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Discussione: Ctp

  1. #136
    Partecipante Affezionato
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    20-01-2005
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    Riferimento: Ctp

    già adelitas ma concordo con maia981, sicuramente sei una persona preparata e sicuramente un master in psicodiagnostica aiuta ma il caso che porti tu riguarda la psicologia forense e bisogna ricordare che una valutazione forense NON è una valutazione clinica, ossia.. serve anche una preparazione forense per non trovarsi con le domande (lecite) che hai posto tu e soprattutto per non fare "danni" involontari!
    c

  2. #137
    Partecipante Assiduo L'avatar di maia981psy
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    Riferimento: Ctp

    Citazione Originalmente inviato da adelitas Visualizza messaggio
    Ciao, non mi lancio nuda e cruda, sono una psicologa iscritta all'albo e ho un master di II livello in psocdiagnostica. Mi rendo conto di aver fatto delle domande che ai più esperti in materia possono sembrare stupide, cmq sia i test li so fare, sto studiando i diversi ruoli dei ctp ctu , le leggi sull'affidamento ecc ecc , mi sono trovata un supervisore in gamba, e non mi sfaccio sfuggire questa occasione lavorativa per nessun motivo al mondo.
    grzie a tutti
    non voglio fare polemica, qui nessuno mette in dubbio le tue competenze in ambito clinico, ma la psicodiagnosi è tutt'altro che una consulenza tecnica si parte giuridica, faccio un esempio, come pensi di valutare le competenze genitoriali, con un test di personalità? e chi ti dice che una persona che non presenta particolari psicopatologie sia idonea? Inoltre, riprendendo al tuo esempio, per non andare contro gli interessi della tua parte, affideresti un bambino ad una madre schizofrenica? Qui si parla non solo di consulenze e psicologia giuridica,ma si parla soprattutto di etica professionale!!

  3. #138
    Partecipante Affezionato
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    20-01-2005
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    Riferimento: Ctp

    per specifica, aggiungo dal sito dell'Ordine quanto segue:

    "Il Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi riunito nella propria sede in Via G. B. Vico 29, Roma il 20 settembre 2003,
    VISTI gli articoli 14, 15, e 16 del Titolo II “Degli Esperti e degli
    Ausiliari del Giudice”, Capo II “Dei Consulenti Tecnici del Giudice”
    delle NORME DI ATTUAZIONE DEL CODICE DI PROCEDURA CIVILE
    che stabiliscono che coloro i quali vogliano essere inseriti negli elenchi
    degli esperti dei Tribunali debbano “…dimostrare la (propria) speciale
    capacità tecnica…” ad un Comitato ove viene designato un
    rappresentante dell’Ordine professionale.
    VISTO il numero sempre maggiore di psicologi impegnati in attività di
    collaborazione con i Tribunali dei Minori e con i Tribunali Ordinari, e la
    costituzione presso ogni Presidenza di Tribunale di un Elenco di
    esperti psicologi cui affidare le Perizie e le Consulenze Tecniche
    necessario per l’amministrazione della giustizia.
    CONSIDERATO che l’art. 12 lettera d della Legge 56/89 stabilisce che
    il Consiglio Regionale e Provinciale dell’Ordine degli Psicologi “cura
    l’osservanza delle leggi e delle disposizioni concernenti la
    professione” e che il Codice Deontologico è la principale fonte di
    regolamentazione specifica degli Psicologi.
    VISTO l’articolo 37 Codice Deontologico per il quale “Lo Psicologo
    accetta il mandato professionale esclusivamente nei limiti delle
    proprie competenze” che nel richiamato articolato delle Norme di
    attuazione del Codice di Procedura Civile sono riconoscibili nelle
    speciali capacità richieste.
    VISTO l’articolo 5 del Codice Deontologico che vincola gli Psicologi “a
    mantenere un livello adeguato di preparazione professionale e
    ad aggiornarsi nella propria disciplina specificatamente nel
    settore in cui opera”

