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Discussione: Come comincia una ctp?

  1. #1
    Partecipante Super Esperto L'avatar di valevalens
    Data registrazione
    20-10-2004
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    Come comincia una ctp?

    Ciao.
    Mettiamo che un avvocato o il tribunale vi chiami per una consulenza tecnica di parte, cosa fate tanto per cominciare?
    Andate subito dall'avvocato?Firmate qualcosa?Stabilite con lui quanti incontri fare e come procedere?Fissate insieme gli appuntamenti o li fissate da soli con la famiglia (nel caso per es. si tratti di un affido)?
    Mi piacerebbe confrontarmi su questo punto per vedere se sto sbagliando qualcosa...

    ciao
    vale

  2. #2
    Partecipante L'avatar di topo1974
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    brianza
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    ciao,
    credo che bisogna prima fare una distinzione tra CTU e CTP. Nel primo caso si tratta di consulenza tecnica d'ufficio (CTU appunto) ed è demandata dal Tribunale. In questo caso è il giudice che ti nomina e ti sottopone un "quesito" al quale devi rispondere entro un dato tempo (es.: valutare le capacità genitoriali di una coppia,...). Per essere chiamato come ctu ci sono 2 strate (entrambe ostiche): la prima è quella di iscriverti alle apposite liste dei ctu presenti in ogni Tribunale per i Minorenni, la seconda è che il giudice, conoscendoti, ti chiami direttamente...certo, perché il giudice non è obbligato ad usufruire dell'elenco per nominare un consulente (da qui deriva il fatto che l'essere iscritti nelle liste non è assolutamente garanzia dell'essere chiamati).

    per quanto riguarda il ocnsulente tecnico di parte (ovvero CTP) può essere chiamato da un avvocato o direttamente dal cliente. E' infatti il cliente che paga il CTP, non l'avvocato, ed è il cliente che può scegliere chi vuole (anche se spesso gli avvocati consigliano i clienti e gli propongono nomi da loro conosciuti).
    Una volta nominato il CTP deve partecipare alle operazioni peritali del CTU (potrebbe anche rifiutarsi di farlo ma questo non sarebbe utlie per il cliente) e in esse il suo ruolo è accertarsi che gli interessi del proprio assistito vengano considerati e che la perizia si svolga in modo regolare, tenendo conto di tutti gli aspetti.
    Di solito prima di iniziare le operazioni peritali con il CTU si fanno dei colloqui con il proprio assistito, al fine di conoscerlo, farsi raccontare la situazione e soprattutto spiegargli quanto avverrà durante la perizia, in modo da agevolarlo a comprendere il senso del percorso. si fa anche un incontro iniziale con l'avvocato e poi si mantengono contatti con lui al fine di aggiornarlo sull'andamento della perizia.
    Alla fine della perizia il CTU scrive una relazione che inoltrerà al Giudice e prima di inviarla la farà leggere ai rispettivi periti di parte i quali se la condividono possono dirlo al ctu e questo farà presente nella sua relazione che la stessa è condivisa oppure possono avanzare direttamente loro al giudice le questioni che non condividono.
    spero di esserti stata utile.
    ciao
    "le premesse sono come le piante dei piedi: non puoi vederle perché ci stai sopra."
    Gianfranco Cecchin

  3. #3
    Partecipante L'avatar di topo1974
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    24-06-2002
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    brianza
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    dimenticavo...
    se ti chiama un avvocato per darti un incarico di CTP io dapprima farei un colloquio con lui e con il cliente, durante il quale cercherei di raccogliere più informazioni possibili circa la situazione (se c'è già un decreto, cosa dice, che tipo di procedimento è aperto, quale sarà il quesito della CTU, che tipo di richieste sta avanzando l'avvocato presso il TM, cosa si aspettano,...)
    poi farei due o tre incontri con il cliente prima dell'inizio della CTU, in essi approfondirei la questione e parlerei del percorso che si andrà a fare.
    poi inizia la CTU e devi tenere conto che dovrai partecipare ad alcuni incontri (non so dirti quanti perché questo dipende dalla situazione).

    Io con l'avvocato non firmo nulla, faccio un preventivo al cliente e poi gli faccio fattura (quindi ti serve la partita iva).

    ciao
    "le premesse sono come le piante dei piedi: non puoi vederle perché ci stai sopra."
    Gianfranco Cecchin

