il fatto è che la specializzazione non garantisce il posto sicuro, se lo garantisse investiremmo tutti, magari facendo anche qualche debito, certi che poi verrà ammortizzato. Invece la sicurezza non c'è, le asl non assmono più sempre a tempo indeterminato, i concorsi non si fanno, se proprio si fanno sono pilotati (inutile ignorarlo), se proprio non fossero pilotati, non è cmq certo vincerli perché partecipano migliaia di psicoterapeuti tutti ugualmente preparati e agguerriti, ciascuno dei quali si considera migliore dei altri e più meritevole del posto, e in ogni caso non ci saranno mai tanti concorsi quanti sono gli psicoterapeuti che vi aspirano. Insomma è un rischio, si rischia di investire tanto senza nulla. La libera professione adesso è l'unica opportunità, ma è logorante, personalmente ho fatto questa scelta all'inizio per necessità, poi l'ho abbracciata con convinzione, lavoro di più e guadagno di più rispetto a quando ero dipendente sfruttata (ma cmq sempre pochissimo, le commesse guadagnano di più e hanno meno spese e meno pensieri, e non arrivo sempre a 1000 euro lordi al mese) ma è logorante al massimo, e certe volte mi sento distrutta, mi viene proprio voglia di mollare tutto, sento gli anni che avanzano, le energie che mancano, il mercato diventa sempre più sporco per concorrenti sleali, le tasse aumentano di anno in anno, lo stress è enorme e il burn-out è alle porte e io... non ce la faccio quasi più. Inutile sperare di "risposarmi" facendo la specializzazione che poi mi porterà il posto fisso...non me lo porterà, mi porterà solo altra frustrazione, altri soldi che neanche ho, altra illusione, altre forze da investire, ne ho sempre invetite tante ma a una certà età cmq cominciano a mancare. Non è facile e purtroppo non ci sono strade scontate.