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  1. #1
    pamela1980
    Ospite non registrato

    s.o.s. seconda prova clinico

    ciao, c'è qualcuno che farà la prova clinica e in questi ultimi giorni ha voglia di risolvere qualche caso insieme???

  2. #2
    Partecipante Assiduo L'avatar di Frinzina
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    06-09-2007
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    Ponte alla ciliegia
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    Riferimento: s.o.s. seconda prova clinico

    ciao pamela! mi sa che ci conosciamo... sono arianna, ti ricordi.. iniziammo l'università insieme..
    anche io farò il caso clinico.. (x la sec volta, sono una delle fortunelle segate all'orale la scorsa sessione..)
    sinceramente la sessione passata mise un caso (x lo meno x quanto riguarda clinico) che nn aveva niente a che vedere con i soliti casi clinici che vediamo nei vari eds.. nn so se ti ricordi... sinceramente un caso del genere nn saprei come affrontarlo, come nn ho saputo fare a dicembre (infatti presi 32)..

    d'altro canto nn so nemmeno se i casi come li risolviamo noi nei vari forum possano andare bene a questa commissione...

    ti posto un caso con la mia relativa soluzione, dimmi se può andare..

    M si presenta al colloquio inviato dal proprio medico curante:
    -indagare il livello di motivazione e il grado di autonomia di M riguardo ad effettuare un consulto da uno psicologo; sarebbe interessante capire se M ha consapevolezza riguardo ai suoi problemi;

    M si presenta al colloquio lamentando:
    -disturbi gastrici, insonnia, senso di devalorizzazione, idee di carattere persecutorio e di rifiuto;

    storia attuale:
    ha 27 anni, è figlio unico, i genitori viventi sani e pensionati;
    è capo magazziniere in un industria;
    ha abitudini di vita regolari, con scarsa progettualità e scarsi rapporti sociali;
    si descrive come chiuso e insicuro;
    ha interrotto un rapporto durato 3 anni;

    storia passata:
    - ha avuto la sua prima crisi a 20 anni, mentre prestava servizio militare.
    sintomi: disorientamento spazio-temp e senso di apprensione persistente.

    ipotesi di mantenimento:
    individuare eventi o situazioni che possono fungere da antecedenti e avere un ruolo determinate nell'elicitare i vari disturbi che accusa;
    indagare le conseguenze interiori, familiari e sociali che possono essere fonte di mantenimento dei problemi accusati;

    dai sintomi presentati ci si potrebbe orientare verso la sfera dei disturbi dell'umore, in particolare di un disturbo depressivo ( insonnia, senso di devalorizzazione, idee di carattere persecutorio e di rifiuto), i disturbi gastrici possono spesso essere una conseguenza di questi disturbi.

    diagnosi diff:
    le idee a carattere persecutorio e di rifiuto si ritrovano spesso nei disturbi di peronalità di tipo paranoide e nelle psicosi, si presentano però sotto forma di deliri o di idee di riferimento, quindi occorrerebbe approfondire meglio che cosa intenda M quando parla di "idee di carattere persecutorio";
    l'insonnia è un sintomo presente in diversi disturbi dell'umore, nei disturbi del sonno, nei disturbi legati ad una condizione medica, nei disturbi legati all'uso di sostanze. le ultime due condizioni sono però da escludere in quanto M è stato inviato a consulto proprio dal medico curante. per quanto riguarda i disturbi del sonno, occorre approfondirne l'intensità, la frequenza, la ciclicità e la presenza di tali disturbi nell'arco della vita di M.
    senso di devalorizzazione: si ritrova spesso nei disturbi dell'umore, in alcuni disturbi dell'ansia, nei disturbi di personalità (evitante). nei disturbi dell'ansia, specie nella fobia sociale, il senso di devalorizzazione scaturisce dalla convinzione di sentirsi inferiore rispetto agli altri, per cui il sog tende ad evitare il contatto sociale per sedare l'ansia che ne consegue. potrebbe essere una ipotesi in quanto M, dal suo resoconto, ha scarsi rapporti sociali, e si descrive come insicuro. nei disturbi di personalità evitante il sog tende ad evitare i rapporti sociali in quanto si percepisce come inferiore, e teme il giudizio negativo degli altri; occorre indagare se questo rappresenti un tratto stabile nella personalità di M oppure sia transitorio o ciclico.

    Dal momento che quella di partenza è una ipotesi e pertanto suscettibile di falsificazione, sarebbe necessario, per un adeguato inquadramento del caso, effettuare una serie di colloqui approfonditi.

