Originalmente inviato da
lily1982
nemmeno io ho trovato molto, cmq integrando appunti di ops e libro ne è uscito che:
la teoria associazionista o sensista (primi del '900) sostiene che la sensazione è il primo elemento percettivo (non possono essere scomposi in unità più semplici): esisterebbe quindi un rapporto diretto tra sensazione (impressione soggettiva ed immediata che corrisponde ad uno stimolo fisico che ha una particolare intensità, deve quindi superara una soglia assoluta -ovvero un livello minimo per suscitare una reazione- e una soglia differenziale -quando ci sono due stimoli della stessa natura, la variazione di intensità deve essere sufficientemente elevata affinchè uno sia rilevato-) e percezione (processo attraverso il quale si ottengono informazioni sul mondo). In sostanza, la percezione finale dello stimolo è un processo di unificazione della molteplicità di sensazioni che ci colpiscono. PERCEZIONE E SENSAZIONE SONO DISTINTE.
La teoria della Gestalt invece sostiene che il dato sensoriale e quello percettivo non si possono separare. La percezione sarebbe quindi una ricostruzione interna della realtà esterna: l'individuo può entrare in contatto con la realtà oggettiva degli stimoli attraverso l'integrazione della sensazione con elementi 'soggettivi' (mnestici, affettivi o derivati dall'esperienza ecc.). I principi di Wertheimer si rifanno all'idea che la percezione sia un processo primario che risulta dall'organizzazione del campo percettivo: in altri termini, esistono dei principi di unificazione per cui le parti che costituiscono un campo percettivo diventerebbero delle unità coerenti (ovvero delle figure su uno sfondo). Ti è mai capitato di vedere delle 'facce' in qualche oggetto? Ti faccio un esempio banalissimo, i fanali della macchina diventano degli occhi, il paraurti una bocca.. Il concetto è un po' quello!