Chiaiano, un documentario per dire "No" alla discarica
Qui: Chiaiano, la discarica contestata | Napoli la Repubblica.it uno stralcio
Un filmato prende spunto dal dibattito e dalla protesta che seguirono la minacciata apertura della discarica nella cava di "Rosa dei venti", per fare un punto sull'emergenza rifiuti. Dopo aver fatto il giro d'Italia, verrà trasmesso in questi giorni anche in Campania
di Giovanni Chianelli
Il film è stato realizzato nell'ottobre del 2008; ripercorre il convulso semestre di presa di coscienza della gente che vive attorno alla zona definita "di interesse strategico nazionale" per decreto legge e teatro, in almeno due occasioni, di scontri tra la polizia e manifestanti. Negli ottanta minuti di filmato viene ripercorsa la storia del sito dal 1998, quando l'avvio di una politica virtuosa del ciclo della spazzatura viene impedita sul nascere. Le responsabilità delle giunte Rastrelli e Bassolino che non avviarono a tempo debito la promozione e diffusione della raccolta differenziata nell'area, "persino vietandola per legge", si afferma in uno dei tanti contributi.
Segue la crisi "guidata" di inizio 2008 e l'intervento del governo Berlusconi con la decisione di utilizzare la cava al confine tra Marano, Mugnano e l'area collinare di Napoli. "Scelta folle", dicono gli intervistati nel film-documentario. Una zona sovraffollata, su cui insistono circa 250.000 residenti. "Nei pressi di tre ospedali, alla base della principale falda acquifera metropolitana e per di più nell'unico polmone verde rimasto in città", sostiene il regista. Di qui le ulteriori rivolte della popolazione.
Il documentario è anche l'occasione per assistere alla creazione di un movimento d'opinione che ha coinvolto trasversalmente la cittadinanza. Centri sociali, politici, donne e giovani che prima non si erano mai interessati a ciò che veniva deciso sulla propria testa. E' così che si è costituito un presidio permanente, il sito d'opinione www. chiaianodiscarica. it che ha formulato un dettagliato dossier sul caso.
Sessanta pagine che costituiscono una delle fonti documentarie del film, inviato a politici, intellettuali e giornalisti in Italia e in Europa. E' presente su numerosi siti e portali, tra cui Radio Radicale e sul blog dell'umorista e autore di satira Daniele Luttazzi. Scegliendo la chiarezza, il filmato "Una cosa importante da dire" fa parlare i cittadini e le autorità locali: il combattivo sindaco di Marano Salvatore Perrotta, Ivo Poggiani, Giovanni de Medici, Franco Ortolani, Emilia Santoro, portavoce del movimento "Chiaianodiscarica", che fa da voce narrante alle immagini. Alcune sono agghiaccianti.
Il lavoro di Manco ha anche il merito di uscire dall'autoreferenzialità del singolo caso Chiaiano, chiudendo con le riprese della cosiddetta "Strada della vergogna" di Giugliano. Una striscia di vari chilometri dove è stata accumulata l'immondizia sottratta al salotto buono di Napoli, o sversata dagli uomini della camorra, come illustra il lavoro svolto dal gruppo "La terra dei fuochi". E riesce anche a offrire alternative, tra cui un piano di uscita dalla crisi basato su tre punti: prevenzione a monte, raccolta differenziata e trattamento a freddo dei rifiuti. "Costa 10 milioni di euro - sostene Manco -, a fronte dei 5 miliardi previsti dal governo. Ed è pulito".
(05 febbraio 2009)