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  1. #46
    Partecipante Super Figo L'avatar di francesca63
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Per Ikaro
    Resisto alla tua interpretazione.
    Ultima modifica di francesca63 : 10-07-2008 alle ore 10.22.36
    FRANCESCA

    Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera....(P. Neruda)

  2. #47
    Partecipante Super Figo
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Citazione Originalmente inviato da francesca63 Visualizza messaggio
    Quello che sostieni è giustissimo...Però, ci sono situazioni, nel corso di un trattamento, in cui il paziente ha urgente bisogno anche di sintesi.
    Sintesi, che io definirei direttive, consigli, reazioni emotive che invece non arrivano mai.
    Mi spiego meglio:il paziente, visto che le psicoterapie durano tanti anni, vive la sua vita e inevitabilmente nel suo trasmetterla all'analista si aspetta un sostegno pratico che specialmente nei percorsi più ortodossi non riceve...lo psi si astiene dal dare consigli ecc., perchè deve essere il pz, a decidere da solo autonomamente, fare le sue scelte in base alla maturità e alle consapevolezze acquisite....Tutto questo può creare nel pz uno stato di frustrazione: non si sente capito, sostenuto, aiutato, voluto bene.
    Gli psi , si proteggono sostenendo che se dovessero esaudire tutte le richieste di maggiore partecipazione e affettività, sarebbe diseducativo, poichè nella realtà nessumo soddisfa il tuo bisogno di aiuto, anzi, la vita è dura e gli psi devono insegnare ad essere forti e trovare in se stessi l'energia di affrontare e risolvere i propri problemi.
    Ma quanto tempo, quanta sofferenza si potrebbero evitare ...basterebbe un segnale, una dritta, un imput. Questo per me è uno zoccolo duro, una questione inspiegabile, che dibatto spesso con il mio psi, trovandomi ci fronte un muro di gomma. Sono consapevole, capisco che il metoto, la tecnica indicano l'astinenza e il silenzio come strumenti di cura, ma io non condivido e ritengo che una maggiore partecipazione dell'analista, nei tempi giusti, potrebbe solo contribuire all'efficacia della cura e al benessere del pz.
    I silenzi al posto di una disperata richiesta di consigli e direttive, a mio avviso possono essere causa del fallimento di un'analisi, nel senso che il paziente si sente abbandonato, non sufficientemente sostenuto dal terapeuta, si scoraggia e molla la terapia.
    Scusate l'arringa....Ricordate che questo urlo di dolore arriva dal paziente, cioè dall'altra campana, e voi che esercitate o vi apprestate ad esercitare questa professione, avete il dovere di porvi anche dalla posizione di chi vi chiede aiuto.
    Scusate se non mi sono saputa esprimere bene, ma spero che abbiate recepito il messaggio e possiate in qualche modo fornirmi dei chiarimenti.
    Grazie.

    Assolutamente comprensibile la necessità di un paziente di avere un consiglio, un suggerimento, ecc.
    Credo che ci siano anche tipi di terapie in cui i consigli si ottengono, mi è stato raccontato da persone che erano in terapia, ma non so se dipenda dal tipo di orientamento o da una decisione del terapeuta.
    Io, come eventuale paziente, non vorrei un terapeuta che mi dà consigli, e lo so io quanto ne avrei bisogno, ma preferirei essere aiutata ad affrontare i problemi con la mia testa, con i miei tempi, le mie idee giuste o sbagliate che siano. Anche a costo di restare in stallo per un po' di tempo.
    Ma forse è questione di carattere, di problematiche, magari dipende da caso a caso, e forse ci sono situazioni in cui si può fare un'eccezione.
    Ma se un paziente riceve un consiglio, lo segue, e le cose non vanno come il paziente vorrebbe (anche questa è una situazione che mi è stata raccontata, quindi è un'ipotesi realistica) con chi se la deve prendere? con il terapeuta che gli ha dato il consiglio? con se stesso che l'ha seguito?
    certo, potrebbe non prendersela con nessuno e imparare dagli errori o accettare che le cose non sempre vanno bene, ma magari se il paziente sta male non credo che possa facilmente reagire così.
    Secondo me, un terapeuta più che dare un consiglio su una cosa da fare, una decisione da prendere ecc. può aiutare il paziente a immaginare la situazione dai diversi punti di vista, chiedergli cosa, secondo lui, potrebbe succedere se prendesse l'una o l'altra decisione, ampliare la prospettiva, aiutarlo a vedere le mille sfaccettature della realtà. Tutto questo, secondo me, sarebbe anche molto più utile di un silenzio.

