Ciao Andalucia, grazie per aver condiviso con noi i tuoi consigli, si percepisce che ami quello che fai!
Mi faceva piacere spendere, però, due parole sul tuo ultimo consiglio di non prendere questo concorso come ripiego.
Io ho un'altra visione della cosa...sono laureata da anni e, una sola volta, per un anno, mi è capitato di poter fare il MIO lavoro. quello per cui ho studiato anni interi e per cui ho fatto molti sacrifici.
A noi psicologi credo che la crisi non abbia portato poi grandi cambiamenti (nel male ovviamente)
Inutile dire tutte le ragioni per cui "noi" non troviamo spazio e riconoscimento professionale, ognuno lo sperimenta sulla sua pelle ogni giorno credo (mi auguro non tutti!).
Se un concorso per 6 posti chiama mille persone qualcosa vorrà pur dire.
Tutto ciò per dire che il gr che mi sono iscritta alla facoltà non volevo diventare una psicologa dell'esercito, sognavo la asl e quant'altro. Ma se oggi, a 30, tutto posso fare fuorchè la psicologa perchè lavoro non c'è e si apre la possibilità di farla all'interno, per esempio, delle forze armate....come posso non provarci, non volerlo anche se non era la mia grande passione. Dopo anni di frustrazione vincere un concorso del genere ti ridà fiducia in quello che hai studiato e la passione viene da se.
E' vero che è una vita di sacrifici, ma non tutti quelli che hanno vinto il conocorso , negli anni, magari sapevano nel dettaglio cosa avrebbero fatto e quali sacrifici venivano loro richiesti eppure saranno stati e sono (mi auguro) bravi psicologi.
Scusa se sono stata prolissa
)))))))
Ciò non toglie che se persone come te oltre alla bravura hanno anche grande passione i sacrifici della vita militare sono più gestibili. un abbraccio.