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  1. #31
    Partecipante Assiduo
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    24-08-2009
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    Pavia
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    Riferimento: differenza tra psicologo e psicoterapeuta

    Citazione Originalmente inviato da laurasmath
    anch'io ritengo che molto dipenda dal percorso di studi effettuato, e dal proprio modo di averlo intrapreso...ma anche da una spiccata sensibilità e capacità personali... è importante studiare bene e aver fatto delle buone esperienze di tirocinio(cosa,quest'ultima, che purtroppo non sempre accade nella realtà dei fatti). L'Università sappiamo tutti che istruisce a livello più teorico e dà le basi per la comprensione e per l'acquisizione del linguaggio più opportuno di cui il professionista iscritto all'albo deve servirsi e farne buon uso...
    In realtà, non penso neanche che l'università faccia, di fatto, una cosa di questo tipo. In altre parole, penso che sia casuale, o quasi, il fatto che l'università ti dia un qualche genere di base.

    Citazione Originalmente inviato da laurasmath
    Poi è importante l'approccio più pratico delle formazioni post lauream io credo.. e insomma farsi le ossa sul campo!
    Assolutamente d'accordo!

    Citazione Originalmente inviato da laurasmath
    Tornando alla domanda iniziale di questa discussione...
    lo psicoterapeuta può essere sia uno psicologo (cioè laureato in psicologia e regolarmente iscritto all'albo degli psicologi, che quindi ha una laurea quinquennale, ha fatto tirocinio di 12 mesi e superato le prove dell'esame di stato di abilitazione), sia un medico (cioè laureato in medicina) i quali entrambi abbiano fatto la scuola di specializzazione in psicoterapia che , a seconda dei vari indirizzi, può avere durata quadriennale o quinquennale..
    poi comunque secondo una mia idea personale... il lavoro di psicologo o quello di psicoterapeuta.. non è proprio un lavoro per chiunque, così come non lo è intraprednere il percorso formativo universitario di psicologia..secondo me bisogna avere un grande interesse per queste discipline e anche una sorta di predisposizione a lavorare in certi contesti, a saper gestire certe situazioni e certi strumenti, cose che sicuramente si imparano con l'esperienza che ognuno fa nel corso della propria vita prima di tutto e che sicuramente possono essere incrementate con il tipo stesso di studio che si intraprende..

    poi concordo con Johnny sui diversi ambiti in cui può lavorare uno psicologo
    In realtà, tu "tiri in ballo" un problema enorme, senza fine, a mio avviso. Cosa dovrebbe sapere uno Psicologo per essere un buono Psicologo? Quale "metodo" dovrebbe usare per approfondire e comprendere ciò che più gli interessa: la mente umana? Dovrebbe avere un generico "talento"? Esperienza? Sapere come funzionano i neuroni? Conoscere la psicoanalisi dall'inizio alla "fine"? Cos'altro? In realtà, nessuno lo sa, secondo me. Il problema, abbastanza drammatico in termini pratici, è che pochi di noi vengono formati secondo un criterio preciso. Moltissimi psicologi non vedono l'importanza della neurobiologia, della matematica applicata, della logica formale e della statistica, oltre che della filosofia, per lo studio di quello che è la "mente". Ciò dipende dalla lacunosa formazione che viene impartita a livello universitario, innanzitutto. Ma non solo. Molto spesso, nei corsi di laurea in Psicologia viene concesso l'ingresso a persone che non hanno alcuna motivazione o interesse. Il famoso teorema del "parcheggio". Ciò è disastroso. Molto spesso, noi non conosciamo per bene ciò che sarebbe essenziale sapere su come funziona il cervello e sulle teorie che sono state avanzate per interpretare il "senso" della mente. Molto, troppo spesso, molti di noi non sanno nemmeno la differenza che intercorre tra termini come "riduzionismo", "dualismo" ed "eliminativismo". Tutto questo per dire che non abbaimo l'autonomia teorica di un filosofo della mente o di un fenomenologo, o di un biomatematico, ma nemmeno la potenza sperimentale di un neurobiologo, di un biofisico o di un ingegnere. Circa l'aspetto psicoterapeutico, poi, non parliamone. Per un medico è moltoo più semplice acquisire "notorietà" in questo campo.
    Tuttavia, è possibile che quella che si chiama "psicologia" non sia morta. Penso che tutto dipenda da chi cerca di costruirla.

