Salve...
c'è una grande confusione riguardo le differenze tra vecchio e nuovo ordinamento...
cui non corrisponde un benchè minimo impegno dei vari atenei per porvi rimedio.
La situazione è più grave laddove gli studenti del V.O. si permettono di sminuire lo sforzo dei colleghi del N.O. con le solite giustificazioni...programmi ridotti...compitini...tesi facile...ecc.ecc
Vi descrivo l'opinione che mi sono fatto parlando con colleghi (del vo e del no) e docenti....
V.O.=
biennio propedeutico che fornisce solide fondamenta di cultura psicologica nei suoi vari ambiti
+ triennio di indirizzo con circa due anni di corso dedicati alla preparazione specifica d'indirizzo
N.O.=
triennio composto da
1 anno circa dedicato alla costruzione delle basi culturali e
2 anni di preparazione d'indirizzo
+ biennio (il famoso +2) di preparazione esclusivamente specialistica
Credo che il pregio del VO
sia fondamentalmente quello di dare una solida cultura psicologica di base tale da garantire al laureato una maturità culturale che gli permetta di affrontare ed abbracciare successivamente ambiti della materia diversi da quello di provenienza (clinico-lavoro-generale-sviluppo)
Ed il difetto fondamentale
consista nel non fornire al laureato del VO strumenti specialistici/professionali immediatamente spendibili dopo la laurea
Per quanto riguarda il N.O. credo che il difetto principale
consista nel non fornire una solida preparazione di base sui vari aspetti della materia per fornire (e questo è un pregio) un'ottima preparazione specialistica...
Es.
Uno ps. del lavoro del V.O. ha iniziato a studiare le materie specfiche del suo futuro professionale solo al 3 /4 anno e ci sguazzerà per un paio d'anni,
lo studente del N.O. inizia a masticare psicologia del lavoro e materie affini a partire dal 2 anno e lo farà per complessivi 4 anni.
Questo è + o - il quadro che mi sono fatto...spero che vogliate discuterne alla luce delle vostre esperienze...
un salutone a tutti Casper