Io penso che era ora che il governo prendesse una decisione simile, spero solo che venga applicata e che faccia effetto! Voi cosa ne pensate?
Io penso che era ora che il governo prendesse una decisione simile, spero solo che venga applicata e che faccia effetto! Voi cosa ne pensate?
Volere è Potere
E' un argomento molto interessante sul quale mi sono battuta proprio recentemente..
Io credo che utilizzando una metafora, potremmo paragonare lo spauracchio del 5 in condotta agli psicofarmaci.. mi spiego.
Io sono contro l'uso smoderato degli psicofarmaci, e credo che DA SOLI non servano a nulla.. per questo inizialmente in molte terapie vengono utilizzati in modo combinato con la psicoterapia per far sortire a quest'ultima effetti migliori. Dopo un po' l'utilizzo degli psicofarmaci (se hanno sortito effetto) cessa, per lasciar posto alla terapia pura e semplice.
Allo stesso modo potrebbe essere una buona soluzione utilizzare il 5 in condotta per far 'star buoni' i ragazzini ormai diventati bulli, e far così in modo che loro ascoltino "la loro psicoterapia", cioè le parole degli insegnanti, che spesso vengono presi come paternali senza senso, che però hanno la possibilità di cambiare veramente chi li ascolta (parlo di quei prof che ci mettono l'anima nell'insegnamento).. questione di tempo (quanto? non lo so)..
Però potrebbe essere una (spero temporanea) trincea, senza che però questo diventi un regime territoriale.. inutile, se così continuano le cose (con la dittatura non si ottiene nulla!)!!!!
Elisabetta
Life is not measured by the number of breaths we take, but by the moments that take our breath away
Era ora, il comportamento va educato al pari di ogni altro aspetto e mi sembra giusto che la scuola (luogo di formazione) valuti anche quello.
Sapersi comportare bene è importante nella vita almeno quanto sapere una lezione di storia, o di matematica, anzi, forse è ancora più importante.
Anche perché oltre a punire gli alunii indisciplinati, verranno premiati quelli diligenti.
Bene Gelmini, brava.
L'unica cosa che vorrei è che si continuasse anche ad essere rimandati in una materia se non la si è studiata bene durante l'anno, invece ho sentito che torneranno i debiti e i crediti formativi
Ultima modifica di Johnny : 01-09-2008 alle ore 23.15.00
Sono d'accordo. Non c'era nessun modo di sanzionare certi comportamenti che invece vanno fermati
Nicoletta
Odio essere bipolare. È fantastico!
via largofactotum su tumblr
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La forza non viene dal vigore fisico. Viene da una volontà indomabile.
M. Gandhi
Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre.
M. K. Gandhi
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si ma la gelmini ha parlato della condotta come argine del bullismo...ma per piacere, vi pare che il bullo che picchia il compagno con handicap si fa fermare da un 5 in condotta? Si tratta di dinamiche completamente diverse, però in generale per l'educazione sono d'accordo.
Un vero amico ti pugnala sempre di fronte. (O. Wilde)
Perchè per un uomo la psicoanalisi dura meno? Non c'è bisogno di regredire all'infanzia.
Non sono cattiva, è che mi disegnano così...! -->
Membro del Club del Giallo e addetta all'ufficio promozione e marketing - Tessera n° 2
(Guardiana radar del gruppo insieme a RosaDiMaggio )
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"La felicità è un dovere" (Alain)
Secondo me non è del tutto inutile: molti bulli non agiscono solo per desiderio di violenza fine a se stessa, o meglio, lo fanno perchè pensano che sia priva di conseguenze pratiche nella loro vita.
Un tempo il sette in condotta era già fatale se ricordo le storie delle generazion idi nonni
Almeno un sei si, lo si può accettare come limite
Il fatto che i bulli ora pensano: oh qua mi bocciano davvero, è già qualcosa di diverso.
Non lo sottovaluterei!
Sono perplesso. Ero alle scuole superiori alla fine degli anni '70. Al primo quadrimestre di quinta ebbi 7 in condotta.
Ma non perché fossi uno scapestrato incorreggibile. Semplicemente, dato che il professore di italiano e storia preferiva insegnare storia della chiesa che storia dell'Italia, e dato che le sue "lezioni" di letteratura italiana consistevano principalmente nella lettura (non commentata) di una serie di autori, me ne andavo tranquillamente a studiare altrove o a passeggio con qualche ragazza.
Idem per altre materie.
Poi mi presentavo alle interrogazioni, prendevo il mio otto e me ne tornavo a fare quel che mi interessava.
Ecco, nel secondo quadrimestre di quell'anno dovetti ritornare a frequentare tutte le lezioni, altrimenti non sarei stato ammesso all'esame di stato. Ma le mie conoscenze non erano scarse, né frammentarie. Né il mio comportamento a scuola era da "bullo" o da "terrorista".
Allora, se posso avanzare un'ipotesi, mi pare che la foga di reintrodurre il "voto di condotta" (di fatto, una valutazione della congruità del comportamento agli standard sociali valutati come "accettabili" dal tale o dal tal altro docente) derivi principalmente da una confusione tra ruolo dell'istituzione scolastica e ruolo della famiglia e dei genitori.
Checché se ne possa dire, il compito della scuola non è (e, a mio parere, non dovrebbe essere) l'educazione, ma l'istruzione. Istruzione, cioè acquisizione di conoscenze e del modo di applicarle correttamente.
L'educazione (compresa l'educazione sociale, sentimentale ecc.) è cosa che, a mio parere, spetta ai genitori.
