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  1. #1
    Partecipante Super Figo
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    20-06-2008
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    quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Ciao a tutti,
    non sono una psicoterapeuta e non so se lo diventerò (sono ancora alla triennale) ma vorrei farvi qualche domanda per chiarire dei dubbi.
    Da quanto ho potuto capire, leggendo qua e là in questo forum sulla psicoterapia, ognuno di voi ritiene che il proprio orientamento sia quello più valido ed efficace (cognitivo-comportamentisti, psicodinamici, gestaltisti, sistemico-relazionali, ecc.). D'altra parte, mi sembra più raramente, qualcuno dice che ci sono approcci più efficaci per alcune problematiche piuttosto che per altre.
    Allora, come spiegare il fatto che ci sono persone che passano da un terapeuta all'altro senza mai trovare sollievo? oppure che restano per anni con lo stesso terapeuta senza ottenere miglioramenti? come spiegare che ci sono terapie che falliscono?
    Sia chiaro, io credo profondamente nell'utilità della psicoterapia, e studiando le varie teorie (così come si possono studiare alla triennale!!) ho incontrato quelle che più sono in sintonia con la mia idea della psiche, della personalità, ecc. ma non sono ancora arrivata a studiare la psicopatologia.
    Allora mi chiedo, quali sono i motivi che fanno fallire una terapia? incompetenza del terapeuta? Disturbo/patologia non adatta a quel tipo di terapia? mancanza di fiducia nel terapeuta? o forse è la persona con le sue credenze, convinzioni, struttura della personalità che non è adatta ad un determinato approccio?
    Immagino che voi siate tutti agli inizi e che quindi non vi sia mai capitata una persona che interrompe la terapia pensando che non gli sia servita a niente, oppure persone che dopo anni stanno ancora male....
    Lo so che non esiste una "guarigione" in senso letterale, però immagino che ad un certo punto, dopo mesi, o anni, a seconda dell'orientamento, si arriva al momento in cui il paziente (e il terapeuta) capisce che la terapia è finita, che è in grado di procedere da solo perché ha "gli strumenti" interiori per affrontare la vita, ecc.
    Però non credo che questo avvenga sempre....perché?

    Scusate se mi sono espressa in modo poco tecnico o se ho detto delle baggianate! se pensate che le mie domande abbiano un senso, mi farebbe piacere conoscere le vostre opinioni.
    Ultima modifica di viola74 : 02-07-2008 alle ore 17.17.22

  2. #2
    Partecipante Esperto
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    il fatto di immeergersi in una scuola piuttosto che in un'altra determina poi esposizioni che lasciano pensare che ciascuno sia convinto che il proprio approccio sia il migliore. questo da un lato è negativo poiché apparentemente chiude il dibattito interdisciplinare, dall'altro è utile poichè la convinzione che il proprio strumento serva è uno dei fattori che fanno avere successo alla psicoterapia.
    Mi propongo una lettura iniziale della tua domanda, affatto sciocca o banale. Credo che vi siano fattori legati alla persona/paziente e fattori legati alla persona/terapeuta che concorrono nel determinare il fallimento della psicoterapia. intendendo come fallimento della psicoterapia il fatto che questa non abbia portato a nulla, poiché spesso l'interruzione della psicoterapia non costituisce un fallimento, quantomeno non vi è un nesso causale tra queste due cose. altro concetto importante è forse l'obiettivo della psicoterapia. ovvero si intende curare il sintomo, cioè il comportamento osservabile oppure lo si considera la conseguenza ultima di un equilibrio complesso e dunque si predilige intervenire su altro?
    beh, questi alcuni spunti, ma senz'altro ce ne saranno altri.
    un saluto
    massimo

  3. #3
    Partecipante Leggendario L'avatar di gieko
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Domanda complessa, anche perchè in base agli orientamenti il fallimento è relativo ad aree differenti, dal momento che gli obbiettivi sono diversi.
    Da un punto di vista psicodinamico, oltre a quello che ha detto massimo, aggiungerei che il "fallimento" può essere riconducibile ad un impasse che riguarda sia paziente che analista. Credo che in tali casi si verfichino delle situazioni di stallo del campo analitico che non possono essere individuate da nessuno dei due membri e finiscono per mantenere una situazione di collusione inconscia che provoca la rottura della relazione analitica.
    Ritengo che questi "scotomi" comuni di paziente ed analista siano presenti pressocchè in tutte le diadi terapeutiche (ogni coppia analitica viaggia cioè su un minimo livello di collusione) ma che, nelle analisi riuscite, vi sia comunque la possibilità di avvicinarsi a quest'area cieca, di modo che sia possibile renderla meno massiccia.