  2. #32
    Partecipante Assiduo
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    Riferimento: differenza tra psicologo e psicoterapeuta

    Citazione Originalmente inviato da Barbacarlo84 Visualizza messaggio
    In realtà, non penso neanche che l'università faccia, di fatto, una cosa di questo tipo. In altre parole, penso che sia casuale, o quasi, il fatto che l'università ti dia un qualche genere di base.


    "casuale"?, nel senso forse che dipende da caso a caso, da università ad università; io per "basi" intendo, oltre che un minimo di cultura letteraria e storica di psicologia, l'acquisizione di un certa forma mentis, nonchè della terminologia, del linguaggio proprio della psicologia.. queste cose le dovremmo immagazzinare, tranne che non siamo capaci di apprendere dai testi e che abbiamo seguito dei professori inconcludenti.. ad esempio secondo me è importate partecipare alla vita universitaria seguendo le lezioni e confrontandosi con professori e colleghi.



    Citazione Originalmente inviato da Barbacarlo84 Visualizza messaggio
    "In realtà, tu "tiri in ballo" un problema enorme, senza fine, a mio avviso. Cosa dovrebbe sapere uno Psicologo per essere un buono Psicologo? Quale "metodo" dovrebbe usare per approfondire e comprendere ciò che più gli interessa: la mente umana? Dovrebbe avere un generico "talento"? Esperienza? Sapere come funzionano i neuroni? Conoscere la psicoanalisi dall'inizio alla "fine"? Cos'altro? In realtà, nessuno lo sa, secondo me."

    Beh tu qua confini in un meta-discorso , che alla fine potrebbe essere fatto per qualunque attività...
    a parte che non si può parlare di "metodo" ma di "metodi", infatti vi sono diversi statuti epistemologici, diverse teorie da cui poi derivano i diversi metodi di indagine, e non si può prescindere dai riferimenti teorici per mettere in campo dei metodi e delle procedure concrete per operare in qualunque ambito psicologico, dall'osservazione, alla ricerca-intervento, ecc..
    Poi,io ho già detto che credo che bisogna avere cmq un grande interesse e una certa predisposizione ad impegnarsi in certi contesti e certe situazioni, avere una certa sensibilità che oltre che essere determinata dalla propria vita e dalle prorpie esperienze come persone, senza dubbio può incrementarsi con la formazione e le esperienze pratiche in ambito psicologico, e a queste prime esperienze "nel" campo e "del" campo, scusami tanto , ma in primis è l'Università che in qualche modo, anche quando sembra fallimentare, ti ci fa avvicinare.
    Per quanto riguarda i tirocini che ho fatto io durante i 5 anni di formazione universitaria, ad es., sono la prima, a dire che della "professione" psicologo ho appreso ben poco, perchè di solito il risultato è stato fare la maestrina, l'animatrice, la crocerossina, ecc.. però senz'altro sono state occasioni che mi hanno permesso di entrare in vero contatto con certi ambienti, che poi saranno quelli di potenziale inserimento lavorativo futuro, tutto dipende poi dall' ambito che si sceglie di approfondire....



    Citazione Originalmente inviato da Barbacarlo84 Visualizza messaggio
    "Il problema, abbastanza drammatico in termini pratici, è che pochi di noi vengono formati secondo un criterio preciso. Moltissimi psicologi non vedono l'importanza della neurobiologia, della matematica applicata, della logica formale e della statistica, oltre che della filosofia, per lo studio di quello che è la "mente". Ciò dipende dalla lacunosa formazione che viene impartita a livello universitario, innanzitutto. Ma non solo. "
    Veramente a me sembra che proprio oggi, diversamente da un tempo, si parli molto di INTEGRAZIONE DISCIPLINARE proprio in campo scientifico nonchè psicologico; poi è normale che ci sono tante scuole di pensiero diverse nell'ambito psicologico e ognuna "lotta " per la propria sopravvivenza e per il proprio valore. L'ideale sarebbe certamente avere un'ampia cultura costruita nel tempo, ma questo anche al di là dell'Università! Essere interessati davvero, motivati davvero, e andare a prendere informazioni in modo autonomo è anche importante, oltre all'apprendimento che si può avere con l'Università.. Si ha a che fare con "la mente" come dici tu stesso.. per cui certamente integrare varie diverse informazioni sarebbe l'ideale, ma nella realtà cmq ognuno poi sceglie e predilige certe cose piuttosto che altre, ma non per questo negando e screditando l'importanza di discipline interessanti e che possano dare ulteriori contributi.