    Comunque, non voglio essere tanto drastica nelle mie opinioni, perché i tipi di terapie sono tante, i tipi di pazienti e di problematiche sono innumerevoli e immagino che ci siano particolari casi in cui un consiglio sia necessario.
    Forse sulle questioni molto pratiche tipo: persona che subisce abusi può ricevere il consiglio di denunciare, di andar via di casa, ecc.

  3. #48
    Partecipante Leggendario L'avatar di gieko
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Mi sembra che viola abbia scritto delle cose di buon senso. A francesca torno a ripetere che le sue considerazioni sul dare consigli, affetto e quant'altro hanno una componenti dinamica che può essere affrontata solo in sede di analisi.
    Altri orientamenti possono prevedere consigli, supporto, etc. ma ciò che distingue la psicoanalisi è proprio il rivolgersi al piano dinamico e non a quello reale. Il motivo è molto semplice: rispettare la soggettività del paziente, lavorare su di essa, fare sì che le scelte, che le risorse si attivino quando siano realmente disponibili e non in dipendenza dell'analista (o di chi per esso). Se no si collude e il processo analitico non va avanti. Il fallimento può quindi essere dovuto al contrario di ciò che dici tu francesca: il crollo dello spazio d'analisi dovuto alla pressione della collusione per la risposta sul piano reale alle richieste del paziente.

    Saluti
    Ultima modifica di gieko : 10-07-2008 alle ore 12.50.41
    gieko

  4. #49
    Partecipante Super Figo L'avatar di francesca63
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Citazione Originalmente inviato da viola*** Visualizza messaggio
    Assolutamente comprensibile la necessità di un paziente di avere un consiglio, un suggerimento, ecc.
    Credo che ci siano anche tipi di terapie in cui i consigli si ottengono, mi è stato raccontato da persone che erano in terapia, ma non so se dipenda dal tipo di orientamento o da una decisione del terapeuta.
    Io, come eventuale paziente, non vorrei un terapeuta che mi dà consigli, e lo so io quanto ne avrei bisogno, ma preferirei essere aiutata ad affrontare i problemi con la mia testa, con i miei tempi, le mie idee giuste o sbagliate che siano. Anche a costo di restare in stallo per un po' di tempo.
    Ma forse è questione di carattere, di problematiche, magari dipende da caso a caso, e forse ci sono situazioni in cui si può fare un'eccezione.
    Ma se un paziente riceve un consiglio, lo segue, e le cose non vanno come il paziente vorrebbe (anche questa è una situazione che mi è stata raccontata, quindi è un'ipotesi realistica) con chi se la deve prendere? con il terapeuta che gli ha dato il consiglio? con se stesso che l'ha seguito?
    certo, potrebbe non prendersela con nessuno e imparare dagli errori o accettare che le cose non sempre vanno bene, ma magari se il paziente sta male non credo che possa facilmente reagire così.
    Secondo me, un terapeuta più che dare un consiglio su una cosa da fare, una decisione da prendere ecc. può aiutare il paziente a immaginare la situazione dai diversi punti di vista, chiedergli cosa, secondo lui, potrebbe succedere se prendesse l'una o l'altra decisione, ampliare la prospettiva, aiutarlo a vedere le mille sfaccettature della realtà. Tutto questo, secondo me, sarebbe anche molto più utile di un silenzio.
    Comunque, non voglio essere tanto drastica nelle mie opinioni, perché i tipi di terapie sono tante, i tipi di pazienti e di problematiche sono innumerevoli e immagino che ci siano particolari casi in cui un consiglio sia necessario.
    Forse sulle questioni molto pratiche tipo: persona che subisce abusi può ricevere il consiglio di denunciare, di andar via di casa, ecc.
    ---Rispondo anche a Gieko, anche se prevedo che non concorderà mai con le mie convinzioni...è troppo rigoroso!

