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  1. #31
    Postatore OGM L'avatar di willy61
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    Dalla mailing-list di Psychomedia, ricevo questa mail, che trascrivo:

    In un articolo del 1929, (Il bambino mal accolto e la sua pulsione di morte), Sàndor Ferenczi, parlando dei bambini che sono (virgolette) ospiti indesiderati nella loro famiglia (virgolette), scrive:


    (virgolette) Tutto faceva pensare che questi bambini avessero recepito segni consapevoli o inconsapevoli con cui la madre manifestava il suo rifiuto e la sua impazienza nei loro confronti, e che per questo motivo si fosse prodotta una frattura nella loro volontà di vivere (virgolette)


    e più oltre:


    (virgolette) Il lattante é molto più vicino alla non-esistenza individuale di quanto non lo sia l'adulto, che ne é separato dall'esperienza della vita. (Š) Si direbbe che sia molto facile che il bambino scivoli spontaneamente all'indietro, verso l'inesistenza. La "forza vitale" che resiste alle difficoltà della vita non é dunque poi così grande alla nascita e, a quanto pare, si consolida solo dopo una progressiva immunizzazione contro i danni fisici e psichici, garantita solo da un trattamento e da un'educazione gestiti con tatto (virgolette) (Ferenczi 1929).


    Questi due brani mi sono tornati in mente, leggendo la notizia, data dai giornali, dei ginecologi che asseriscono la necessità di rianimare il feto (anche dopo l'aborto) e anche contro la volontà della madre.


    Voglio qui affermare il mio totale rispetto per le opzioni etiche che mettono la sopravvivenza al primo posto, anche se tali opzioni non sono da me condivise.


    Vorrei solo avanzare, in totale umilità, un dubbio nelle persone che compiono tale scelta morale: hanno essi piena consapevolezza del tipo di vita che aspetta i sopravvissuti a tale doppia catastrofe, biologica e affettiva? sanno costoro di mettere pesantemente i piedi nel piatto di una relazione delicatissima che dovrebbe partire dal pieno e consapevole desiderio di concepimento, proseguire in una gioiosa relazione madre feto, per poter affrontare nel modo più sereno anche quelle porzioni di dolore e di difficoltà che sono legate alla nascita?


    Io non so che cosa una scienza che si scopre oggi alleata della morale cattolica (dico questo con lo stupore di chi constata un fatto insolito, e senza alcun rammarico), sappia garantire ai feti nati in età gestazionale inusitatamente precoce, in termini di qualità della vita: ma può un'autorità esterna sostituirsi al desiderio del legame materno, pretendendo di determinarne la qualità? Si può obbligare qualcuno all'amore? E si può obbligare qualcuno a nascere in un mondo impreparato o indisponibile ad accettarlo?


    E' una battaglia di civiltà morale, quella che si vuol combattere, o una proterva affermazione di potere?


    A leggere Ferenczi, si ha la sensazione che quanto si sarà voluto impedire prima, sia destinato a compiersi comunque. Ma con quanto maggior dolore?


    Gianni Guasto
    --





    dott. Giobatta (Gianni) Guasto
    medico chirurgo spec. in psichiatria
    psicoterapeuta

    p.o. box 28
    16031 Bogliasco (GE), Italy
    ...

    e-mail addresses:
    ...
    coordinatore di Orpha, gruppo di letture ferencziane, Genova.
    Orpha - Gruppo di letture Ferencziane - Genova


    Associazione Culturale Sàndor Ferenczi- Onlus
    Associazione Culturale SÁNDOR FERENCZI onlus


    "L'età ormai avanzata mi ha insegnato la rassegnazione di essere Borges" (J. L. Borges)
    Buona vita

    Guglielmo
    Ultima modifica di willy61 : 05-02-2008 alle ore 08.33.56
    Dott. Guglielmo Rottigni
    Ordine Psicologi Lombardia n° 10126

  2. #32
    atenanike
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    Questa cosa non ha senso,si autorizza l'aborto terapeutico e poi si cerca di rianimare il feto??Mah,....comunque stava leggendo la legge, è abbastanza completa e dovrebbero solo applicarla meglio,siamo alle solite,le leggi ci sono ma non sono applicate correttamente.Avete sentito la donna a Studio Aperto che era costretta ad abortire perchè era il 3 figlio e non lo poteva mantenere?Grazie ad una gara di solidarietà ha deciso di tenerlo....ma dico prendere precauzioni no?Se non interveniva la solidarietà delle gente avrebbe abortito e non per scelta ma per necessità. Certo può capitare....ma un minimo di attenzione,certe persone non le capisco.Beh,comunque è finita bene.