    Da approfondire:
    - come mai M abbia interrotto gli studi al terzo anno di scuola media superiore: può essere legato ad un evitamento dei contatti sociali?
    - M ha un ruolo non subordinato rispetto all’ambiente lavorativo (è capo magazziniere in un industria), per cui sarebbe da escludere una ipotesi di disturbo evitante di personalità.
    - Come mai è stato interrotto il rapporto durato 3 anni? con quali motivazioni? Probabilmente se M ha avuto un riacutizzarsi dei sintomi di carattere persecutorio e di rifiuto, non è stato lui ad interrompere il rapporto….. Come ha vissuto M negli ultimi 3 anni? Ha mai avuto sintomi di questo genere?
    - Indagare la sfera familiare: che rapporto ha M coi genitori?
    - Indagare il funzionamento globale di M
    - Eventuali risorse interne ed esterne che hanno aiutato M nei periodi asintomatici (esisterà questo termine..??) della sua vita.

    Se i colloqui confermassero l’ipotesi di partenza, sarebbe opportuno l’invio ad uno psicoterapeuta per una terapia di tipo cognitivo-comportamentale finalizzata all’individuazione dei pensieri disfunzionali e irrazionali e delle risposte disadattive, alla loro messa in discussione ed alla loro sostituzione con pensieri e risposte funzionali e adattive. Un approccio questo largamente indicato in letteratura per la cura del disturbo ipotizzato.
    "Nulla è cosa degna dello sforzo che si fa per ottenerla" (Stendhal)

  3. #3
    Partecipante Assiduo L'avatar di Frinzina
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    Riferimento: s.o.s. seconda prova clinico

    questo è il caso.. mi ero dimenticata..


    Uno psicologo svolge alcune sedute di consultazione con un paziente maschio, Mario, di 27 anni. dai colloqui risulta che:è figlio unico, sviluppo psicofisico nella norma, genitori viventi e sani entrambi pensionati, frequenza scolastica 3° anno istituto tecnico industriale, professione: capo magazziniere in industria tessile di medie dimensioni, abitudini di vita regolare con ridotta progettualità e scarsi rapporti sociali, prima crisi all'età di 20 anni, mentre presta servizio militare, con sintomatologia caratterizzata da disorientamento spazio-temporale e sentimento di apprensione persistente, il soggetto arriva al consulto inviato dal proprio medico curante, si descrive come chiuso ed insicuro e lamenta disturbi gastrici, insonnia, senso di devalorizzazione.
    Di recente, un rapporto sentimentale che si protraeva da tre anni si è interrotto, riacutizzando idee di carattere persecutorio e di rifiuto.
    Sulla base di informazioni presentate, il candidato indichi gli eventuali approfondimenti, formuli l'ipotesi e riferisca un piano terapeutico con gli obiettivi che si intende raggiungere.
    "Nulla è cosa degna dello sforzo che si fa per ottenerla" (Stendhal)

  4. #4
    Partecipante Esperto L'avatar di elieluna
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    Riferimento: s.o.s. seconda prova clinico

    Dici che la commissione vorrebbe i casi esaminati...in che modo?
    Davanti a me c'erano due strade...
    io ho scelto quella meno battuta
    e questo ha fatto la differenza...
    R.Frost

  5. #5
    Partecipante Assiduo L'avatar di Frinzina
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    Riferimento: s.o.s. seconda prova clinico

    ..nel senso.. io nn so come andrebbe risolto un caso.. riesco solo a ipotizzarlo..
    nn ho mai visto un caso risolto da un prof..
    "Nulla è cosa degna dello sforzo che si fa per ottenerla" (Stendhal)

  6. #6
    pamela1980
    Ospite non registrato

    Riferimento: s.o.s. seconda prova clinico

    Ciao Arianna!!!
    Anche io sono stata bocciata l'altra volta, e anche la volta precedente.... una volta alla prima prima prova ed una volta alle seconda prova.
    Ho letto la diagnosi che hai fatto, mi sembra risolta molto bene. Io magari avrei aggiunto qualche test, come l'MMPI o il CBA.
    Ma poi lascerai il compito cosi schematico, a punti? O farai tipo tema?

  7. #7
    Neofita L'avatar di nannarella81
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    Riferimento: s.o.s. seconda prova clinico

    ciao ragazze...anche io sono alle prese con il caso clinico!!!
    come libri di testo ho usato a b c della psicopatologia e un confronto con il DSM IV...ma ho seri dubbi sullo svolgimento del caso ed in particolar modo sulla diagnosi differenziale!
    x l'analisi della domanda mi sembra doveroso farla sempre...anche le indagini sull'ipotesi diagnostica.
    Ma il mantenimento...è una cosa da fare sempre???su quello ho seri dubbi...chissà come è visto dalla commissione...voi che ne pensate?