    Citazione Originalmente inviato da Barbacarlo84 Visualizza messaggio
    Molto spesso, nei corsi di laurea in Psicologia viene concesso l'ingresso a persone che non hanno alcuna motivazione o interesse. Il famoso teorema del "parcheggio". Ciò è disastroso."
    Beh anche questo è un discorso che potrebbe essere allargato anche ad altri indirizzi universitari, non certo solo nel caso degli studi universitari di psicologia
    Comunque.. nella maggior parte delle Università la facoltà di psicologia è a numero chiuso , proprio per fare una certa selezione ed evitare l'affollamento, però certo non è detto che chi abbia superato i test di ingresso sia poi più interessato e motivato di altri che magari non l'hanno superato....ma cmq ci sono anche quelle persone che poi abbandonano lo studio universitario, perchè magari non se la sentono più una volta "assaporato"...ma anche questo discorso vale per qualunque Facoltà..


    Citazione Originalmente inviato da Barbacarlo84 Visualizza messaggio
    Molto spesso, noi non conosciamo per bene ciò che sarebbe essenziale sapere su come funziona il cervello e sulle teorie che sono state avanzate per interpretare il "senso" della mente. Molto, troppo spesso, molti di noi non sanno nemmeno la differenza che intercorre tra termini come "riduzionismo", "dualismo" ed "eliminativismo". Tutto questo per dire che non abbaimo l'autonomia teorica di un filosofo della mente o di un fenomenologo, o di un biomatematico, ma nemmeno la potenza sperimentale di un neurobiologo, di un biofisico o di un ingegnere. Circa l'aspetto psicoterapeutico, poi, non parliamone. Per un medico è moltoo più semplice acquisire "notorietà" in questo campo.
    Tuttavia, è possibile che quella che si chiama "psicologia" non sia morta. Penso che tutto dipenda da chi cerca di costruirla.
    Tutto dipende da chi cerca di costruirla ma anche da come ognuno la recepisce, dal senso e dal valore che le si attribuisce ... insomma se ci credi o no! e se ci credi ti interessi e forse speri un giorno di dare in prima persona un bel contributo. Forse è un discorso da idealista o sognatrice? ma credo che ci voglia pure una tale spinta per andare avanti.. Tu ti chiedi se la psicologia non sia morta... la "psicologia" cosa? tutto quello che ci riguarda è psicologia alla fine dei conti, la psicologia marca la nostra quotidianità, in tutti i rapporti in cui siamo intricati, con noi stessi e con gli altri..
    Poi lo studio scientifico della psicologia è ciò che riguarda l'expertise.. e cosa dovrebbe essere morto? Ho l'impressione che tu non credi che la psicologia si possa annoverare tra quelle che sono dette "scienze", per questo forse per te , più che il dubbio sulla sua morte, ci sia un dubbio proprio sulla sua esistenza, sul suo essere..
    Cmq.. guarda, anche secondo me attualmente l'Università ha diverse pecche per quel che riguarda la formazione che impartisce, proprio per come è organizzata...però molto dipende dal "proprio studio", da come si sceglie di studiare e fare esperienza, questo è sicuro!
    ciaoooo
    Ultima modifica di laurasmath : 01-11-2009 alle ore 13.23.41
    §math
    a volte la realtà è più rassicurante...a volte è devastante..

  3. #33
    Neofita
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    Riferimento: differenza tra psicologo e psicoterapeuta

    Citazione Originalmente inviato da massimomassimo Visualizza messaggio
    Beh, credo che sarò piuttosto categorico in questa differenziazione e ritengo opportuno precisare che sono le mie idee personali supportate dalla mia esperienza e di quella di molti colleghi che fanno questo mestiere, maturata nel corso degli anni e dal confronto con numerosi tirocinanti psicologi in ambito clinico.