    DELIBERA
    I seguenti Requisiti Minimi per l’inserimento negli Elenchi degli Esperti
    e degli Ausiliari dei Giudici presso i Tribunali:
    1. Anzianità di iscrizione all’Albo degli Psicologi di almeno 3 anni.
    2. Specifico percorso formativo post laurea in ambito di Psicologia
    Giuridica e Forense
    3. Specifiche competenze relative alle aree di svolgimento dell’attività
    (clinica, psicodiagnostica, del lavoro e delle organizzazioni, ecc.).
    Per operare nell’area dell’età minorile sono necessarie particolari
    competenze relative alla Psicologia dello Sviluppo e alle dinamiche
    della coppia e della famiglia.
    In deroga a quanto previsto dai punti 1, 2 e 3, gli Psicologi già iscritti
    agli Elenchi degli Esperti e degli Ausiliari dei Giudici presso i Tribunali
    si considerano aver già assolto quanto previsto in tali punti.
    Requisito di mantenimento di iscrizione ai suddetti elenchi è la
    frequenza, dimostrata con certificato/attestato, di almeno un evento
    all’anno (con indicazione delle ore di impegno per ciascun evento) di
    aggiornamento in Psicologia Giuridica e Forense o materie attinenti.
    Il Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi invita i Consigli
    Regionali e Provinciali:
     Ad accogliere le presenti Linee Guida con atti di Deliberazione e a
    rappresentare gli stessi ai Presidenti dei Tribunali di loro
    competenza.
     A sensibilizzare i propri iscritti sulla necessità di sviluppare
    conoscenze e competenze in tale ambito."
    c

  4. #139
    Postatore OGM L'avatar di willy61
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    Riferimento: Ctp

    Tutto molto corretto, ma la delibera dell'Ordine riguarda i CTU, non i CTP.

    Il CTP è consulente di una delle parti ed ha il compito di verificare e controllare l'operato del CTU, non di effettuare perizie per conto del Tribunale.
    Con questo, non voglio dire che chiunque possa "inventarsi" CTP... solo che è un compito meno "impegnativo" rispetto a quello proprio del CTU.

    Se posso, e mi rivolgo a maia981psy, se la madre schizofrenica è in grado di essere una madre "sufficientemente buona", sì,le affiderei il figlio.
    "Schizofrenica", usato in questo modo, è un termine terroristico, che non dice nulla, ma proprio nulla, circa le capacità genitoriali di quella specifica ipotetica madre. E considero altamente "unhetics" basarsi su un'etichetta per decidere il futuro delle persone.

    Buona vita
    Dott. Guglielmo Rottigni
    Ordine Psicologi Lombardia n° 10126

  5. #140
    Partecipante Affezionato
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    Riferimento: Ctp

    Concordo willy ma è ben chiaro che la formazione valga anche per un ctp:
    art.37 codice deontologico per TUTTI gli psicologi)...
    se sei nel campo conoscerai bene i danni che anche un ctp può fare e come dici tu se anche nella delibera si parla di iscrizione agli elenchi, quindi di ctu, tutti quelli che non lo sono non possono permettersi di far cose su cui non sono competenti, proprio in riferimento alla deontologia che riguarda tutti.
    Io la mia formazione me la sto sudando e me la son sudata parecchio e posso vedere quanto sia dannoso in una ct un consulente che non ha competenze e che inevitabilmente spesso "intralcia" il lavoro del ctu non per mancato accordo o contestazione (che in una certa misura ci stanno ed è giusto ci siano) ma a causa di incompetenza su temi che, per chi è formato in questo senso, sono basilari...
    Specifico, onde evitare polemiche, che non sto parlando della persona in particolare dalla quale è partito questo confronto perchè non la conosco!
    c

  6. #141
    Postatore OGM L'avatar di willy61
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    Riferimento: Ctp

    Sono d'accordo con te circa la necessità della formazione. E ancora più d'accordo circa i rapporti CTP-CTU (anche perché il CTU dovrebbe essere - per definizione - "super partes"). Devo dire che, nella mia esperienza, ho trovato più facili i rapporti con i CTU che non quelli con il/la committente (la mia parte) o con il suo avvocato.