  3. #33
    Angelus_Laguna
    Ospite non registrato
    aten, io non ho sentito la storia, ma non sappiamo se per esempio le hanno usate e non hanno funzionato, tipo il preservativo rotto, magari era allergica alla pillola o non la poteva prendere per altri motivi.
    Non mi sento di giudicare la condotta "moral/sessuale" senza sapere come la gestiscono effettivamente, a livello di contracezione poi.

  4. #34
    atenanike
    Ospite non registrato
    Ciao Angel,in questo caso hai ragione,non sappiamo cosa sia successo.Comunque in generale c'è tanta ignoranza e superficialità sulla contraccezione.Pensa che una mia vicina di casa,faceva una gravidanza e un aborto,ha avuto tipo 5 figli e altrettattente interruzioni.E anche fra le adolescenti c'è molta ignoranza.....non solo per la gravidanza in sè,ma per il sesso in generale.Mio marito lavora davanti ad una scuola media e sente cose allucinanti dette da ragazzine di 11 anni,e i racconti che fa il fratellino della mia amica che è alle media sono sconvolgenti!Prendono il sesso con molta superficialità,e lo praticano tranquillamente senza sapere nulla sulle malattie sessulamente trasmissibili e gravidanze indesiderate.Questo perchè non si inserisce l'educazione sessule nelle scuole.
    Io come già detto sono favolrevole all'aborto,ma credo anche necessario informare per evitare di compiere una scelta del genere,se si riesce ad evitare è meglio.Pensa che una mia conoscente è ha 26 anni ed ha già avuto 2 aborti,se non è ignoranza questa, anche perchè con il tempo potrebbe avere problemi se decidesse di avere un figlio.Per certe cose ci vuole attenzione,per carità può succedere,ma quando accade per menefreghismo o superficialità mi da fastidio.

  5. #35
    Angelus_Laguna
    Ospite non registrato
    concordo pienamente... mi ricordo quando ha abortito una mia amica.
    Mi sentivo come se fossi stato io (e non c'entravo niente!).
    Lei sembrava tranquilla. non sò se l'era davvero però...mi ha fatto un brutto effetto.

  6. #36
    Postatore OGM L'avatar di willy61
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    Da "Il Corriere della Sera" di oggi, riporto solo l'inizio dell'articolo:

    ROMA — Un intervento Onu sul diritto alla vita. Silvio Berlusconi appoggia apertamente l'iniziativa di Giuliano Ferrara a favore di una moratoria per l'aborto. E anche se, precisa il leader del nuovo Pdl, «la regola nel nostro schieramento è che su queste materie esiste libertà di coscienza, credo che riconoscere il diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale sia un principio che l'Onu potrebbe fare proprio, così come ha fatto sulla moratoria per la pena di morte pur dopo un lungo e non facile dibattito ». Questo ha detto Berlusconi in un'intervista rilasciata a Tempi, che sarà in edicola giovedì. Ma è stato come lanciare una bomba in piena campagna elettorale. Il Pdl sarà quindi favorevole ad iniziative legislative contro la 194? S'infervora la ministra per le Pari Opportunità Barbara Pollastrini, che parla di «spregiudicata equazione».
    Veramente, che il sig. Berlusconi parli di "diritto alla vita" dopo aver sostenuto il diritto dei bambini irakeni a morire sotto i bombardamenti "alleati", dopo non aver fatto nulla per contrastare il diritto degli operai italiani a morire ogni giorno bruciati, precipitati, schiacciati, dopo aver ignorato il diritto delle donne a decidere di se stesse, mi pare coerente con la persona.
    Mi piacerebbe che ognubo imparasse a fare il suo mestiere (a cominciare da Cofferati, che intitolò così un suo libro, ma se ne dimenticò subito non appena gli proposero ilc adreghino di sindaco a Bologna) e, soprattutto, facesse quello.
    Di Papi ne abbiamo già uno (quello vestito di bianco, non il cantante...). Non credo ce ne serva un altro.

