Ciao Morgana, ben ritrovata
Credo che, tirando in ballo la vergogna, tu abbia toccato un punto fondamentale per capire alcuni comportamenti degli adolescenti.
Da un punto di vista "psicodinamico", magari un po' vecchio stile, la vergogna è un prodotto dell'Ideale dell'Io, non del Super-Io (al quale attiene, piuttosto, il senso di colpa).
Quindi è interessante l'analisi che fai della situazione. Ma non so se possa trattarsi di una caratteristica siciliana. I tempi di maturazione della psiche sono più o meno gli stessi a qualunque latitudine e non credo che i cervelli lombardi siano più precoci in questo (anzi, vedendo i miei cosiddetti rappresentanti in Parlamento, ne dubito fortemente
).
Piuttosto, mi chiedo quanto, con una adatta, corretta e precoce educazione alla sessualità ed all'affettività si potrebbe incidere su situazioni del genere. Se, ancora oggi, avere rapporti sessuali e (magari) un figlio può provocare un omicidio, mi sa che siamo messi male. Voglio dire: una vita nuova dovrebbe provocare gioia, non vergogna...
Forse, dove hai ragione, è nel definire quell'indefinibile che puoi chiamare "cultura siciliana", ma che c'è - in forme e misure diverse - anche dalle mie parti. Una miscela di tradizioni mantenute vive a parole ma private della corrispondente responsabilità nei fatti. Così, il valutare i "maschi" come più importanti delle femmine, ma senza il correlato per cui nell'onore del maschio c'è anche il portare il peso e la responsabilità di quel che fa a se stesso e ad altri, potrebbe aver giocato un ruolo in tutto questo.
Non so se sono riuscito a spiegarmi. Ma ci ho provato, almeno.
Buona vita
Guglielmo