    Sono anche assai convinto della tua capacità e della tua formazione. Mi limito a sottolineare che esistono differenze di ruolo tra CTP e CTU tali da far sì che ci si possa anche "avventurare" nel proporsi come CTP. Capisco che il lavoro sia poco e sia un periodo difficile per tutti, capisco meno quello che a me pare come un tentativo di tenere lontani dal proprio campo eventuali colleghi visti come concorrenti. Perché spesso, leggendo queste discussioni, a me pare che, sotto sotto e senza dichiararlo, questo si tema, più che l'eventuale danno ad un ipotetico minore...

    Buona vita
    Dott. Guglielmo Rottigni
    Ordine Psicologi Lombardia n° 10126

  7. #142
    Partecipante Affezionato
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    Riferimento: Ctp

    mi spiace ma qui non sono in discussione le capacità di nessuno, tanto meno la mia, si parla di deontologia. Quanto alla concorrenza anche io la vedo ma il velato riferimento a me su questo atteggiamento mi porta a chiederti di evitare di giudicare, io scrivo per un confronto, non per evitare di dissuadere, anche perchè mi sembra abbastanza superficiale e poco realistico credere di fare questo su opsonline e soprattutto portare un discorso sulla deontologia a un mio fine da te immaginato...mi conosci?!! Io alla concorrenza non ho pensato perchè non agisco in tal senso e invito nuovamente a non offendere. Perchè è così che ci si sente quando si pensa a tutto tranne che alla concorrenza. Probabilmente il confronto è altro da te e dal tuo discorso che nulla c'entra con quello di partenza, il mio è e continuerà ad essere un confronto, con gli altri partecipanti però.
    c

  8. #143
    Postatore OGM L'avatar di willy61
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    Riferimento: Ctp

    Per cortesia, deponi le armi. Era la mia personale opinione sul "clima" della discussione, non su di te (e, anche se ti conoscessi personalmente, proprio per rispetto del Codice Deontologico, eviterei qualsiasi apprezzamento su di te o sul tuo operato).

    Poi, per il resto, libera di sceglierti gli interlocutori che preferisci.

    Buona vita
    Dott. Guglielmo Rottigni
    Ordine Psicologi Lombardia n° 10126

  9. #144
    Partecipante L'avatar di joli1983
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    Riferimento: Ctp

    Ciao a tutti,
    ho letto tutte e dieci le pagine di questo forum e le considerazioni che mi sono venute in mente sono davvero tante. Spesso ritengo, per esempio, che nel nostro campo ci sia ben poca collaborazione ma, in parte, questo forum è la dimostrazione del contrario. Per quanto riguarda CTU e CTP a mio parere anche se le CTP sono molto meno impegnative (su questo concordo in pieno ed infatti sono anche un requisito di esperienza che di solitovalutano per l'iscrizione all'albo dei consulenti)...ritengo cmq che una buona formazione sul campo sia necessaria per non arrivare a confrontarsi con i colleghi ed essere impreparati. Purtroppo ritengo che molto spesso i master siano cari e poco formativi e che vadano, quindi, affiancati sempre da una formazione personale. L'ideale sarebbe di affiancare qualcuno che lo stia già facendo o confrontarsi con colleghi che sono pronti a condividere la loro esperienza...la gavetta conta e serve molto ;-)

    Ora avrei una domanda per tutti voi...
    anche in questo campo ho trovato la solita "lotta" tra psichiatri e psicologi dove noi dobbiamo cercare di difendere il ns ambito di intervento con le unghie e con i denti, dimostrando preparati. Purtroppo molti libri si riferiscono ad entrambe le professioni senza fare distinzioni...mi domandavo...
    ho asisstito ad una discussione tra due colleghi in cui lo psichiatra affermava che la valutazione della circonvenibilità fosse esclusivamente di loro competenza...cosa mi sapete dire a riguardo?

    grazie a chiunque voglia rispondere ;-)
    Elena

  10. #145
    Partecipante Affezionato
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    Riferimento: Ctp