  4. #4
    Partecipante Super Esperto L'avatar di valevalens
    Data registrazione
    20-10-2004
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    Citazione Originalmente inviato da topo1974 Visualizza messaggio
    ciao,
    credo che bisogna prima fare una distinzione tra CTU e CTP. Nel primo caso si tratta di consulenza tecnica d'ufficio (CTU appunto) ed è demandata dal Tribunale. In questo caso è il giudice che ti nomina e ti sottopone un "quesito" al quale devi rispondere entro un dato tempo (es.: valutare le capacità genitoriali di una coppia,...). Per essere chiamato come ctu ci sono 2 strate (entrambe ostiche): la prima è quella di iscriverti alle apposite liste dei ctu presenti in ogni Tribunale per i Minorenni, la seconda è che il giudice, conoscendoti, ti chiami direttamente...certo, perché il giudice non è obbligato ad usufruire dell'elenco per nominare un consulente (da qui deriva il fatto che l'essere iscritti nelle liste non è assolutamente garanzia dell'essere chiamati).

    per quanto riguarda il ocnsulente tecnico di parte (ovvero CTP) può essere chiamato da un avvocato o direttamente dal cliente. E' infatti il cliente che paga il CTP, non l'avvocato, ed è il cliente che può scegliere chi vuole (anche se spesso gli avvocati consigliano i clienti e gli propongono nomi da loro conosciuti).
    Una volta nominato il CTP deve partecipare alle operazioni peritali del CTU (potrebbe anche rifiutarsi di farlo ma questo non sarebbe utlie per il cliente) e in esse il suo ruolo è accertarsi che gli interessi del proprio assistito vengano considerati e che la perizia si svolga in modo regolare, tenendo conto di tutti gli aspetti.
    Di solito prima di iniziare le operazioni peritali con il CTU si fanno dei colloqui con il proprio assistito, al fine di conoscerlo, farsi raccontare la situazione e soprattutto spiegargli quanto avverrà durante la perizia, in modo da agevolarlo a comprendere il senso del percorso. si fa anche un incontro iniziale con l'avvocato e poi si mantengono contatti con lui al fine di aggiornarlo sull'andamento della perizia.
    Alla fine della perizia il CTU scrive una relazione che inoltrerà al Giudice e prima di inviarla la farà leggere ai rispettivi periti di parte i quali se la condividono possono dirlo al ctu e questo farà presente nella sua relazione che la stessa è condivisa oppure possono avanzare direttamente loro al giudice le questioni che non condividono.
    spero di esserti stata utile.
    ciao

    sì sì, conosco bene la differenza tra ctu e ctp anche perchè sono iscritta da anni alle liste del tribunale...senza però concludere niente (ho speso soldi per l'iscrizione e basta).
    Recentemente ho conosciuto un'avvocatessa che mi ha proposto qualche collaborazione in ambito ctp e affido di minori. Non vorrei sbagliare qualcosa, ho frequentato un corso di psic. forense e ho diversi titoli ma non avendo mai svolto una consulenza di questo tipo sono un pò insicura e vorrei che tutto andasse per il meglio. I colloqui con la famiglia vanno fatti nel proprio studio o a casa della famiglia stessa?
    Conosci qualche libro pratico?

  5. #5
    Citazione Originalmente inviato da topo1974 Visualizza messaggio
    dimenticavo...
    se ti chiama un avvocato per darti un incarico di CTP io dapprima farei un colloquio con lui e con il cliente, durante il quale cercherei di raccogliere più informazioni possibili circa la situazione (se c'è già un decreto, cosa dice, che tipo di procedimento è aperto, quale sarà il quesito della CTU, che tipo di richieste sta avanzando l'avvocato presso il TM, cosa si aspettano,...)
    poi farei due o tre incontri con il cliente prima dell'inizio della CTU, in essi approfondirei la questione e parlerei del percorso che si andrà a fare.
    poi inizia la CTU e devi tenere conto che dovrai partecipare ad alcuni incontri (non so dirti quanti perché questo dipende dalla situazione).

    Io con l'avvocato non firmo nulla, faccio un preventivo al cliente e poi gli faccio fattura (quindi ti serve la partita iva).

    ciao
    Ho una domanda:
    Io già faccio incontri di sostegno psicologico ad un mio cliente. Ora lui mi ha accennato di seguirlo anche come CTP nell'ambito della sua causa di separazione. Ma io ho un dubbio:posso farlo o è scorretto deontologicamente o legalmente?
    Ciao