    Cara Viola, condivido in pieno quello che sostieni anche perche in realtà accade proprio quelllo che dici...un terapeuta esperto, ha la capacità, anche se non in maniera esplicita, di guidare, orientare il pz verso le decisioni più sane per lui, con parole, battute, riferimenti che, se c'è intesa nella coppia analitica, vengono recepite e poco a poco fatte proprie dal pz.
    Si giunge a prendere una decisione che fino a qualche tempo prima sembrava impossibile da prendere. Farei degli esempi, ma poi qui mi tirano le orecchie perchè si va sul personale.
    Però ci sono situazioni ( ad es. dipendenze o disturbi alimentari) in cui, questo tipo di approccio tipico delle psicoterapie analitiche, non aiuta e si vive molto male, come un non recepire l'urgenza della richiesta di sostegno.
    Detesto questa "disponibilità benevola" che si ostinano a manifestare gli
    psy, temendo di attuare inammissimibili acting, che considerano errori
    professionali.
    Sporcatevi le mani ogni tanto, rischiate, fate una sana sfuriata al
    vostro paziente, date un consiglio, manifestate un' emozione : i risultati saranno immediati ed eclatanti .
    E' questo quello di cui a volte il pz ha bisogno...una decisa presa di posizione.
    Lo dico convinta, forte e chiaro anche al mio analista che sa bene come la penso e che, come sostiene Gieko, analizza il mio modo di affrontare la questione come componente dinamica che discutiamo in seduta.
    Lui sostiene che le mie decisioni, il mio agire devono scaturire esclusivamente dalla mia volontà e consapevolezza acquisita....( quello che dice la teoria e sostenete anche voi...) Ma che tempi persi inutilmente! E quanta sofferenza!
    Sono agganciatissima al mio analista e lo stimo come professionista e come individuo, ma per certi versi non ne condivido fino in fondo il metodo, nè i fondamenti teorici; credo di più al talento, all'intuizione del terapeuta che sa dire la parola giusta al momento giusto, che ti apre orizzonti che non credevi di possedere.
    Se faccio una provocazione e dico: più ci si allontana dall'ortodossia,
    più si ottengono risultati terapeutici, voi cosa ribattete?

    Sorry, ma con i pazienti ci vuole molta pazienza....
    FRANCESCA

    Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera....(P. Neruda)

  5. #50
    Partecipante Leggendario L'avatar di gieko
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Non si tratta di concordare con le tue convinzioni o meno, ma di problemi di tecnica ampiamente dibattutti in psicoanalisi fin dalla sua nascita. Quindi proverei a vedere la questione da un vertice differente.

    Citazione Originalmente inviato da francesca63 Visualizza messaggio
    Detesto questa "disponibilità benevola" che si ostinano a manifestare gli
    psy, temendo di attuare inammissimibili acting, che considerano errori
    professionali.
    Sporcatevi le mani ogni tanto, rischiate, fate una sana sfuriata al
    vostro paziente, date un consiglio, manifestate un' emozione : i risultati saranno immediati ed eclatanti .
    A parte che considero molto più vicino allo "sporcarsi le mani", espressione che preferisco sostituire con "incontrarsi da un livello profondo", il mantenimento del setting, perchè questo sì significa poter far emergere modalità di funzionamento che altrimenti sarebbero semplicemente agite, vorrei richiamarti anche sul fatto che è molto più difficile cercare di mantenere continuamente il livello analitico piuttosto che agire la relazione. Altro che detestabile "benevola disponibilità" che si ostina a manifestare...
    L'emotività poi è fortemente presente perchè permea il campo, e non bisogna confondere una restituzione sotto forma di interpretazione delle emozioni (evidentemente vissute profondamente anche dall'analista), con la mancanza delle stesse.

    Citazione Originalmente inviato da francesca63 Visualizza messaggio
    E' questo quello di cui a volte il pz ha bisogno...una decisa presa di posizione.
    Appunto: il setting rimane stabile. Anche qui mi sembra che confondi rigidità con ricerca di punti di osservazione (concordati) sufficientemente costanti (e comunque non inalterabili)


    Citazione Originalmente inviato da francesca63 Visualizza messaggio
    Se faccio una provocazione e dico: più ci si allontana dall'ortodossia,
    più si ottengono risultati terapeutici, voi cosa ribattete?
    Bisogna intendersi su che cosa significhi allontanarsi dall'ortodossia e temo che nell'accezione che gli dai significhi proprio andare dietro alle richieste del paziente. La clinica sembra mostrare che questo non funziona. Allontanarsi dall'ortodossia però significa anche il sapersi muovere autonomamente dell'analista rispetto agli stereotipi (il che significa proporre vertici nuovi). In questo senso credo che sicuramente i più grandi analisti siano "non ortodossi" al di là dell'effettiva appartenenza all'IPA.