    Citazione Originalmente inviato da joli1983 Visualizza messaggio
    Ora avrei una domanda per tutti voi...
    anche in questo campo ho trovato la solita "lotta" tra psichiatri e psicologi dove noi dobbiamo cercare di difendere il ns ambito di intervento con le unghie e con i denti, dimostrando preparati. Purtroppo molti libri si riferiscono ad entrambe le professioni senza fare distinzioni...mi domandavo...
    ho asisstito ad una discussione tra due colleghi in cui lo psichiatra affermava che la valutazione della circonvenibilità fosse esclusivamente di loro competenza...cosa mi sapete dire a riguardo?

    grazie a chiunque voglia rispondere ;-)
    concordo con te su tutta la linea! per quel che chiedi... non è così semplicemente, psicologo e psichiatra possono entrambi trattare la cinconvenzione, poi probabilmente dipende da caso a caso come per ogni tipo di ct del resto... volevi sapere qualcosa in particolare?
    c

  11. #146
    Partecipante L'avatar di joli1983
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    Citazione Originalmente inviato da claudia3ps Visualizza messaggio
    concordo con te su tutta la linea! per quel che chiedi... non è così semplicemente, psicologo e psichiatra possono entrambi trattare la cinconvenzione, poi probabilmente dipende da caso a caso come per ogni tipo di ct del resto... volevi sapere qualcosa in particolare?
    guarda, in realtà non ho raccolto maggiori dettagli sul caso. Devo ammettere che d'istinto ho pensato che non fosse per niente scontato che si dovesse trattare di una valutazione psichiatrica...poi però in questo campo gli psichiatri segnano bene il loro territorio e molto spesso, secondo me, riescono a farlo perché noi non siamo ben informati su dove e come potremmo intervenire...quindi, per non lasciare che ci vengano tolti ambiti di intervento di nostra competenza cercavo appunto un confronto. Purtroppo non ho altre info (potrei chiedere) ma credo che portarsi avanti su questi dubbi faccia bene a tutti noi colleghi
    Elena

  12. #147
    Partecipante Affezionato
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    Riferimento: Ctp

    secondo me non è questione di togliere/lasciare ambiti, è questione di collaborare. Psicologo/psicoterapeuta e psichiatra hanno strumenti diversi ma in generale entrambi sono adeguati quindi piùche togliere o lasciare credo si debba avere l'umiltà di riconoscere, da parte di entrambi, fino a dove si può arrivare, anche perchè ho presente un caso in cui come ctu veniva chiamato un naturopata, è un esempio estremo, lo so, ma dimostra come chiunque (davvero chiunque) sia lasciato libero di intervenire (e di conseguenza far danni) in ambito giuridico pprobabilmente per la poca conoscenza quindi sta sempre nel professionista..
    c