    Buona vita

    Guglielmo
    Dott. Guglielmo Rottigni
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  7. #37
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    Pensa che una mia conoscente è ha 26 anni ed ha già avuto 2 aborti,se non è ignoranza questa, anche perchè con il tempo potrebbe avere problemi se decidesse di avere un figlio.
    Ma a dire il vero gli studi non dimostrano un aumento di difficoltà nell'avere un figlio in chi ha precedentemente praticato un aborto (chiaro, si parla di aborti svolti in strutture mediche adeguate e non quelli clandestini... lì sì che possono sorgere una marea di situazioni problematiche).

    Per certe cose ci vuole attenzione,per carità può succedere,ma quando accade per menefreghismo o superficialità mi da fastidio.
    Ma come facciamo a dire che è menefreghismo o superficialità? DAi colloqui per l'IVG che seguivo durante il tirocinio, io tutto sto menefreghismo non ne ho visto. E nemmeno superficialità. Al massimo si potevano vedere una sacco di difficoltà, problemi enormi che quando si mangia 3 volte al dì con un tetto sulla testa non immaginiamo, adolescenti sole in grande confusione o con madri-amiche che non erano di certo un aiuto e un supporto per quelle ragazze,....
    Insomma, da fuori è facile dire che se ne fregano. Ma forse le cose sono un po' più complicate di così....
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  8. #38
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    Citazione Originalmente inviato da atenanike Visualizza messaggio
    Avete sentito la donna a Studio Aperto che era costretta ad abortire perchè era il 3 figlio e non lo poteva mantenere?Grazie ad una gara di solidarietà ha deciso di tenerlo....ma dico prendere precauzioni no?Se non interveniva la solidarietà delle gente avrebbe abortito e non per scelta ma per necessità. Certo può capitare....ma un minimo di attenzione,certe persone non le capisco.Beh,comunque è finita bene.
    Ma mi chiedo: è finita bene per chi? Ma specialmente, per quanto tempo? Si è evitato l'aborto, raccogliendo un po' di soldi, e poi che cosa succederà? Questo modo di trovare soluzioni sull'emergenza, tampona qua e ora la soluzione... ma non si vede che un bambino nato è per sempre. E poi cosa faremo?
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  9. #39
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    Dopo i fatti da ieri riportati dai quotidiani sul caso di Napoli, un'analisi apparsa sul La Repubblica:
    La crudeltà dell'ideologia
    di FRANCESCO MERLO


    Cosa avrebbero fatto i sette agenti di polizia se in quell'ospedale di Napoli fossero arrivati durante l'operazione e non subito dopo? Avrebbero rimesso il feto dentro la donna? "Fermi tutti, in nome della legge: controabortisca o sparo!".

    Davvero la polizia che a Napoli irrompe in sala operatoria e sequestra un feto malformato è roba da teatro del grottesco e della crudeltà, da dramma di Artaud. Sembra un episodio inventato per dimostrare la stupidità dei fanatici della vita ad oltranza, per far vedere a quale ferocia si può arrivare in nome di un principio nobile e astratto ridotto ad ossessione e sventolato come un'ideologia, persino elettorale.

    È difficile anche ragionare dinanzi a questa violenza che è stata commessa a Napoli. Una violenza contro la legge, innanzitutto, perché l'aborto era terapeutico e quindi legittimo, nel pieno rispetto della 194. Anche se va detto forte e chiaro che l'oscenità dell'irruzione non sarebbe cambiata di molto se quell'aborto fosse stato ai limiti della legge o persino fuorilegge, come si era arrogato il diritto di credere il giudice napoletano, informato - nientemeno! - da una telefonata anonima.

    Ed ecco la domanda che giriamo ai lettori: perché un giudice, che ha studiato il Diritto laico e che sa che la giustizia mai dovrebbe muoversi in base ad una qualsiasi convinzione religiosa; perché un giudice che si è formato in un'Italia civile e tollerante non capisce che ci sono ambiti delicatissimi nei quali comunque non si interviene con i blitz, con le sirene, con le manette e con le pistole? Amareggia e addolora che questo signor giudice di Napoli si sia comportato come il burocrate di quella ferocia ideologica che si sta diffondendo in Italia su temi sensibili - e l'aborto è fra questi - che invece richiedono silenzio, rispetto, solidarietà. È come se un diavolo collettivo, un diavolo arrogante che presume di incarnare la morale pubblica, avesse spinto giudice e poliziotti a trattare un'intera struttura ospedaliera - dagli amministratori ai medici, dagli anestesisti agli infermieri - come un covo sordido di mammane abortiste.