    Facendo una differenza tra Psicologo e Psicoterapeuta ritengo ovvio che stiamo parlando di Psicologia Clinica.

    Psicologo Clinico: è un laureato in psicologia e iscritto all'albo (circa 6 anni) che ha ricevuto una infarinatura generale, prettamente teorica, sui pricpipali ambiti di intervento in ambito clinico, avendo appreso nel corso del tempo alcuni metodi, in modo prettamente teorico o con pochissima pratica, che lo possono aiutare e guidare nel confronto con alcune tipologie di pazienti, supportandoli in percorsi di cambiamento ma assolutamente incapace (non ignorante, ma incapace) nell'indurre significativi cambiamenti consapevolmente.

    Psicoterapeuta: è uno psicologo o medico che ha affrontato un percorso formativo quadriennale (4 anni almeno) in cui è stato preparato ad affrontare ed indurre cambiament significativi, consapevolmente, nella maggior parte dei disturbi clinici e relazionali. Utilizza in genere un metodo specifico (quello in cui ha effettuato la specializzazione) e possiede al termine dei quattro anni una esperienza clinica e di supervisione adeguato a permettergli di effettuare percorsi non solo di supporto o accompagnamento ma anche di cambiamento. In teoria, ma non sempre, possiede adeguata formazione teorica per pratica una certa dose di integrazione teorica e tecnica con metodi differenti e provenienti da altre tradizioni teoriche.

    Di fatti la mia personale idea è che lo Psicologo Clinico, senza una formazione post universitaria sostanziosa, non può, o meglio non sa, lavorare in ambito clinico. Per cui, essendosi creata questa situazione, Psicologia Clinica e Psicoterapia oggi bene o male si confondono, dando al solo Psicologo Psicoterapeuta le competenze necessarie per il lavoro clinico.
    Un Saluto


    Buon giorno,
    solo un appunto del tutto personale: potrebbe trattarsi di uno psicologo con decennale esperienza e quindi in grado di intervenire su patologie provocando variazioni significative consapevolmente. La differenza con lo psicoterapeuta è che non può usare tecniche terapeutiche ma solo psicologiche. Faccio un esempio banale: usare il training autogeno per indurre un significativo cambiamento nella percezione del proprio corpo e della propria immagine è un atto consapevole. Lo psicologo agisce su schemi mentali quindi psicologici. Non agisce sul nucleo patologico. Si può intervenire su una fobia, non si è in grado di intervenire se questa fobia ha eziologia di un disturbo di personalità grave.
    Saluti

  4. #34

    Riferimento: differenza tra psicologo e psicoterapeuta

    ottima distinzione

  5. #35
    Neofita
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    Riferimento: differenza tra psicologo e psicoterapeuta

    Citazione Originalmente inviato da massimomassimo Visualizza messaggio
    Beh, credo che sarò piuttosto categorico in questa differenziazione e ritengo opportuno precisare che sono le mie idee personali supportate dalla mia esperienza e di quella di molti colleghi che fanno questo mestiere, maturata nel corso degli anni e dal confronto con numerosi tirocinanti psicologi in ambito clinico.

    Facendo una differenza tra Psicologo e Psicoterapeuta ritengo ovvio che stiamo parlando di Psicologia Clinica.

    Psicologo Clinico: è un laureato in psicologia e iscritto all'albo (circa 6 anni) che ha ricevuto una infarinatura generale, prettamente teorica, sui pricpipali ambiti di intervento in ambito clinico, avendo appreso nel corso del tempo alcuni metodi, in modo prettamente teorico o con pochissima pratica, che lo possono aiutare e guidare nel confronto con alcune tipologie di pazienti, supportandoli in percorsi di cambiamento ma assolutamente incapace (non ignorante, ma incapace) nell'indurre significativi cambiamenti consapevolmente.

    Psicoterapeuta: è uno psicologo o medico che ha affrontato un percorso formativo quadriennale (4 anni almeno) in cui è stato preparato ad affrontare ed indurre cambiament significativi, consapevolmente, nella maggior parte dei disturbi clinici e relazionali. Utilizza in genere un metodo specifico (quello in cui ha effettuato la specializzazione) e possiede al termine dei quattro anni una esperienza clinica e di supervisione adeguato a permettergli di effettuare percorsi non solo di supporto o accompagnamento ma anche di cambiamento. In teoria, ma non sempre, possiede adeguata formazione teorica per pratica una certa dose di integrazione teorica e tecnica con metodi differenti e provenienti da altre tradizioni teoriche.

