La mia è una semplice curiosità, in psicologia si parla di processi inconsci e li si descrive spesso in modo analogo a quelli coscienti, solo che così facendo non si capisce mai bene se si pensa che sia associato a questi processi qualcosa di non materiale simile alla nostra coscienza o no.
Cerco di spiegarmi meglio.
Se guardo un film e piazzano un fotogramma molto diverso in mezzo agli altri, ed io non lo riesco a notare, si pensa che questo fotogramma è stato comunque in qualche modo percepito dal mio cervello a livello non cosciente, ma siccome le percezioni noi le conosciamo come oggetti che fanno parte di una qualche coscienza (figure, colori, suoni ecc.), la cosa che non capisco è da quale coscienza è stato percepito quel fotogramma se non è stata la mia, ed in che senso si parla di percezione in questo caso. Insomma voi come la pensate, credete che i processi non coscienti generano comunque delle percezioni che una specie di coscienza simile alla nostra, e separata dalla nostra, riesce ad afferrare, oppure no?
E' possibile costruire automi che si comportano proprio come se percepissero qualcosa, ma non è detto che possiedano un vero e proprio punto di vista (e molto probabilmente non lo possiedono), ora però riguardo ai processi inconsci ci troviamo di fronte a qualcosa di simile, sembra che in qualche modo il nostro cervello riesca a percepire qualcosa, e lo possiamo supporre ed ipotizzare grazie a certe nostre azioni e reazioni, anche se non è avvenuta mai una vera e propria percezione al livello cosciente, ma questo tipo di fenomeno è una percezione vera e propria come quelle coscienti, o va considerata semplicemente come una specie di meccanismo automatico che regola il nostro comportamento, simile insomma a quello dell'automa che ho descritto prima?
In conclusione voglio capire se per voi psicologi l'inconscio (sia psicoanalitico che cognitivo) è una specie di coscienza (/o un insieme di coscienze) separata (/separate) dalla nostra che ha un vero e proprio punto di vista (/che hanno più punti di vista) così come lo abbiamo noi e le altre persone ad esempio, o se alla base di questi meccanismi non c'è assolutamente niente che percepisce qualcosa ma è soltanto un sistema che genera dei comportamenti simili a chi percepisce realmente qualcosa, come l'automa di cui ho parlato più sopra.
Spero di essere riuscito a spiegarmi... Sapete delle volte mi è capitato di cadere in certi stati di sonnambulismo e spesso mi sono chiesto se c'era ancora qualcuno che vedesse qualcosa o no mentre il mio corpo se ne andava in giro per casa, o se semplicemente quest'ultimo reagiva a degli stimoli ed agiva proprio come quelli che in filosofia vengono definiti "zombi filosofici", esseri che si comportano come se possedessero un punto di vista e stati coscienti, ma che in realtà non ne hanno nessuno. Siccome in questi stati, non penso sia corretto affermare che fossi cosciente, credo che se c'era un punto di vista che riusciva ancora ad osservare qualcosa, non era di certo il mio
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Potete raccontarmi, se vi va, come la pensate in proposito?
P.S. Scusatemi ho modificato più volte il messaggio. Spero soltanto di averlo inserito nella sezione giusta.