    Solo il fanatismo, che come sempre nasce da un'intenzione apparentemente buona, può fare credere che i medici di Napoli non siano persone per bene ma stregoni sadici, allegri assassini di nascituri. Il signor giudice, mandando la polizia in sala operatoria, ha trasformato un luogo di lenimento della sofferenza in un quadro di Bosch. E alla fine invece di mostrare il presunto orrore della professione medica, ha mostrato tutta l'asfissia di un'altra professione, della sua professione.

    Quante telefonate anonime riceve un giudice a Napoli? Davvero ad ogni telefonata ordina un blitz in tempo reale? E come ha misurato l'urgenza dell'intervento? E quali rei stava cercando? La mamma? Il papà? I medici e gli anestesisti? Cosa voleva mettere sotto sequestro preventivo: l'utero di quella donna? Adesso, a quella signora che, appena uscita dalla sala operatoria, è stata sottoposta ad un incredibile interrogatorio, bisognerebbe che lo Stato chiedesse scusa. L'hanno trattata come un'omicida, come una snaturata che si vuole sbarazzare di un feto alla ventunesima settimana. Hanno inventato per lei il reato di feticidio, hanno applicato contro di lei il loro stupido estremismo che inutilmente vorrebbe deformare e deturpare il buon cattolicesimo italiano in schemi da sermoneggiatori fondamentalisti, con tutto questo parlare di Dio e dividersi su Dio.

    La polizia non ha sorpreso una gang di infanticidi ma una donna provata da un terribile dramma personale, costretta ad abortire per non mettere al mondo, nel migliore dei casi, un infelice menomato. Per questa signora come per tutti gli italiani, di destra e di sinistra, l'aborto è, qualche volta, una disgrazia necessaria. Perché il diritto all'aborto, in questo caso terapeutico, risponde sempre e comunque a una legislazione d'eccezione. Speriamo dunque che serva questo orribile episodio di Napoli a mostrare tutta la miseria di un'idea che attribuisce alla sinistra di questo infelice paese la voglia matta di abortire e alla destra invece la difesa della vita. Non è così. Non ci sono in Italia da un lato gli abortisti che ballano attorno ai feti e dall'altro gli antiabortisti che si organizzano in squadre di polizia. In questo paese per tutti, e anche per la legge, l'aborto è sempre una tragedia.

    Ecco perché, prima che il clima diventi infernale, ci permettiamo una volta tanto nella vita di esser d'accordo con Silvio Berlusconi che ha sconsigliato a Giuliano Ferrara di presentare una lista elettorale "per la vita". C'è forse in Italia qualcuno "per la morte"?
    Berlusconi ha aggiunto ieri che secondo lui il dibattito sull'aborto andrebbe tenuto lontano dalla campagna elettorale. Ha ragione. E non perché il dibattito non meriti l'attenzione e il rispetto che anche Ferrara merita.

    È stato Ferrara a dichiarare al "Corriere" che mai egli vorrebbe incriminare una donna che ha abortito, e che non è a cambiare la legge 194 che aspira con la sua battaglia. Chi allora, secondo lui, ha armato di ferocia l'interventismo del giudice e dei poliziotti di Napoli? Si sa che i cattolici sostengono che la vita va protetta sin dal concepimento, col risultato estremo di giudicare ogni aborto come una violazione del quinto comandamento. I protestanti invece considerano la nascita come la soglia decisiva senza tuttavia negare che la morte del feto sia un danno per i genitori. Per gli ebrei lo statuto del feto è una questione controversa perché un feto nel ventre della madre è un progetto di vita in corso d'opera. Per i musulmani il feto diventa un persona umana a quattro mesi dal concepimento anche se si tratta di "una persona umana allo stato vegetativo".