    Comunque se ti interessa approfondire la questione ti propongo la lettura del bel capitolo sul narcisismo scritto da Mitchell e contenuto nel suo libro "Gli orientamenti relazionali in psicoanalisi". In particolare prende in considerazione atteggiamenti antitetici sul narcisimo: l'atteggiamento ipercomprensivo di Kohut e quello iperinterpretativo di Kernberg.

    Un saluto
    Ultima modifica di gieko : 10-07-2008 alle ore 15.11.45
    gieko

  6. #51
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Citazione Originalmente inviato da francesca63 Visualizza messaggio
    Per Massimo.
    La mia domanda era: perchè, di solito sono sempre i pazienti a sospendere la terapia e non gli analisti?
    Perchè chi fa il terapeuta pretende, spesso, di risolvere le empasse che si vengono a creare in quanto questo lo accresce come professionista e sbloccando la terapia accresce il personale senso di autostima ed autoefficacia, alimenta il narcisismo del terapeuta (sto parlando di quando non ammettiamo che dovremmo inviare da qualcun'altro). inoltre il terapeuta in genere (in genere) ha una spiccata capacità di stabilire relazioni profonde con i pazienti, per cui l'abbandono della terapia è senz'altro anche un lutto da elaborare. solo terapeuti maturi abbastanza sono capaci di rendersi conto quando sarebbe bene per il paziente cambiare terapeuta, e lo mettono in pratica.

    poi il paziente paga, ricordi? ....spendida terapia.....

  7. #52
    Partecipante Super Figo L'avatar di francesca63
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Citazione Originalmente inviato da massimomassimo Visualizza messaggio
    Perchè chi fa il terapeuta pretende, spesso, di risolvere le empasse che si vengono a creare in quanto questo lo accresce come professionista e sbloccando la terapia accresce il personale senso di autostima ed autoefficacia, alimenta il narcisismo del terapeuta (sto parlando di quando non ammettiamo che dovremmo inviare da qualcun'altro). inoltre il terapeuta in genere (in genere) ha una spiccata capacità di stabilire relazioni profonde con i pazienti, per cui l'abbandono della terapia è senz'altro anche un lutto da elaborare. solo terapeuti maturi abbastanza sono capaci di rendersi conto quando sarebbe bene per il paziente cambiare terapeuta, e lo mettono in pratica.

    poi il paziente paga, ricordi? ....spendida terapia.....
    Ok! se è stato un lapsus , tocca a voi esperti spiegare cosa voleva trasmettere il mio inconscio.
    Forse nutro nei confronti del mio analista un inconsapevole, profondo risentimento per la sua venalità ( spesso ,in passato dovevo pagare le sedute che saltavo anche per validi motivi), che giustificava con le regole del setting da rispettare?
    FRANCESCA

    Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera....(P. Neruda)

  8. #53
    Partecipante Figo L'avatar di bella primavera
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Per me le motivazioni sono: 1) terapia non adatta al tipo di problematica "escludo da questo discorso la psicoanalisi"
    2) mancanza di empatia, terapeuta e cliente
    3) la persona in realtà non crede realmente in un suo cambiamento

  9. #54
    Postatore Compulsivo L'avatar di lollypsico
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    1)molte terapie anziche essere individuali vengono svolti in gruppo,coinvolgendo piu persone e addirittura l'intera famiglia
    2)essendo lo psicoterapeuta un umano non infallibile non stupisce se potrebbe non inquadrare le reali problematiche
    3)sbagliati i metodi e i tempi di terapia...molti pazienti possono non essere pronti per rivelarsi e farsi aiutare,figuriamoci se le pratiche d'intervento non tengono conto delle sue caratteristiche ed esigenze personali

  10. #55
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Citazione Originalmente inviato da lollypsico Visualizza messaggio
    3)sbagliati i metodi e i tempi di terapia...molti pazienti possono non essere pronti per rivelarsi e farsi aiutare,figuriamoci se le pratiche d'intervento non tengono conto delle sue caratteristiche ed esigenze personali
    ...non vogliono neppure stare bene, è un'altra possibilità.