    Un saluto
    gieko

  4. #4
    Partecipante Veramente Figo L'avatar di luigi '84
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Citazione Originalmente inviato da viola*** Visualizza messaggio
    Ciao a tutti,
    non sono una psicoterapeuta e non so se lo diventerò (sono ancora alla triennale) ma vorrei farvi qualche domanda per chiarire dei dubbi.
    Da quanto ho potuto capire, leggendo qua e là in questo forum sulla psicoterapia, ognuno di voi ritiene che il proprio orientamento sia quello più valido ed efficace (cognitivo-comportamentisti, psicodinamici, gestaltisti, sistemico-relazionali, ecc.). D'altra parte, mi sembra più raramente, qualcuno dice che ci sono approcci più efficaci per alcune problematiche piuttosto che per altre.
    Allora, come spiegare il fatto che ci sono persone che passano da un terapeuta all'altro senza mai trovare sollievo? oppure che restano per anni con lo stesso terapeuta senza ottenere miglioramenti? come spiegare che ci sono terapie che falliscono?
    Sia chiaro, io credo profondamente nell'utilità della psicoterapia, e studiando le varie teorie (così come si possono studiare alla triennale!!) ho incontrato quelle che più sono in sintonia con la mia idea della psiche, della personalità, ecc. ma non sono ancora arrivata a studiare la psicopatologia.
    Allora mi chiedo, quali sono i motivi che fanno fallire una terapia? incompetenza del terapeuta? Disturbo/patologia non adatta a quel tipo di terapia? mancanza di fiducia nel terapeuta? o forse è la persona con le sue credenze, convinzioni, struttura della personalità che non è adatta ad un determinato approccio?
    Immagino che voi siate tutti agli inizi e che quindi non vi sia mai capitata una persona che interrompe la terapia pensando che non gli sia servita a niente, oppure persone che dopo anni stanno ancora male....
    Lo so che non esiste una "guarigione" in senso letterale, però immagino che ad un certo punto, dopo mesi, o anni, a seconda dell'orientamento, si arriva al momento in cui il paziente (e il terapeuta) capisce che la terapia è finita, che è in grado di procedere da solo perché ha "gli strumenti" interiori per affrontare la vita, ecc.
    Però non credo che questo avvenga sempre....perché?

    Scusate se mi sono espressa in modo poco tecnico o se ho detto delle baggianate! se pensate che le mie domande abbiano un senso, mi farebbe piacere conoscere le vostre opinioni.
    ciao viola...è vero la domanda che offri come spunto ha una modalità di ricezione e risposta molto complessa:basti pensare al fatto che ognuno darà una risposta diversa a seconda della sua impostazione teorica e metodologica. In realtà senza voler mettere il dito in una piaga gia di per sè dolorosa il fatto è che una risposta a questa domanda e nella fattispecie al fatto che alcuni non trovino sollievo ne soluzioni nella psicoterapia rimarrà,credo,irrisolta. E questo perchè sarebbe assurdo pensare di poter controllare ogni variabile del rapporto analitico (dico analitico perchè è la situazione che più mi rispecchia)...un fallimento non è da attribuire ne alla teoria di riferimento ne alla condotta di un terapeuta (in linea di massima)...a volte bisogna seriamente pensare ad una inestricabilità tale da impedire qualsiasi mossa risolutiva:non voglio dire che bisogna gettar la spugna ma ci sono cose che esulano dalla nostra portata...è la legge della vita. Carotenuto in un suo bel libro diceva che a volte ci sono persone nevrotiche che,per un destino a noi inestricabile,devono restare tali:il discorso era ovviamente più complesso ma il senso di questa dichiarazione mi sembra emblematico. Hai parlato infatti di strutture di personalità:bene...ma cos'è una 'personalità'?Possiamo azzardare che sia il risultato visibile di una struttura sottostante:il percorso psicoanalitico è in genere volto ad una destrutturazione e ristrutturazione di una 'impalcatura' patogena...ma riusciamo tutte le volte a vedere veramente questa struttura??riusciamo a separare le parti in modo così chiaro per poi rimetterle insieme in modo 'coerente'?...non dimentichiamo che il nevrotico conserva sempre e comunque una certa coerenza e cioè una propria modalità di essere-nel-mondo...così come il folle. In definitiva non ho assolutamente una risposta alla tua domanda ma ciò non toglie che faccia riflettere...e non poco.

