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  1. #1
    Angelus
    Ospite non registrato

    qualcosa su l'autolesionismo

    non so se è il termine adatto, ma vorrei sapere qualcosa di più sulla tendenza a farsi del male, tipo facendosi tagli sulle mani e sulle braccia...capito a che mi riferisco?

  2. #2
    cosa vuoi sapere?
    In italiano nn c'è molto da leggere...solo un libro (che io sappia)
    Titolo Un urlo rosso sangue
    Autore Strong Marilee
    Prezzo € 14,72
    Dati 320 p.
    Anno 1999
    Editore Frassinelli
    Collana Saggistica
    La prefazione è scritta (quantomeno nella versione inglese) da Armando Favazza...è uno psichiatra americano che da anni studia questo fenomeno (self-injury SI)...il suo libro più famoso è Bodies Under Siege: Self-Mutilation and Body Modification in Culture and Psychiatry-->Corpi sotto assedio: auto-mutilazione e odificazione corporea nella cultura e in psichiatria.

    Che cos'è l'autolesionismo?
    Può essere definito come l'atto deliberato di provocarsi una ferita che provochi un danno tissutale, con una funzione di coping.
    E' importante ricordare infatti che per il soggetto la SI svolge una funzione che può essere:
    --> di modulazione affettiva
    --> di mantenimento del controllo
    --> di distrazione da pensieri o ricordi dolorosi
    --> auto punizione
    --> espressione di emozioni che il soggetto nn riesce ad esprimere verbalmente (rabbia, ad esempio)

    Trai criteri del disturbo di personalità borderline del DSM è compreso l'autolesionismo...ma nn tutti i borderline rientrano in questo criterio così come che compie atti di SI nn è necessariamente borderline...è infatti comune anche nei pz che soffrono di disturbi alimentari, o di fenomeni dissociativi (depersonalizzazione o derealizzazione ad esempio)...

    qui un po' di info (in inglese...e al solito se ci sono problemi fate un fischio).
    Domande?Feedback?
    [“Tutte le lettere sono d'amore”]>>Yellow Letters

  3. #3
    Ospite non registrato
    Giuseppe Battagliese
    "L'allievo aggressivo - strategie e curricoli"

    Penso che sfogliando meglio Google si possa trovare anche altro... Io qualche zampata sul mouse l'ho data per cercare qualcosa, ma ho sonno, non pretendete troppo... Domani mi aspettano 6 ore no-stop al PC

    -Raphael out-

  4. #4
    Grazie Raphael (btw, nel forum più bello di OPs!) ...questo libro nn lo conosco ...in inglese sicuramente si trova tantissimo materiale...se volete qualche link posso mettervelo...ma in italiano ho i miei dubbi le mie ricerche sono sempre state poco fruttuose ...e se nn lo trovo io...
    [“Tutte le lettere sono d'amore”]>>Yellow Letters

  5. #5
    synapsis
    Ospite non registrato

    sconti

    Un urlo rosso sangue, segnalato da Mia, lo si può trovare in www.internetbookshop.it con sconto del 50%

  6. #6
    Angelus
    Ospite non registrato
    domandine:
    ha qualche legame con dipendenza (o "semi-dipendeza" ) da alcool?
    la scelta del "modo" in cui farlo e della "parte" da ledere è casuale o è soggetta ad esempio a qualche fenomeno di spostamento?