  11. #56
    Johnny
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    francesca63 Ma quanto tempo, quanta sofferenza si potrebbero evitare ...basterebbe un segnale, una dritta, un imput. Questo per me è uno zoccolo duro, una questione inspiegabile, che dibatto spesso con il mio psi, trovandomi ci fronte un muro di gomma. Sono consapevole, capisco che il metoto, la tecnica indicano l'astinenza e il silenzio come strumenti di cura, ma io non condivido e ritengo che una maggiore partecipazione dell'analista, nei tempi giusti, potrebbe solo contribuire all'efficacia della cura e al benessere del pz.
    I silenzi al posto di una disperata richiesta di consigli e direttive, a mio avviso possono essere causa del fallimento di un'analisi, nel senso che il paziente si sente abbandonato, non sufficientemente sostenuto dal terapeuta, si scoraggia e molla la terapia.
    Scusate l'arringa....Ricordate che questo urlo di dolore arriva dal paziente, cioè dall'altra campana, e voi che esercitate o vi apprestate ad esercitare questa professione, avete il dovere di porvi anche dalla posizione di chi vi chiede aiuto.
    è proprio per questo che il non dare consigli e quantaltro è una forma di rispetto verso il paziente: vuol dire rispettare e avere fiducia nella sua capacità di decidere, di ragionare, di scegliere.

  12. #57
    Postatore Epico L'avatar di RosadiMaggio
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Citazione Originalmente inviato da massimomassimo Visualizza messaggio
    Perchè chi fa il terapeuta pretende, spesso, di risolvere le empasse che si vengono a creare in quanto questo lo accresce come professionista e sbloccando la terapia accresce il personale senso di autostima ed autoefficacia, alimenta il narcisismo del terapeuta (sto parlando di quando non ammettiamo che dovremmo inviare da qualcun'altro). inoltre il terapeuta in genere (in genere) ha una spiccata capacità di stabilire relazioni profonde con i pazienti, per cui l'abbandono della terapia è senz'altro anche un lutto da elaborare. solo terapeuti maturi abbastanza sono capaci di rendersi conto quando sarebbe bene per il paziente cambiare terapeuta, e lo mettono in pratica.

    poi il paziente paga, ricordi? ....spendida terapia.....
    O talvolta, lo mettono in pratica, qd, per svariati motivi, percepiscono che di fatto il pz, è gia' sulla strada imminente dell'abbandonare la terapia, alcuni (pochi), riconoscendo i propri limiti, altri con modi sottilmente o grossolanamente aggressivi.
    Altri, dopo infinite sofferenze del paziente, non tutte funzionali, oppure proprio perchè si è giunti per motivi diverse ad un empassè che puo' essere sia temporanea sia definitiva, sanno riconoscere che vi è un momento in cui bisogna desistere ed inviare altrove, per il bene del pz e, volendo, per lasciare, se fosse concordato e ritenuto ancora potenzialmente possibile, in un secondo momento, uno spazio in comune, anche se non è detto che si riaprira', perchè il pz potra' fare delle valutazioni e riflessioni che lo porteranno a decidere di conseguenza, e a poter scegliere se ne vale la pena, rispetto a tante variabili in gioco. E penso che siano propri qs aspetti che richiedano sia professionalita' ed onesta' da parte del terapeuta e, chiaramente del pz, che dovrebbe esprimere, ma in qs casi, si suppone lo abbia fatto, le proprie sofferenze, sia un reciproco affetto e stima personale.
    Ultima modifica di RosadiMaggio : 15-07-2008 alle ore 13.02.37
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  13. #58
    Postatore OGM L'avatar di willy61
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Ho seguito un poco questa discussione. Non so quali siano i motivi che portano al fallimento di una psicoterapia. Penso siano molteplici e dipendano dal terapeuta, dal paziente, dal tipo di psicoterapia, dall'ambiente nel quale questa singolare forma di interazione sociale si svolge.

    Ho fatto qualche ricerca bibliografica e ho trovato alcuni (pochi) articoli che si occupano di questo argomento:

    Family factors in failure of psychotherapy.. By: Young, Delton W.. American Journal of Psychotherapy, Oct91, Vol. 45 Issue 4, p499, 12p; Abstract: Explores the parallel roles of self and object images in psychotherapy failures with adolescents, involving cases in which the resistance derives from the demands of a family system and cases in which the resistance is individually based and intrapsychic. Case examples; Adolescent-family treatment termination; Clinical implications. (AN 9602290966)