    Di fatti la mia personale idea è che lo Psicologo Clinico, senza una formazione post universitaria sostanziosa, non può, o meglio non sa, lavorare in ambito clinico. Per cui, essendosi creata questa situazione, Psicologia Clinica e Psicoterapia oggi bene o male si confondono, dando al solo Psicologo Psicoterapeuta le competenze necessarie per il lavoro clinico.
    Un Saluto


    Scusate se mi intrometto, esprimo una mia opinione!
    Ma così dicendo limitate la professione di psicologo ai primi anni dopo l'abilitazione e l'iscrizione all'Albo. E' come se consideraste la professione di psicologo come il primo step della nostra professione. Tutti i nostri colleghi che lavorano in ambito di strutture organizzative e siono esperti nei vari settori della formazione, piuttosto che della valutazione del personale; e chi si interessa di benessere organizzativo? Tralasciamo anche quelli che lavorano presso i nidi o asili o presso le scuole? Non necessariamente sono psicoterapeuti, cioè si interessano delle patologie e della loro cura. Ci sono dei terapeuti che non sanno mettere le mani in una situazione lavorativa perchè mancano di esperienza sul lavoro di gruppi in formazione nelle strutture organizzative.
    Non parliamo di preparazione parliamo dei ruoli professionali, delle responsabilità! La professionalità fa parte di un nostro obbligo sia da Psicologi che da Terapeuti. La crescita personale è fondamentale.
    Grazie
    Benedetti

  6. #36
    Partecipante Assiduo
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    Citazione Originalmente inviato da Lucio Regazzo Visualizza messaggio
    Non credo servano particolari doti intellettive -fatto un corretto percorso di studi - poter fare consulenza e colloqui (?).
    Quello che ti può ssere utile é una buona capacità di accettare la sofferenza e studiare molto, al di là di ciò che apprendi all'Università.
    Ma é una professione che tutti possono fare e non riservata a pochi eletti.
    Ciao Sara.

    beh a mio avviso invece, proprio perché quella dello psicologo ( non solo clinico) è una professione molto delicata che necessita non solo del percorso universitario ma di esperienza concreta nel campo, e soprattutto di un percorso umano e personale che riesca ad incrementare una certa sensibilità, conoscenza di sé, prese di coscienza, continua messa in discussione e alla prova, accettazione e accoglimento di continui fallimenti personali oltre che di soddisfazione, ecc.. ecc..ecc.. non è poi una professione così semplice, che chiunque può facilmente svolgere...Ci vuole davvero molta preparazione sotto ogni punto di vista, accettazione e resistenza ai vari stressor che questa professione può certamente comportare....

    Citazione Originalmente inviato da Edmondo61 Visualizza messaggio
    Scusate se mi intrometto, esprimo una mia opinione!
    Ma così dicendo limitate la professione di psicologo ai primi anni dopo l'abilitazione e l'iscrizione all'Albo. E' come se consideraste la professione di psicologo come il primo step della nostra professione. Tutti i nostri colleghi che lavorano in ambito di strutture organizzative e siono esperti nei vari settori della formazione, piuttosto che della valutazione del personale; e chi si interessa di benessere organizzativo? Tralasciamo anche quelli che lavorano presso i nidi o asili o presso le scuole? Non necessariamente sono psicoterapeuti, cioè si interessano delle patologie e della loro cura. Ci sono dei terapeuti che non sanno mettere le mani in una situazione lavorativa perchè mancano di esperienza sul lavoro di gruppi in formazione nelle strutture organizzative.
    Non parliamo di preparazione parliamo dei ruoli professionali, delle responsabilità! La professionalità fa parte di un nostro obbligo sia da Psicologi che da Terapeuti. La crescita personale è fondamentale.
    Grazie
    Benedetti
    non esiste infatti solo lo psicologo clinico, ci sono diversi settori, dalla psicologia scolastica, a quella delle organizzazioni e gestione risorse umane in azienda, allo psicologo dello sport..... ed esistono diversi percorsi formativi post lauream, come i master universitari e non, che offrono una formazione specialistica
    Ultima modifica di crissangel : 12-03-2013 alle ore 10.33.11
    §math
    a volte la realtà è più rassicurante...a volte è devastante..