  7. #7
    synapsis
    Ospite non registrato

    prova questo indirizzo

    http://archpsyc.ama-assn.org/cgi/sea...=17&submit.y=6

    (TUTTO SCRITTO IN UNICA RIGA) Ciao

  8. #8
    per quello che riguarda il legame con la dipendenza dall'alcol, per quello che so nn credo ci sia una correlazione...ma ci può forse essere una specie di comorbilità o possono essere visti entrambi come dei meccanismi di coping (la SI sicuramente, ma penso all'automedicazione tramite l'abuso di alcolici..)...
    per quello che riguarda la scelta del modo e della parte...sulla scelta del modo nn saprei dirti...la parte molto spesso è scelta in quanto nn visibile (chi si fa male vive questa cosa con grande vergogna e nn vuole che gli altri vedano le ferite o le cicatrici...questo può nn valere nel caso in cui la SI venga utilizzata come comportamento manipolatorio).
    Ma ci tengo a dire che come sempre, nn me la sento di generalizzare...ci possono essere persone per cui la SI assolve a funzioni diverse

    un grazie a Sinapsy e nel nostro forummino...bellissimo quel sito che hai linkato...potrei perderci ore a fare ricerche...
    Ultima modifica di Mia_Wallace : 09-05-2003 alle ore 20.47.08
    [“Tutte le lettere sono d'amore”]>>Yellow Letters

  9. #9
    Angelus
    Ospite non registrato
    Nonostante il dovere mi urli:”STUDIA PSICOLOGIA FISIOLOGICA!!”, mi sono azzeccato a “Introduzione alla psicopatologia descrittiva” di andrew sims e ho trovato qualcosina. Riporto da bravo amanuense:
    “in certe situazioni c’è presente una riduzione della percezione del dolore. Così nell’ubriachezza acuta è presente una riduzione dell’apprezzamento del dolore dovuta all’azione depressogena centrale dell’alcool; analogamente gli oppiacei sono analgesici”

    […]

    “Un appiattimento ed una distorsione del dolore vengono descritti nelle subnormalità gravi, potendo risultare anche in atti gravemente autolesivi. Il paziente può battere ripetutamente la testa con la formazione di ematomi cronici, tagliarsi o farsi male in altri modi ripetutamente, con conseguenti danni permanenti. E tuttavia sembra che non provi dolore e neppure fastidio. L’automutilazione, anche di portata grave, può verificarsi qualche volta nella schizofrenia.”

    […]

    “Lesioni autoprocurate si verificano anche in pazienti con disturbi della personalità senza difetto intellettivo. Preminenti sono i cosiddetti tagli agli avambracci.”

    […]

    “Il comportamento è considerato come una modalità di procurarsi sollievo rispetto alla tensione interna, quando questa diventa intollerabile. Una spiegazione differente per questo comportamento è stata proposta da Gardner&Gardner. Essi considerano che le donne non psicotiche “che si tagliano delicatamente” abbiano una personalità marcatamente ossessiva. Il tagliarsi ripetutamente sarebbe quindi un elemento compulsivo e ritualizzato che la paziente ha imparato ad accettare come un modo soddisfacente per alleviare la tensione.”

    In un altro capitolo (“atti compulsavi e aggressivi” ) si parla dell’ autoferimento deliberato.
    “Morgan e colleghi hanno usato il termine autolesione deliberata per descrivere un atto dalle conseguenze non fatali, sia che si tratti di ferita fisica, alto dosaggio di farmaci, o avvelenamento, eseguiti nella coscienza della loro potenziale gravità, e nel caso delle medicine sapendo che il dosaggio era eccessivo.”

    Andando avanti nel paragrafo c’è uno studio che riporta i motivi che hanno spinto 128 ricoverati ad assumere sovradosaggi. In ordine:
    desiderio di morte
    ricerca di aiuto
    cercava di sottrarsi alla situazione
    sollievo da una tremenda situazione mentale
    tentare di impressionare qualcuno

    Al momento del gesto lo stato emotivo era:
    solitudine
    fallimento
    preoccupazione
    rabbia
    desolazione

    Il testo riassume e quello che ho letto riassume abbastanza bene quello che abbiamo detto fino a ora, però mi resta ancora come qualche incertezza…Non riesco ancora a coniugare per bene l’idea che per stare meglio ci si faccia del male. Non riesco ancora ad arrivare ai motivi un po’ più profondi…e mi incuriosisce anche che l’atto sia compiuto in “tutta coscienza e consapevolezza” di stare facendosi del male, ma con l’intento nella maggior parte dei casi di sentirsi meglio. Sono dannatamente perplesso…