  8. #8
    Neofita L'avatar di nannarella81
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    Riferimento: s.o.s. seconda prova clinico

    Citazione Originalmente inviato da pamela1980 Visualizza messaggio
    Ciao Arianna!!!
    Anche io sono stata bocciata l'altra volta, e anche la volta precedente.... una volta alla prima prima prova ed una volta alle seconda prova.
    Ho letto la diagnosi che hai fatto, mi sembra risolta molto bene. Io magari avrei aggiunto qualche test, come l'MMPI o il CBA.
    Ma poi lascerai il compito cosi schematico, a punti? O farai tipo tema?
    Ciao Pamela,ma come avevi svolto il caso clinico la volta scorsa?
    ...magari non sapremo come si deve fare ma almeno possimamo provare ad evitare le cose che vengono valutate come errate...
    Grazie

  9. #9
    pamela1980
    Ospite non registrato

    Riferimento: s.o.s. seconda prova clinico

    ciao nannarella...
    l'altra volta ho avuto pochissimo tempo per spiegare le terapie, ne ho messa piu di una e le ho descritte abbastanza male. Penso di essere stata segata soprattutto per questo motivo.
    il libro abc della psicopatologia secondo me va bene per delineare i profili, ma non per l'interpretazione quindi c'è da prendere solo qualcosa, più che altro io mi sono basata sul dsm4 e poi c'è da fare pratica con i casi... per questo è bene confrontarci..
    Vi posto un altro caso:
    P.S. è primogenito e unico figlio di tre figli: ha 20 anni, le sorelle 18 e 15 anni. Frequenta il quarto anno di scuola superiore, essendo stato ripetutamente bocciato. Era svogliato, aveva rapporti instabili con i compagni; gli insegnanti dicevano che "con poco sforzo avrebbe potuto fare di più".
    La madre, 43 anni, è operaia; il padre, 46, bidello. Ha avuto in passato alcuni colloqui con uno psicologo, dietro invio di un neurologo, per una sintomatologia di balbuzie e di tic. Il padre contatta telefonicamente lo stesso psicologo e descrive l'attuale situazione del figlio caratterizzata da assunzione di hashish da circa un anno; a detta del ragazzo la cosa era tollerata dai genitori;
    I genitori erano a conoscenza del fatto che il ragazzo assumeva saltuariamente eroina. La scoperta di tale situazione sarebbe avvenuta in particolare da parte della madre, che avrebbe rinvenuto una bustina di sostanza in tasca del ragazzo, inducendolo successivamente a dare delle spiegazioni in merito.
    Successive informazioni per mettono di evidenziare i seguenti punti:
    C'è stato un cambiamento di comportamento alla nascita della secondogenita
    Il padre, benché avesse del tempo libero, non si è mai molto occupato dei figli piccoli: ha avuto una certa predilezione per l'ultima nata.
    - Attualmente un atteggiamento sostanzialmente significativo da parte della madre che, pur essendo molto preoccupata del comportamento del figlio, continua a dargli credito, pur continuando quest'ultimo a fare uso di sostanze stupefacenti.
    - Un atteggiamento del padre di sostanziale impotenza: malgrado le intenzioni espresse di controllare il figlio, questi riesce ad eludere il controllo continuando nel suo comportamento.
    - Un legame inesistente tra i fratelli che, malgrado la vicinanza di età, soprattutto tra i primi due, non hanno alcun rapporto significativo tra di loro.
    Durante il periodo estivo il comportamento del ragazzo, controllato da vicino dai genitori che tra l'altro lo sottopongono a un controllo bisettimanale delle urine, sembra modificarsi ma, al ritorno degli amici dalla vacanze, esce con uno di essi, "fidato" a detta dei genitori, assume eroina, ha un collasso, viene portato al pronto soccorso e segnalato come consumatore.
    Sulla base dell'informazione presentata, il candidato proponga una diagnosi e un piano motivato di intervento specificandone gli obiettivi.