    Come si vede - e ci scusiamo per il necessario schematismo - le religioni si dividono. E anche la scienza si divide. Ma nessuno stato laico, nessun legislatore laico può risolvere per legge questa disputa e nessuna sentenza di qualche Cassazione può fissare il momento in cui il nascituro diventa un individuo da proteggere giuridicamente. Senza arroganza dunque lo stato laico ha stabilito quel giorno e quell'ora nell'atto di nascita. Prima, il feto e la donna che lo porta in grembo vengono tutelate da un legge che, per quanto carente, è una buona legge, che ha fatto progressivamente diminuire il numero degli aborti, ha insegnato alle italiane che il diritto all'aborto è una drammatica conquista, un'angosciosa soluzione d'eccezione, e che la destra e la sinistra per una volta non c'entrano nulla.

    (13 febbraio 2008)
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  10. #40
    annat.79
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    è da quando ho appreso la notizia di stamane su una donna che ha dovuto abortire, causa malformazione feto, e il suo trauma è stato ampliato dall'irruzione di sette poliziotti in ospedale, che penso indignata a tutto ciò, qui si sta con grande mio disgusto facendo strumento di un argomento che veramente in pochi possono sostenere: una donna che deve o vuole rinunciare all'unica cosa che nessuno può capire: il diritto alla maternità...illustri personaggi che si definiscono politici, amano per ora lottare in nome di ciò...noncuranti appunto del perchè possa avvenire tutto questo..noi psicologi, che sappiamo cosa può esserci dietro a tutto questo apriamo per favore un varco di luce su questo problema, la chiesa che predica, i politici che ci giocano...noi siamo in diritto di farli tacere, questo è tutto nostro: parlo anche in quanto donna che sa benissimo di dovere per ora rinunciare a questo privilegio(non ho mai abortito, tranquilli..).perchè lo stato nonstante la laurea non mi fa lavorare..e non saprei proprio come camparlo....e in quanto psicologa vi chiedo unione e solidarietà, e non permettiamo che riescano a darci fuoco come succedeva nel medioevo..noi non siamo streghe, ma persone pensanti..e se sono morte persone per noi, è perchè dobbiamo essere avanti, e non calare la testa....scusate..ma sono molto offesa...

  11. #41
    annat.79
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    ecco appunto...forse sign ferrara anzichè divulgare cavolate di moratorie e di leggi...perchè non comincia a fare seriamente il suo lavoro visto che è tanto preoccupato, perchè non comincia a preoccuparsi di chi abortisce e perchè lo fa...ma lei ha mai saputo cosa voglia dire non saper come pagare le tasse pure per respirare?? lei mi chiederebbe cosa c'entra?? io devo condannare queste donnacce che uccidono..bè io credo che la maggiorparte delle donne italiane che tentano di campare siano disperate nel pensare come campare i figli...cosa dargli da mangiare..mi creda questa gente ce n'è..anzicchè fare sondaggi su chi vi potrebbe votare all'election day..perchè non chiedete come si fà a campare con 1000 eu al mese...ah vero ormai chi è in politica nn capisce...e allora vi chiedo pure...come fareste se avesse figli con una sindrome di malformazione...e nn vi dico di cosa...ahhhhh forse prometterete che aprirete dei centri gratuti magari per aiutare questa povera gente... si si..capisco...

  12. #42
    atenanike
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    Ciao luisa,intendevo per la madre,visto che era felicissima e ha strappato il foglio del medico,io non so che proposte le abbiamo fatto,comunque è sicuramente come dici tu,fra qualche anno contatterà Studio Aperto perchè non può farlo studiare??
    Per la storia di Napoli,sino senza parole,e per di più era un aborto terapeutico...una madere preferisce soffrire al momento,un'altra cosa è vedere tuo figlio che fa una vita di sofferenza,quale madre vorrebbe questo per il figlio?Questo è amore secondo Ferrara?Per carità adesso costituirà il partito x la vita....non ho parole.Spero che la mamma di Napoli si possa riprendere dallo shock,stamattina il medici ha detto che è stata interrogata appena uscita dalla sala operatoria,ancora stordita dall'anastesia....che vergogna,dove stiamo andando a finire.