  10. #10
    Originariamente postato da Angelus
    Andando avanti nel paragrafo c’è uno studio che riporta i motivi che hanno spinto 128 ricoverati ad assumere sovradosaggi. In ordine:
    desiderio di morte
    be', in questo caso ci troviamo di fronte a qualcosa di diverso...mi sembra più un TS, nell'autolesionismo (o in qualunque modo lo vogliamo chiamare) nn c'è volontà di morte mi pare...

    Nn so chiarire i tuoi dubbi...credo che solo una persona che vive o ha vissuto questa cosa possa capire, perchè sicuramente è un comportamento che esula dalla "razionalità"...e cmq credo che possano avere risposte diverse a seconda della funzione che ha la SI per la persona...probabilmente però "l'intento di sentirsi meglio" nn è presente fin da subito...ma è qualcosa che viene dopo...nn so se sono riuscita a spiegarmi
    [“Tutte le lettere sono d'amore”]>>Yellow Letters

  11. #11
    Angelus
    Ospite non registrato
    ipotizzo ovviamente...(faccio un po' l'avvocato del diavolo..)
    perchè non può contemplare anche il desiderio di morte? non lo possiamo considerare come un "suicidio incompiuto?". cioè: come se ci si volesse uccidere ma non si avesse la "forza-coraggio" di farlo? il testo da cui ho letto (su cui peraltro devo preparare un esame, ma lo faccio a settembre) lo chiama anche "parasuicidio". Forse la differenza è sottile e sta appunto nelle parole. forse è differente dire VOLONTA' di morte da DESIDERIO di morte. se hai una volontà certi in tutti i modi di metterla in atto, se hai un desiderio non sempre riesci ad appagarlo. forse...
    prima giravo in macchina e mi ha preso un'illuminazione azzardatissima...ma proprio tanto...se è un disturbo da border-line, da schizofrenici, è quindi legato a degli stati di Io frammentati o confusi o comunque non organizzati in maniera "integrata", la lesione autoinflitta non può essere un tentativo di "uccidere" (nel senso di scacciare) la parte di sè che non si riconosce?

  12. #12
    NN è un disturbo da borderline o schzofrenici...anzi uno degli errori diagnostici più comuni è quello di affibiare una diagnosi di disturbo borderline di personalità in base alla presenza dell'autolesionismo...
    io la vedo più come una modalità di scarica della tensione...dell'aggressività...e come dicevo negli stati dissociativi è un tentativo disperato di sentirsi "reali"...vivi...un modo per punirsi (magari per punirsi per nn essere puniti..o per anticipare unapunizione...in questi casi potrebbe essere una odalità appresa nel corso dello sviluppo...
    [“Tutte le lettere sono d'amore”]>>Yellow Letters

  13. #13
    Angelus
    Ospite non registrato
    intendevo dire che nei casi in cui è presente nei border line e schizofrenici, che hanno mancata integrazione dell'io o un io frammentato, non potrebbe essere interpretato in quel modo?

  14. #14
    Angelus
    Ospite non registrato
    per modalità appresa nel corso dello sviluppo non intendi necessariamente da genitori violenti o "minacciosi a livello corporale" (nel senso "se fai questo ti do uno schiaffo" anche se poi uno non lo da davvero), giusto?

  15. #15
    no!!!anzi, pensavo soprattutto ad un abuso psicologico...
    per quello che riguarda la tua domanda precedente... potrebbe essere una spiegazione...anche se penso ci sia dell'altro...per i borderline ricordo di avere letto qualcosa di interessante su acting in/acting out... dovrei cercare...
    [“Tutte le lettere sono d'amore”]>>Yellow Letters

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