  13. #148

    Riferimento: Ctp

    Citazione Originalmente inviato da joli1983 Visualizza messaggio
    Ciao a tutti,
    Per quanto riguarda CTU e CTP a mio parere anche se le CTP sono molto meno impegnative (su questo concordo in pieno ed infatti sono anche un requisito di esperienza che di solito valutano per l'iscrizione all'albo dei consulenti)..;-)
    L'idea che le CTP siano meno impegnative delle CTU è molto diffusa. Nella mia esperienza professionale ho potuto verificare che, in realtà, non è così. Secondo me, infatti, il ruolo del CTP richiede, tra l'altro, doti di "equilibrismo" molto raffinate, tali da permettere allo psicologo di essere "di parte" e al tempo stesso neutrale rispetto alle diverse posizioni dei genitori in vista del supremo interesse del minore. Richiede, inoltre, la capacità di gestire dinamiche molto delicate e molto complesse da una posizione scomoda, quella "di parte" appunto, che invece riguarda meno il CTU, che può godere dell'autorevolezza del suo ruolo di consulente del Giudice e della sua posizione ufficialmente super partes. Trovo che riuscire a instaurare un rapporto di proficua collaborazione con il collega psicologo della "parte avversa", far avvertire al genitore "parte avversa" che il ruolo del CTP dell'altro genitore non è contro di lui o di lei, ma sempre mirato alla salvaguardia della funzione genitoriale e alla tutela dell'interesse del minore, e gestire innumerevoli problematiche affini a queste richieda doti degne, a volte, di un diplomatico. Questo quando i colleghi CTU sono in gamba, intelligenti e preparati. Quando poi non sono nessuna di queste cose e, spiace dirlo, capita, soprattutto a causa della confusione tra competenze in psicoterapia e competenze in psicologia giuridica, le cose si complicano a dismisura. I colleghi che supervisiono, di solito, dopo aver iniziato a lavorare in entrambi i ruoli tornano a dirmi che sulla loro pelle si sono accorti di quanto avessero a torto sottovalutato il ruolo di CTP, forse messi in soggezione dalla maggiore ufficialità del ruolo di CTU. Dalle vostre esperienze cosa vi è sembrato?
    Carmen
    Carmen Pernicola
    Psicologa, CTP in cause civili e minorili, esperta nella valutazione del danno biologico psichico e dei danni non patrimoniali e nella tutela dei minori in cause di separazione e divorzio, psicologa oncologica, Consulente ACT (Acceptantion and Committment Therapy).
    Iscritta all'Ordine degli Psicologi del Lazio, n. 10410
    carmen.pernicola@fastwebnet.it

  14. #149
    Partecipante Affezionato
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    secondo me quando si intende che una ctp è meno impegnativa, almeno per come la vedo io, si fa riferimento al fatto che si ha "meno responsabilità". E chiaramente non intendo che sia un ruolo da sottovalutare, anzi, e che non si abbia molta responsabilità (tu parli di minori e sappiamo quanto sia importante il lavoro che il ctp fa con il suo cliente) ma comunque è poi il ctu che relaziona e prende le decisioni. Sul resto son d'accordo anche con te, il ctp deve avere grandi capacità a sua volta!
    c

  15. #150
    Partecipante L'avatar di joli1983
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    Riferimento: Ctp

    scrivendo "meno impegnativa" intendo dire che banalmente parlando fare osservazioni su una consulenza d'ufficio è ben diverso che stendere la relazione stessa (e condurre le operazioni peritali). Per quanto riguarda i rapporti tra colleghi si apre un discorso enorme...ho visto di tutto personalmente...collaborazioni andate molto bene, prima di tutto a salvaguardia del minore, e consulenze in cui ognuno si barrica nella sua posizione mostrandosi più nelle vesti di un avvocato che di un consulente. Devo ammettere che anche nella modalità di gestione delle operazioni peritali da parte del ctu c'è spesso differenza...è vero ce sono al di sopra delle parti ma talvolta l'ambito giuridico porta a situazioni di "durezza" dal punto di vista relazionale (scusate ma non mi viene un termine più adatto al momento ) a volte un po' eccessiva.
    Concordo, comunque, nel dire che da questo punto di vista siano entrambi ruoli molto difficili.

    Per quanto riguarda i ruoli di lavoro di psicologo e psichiatra credo che dire che non si tratti di delimitare i campi ma di collaborare sia un po' riduttivo. Io sono sempre e comunque per la collaborazione, tanto che collaboro proprio con una psichiatra, ma ritengo che ci vengano troppo spesso preclusi ambiti di intervento con affermazioni in base alle nostre competenze non veritiere e che portano ad una visione riduttiva della nostra professionalità.
    Cambia molto da città a città, ma ancora vedo situazioni in cui si discute, senza venirne molto a capo, sulla diagnosi psicologica, sull'utilizzo o meno del DSM-IV, ecc. In questi casi ritengo, per esempio, che invece che azzannare un collega perché fa riferimento ai criteri del DSM bisognerebbe cogliere proprio il desiderio di comunicazione tra professionisti (che sta alla base della creazione del manuale) ma ancora non è così. In questi casi, la voce di noi psicologici si sente sempre troppo poco secondo me....
    Elena

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