    Treatment failures in private practice: How do psychologists proceed?Stewart, Rebecca E.; Chambless, Dianne L.; Professional Psychology: Research and Practice, Vol 39(2), Apr 2008. pp. 176-181. [Journal Article] Abstract: Very little is known about how psychotherapists proceed when patients fail to progress. Psychologists in independent practice (N = 591) were surveyed regarding their approach to treatment failures in an updated partial replication of P. C. Kendall, D. Kipnis, and L. Otto-Salaj (1992). Overall, practitioners reported seeing patients a median of 12 sessions before concluding no progress was being made and relying on colleague consultation and clinical experience to formulate their next steps. Practitioners of different orientations varied on treatment duration and ensuing strategies. Specifically, psychodynamic practitioners treated patients significantly longer than cognitive-behavioral and eclectic practitioners before concluding treatment failure. Cognitive-behavioral and eclectic practitioners were more likely than psychodynamic practitioners to utilize treatment materials informed by psychotherapy outcome research and to refer patients to other clinicians. The ethical and practical implications of handling treatment failures in private practice are considered. (PsycINFO Database Record (c) 2008 APA, all rights reserved)


    Using spiritual interventions in psychotherapy: Practices, successes, failures, and ethical concerns of Mormon psychotherapists. Richards, P. Scott; Potts, Richard W.; Professional Psychology: Research and Practice, Vol 26(2), Apr 1995. pp. 163-170. [Journal Article] Abstract: Two hundred and fifteen (out of 300) randomly selected Mormon psychotherapists were surveyed and asked to indicate how frequently they use various spiritual interventions in psychotherapy and to describe successful and unsuccessful spiritual intervention case examples. The therapists indicated that they use a wide variety of spiritual interventions, including praying silently for clients, teaching spiritual concepts, encouraging forgiveness, and using the religious community as a support. Many spiritual interventions were perceived by the therapists as potentially therapeutic. Process guidelines for using spiritual interventions were offered by the therapists, and ethical concerns (e.g., dual relationships, imposing values) were raised. Implications for psychotherapy practice and training are discussed. (PsycINFO Database Record (c) 2008 APA, all rights reserved)

    What is 'failure' in psychotherapy? Bugental, James F. T.; Psychotherapy: Theory, Research, Practice, Training, Vol 25(4), Win 1988. pp. 532-535. [Journal Article] Abstract: Examines the concept of failure in psychotherapy and concludes that almost every course of therapy has elements of success and failure. Case illustrations are presented to demonstrate instances from the author's own practice in which he feels that he failed. It is suggested that failure seems to occur when the therapist fails to invest as fully as the client needs or when objectification of the client takes place. It is noted that these failings do not mean that the whole course of psychotherapy was a failure. Therapy can be useful, constructive, and health-promoting even though it also has aspects that are failing. (PsycINFO Database Record (c) 2008 APA, all rights reserved)

    Non sono molti. Giusto una manciata di articoli. Però la domanda è interessante, e mi chiedo perché ce la poniamo. Cosa ci spinge a chiederci "Perché può fallire una psicoterapia"? Interesse scientifico, desiderio di fare il meglio possibile per i nostri pazienti, timore di non controllare a sufficienza le infinite variabili presenti nel campo, paura di venire considerati dei cattivi terapeuti se sbagliamo?...
    Dott. Guglielmo Rottigni
    Ordine Psicologi Lombardia n° 10126

  14. #59
    Partecipante Super Figo L'avatar di francesca63
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Escludendo patologie gravi come la schizofrenia o le psicosi, esistono individui che non sono predisposti ad essere analizzati, per cui con loro fallisce qualunque approccio terapeutico?
    Quanto conta l'età? E' vero che i terapeuti se potessero scegliere i loro pazienti vorrebbero solo studentesse giovani con molti soldi e pochi problemi?
    FRANCESCA

    Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera....(P. Neruda)

  15. #60
    Postatore OGM L'avatar di willy61
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Circa l'età, non credo conti qualcosa... Forse, ai tempi di Freud, una limitazione dell'analizzabilità in funzione dell'età poteva avere un senso, dal punto di vista teorico. Oggi come oggi credo sia una questione del tutto superata.
    Circa l'ultima domanda: di fatto i terapeuti scelgono i pazienti. E, per quel che vedo io, la categoria cui ti riferisci non risulta tra le "preferite". Anche perché la maggior parte di chi pratica la psicoterapia è donna
    Dott. Guglielmo Rottigni
    Ordine Psicologi Lombardia n° 10126

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