  7. #37

    Riferimento: differenza tra psicologo e psicoterapeuta

    quoto le risposte dei colleghi che mi hanno preceduto e aggingo- tra le caratteristiche di base - una buona dose di empatia.

  8. #38
    Postatore Epico L'avatar di Morgana-z
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    nella terra in cui lo scirocco scompiglia i capelli e arruffa i pensieri
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    Riferimento: differenza tra psicologo e psicoterapeuta

    La professione dello psicoterapeuta, ancor di più dello psicologo, non è fatta solo di conoscenze e preparazione teorica. Non solo di resistenza e resilienza.
    Ma della capacità (soprattutto per il clinico) di condurre senza manipolare, guidare senza forzare, farsi da parte per dare uno spazio al paziente. E si lavora molto con le emozioni....non solo con la testa ma con la pancia...

    Al di là di tutto, qualunque tipo di psicologo tu voglia diventare, è fondamentale ricordare che non siamo MAI meri esecutori di tecniche, ma "maieuti" per promuovere il benessere di chi si rivolge a noi.
    Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c'è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi era entrato.
    (Haruki Murakami)

  9. #39
    Partecipante L'avatar di marillies
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    Riferimento: differenza tra psicologo e psicoterapeuta

    Ragazzi e per quanto riguarda la riabilitazione lo psicologo cosa può fare?

  10. #40
    L'avatar di Duccio
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    Riferimento: differenza tra psicologo e psicoterapeuta

    Vi propongo a tal proposito questa discussione che aprii tempo fa proprio su questa questione
    http://www.opsonline.it/forum/psicol...go-150035.html

    Per quello che ho capito lo psicologo è un professionista sanitario che cura, fa terapia, abilitazione e riabilitazione, la riabilitazione è terapia... Quindi è corretto definire che lo psicologo non fa solo counseling ma se formato, se ha imparato tecniche, strumenti, un metodo di intervento tramite formazione personale, corsi, master, anni di tirocinio, esperienze ecc.. può avere pazienti e fare terapia psicologica e promuovere il benessere delle persone e curare la patologia...
    Non può chiamarla psicoterapia, lo psicoterapeuta è un terapeuta (psicologo o medico) ulteriormente specializzato con un percorso di 4 anni ulteriore in un modello ben preciso... Ma lo psicologo può fare molte cose, molte più cose di quello che tanti docenti universitari che insegnano e dirigono scuole di psicoterapia vogliono far credere.

  11. #41
    Partecipante Leggendario L'avatar di littlegoldfish
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    Riferimento: differenza tra psicologo e psicoterapeuta

    io penso che spesso si fa confusione nel differenziare le due figure..forse l'unica cosa su cui tutti sono d'accordo è la formazione professionale diversa..lo psicoterapeuta ha infatti, oltre che l'abilitazioni 5 anni sulle spalle di psicoterapia...per me la differenza non è nelle tecniche..perchè io credo che ad esempio la ristrutturazione cognitiva non è diesclusivo appannaggio dello psicoterapeuta..basti pensare che già nel fare prevenzione ad esempio su un disturbo lo psicologo può applicare la ristrutturazione cognitiva e far acquisire alla persona una consapevolezza diversa del problema o di quel determinato disturbo..per me le tecniche possono essere anche uguali..ciò che cambia è la finalità per cui vengono usate..lo psicoterapeuta interverrà con un obiettivo di cura e quindi centrato sul nucleo patologico..lo psicologo interviene sulla presa di coscienza della patologia e per cosi dire sulla gestione del problema..ma non ha in qualche modo l'obiettivo di curarlo cosa che si pone invece lo psicoterapeuta..la differenza è per me di obiettivi e neanche di profondità se andiamo a vedere..uno psicoterapeuta non necessariamente deve tenere in cura una persona per un anno..cosi come non è detto che lo psicologo debba fare consulenza solo 3 o 4 volte
    La nostra conoscenza può essere solo finita, mentre la nostra ignoranza deve essere necessariamente infinita. Karl Popper

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