  13. #43
    Postatore Compulsivo L'avatar di LuisaMiao
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    Citazione Originalmente inviato da atenanike Visualizza messaggio
    Ciao luisa,intendevo per la madre,visto che era felicissima e ha strappato il foglio del medico,io non so che proposte le abbiamo fatto,comunque è sicuramente come dici tu,fra qualche anno contatterà Studio Aperto perchè non può farlo studiare??
    e ciò mi fa pensare come questa storia sia usata bellamente per la campagna mediatica che sta girando intorno all'aborto e alla 194
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  14. #44
    atenanike
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    Ma come facciamo a dire che è menefreghismo o superficialità? DAi colloqui per l'IVG che seguivo durante il tirocinio, io tutto sto menefreghismo non ne ho visto. E nemmeno superficialità. Al massimo si potevano vedere una sacco di difficoltà, problemi enormi che quando si mangia 3 volte al dì con un tetto sulla testa non immaginiamo, adolescenti sole in grande confusione o con madri-amiche che non erano di certo un aiuto e un supporto per quelle ragazze,....
    Insomma, da fuori è facile dire che se ne fregano. Ma forse le cose sono un po' più complicate di così....
    __________________
    Ma tu vedi solo nero o bianco?Purtroppo c'è anche questo aspetto,fra le adolescenti che hanni i primi rapporti a 12 anni e la gravidanza e il loro ultimo pensiero,io sono per la libertà di scelta e per l'informazione,molti ragazzi non hanno una cultura sessuale,almeno per la mia esperienza.
    E poi una 15enne che decise di non abortire se non ha la famiglia dietro che altre risorse ha?Perchè non si aiuta chi decise di non abortire?Come dice la Littizzetto c'è Ferrara che ha la montata lattea e li allatta tutti lui!!SE con un pò più di informazione e consapevolezza si evitano gravidanze indesiderate e sicuramente meglio di trovarsi davanti ad una scelta del genere.Lo stesso discorso vale per l'aborto terapeutico,l'informazione prima di tutto,io sono per la prevenzione e per fare tutti i controlli a disposizione,grazie alla scienza possima avere tante info sul feto,e sta solo alla madre decidere cosa fare,anche se da molti questa sorta di selezione è immorale...vedi Ferrara che ora è anche medico e sapeva che il piccolo di Napoli avrebbe vissuto in piena salute solo con una compressa al giorno......spero che intervengano i medici che hanno seguito la signora per farlo zittire!

  15. #45
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    Citazione Originalmente inviato da atenanike Visualizza messaggio
    Ma tu vedi solo nero o bianco?Purtroppo c'è anche questo aspetto,fra le adolescenti che hanni i primi rapporti a 12 anni e la gravidanza e il loro ultimo pensiero,io sono per la libertà di scelta e per l'informazione,molti ragazzi non hanno una cultura sessuale,almeno per la mia esperienza.
    E poi una 15enne che decise di non abortire se non ha la famiglia dietro che altre risorse ha?Perchè non si aiuta chi decise di non abortire?Come dice la Littizzetto c'è Ferrara che ha la montata lattea e li allatta tutti lui!!SE con un pò più di informazione e consapevolezza si evitano gravidanze indesiderate e sicuramente meglio di trovarsi davanti ad una scelta del genere.Lo stesso discorso vale per l'aborto terapeutico,l'informazione prima di tutto,io sono per la prevenzione e per fare tutti i controlli a disposizione,grazie alla scienza possima avere tante info sul feto,e sta solo alla madre decidere cosa fare,anche se da molti questa sorta di selezione è immorale...vedi Ferrara che ora è anche medico e sapeva che il piccolo di Napoli avrebbe vissuto in piena salute solo con una compressa al giorno......spero che intervengano i medici che hanno seguito la signora per farlo zittire!
    allora, son stata io stessa a dire che le cose sono un po' più complicate del semplice menefreghismo che tu tiravi in ballo... quindi, mi pare chiaro che non posso avere una visione in bianco/nero, ma che ci metto in mezzo un sacco di grigi.

    è vero che l'età del primo rapporto si abbassa, che ci sono comportamenti sessuali a rischio in quelli che vengono definiti giovanissimi. ma cosa c'entra con il menefreghismo? i concetti di mancato senso del rischio, di non informazione, etc etc dove li mettiamo?

    e poi, scusa, ma hai messo 5mila questioni tutte insieme...
    una cosa è una 15enne che rimane incinta e pensa all'aborto: un'altra questione è chi decide (nonostante tutto?) di avere un figlio e non viene aiutato. Un conto è parlare di IVG dentro la 12° settimana di gestazione, un altro è parlare di aborto terapeutico in seguito a una diagnosi di disabilità.
    Se facciamo un calderone unico di tutto questo, come possiamo parlarne?
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