Addossare alla scuola il compito di educare per me è sbagliato e pericoloso. Facciamo il caso dell'educazione alle relazioni interpersonali. In un'ottica "politically correct", quale è quella attualmente prevalente, esprimere rabbia, aggressività, odio, vengono considerati comportamenti socialmente riprovevoli. Ma io vorrei che mia figlia sapesse amare e sapesse odiare quando è il caso, sapesse anche arrabbiarsi, aggredire, quando è necessario. In modo controllato e utile, ma senza negare l'esistenza né di questi sentimenti, né della possibilità concreta di trasformarli in comportamenti. E credo che responsabili della sua educazione siamo io e la mia compagna, non altri.
Buona vita
Guglielmo
Ultima modifica di willy61 : 02-09-2008 alle ore 08.56.22
Dott. Guglielmo Rottigni
Ordine Psicologi Lombardia n° 10126
Beh le scuole volenti o nolenti educano solo solo per imitazione dei modelli...modelli che danno anche gli altri studenti, sia gli insegnanti.
Di conseguenza, disciplinando i singoli, si offre un modello meno distruttivo all'intero collettivo.
E' vero: sono i genitori a dover fare per primi e meglio questo lavoro ma...beh, meglio di niente.
E poi ricevere un messaggio congruente in più ambiente, rinforza sempre di più il messaggio, e se esso è sano, non ci vedo niente di male.
Il problema sarebbe come e quale dovrebbe essere questo messaggio...
Ot : è un amore di bimba
Ciao, non sono assolutamente d'accordo, la scuola è e deve essere un istituto di istruzione ma anche a pari modo di educazione.Infatti è nella scuola che il bambino ha i suoi primi veri rapporti interpersonali e si misura con gli altri e gli unici adulti che assistono a questi rapporti sono gli insegnanti.
Lo stesso vale per l'adolescente che deve dimostrare la sua virilità prevaricando sugli altri coetanei, sono i professori che assistono a questo e non i genitori che molto spesso intervengono difendendo il loro figlioletto bullo!
Magari l'educazione genitoriale bastasse, il fatto è che spesso i genitori sono peggio dei figli (senza generalizzare ovviamente). Ciao!
Volere è Potere
hmmm... le mie perplessità aumentano vieppiù.
A scuola ci si arriva dopo 3 anni passati con i genitori (più o meno), i nonni, gli zii, i cugini e i fratelli (se e quando ci sono). Chissà, si vede che l'allattamento non è un "rapporto interpersonale", secondo te.
Quanto al fatto che i genitori sono peggio dei figli, l'affermazione mi suscita una serie di riflessioni:
a) chi decide chi è peggio e chi meglio?
b) dal mio punto di vista, cercare di cambiare gli altri è tempo perso (e filo cassariato, direbbe un'amica)
c) i genitori, copme chiunque altro, possono pure avere delle buone ragioni per comportarsi in un modo.
Sono provocatorio, lo so. Ma mi piacerebbe essere chiaro: non sto sostenendo che i ragazzi (o i bambini) devono fare quel che gli passa per la capa. Gli strumenti di intervento e di punizione dei comportamenti inaccettabili esistono, basta utilizzarli. Ma continuare a spostare la responabilità dei comportamenti non credo risolva il problema. La catena che porta da "è colpa sua", a "è colpa dei genitori", a "è colpa della scuola", a "è colpa della società" porta semplicemente a far sì che nessuno si prenda la responsabilità di se stesso. IMHO.
Buona vita
Guglielmo
Dott. Guglielmo Rottigni
Ordine Psicologi Lombardia n° 10126
allora, cerco di spiegarmi meglio e di venire incontro al tuo discorso psicoanalitico,1° certo che l'allattamento è un rapporto interpersonale, ma io intendevo dire rapporti con la società ESTERNA alla famiglia come lo è con i coetanei.
2° riguardo a chi decide chi è peggio o meglio. Dunque io, personalmente, ritengo che un genitore che si mette contro un insegnante che punisce il figlio per giusti motivi (perchè non credo che un prof. si svegli la mattina e punisca a caso) è sbagliato!
3° dal mio punto di vista, cercare di cambiare gli altri è tempo perso (e filo cassariato, direbbe un'amica) hmmmm.... questo induce a me una riflessione, la bacchetta magica non esiste ma cercare di modificare comportamenti errati non è tempo perso e se fatto bene funziona! non è anche di questo che si occupa la psicologia (specie quella comportamentista)?
4° sono il primo a dire che non si deve attribuire le colpe a destra e a manca! L'ho per caso scritto?
Buona vita anche a te!
Damiano.
P.s. scusa l'ignoranza ma che vuol dire IMHO?
Ultima modifica di Damypull : 02-09-2008 alle ore 18.32.37
Volere è Potere
Confido in un pronto ritorno alle punizioni corporali e pubblici ludibri (che da piccolo confondevo coi manubri).
I bambini più teneri potrebbero essere convenientemente cucinati alla diavola con contorno di nonni fritti e genitori alla noia.
p.s. chi crede "semplificatamente" che con il 5 in condotta si risolve il bullismo è un cretino.
Molto ma molto molto si risolverebbe con meglioformare + responsabilizzare + megliopagare + aggiornare + scremarequellibravi gli inseganti.
Un insegnante con la passione per il proprio lavoro risolve tante cose.
Purtroppo sono pochi.
ho detto
"......c'è chi un giorno invece ha sofferto / e allora ha detto: io parto
/ ma dove vado se parto? / sempre ammesso che parto: ciao! ...."
(da "E la vita e la vita" di Cochi e Renato, 1974)
Clicca qui e godi con le foto di Semplificatore su Flickr
http://it.youtube.com/user/accrocchio70
"......c'è chi un giorno invece ha sofferto / e allora ha detto: io parto
/ ma dove vado se parto? / sempre ammesso che parto: ciao! ...."
(da "E la vita e la vita" di Cochi e Renato, 1974)
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