  6. #6
    Partecipante Assiduo L'avatar di noemi2004
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    A livello legale non mi sembra ci siano controindicazioni, ovvero la legge non mi sembra vieti la cosa espressamente. Mi sembra ci siano dei limiti ufficialmente a livello deontologico ma su tutti e due i piani correggetemi se sbaglio. Il punto fondamentale è che se si è psicologi (non uso terapeuti perchè la terapia è altra cosa) di un paziente e il suo consulente tecnico si corre il grosso rischio di confondere i due piani e si rischia che una delle due cose venga inficiata dall'altra. Facendo sostegno psicologico si acquisiscono un certo tipo di conoscenze che fondamentalmente riguarda il paziente per come lui si presenta nei colloqui e si lavora su quello (poi le modalità sono diverse ma io parlo in linea di massima) e queste informazioni rischiano di rendere la ctp poco "obiettiva": si rischia portare nella ctp gli aspetti dei colloqui; facendo il consulente di parte del paziente stesso si entra in contatto reale con altri suoi spazi e queste informazioni rischiano di guidare dall'esterno cioè che viene fuori nei colloqui. Ad esempio in un caso come il tuo di una separazione. Come ctp tu entri in contatto diretto (nel senso che molto probabilmente, sicuramente lo vedi) con il marito e a questo punto il rischio può essere (se questo marito non l'hai mai incontrato) quello di rendersi conto che, ipotesi, non è quel mostro che ti è stato illustrato nei colloqui; a questo punto secondo me risultano difficile i collqui che farai col paziente perchè è difficile scindere quello che il paziente ti dice da quello che tu hai visto del marito. Ovviamente questa è solo un ipotesi e solo tu sai il tipo di problematica che ti ha presentato la paziente ma il punto è che nei colloqui hai delle informazioni, nella consulenza altre e si corre il rischio che le une influenzano le altre. Per questo forse è meglio separare le cose. Poi magari uno riesce a tenere le due cose distinte ma secondo me è molto difficile.
    Rachele Agostini

  7. #7
    Matricola
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    Bene, già che ci sono faccio una domanda anch'io... Ho appena iniziato a frequentare il corso di psico giuridica dell'AIPG a Roma..mi sembra interessante ma ho anche la sensazione che sia piuttosto teorico..ad esempio hanno spiegato i test che si usano ma usarli realmente è diverso che studiarli!!!esiste un modo per fare un po' di pratica con una supervisione????a chi bisogna rivolgersi sempre che sia possibile???

  8. #8
    Matricola
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    Ah,un'altra domandaquelli di voi che fanno CTU e CTP.....siete tutti psicoterapeuti o c'è anche qualcuno che ha solo la laurea quinquennale più una specializzazione in psico giuridica e/o Diagnostica? Grazie!

  9. #9
    Neofita
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    Ciao a tutti
    sono stata incaricata di fare un ctp ma per me è la prima volta e non sò proprio come impostare la relazione finale. Qualcuno di voi ha una bozza o un fac simile da inoltrarmi
    grazie millle

  10. #10
    Citazione Originalmente inviato da elebuccia Visualizza messaggio
    Ah,un'altra domandaquelli di voi che fanno CTU e CTP.....siete tutti psicoterapeuti o c'è anche qualcuno che ha solo la laurea quinquennale più una specializzazione in psico giuridica e/o Diagnostica? Grazie!
    non è obbligatoria la specializzazione e neppure avere un master, chiaro che possono essere criteri preferenziali rispetto a chi ha solo la laurea in psicologia e l'iscrizione all'ordine, e alla fin fine servono soprattutto a te per avere maggiore padronanza nel settore.
    Te lo dico perchè ci sono psicologhe che conosco che da anni svolgono ctp e non hanno titoli aggiuntivi, eppure sono molto brave e quotate.
    E poi l'Ordine psicologi specifica criteri (da regione a regione) sui requisiti per fare le ctp e specifica soltanto di avere un minimo di anni di iscrizione all'albo, generalmente anzianità da 3 a 5 anni. Per il Lazio mi pare che siano 5 anni.

    ciao
    Alessia

  11. #11
    Matricola
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    ah ok...Grazie!!

  12. #12
    Partecipante Assiduo L'avatar di crazy'njoy
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    ma per fare il ctp basta essere iscritti all'albo degli psicologi, anche solo da 1 giorno!!
    almeno spero...

  13. #13
    Partecipante Assiduo L'avatar di crazy'njoy
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    se sbaglio vi prego ditemi dove trovo la fonte ufficiale, perchè mi è capitato di fare una consulenza di parte e non sono iscritto all'albo del tribunale. ciao, grazie.

  14. #14
    Citazione Originalmente inviato da crazy'njoy Visualizza messaggio
    se sbaglio vi prego ditemi dove trovo la fonte ufficiale, perchè mi è capitato di fare una consulenza di parte e non sono iscritto all'albo del tribunale. ciao, grazie.
    Non è necessario essere iscritti all'albo del tribunale, ma a quello degli psicologi sì e non da un giorno, ma da un periodo variabile da 3 a 5 anni, a seconda del tuo ordine regionale. Mi pare che in toscana ci sia il limite di 3 anni e nel Lazio 5. Ti conviene informarti al tuo ordine, non vorrei che rischiassi una sanzione da loro....

  15. #15
    Partecipante Assiduo L'avatar di crazy'njoy
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    domattina mi informo, telefono all'ordine. io sapevo che ciò valeva per la CTU e non CTP.
    comunque ho anche un altro problema: dove scegliere e comprare i test adatti?
    ho anche un'altra domanda: per la ctp non devo fare nessun test? mi conviene fare una relazione?
    grazie.ciao.

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