Già...è una professione molto impegnativa e complessa sotto diversi aspetti....però è anche la più affine al nostro ambito. Perchè essere insegnanti di sostegno non significa stare lì accanto al bambino come ad essere un "appoggio", ma lavorare sulle sue abilità residue, individuare le risorse, stabilire un piano educativo adatto a lui e alle sue capacità. Significa monitorare passo per passo i suoi successi, le sue lacune e chiedersi continuamente "dove sto sbagliando?", "come posso fare meglio?". Inoltre, parallelamente si deve lavorare sull'integrazione con la classe sul piano strettamente emotivo ed interattivo e non è facile, specie se ti trovi davanti insegnanti che percepiscono il problema del bambino come un ostacolo alla sua lezione. Inevitabilmente, ci si trova a dover mediare e quindi a comunicare in un modo del tutto particolare sia con i colleghi che con l'equipe che segue il bambino.Originariamente postato da chiaraped
ops non sapevo fosse così complicato. Comunque è vero gli insegnanti di sostegno con la specializzazione scarseggiano e quindi è un canale forse più immediato per entrare in ruolo. in ogni caso è facile avere supplenze annuali con il sostegno. ma è importante che davvero si desideri e piaccia fare sostegno, perchè di cero non è una professione semplice.
Aver fatto psicologia mi è servito molto di più e anzi, i genitori spesso mi chiedono indicazioni a parte e non vi nascondo che mi hanno inviato persone con difficoltà....insomma, un bel lavoro, molto faticoso e intenso. Spero solo di uscirne viva da questa seconda laurea....a me onestamente, formazione primaria non è che mi stia dando chissà quali basi indispensabili....è un pò un riciclo di quello che ho già studiato, con la differenza che ti trovi davanti insegnanti e tutors un bel pò rompiballe