    Saluti,
    Luigi

  5. #5
    Partecipante Super Figo
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Grazie a tutti per le risposte, in effetti la questione è più complessa di quello che pensavo...
    comunque, mi sembra giusto supporre che ci sia una concomitanza di fattori, che riguardano sia il paziente che il terapeuta, piuttosto che una singola causa con il suo effetto.
    Però mi chiedo se possa esistere una sorta di "compatibilità" tra personalità del paziente e tipo di terapia. Mi spiego: per esempio, se una persona non crede nell'esistenza dell'inconscio (nel senso psicoanalitico) può affrontare un'analisi? oppure una persona che sente di dover cercare nel profondo (nell'inconscio, nel passato, ecc.) le cause del suo disagio, può sentirsi ugualmente soddisfatto di una psicoterapia cognitiva-comportamentale? Mi riferisco a persone che, non avendo nessuna nozione di psicologia, si rivolgono ad un terapeuta senza sapere quale sia il suo orientamento, magari in base alla fama o al consiglio di qualcuno. Può succedere che un paziente si senta insoddisfatto o scettico nei confronti di quello che il terapeuta gli dice? Oppure c'è un modo particolare per il terapeuta di proporre le sue interpretazioni in modo che siano accettabili per ogni tipo di paziente?
    Immagino che anche queste siano domande che non hanno una risposta univoca, perché quello che avviene in una psicoterapia è molto complesso e ha mille sfaccettature...

    saluti,
    viola

  6. #6
    Partecipante Leggendario L'avatar di gieko
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Dal mio punto di vista, oltre ad una dose di "compatibilità" ci vuole la capacità di entrambi di esprimere sempre di più, tollerare ed elaborare le "incompatibilità", perchè in questo modo si ha un incontro autentico tra soggetti che per forza di cose sono differenti, ma che possono costruire insieme aree di incontro che generano potenzialmente cambiamento.
    Per qunto riguarda poi il paziente che non crede nell'inconscio, mi vien da dire che nessun paziente (candidati analisti compresi!) inizialmente ha esperienza dell'inconscio. Per quanto riguarda la TCC mi vien da pensare che, a seconda dell'orientamento (chè anche lì ci sono variazioni non da poco), sia possibile che un paziente come quello che descrivi, motivato ad un lavoro profondo, possa ad esempio giovare di un miglioramento sintomatico ma sentire che non sono state toccate aree importanti.
    Per il resto direi che tutti i pazienti dovrebbero sentirsi a volte insoddisfatti o scettici, perchè questo rappresenta, come dicevo un vero incontro, anche se è chiaro che le interpretazioni di un analista, ad esempio, dovrebbero essere sempre il più possibile calibrate di modo da essere "digeribili" per il paziente (ovvero capaci saziarlo ma non appesantirlo)... Per chi utilizza protocolli terapeutici il discorso è sicuramente differente.

    Un saluto
    gieko

  7. #7
    Partecipante Esperto L'avatar di Santiago
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Mi pare che manchi un sostanzioso gruppo di ipotesi esplicative. Banalmente le rigiro in un'unica domanda: un fallimento terapeutico (così come una "riuscita") deve essere spiegato esclusivamente all'interno della coppia terapeutica?

    Santiago
    "Soltanto i pesci non sanno che è acqua quella in cui nuotano, così gli uomini sono incapaci di vedere i sistemi di relazione che li sostengono" L. Hoffmann

  8. #8
    Postatore Compulsivo L'avatar di peste1987
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Allora mi chiedo, quali sono i motivi che fanno fallire una terapia? incompetenza del terapeuta? Disturbo/patologia non adatta a quel tipo di terapia? mancanza di fiducia nel terapeuta? o forse è la persona con le sue credenze, convinzioni, struttura della personalità che non è adatta ad un determinato approccio?
    Il paziente abbandona perchè non vede risultati...soprattutto quelli che vogliono "tutto e subito"

    Oppure è perchè resta deluso dal terapeuta. Gli scade. Oppure perchè non trova più quel piacere che invece c'era all'inizio. Insomma, si stufa.

    Disturbo/patologia non adatta a quel tipo di terapia.
    Può essere.

    Ah, oppure perchè il paziente non sta alle regole....e allora sono obbligati a interrompere la terapia........quindi avviene il fallimento
    Io creo sogni, voi li uccidete

    -----------------------

  9. #9
    Partecipante Super Figo L'avatar di francesca63
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Ritengo che il fallimento di una terapia dipenda dal tipo di relazione che si instaura tra analista e paziente.

    Se non c'è un rapporto profondo di alleanza, complicità, empatia, affettività non ci può essere efficacia terapeutica .

