Io mi permetto di dire la mia, visto che le figure dei professionisti che lavorano nel campo delle relazioni d'aiuto, a volte, si sovrappongono.
Noi psicologi possiamo fare counseling ma chi ha studiato da counselor non può fare lo psicologo. Il counseling è interessantissimo, a mio parere, considerando l'etimologia "venire in aiuto, consolare" si capisce fin dove può arrivare un intervento di counseling.
Non vedo perché litigare o bisticciare. del resto se noi psicologi dobbiamo fare in media 25 esami poi un anno di tirocinio poi forse siamo psicologi un counselor lavora dopo 3 anni di pratica. ma questi sono i paradossi italiani, almeno credo.
L'importante, secondo me, è stabilire chiaramente i limiti. Sì anche io ho notato che alcuni siti delle "università di counseling" sembrano dei postalmarket per operatori del settore... questo non mi pare giusto né corretto visto che ripeto noi ci facciamo un percorso infinito di studi.
Comunque, ad ognuno il proprio lavoro e responsabilità.
Saluti ai miei colleghi :-)
Manuelas anche tu sei una laureata dell'università di Parma?
carissima/o ho rispetto di tutto ciò che non conosco , che non ho approfondito, di tutto ciò che esiste che non mi permetto di giudicare, perchè il mio sarebbe un pensiero solo "etnocentrico", invece preferisco avere un approccio emico. mi auguro che non siano futuribili o replicabili persone che hanno solo una posizione per osservare le cose e se si spostano cadono dalla sedia............. pensa il grande Jung ha fatto la prefazione ai Ching che persone illuminate accostano come valore ai tarocchi. Nella grande saggezza del Tao si parla di astrologia, ma probabilmente sto parlando di qualcosa un pò lontana da te.......
ma in tutti i corsi di counselor definiscono lo psicologo così? "Un tuttologo con tanta buona volontà infarcita di teoria a go-go"? Grazie per la considerazione...
Tu in quale università hai studiato? In che corso di laurea? A Roma ci sono tantiiiiissime esercitazioni pratiche, moltiiiissimi esami a Psicologia2 - indirizzo evolutivo, sono proprio esercitazioni, ricerche, altroché! Sì, la teoria pure c'è...ma fa tanto schifo? Il buon Lewin disse che non c'è niente di più pratico di una buona teoria! Poi non credo sia così nettamente scindibile dalla pratica, tanto da percentualizzare, tot % teoria, tot % di pratica...
uhm, mi sà che ho capito male il lavoro del pissicologo... non è che potresti farmi capire chi è, cosa fa, che formazione ha?
Come premessa fondamentale al mio intervento devo dire che a mio parere, se un corso di counselling può avere la sua utilità per approfondire ed affinare la tecnica del colloquio e della consulenza, di professionisti che hanno alle spalle una specifica formazione in questo ambito, come medici, psicologi e psicoterapeuti, considero molto poco serio e poco etico che questi corsi vengano propinati anche a gente senza alcuna formazine in tal senso.
Come può un semplice diplomato, dopo tre anni di "30% di teoria e 70% di pratica" aver sviluppato quelle competenze sulla psiche che gli possono consentire di valutare il cliente a 360° e capire quindi se "il problema" da lui portato sia contingente, e possa essere risolto con una semplice consulenza o se abbia radici nella sua struttura di personalità e sia causato da un disagio più profondo, che non può certamente essere trattato da un counsellor.
Concordo pienamente con ste203xx quando dice che la teoria è fondamentale perchè si possa poi generare una buona pratica.
L' invio ad altri professionisti non è un gioco, ma presuppone una finissima competenza e capacità di individuare il nucleo del problema, che a mio parere non può certo improvvisare chiunque.
Faccio un esempio: è come se una persona che ha un leggerissimo doloretto al collo, vada direttamente dal fisioterapista per un trattamento, senza consultare un medico. Se in questo caso avesse un principio di ernia cervicale, non potrebbe essere certo il fisioterapista a rilevarlo, e potrebbe quindi essere causato un danno.
Dunque che un neolaureato in psicologia abbia una buona preparazione teorica, mi sembra più che giusto e doveroso.
Una volta conseguita la laurea, per iniziare a mettere in pratica le conoscenze teoriche, ed "allenarsi" a lavorare sul campo, esiste un apposito tirocinio di un anno, che, se affrontato con serietà ed impegno permette di ottenere buoni risultati sul piano pratico. Che poi certi tirocini non conferiscano queste competenze, non dipende da com'è strutturato il piano formativo degli psicologi, ma dall' organizzazione dello specifico ente in cui questo viene svolto.
Se si definisce uno psicologo appena laureato "un tuttologo" si potrebbe dire lo stesso di un medico o di qualunque altro professionista che ancora non ha trovatro una sua area di interesse e non si è specializzato (non solo nel senso di aver conseguito un diploma di specializzazione) in un ambito piuttosto che in un altro.
Che poi qualcuno mi debba spiegare come posizionare le poltroncine mi sembra abbastanza esagerato, perchè a parte la direzione delle stesse, che può essere trovata in qualunque buon manuale di colloquio, e che varia a seconda dell' orietamento utilizzato dallo psicologo, essere troppo "specifici" può portare ad avere una visione troppo rigida della cornice in cui si svolge un colloquio.
Ogni psicologo serio all' università ha studiato come è strutturanto un setting, ma poi questo viene ovviamente personalizzato, sempre nei limiti di ciò che prevede uno specifico orientamento.
La storiella dello psicologo che si occupa solo di persone con problemi, è la solita panzana che viene raccontata ai corsi di counselling per cercare di rendere specifico dei counsellor un ambito di intervento che invece è proprio dello psicologo, in quanto professionista che prima di tutto si occupa di promozione del benessere, e non certo solo ed esclusivamente di patologia, come qualcuno ha interesse a far credere.
Maurice Béjart, il grande coreografo francese diceva più o meno che un bravo danzatore è colui che dopo aver studiato tanto, quando danza, è capace di dimenticare la teoria e farsi trasportare dal momento, ma per dimenticare la teoria bisogna conoscerla perfettamente....e come psicologo non mi dispiacerebbe essere un bravo danzatore
Ultima modifica di lugana : 06-01-2008 alle ore 13.25.25
psicologoamico
Semplicemente anche io mi sono laureato a Parma, sviluppo clinico sociale. E ora che fai? ti va di scambiarci due dritte in privato via email? snowfall@libero.it io sono di bologna
Concordo con te, è tutto sacrosanto, il tuo esporre i concetti è divino. Il master che sto frequentando mi piace così tanto che se anche non dovessi lavorare come counselor sono comunque felice di averlo frequentato. E' un sistema per autoconoscersi in maniera molto dinamica, mi fa desiderare di approfondire con tutti i testi che ci vengono consigliati che trovo straordinari. Prima di decidere di iscrivermi al master ho intervistato diverse psicologhe che lavoravano chi come segretaria, chi come baby sitter, chi come centraliniste di call center. Le stesse persone dopo il master in counseling oggi lavorano come counselor o in attività che abbiamo attinenza con la formazione. Io sto per laurearmi in psicologia, e probabilmente continuerò a studiare tutta la vita perchè amo lo studio e parlo con entusiasmo di ciò che gratifica la mia fame di sapere