'avatar di lucciolina
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    Scusate, ma vi informo che per lavorare come psicologi scolastici (quindi lavorare nella scuole, sia in consulenze per genitori ed insegnanti che per sportelli di ascolto aperti ai ragazzi) è necessario essere iscritti all'albo e quindi essere psicologi a tutti gli effetti. Lo potete verificare anche chiedendo all'ordine.
    Se trovate qualcuno che svolge queste attività spacciandosi per psicologi, ma senza l'iscrizione all'albo, non sono in regola.
    Vi ricordo di non confondere queste attività con quelle svolte da alcuni insegnanti (in scuole medie e superiori) in sportelli di ascolto aperti ai loro studenti, in cui loro hanno la funzione di tutor e quindi di aiutarli e sostenerli nel processo di apprendimento.
    ciao

  15. #15
    Partecipante Assiduo L'avatar di manuela22
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    ma scusa, se uno fa lo sportello d ascolto non fa ne terapia ne sostegno psicologico.. è un attività di counselling, che secondo le leggi vigenti è contemplata nelle mansioni che si potrebbe svolgere con la laurea triennale... che le cose cambino da regione a regione? qui nn si capisce mai nulla!!

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