    Credo che questo possa valere innanzitutto per la psicoterapia ma anche per tutti gli altri approcci terapeutici .
    FRANCESCA

    Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera....(P. Neruda)

  10. #10
    Postatore OGM L'avatar di willy61
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Citazione Originalmente inviato da Santiago Visualizza messaggio
    Mi pare che manchi un sostanzioso gruppo di ipotesi esplicative. Banalmente le rigiro in un'unica domanda: un fallimento terapeutico (così come una "riuscita") deve essere spiegato esclusivamente all'interno della coppia terapeutica?

    Santiago
    A mio parere, no. Ma a quest'ora non riesco a proporre un'ipotesi esplicativa. Solo, ho la sensazione che le psicoterapie non vivono nel vuoto pneumatico, e che quella che chiamiamo "cultura" un qualche ruolo ce lo gioca.
    Voglio dire con questo che mi è capitato di vedere psicoterapie iniziate e non concluse per motivi che poco hanno a che vedere con la "coppia analitica" e molto con le condizioni familiari e sociali dei pazienti.

    Poi, possono sbagliare anche gli psicoterapeuti... e capita.

    Buona vita

    Guglielmo

  11. #11
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Citazione Originalmente inviato da gieko Visualizza messaggio
    Dal mio punto di vista, oltre ad una dose di "compatibilità" ci vuole la capacità di entrambi di esprimere sempre di più, tollerare ed elaborare le "incompatibilità", perchè in questo modo si ha un incontro autentico tra soggetti che per forza di cose sono differenti, ma che possono costruire insieme aree di incontro che generano potenzialmente cambiamento.
    Mi piace questa risposta... ma immagino che non sia facile realizzare tutto questo quando mancano fiducia e alleanza terapeutica, come giustamente dice francesca63.
    Poi forse, se un giorno studierò per diventare psicoterapeuta, certe cose mi saranno più chiare!

    Citazione Originalmente inviato da peste1987 Visualizza messaggio
    Il paziente abbandona perchè non vede risultati...soprattutto quelli che vogliono "tutto e subito"
    Per questo dico che forse alcune persone possono non fidarsi di una psicoanalisi, perché richiede molto tempo, pazienza, e forse durante il percorso sembra anche di soffrire di più rispetto agli inizi, si perde fiducia e non si è disposti a continuare. Inoltre immagino che alcune persone non si rendano conto che l'impegno non è solo del terapeuta, ma anche del paziente...quindi si parte con l'idea di trovare una soluzione rapida ed indolore, e quando ci si accorge che non è così, emerge la delusione.

    Citazione Originalmente inviato da Santiago Visualizza messaggio
    Mi pare che manchi un sostanzioso gruppo di ipotesi esplicative. Banalmente le rigiro in un'unica domanda: un fallimento terapeutico (così come una "riuscita") deve essere spiegato esclusivamente all'interno della coppia terapeutica?
    Non ci avevo pensato, effettivamente c'è anche il contesto che il paziente trova fuori dalla coppia terapeutica che magari può influire e influenzarlo...

  12. #12
    Partecipante Leggendario L'avatar di gieko
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Citazione Originalmente inviato da Santiago Visualizza messaggio
    Mi pare che manchi un sostanzioso gruppo di ipotesi esplicative. Banalmente le rigiro in un'unica domanda: un fallimento terapeutico (così come una "riuscita") deve essere spiegato esclusivamente all'interno della coppia terapeutica?

    Santiago
    Credo che il fallimento non possa essere causato da soli fattori interni, e certamente sono d'accordo con te. Modalità abituali usate all'"esterno" della terapia vengono portate all'interno, così come avviene (almeno dopo un certo periodo) il contrario. Il problema posto in questo post è però, secondo me, più specifico. Io l'ho inteso come un tentativo di iniziare a ragionare su cosa lavori contro questo processo che inizia a mobilizzare, a far circolare sempre più modalità nuove. Perchè, in fondo, il campo che si struttura tra terapeuta e paziente - se viene utilizzato in tal senso - è un'area privilegiata di osservazione e di intervento. Ecco perchè ritengo che gli scotomi di aree importanti del campo producano un'impasse grave che porta, se non si interviene per tempo, al crollo dello spazio terapeutico.

    Un saluto
    gieko

  13. #13
    Partecipante Leggendario L'avatar di gieko
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Citazione Originalmente inviato da viola*** Visualizza messaggio
    Mi piace questa risposta... ma immagino che non sia facile realizzare tutto questo quando mancano fiducia e alleanza terapeutica, come giustamente dice francesca63.
    Poi forse, se un giorno studierò per diventare psicoterapeuta, certe cose mi saranno più chiare!
    Senz'altro non è un compito semplice, ecco perchè è necessario, ad esempio, un lavoro personale... Mi vien da dire che più o meno un anno va nel iniziare a costituirsi come una coppia che possa iniziare ad elaborare, senza eccessivi timori di invasione o di lontananza, aree di funzionamento del paziente, del terapeuta e della coppia stessa.