  10. #10
    pamela1980
    Ospite non registrato

    Riferimento: s.o.s. seconda prova clinico

    Si presenta al colloqui PS, un ragazzo di 20 anni.
    Sarebbe utile indagare la motivazione intrinseca del soggetto a sottoporsi ad una serie di colloqui e quali sono le sue aspettative, poiche le informazioni fornite provengono da un contatto telefonico del padre con lo psicologo che lo aveva già seguito in precedenza per una sintomatologia di balbuzie e tic.
    Dal colloquio emergono i seguenti sintomi:
    bocciato ripetutamente a scuola
    assunzione di hashish da circa un anno
    assunzione di eroina
    inoltre dall'anamnesi risulta che PS ha due sorelle di 15 e 18 anni con cui non ha legame, malgrado la vicinanza di età; la madre di 43 anni, operaia, continua a dar credito pur continuando a far uso di stupefacenti; il padre di 46 anni, bidello, ha un atteggiamento di totale impotenza.
    È noto che il ragazzo è stato portato al pronto soccorso per un collasso a seguito di assunzione di eroina.
    Gli elementi a disposizione non sono sufficienti per proporre una diagnosi univoca, tuttavia si potrebbe ipotizzare un disturbo legato all'uso di sostanze psicoattive. Poiché questa è solo un'ipotesi, e peraltro suscettibile a falsificazione, bisognerebbe indagare alcune aree del paziente ed in particolare:
    storia familiare: sarebbe utile innanzitutto approfondire il legame con la madre, e cosa la spinge a dare al ragazzo il denaro essendo a conoscenza dell'uso che ne fa. Il legame col padre, che dal colloquio risulta essere distaccato e per il fatto che telefonicamente ha accennato solamente all'abuso di hashish (ciò sembrerebbe tollerato dai genitori, a detta del ragazzo) nonostante fosse a conoscenza dell'abuso di eroina. Infine il rapporto con le sorelle, in particolare con l'ultima, e quanto la preferenza del padre possa aver influito sulla personalità del ragazzo.
    Area sociale: bisognerebbe approfondire il rapporto con gli amici di scuola, accenna di avere rapporti instabili con loro, e con gli amici ”fidati”
    inoltre sarebbe opportuno somministrare al soggetto alcuni test, come l'MMPI per indagare alcuni aspetti della personalità, e lo SCID I per verificare i disturbi legati a sostanze.

    Se i colloqui ed i test permettessero di confermare l'ipotesi di partenza, potrebbe essere utile innanzitutto un programma che preveda astinenza forzata in una struttura come il ser.t (terapia medica di disintossicazione attraverso la somministrazione di metadone). Successivamente sarebbe opportuno l'invio da uno psicoterapeuta ad indirizzo sistemico-famigliare per rafforzare il legame padre figlio, suddivisione del sottosistema dei figli favorendo l'avvicinamento emotivo tra i fratelli.


    qui per esempio, ho tralasciato la diagnosi differenziale, ma non sono proprio in grado di farla... voi che dite??

  11. #11
    Neofita L'avatar di nannarella81
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    Riferimento: s.o.s. seconda prova clinico

    ma questo caso dove lo hai reperito?...mi sembra un pochino esagerato, soprattutto x gli elementi differenti (parte di sviluppo e parte clinico) e per i dettagli!!!
    Sinceramente ho seri dubbi che possano dare un caso clinico simile...
    cmq io ipotizzerei, da una lettura veloce, una evidente dipendenza da sostanze e quindi un possibile disturbo borderline.

  12. #12
    pamela1980
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    Riferimento: s.o.s. seconda prova clinico

    l'ho trovato negli appunti, penso sia un caso vecchio...

  13. #13
    Partecipante Assiduo L'avatar di Frinzina
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    06-09-2007
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    Riferimento: s.o.s. seconda prova clinico

    ...sono d'accordo col tuo svolgimento pamela...
    anche io mi chiederei che cosa ne pensa lui del fatto che lo abbiano inviato dallo psicologo... in effetti il tipo direttamente nn lamenta nessun problema..
    per quanto riguarda tic e balbuzie, sarebbe importante sapere se si sono risolte, quando si sono presentate e per quanto tempo... questo tipo di disturbo della comunicazione e anche i disturbi da tic possono talvolta recare problemi sul versante sociale, scolastico e lavorativo per chi ne è affetto.
    ...anche io metterei abuso di sostanze... da chiarire se è una dipendenza da sostanze..
    invio al ser.t, mmpi per il funzionamento globale, ......sulle terapie nn sono molto ferrata..

    ..cmq nn penso proprio che abbia disturbo borderline...
    "Nulla è cosa degna dello sforzo che si fa per ottenerla" (Stendhal)

  14. #14
    pamela1980
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    Riferimento: s.o.s. seconda prova clinico

    frinzina ho riletto i vecchi post... ma poi hai provato a fare ricorso?? ma che tirocinio avevi fatto?

  15. #15
    Partecipante Assiduo L'avatar di Frinzina
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    Riferimento: s.o.s. seconda prova clinico

    ..un tirocinio penoso... il problema è che ci ho fatto tutto l'anno perchè nn ho trovato altro e rischiavo di perdere pure i primi 6 mesi!

    ho parlato con avvocati, presidi di facoltà, responsabili vari... ma...."essendo un problema più grosso di noi...." non c'era nulla da fare...

    ..lasciamo perdere va.. che poi si incattivisce anche questa commissione, come l'ultima, leggendo questi post...

    d'altronde se nn siamo tutelati che possiamo fare oltre a contattare i vari responsabili... incatenarci davanti casa del rettore!?

    secondo te è meglio fare una cosa schematica o tipo tema?
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