Ciao,
a parte l'ignoranza che regna sovrana in Italia, basta guardare il penoso livello raggiunto dal dibattito politico e il livello di pressapochismo imperante a tutti i livelli professionali, direi anche che è difficile che un'assicurazione che deve risarcire un danno accetti di buon grado una richiesta di risarcimento maggiore di quella che si aspetta. Quando lo studio di infortunistica ha presentato la tua relazione (una richiesta di un risarcimento più alto, in pratica) alla compagnia chiamata a risarcire il danno, non poteva certo aspettarsi che l'avrebbero accolto a braccia aperte, anche contando che, pure lui, non sapendo di che cosa si trattasse, non avrà sicuramente saputo difendere la sua posizione.
Quando l'assicurazione, spesso, non riconosce il risarcimento richiesto si va in causa (non solo per i danni psichici), prima, in genere, si tenta una conciliazione stragiudiziaria, e poi, nel caso, si va in causa. Allora, e solo allora, la tua relazione diventa una vera e propria consulenza tecnica. Prima è soltanto un parere. Quindi, se il tuo cliente vuole provare deve fare causa all'assicurazione. Adesso non so come sia realmente la situazione nella tua zona, ma credo che ovunque dipenda dalle persone che incontri e un medico-legale non fa primavera.
Direi che ti converrebbe contattare direttamente il medico-legale e spiegarti. Non voglio nemmeno sapere che cosa può aver detto un perito assicurativo, già di suo del tutto inconsapevole di quel che aveva in mano, a un medico legale, sopratutto per quel che riguarda la percentuale (che non è medico-legale la nostra, ovviamente, è solo un suggerimento, e bisogna andarci con molto tatto e diplomazia, perchè altrimenti si rischia di dare l'impressine di voler entrare nel campo professionale altrui).
Col medico-legale, secondo me, ci devi parlare tu, e spiegarti. Non lo puoi lasciar fare ad altri, magari anche solo con il pretesto di chiedere se ritiene opportuno inserire una valutazione psicologica nella sua perizia medico-legale, così come vorrebbero i clienti e se preferisce che nella stessa valutazione psicologica tu dia anche un'indicazione percentuale dell'invalidità psichica o se non ne ha bisogno. Insomma, bisogna comprendere bene le rispettive competenze, i rispettivi ruoli e rispettarli. E non preoccuparti delle assicurazioni, che cercano sempre di risparmiare. Andare in causa non è così strano...
Carmen