    Citazione Originalmente inviato da viola*** Visualizza messaggio
    Per questo dico che forse alcune persone possono non fidarsi di una psicoanalisi, perché richiede molto tempo, pazienza, e forse durante il percorso sembra anche di soffrire di più rispetto agli inizi, si perde fiducia e non si è disposti a continuare. Inoltre immagino che alcune persone non si rendano conto che l'impegno non è solo del terapeuta, ma anche del paziente...quindi si parte con l'idea di trovare una soluzione rapida ed indolore, e quando ci si accorge che non è così, emerge la delusione.
    Il discorso è cercare di trovare i tempi giusti, come diceva Mitchell, "ballare con lo stile del paziente, iniziando appena possibile ad introdurre delle variazioni, dei passi nuovi". Se questo avviene - e non è semplice - si riesce ad accedere alla possibilità che la soluzione non sia rapida nè indolore ma richieda tempo e fatica.

    Saluti
    gieko

  14. #14
    Partecipante Esperto
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    il gioco che la cultura porta in terapia è molto importante, poichè spesso l'internalizzazione dei valori culturali adoperata dal paziente si scontra con i valori portati dalla terapia. Valori e modalità relazionali che possono non essere condivisi dal paziente e dal terapeuta. anche in questo è importante confrontarsi anche sulle incompatibilità ccome sostiene gieko, ma non credo che tale confronto sia pensabile per una terapia appena iniziata.

    pongo un'altra variabile a questa discussione: è realmente pensabile che una persona possa fare terapia solo con 1 terapeuta?
    mi spiego, non è forse possibile che il percorso (processo) terapeutico possa percorrere più strade e dunque portare all'abbandono di una terapia in corso, appena iniziata o quant'altro, per poi approdare in un luogo terapeutico adeguato ed a cui il paziente è finalmente disposto ad adeguarsi? è forse possibile che ad una terapia ben riuscita possa seguirne un'altra con un'altro terapeuta?
    tutto questo elimanando il rischio che nel transitare da uno studio all'altro si rinforzi la convinzione di non poter guarire né che la soddisfazione narcisistica del paziente alimenti la patologia o le difese; che non si trasformi in una dipendenza da terapia. in altre parole parlo proprio di un percorso sano.

  15. #15
    Partecipante Super Figo L'avatar di francesca63
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    Riferimento: quali sono i motivi che fanno fallire una psicoterapia?

    Citazione Originalmente inviato da massimomassimo Visualizza messaggio
    il gioco che la cultura porta in terapia è molto importante, poichè spesso l'internalizzazione dei valori culturali adoperata dal paziente si scontra con i valori portati dalla terapia. Valori e modalità relazionali che possono non essere condivisi dal paziente e dal terapeuta. anche in questo è importante confrontarsi anche sulle incompatibilità ccome sostiene gieko, ma non credo che tale confronto sia pensabile per una terapia appena iniziata.

    pongo un'altra variabile a questa discussione: è realmente pensabile che una persona possa fare terapia solo con 1 terapeuta?
    mi spiego, non è forse possibile che il percorso (processo) terapeutico possa percorrere più strade e dunque portare all'abbandono di una terapia in corso, appena iniziata o quant'altro, per poi approdare in un luogo terapeutico adeguato ed a cui il paziente è finalmente disposto ad adeguarsi? è forse possibile che ad una terapia ben riuscita possa seguirne un'altra con un'altro terapeuta?
    tutto questo elimanando il rischio che nel transitare da uno studio all'altro si rinforzi la convinzione di non poter guarire né che la soddisfazione narcisistica del paziente alimenti la patologia o le difese; che non si trasformi in una dipendenza da terapia. in altre parole parlo proprio di un percorso sano.
    Prima di iniziare una terapia, ci dovrebbeo essere degli incontri per capire se la coppia analitica può funzionare.
    Se poi la terapia è ben riuscita che bisogno c'è di rivolgersi ad un altro terapeuta?
    E la fiducia, la conoscenza, l'intimità, l'affettivività che si raggiungono a poco a poco nel tempo, cambiando terapeuta si perdono e il percorso deve ripartire da zero!
    Che fallimento, che spreco di energie, di tempo e di soldi!!!!
    FRANCESCA

    Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera....(P. Neruda)

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