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  1. #46
    Partecipante Super Esperto L'avatar di Lucio Regazzo
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    16-08-2008
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    Riferimento: Psicoterapie brevi: pubblicità e reale efficacia

    Citazione Originalmente inviato da Maramaria Visualizza messaggio
    Buongiorno.
    Sono una Dietista che lavora sui Disturbi dell’Alimentazione, all’interno di una équipe.
    Il trattamento che utilizzo rientra in quelli brevi. Non sono esperta di ricerca, ma vorrei porre alcune domande.
    Non mi sembra che vi siano modalità più valide del trattamento Fairburn e collaboratori, per Bulimia e Alimentazione Incontrollata; o ci sono?
    Inoltre, questa discussione ha un certo accanimento contro le psicoterapie brevi; perché? Quelle sui Disturbi dell’Alimentazione sono le più efficaci, se qualcuno non mi smentisce.
    Non ritenete di essere un po’ pregiudizievoli? Mi rivolgo in particolare a chi ha aperto la discussione.
    Mi scuso per l’intromissione e spero di avere delle risposte. Grazie.

    Mara
    Mi sembra che la collega ti abbia già risposto in merito all'accanimento sulle Brevi, quindi non credo di dover aggiungere altro.
    Una premessa a quanto sto per scriverti: anche se non sei "esperta", sei benvenuta; l'obiettivo mio e di Rosa, che mi aiuta a sostenere nel modo più aperto possibile la discussione, è proprio quello di raggiungere i non esperti.
    Ora veniamo al 2° tema del tuo intervento: tu lavori in équipe, quindi con psicoterapeuti o psichiatri, e -correggimi se sbaglio- fai rifermimento a Dalle Grave ( è lui che rappresenta Fairburn e Cooper in Italia).
    Allora i tuoi collaboratori saranno in grado di valutare se esiste una comorbilià ( è molto frequente che il disturbo cui ci riferiamo faccia parte di un quadro Borderline o Ossessivo Compusivo); se è così direi che non ci sono eccessivi problemi.
    In secondo luogo, Dalle Grave utilizza dei monitaraggi e non è sua abitudine "salutare" la paziente quando non vomita più.
    Il trattamento che tu fai con un gruppo di lavoro, non rientra certo nelle psicoterapie brevi di cui parliamo; è un metodo cognitivo-comportale, che non trova il mio apprezzamento - ma questo è un po' un discorso personale di visione dei metodi-; quello su cui discutiamo sono trattamenti fortemente pubblicizzati e che promettono, a volte, guarigioni miracolose. Infine la nostra maggior attenzione è rivolta ai famosi elenchi dell' A.P.A..
    Spero che, congiuntamente a quella di Rosa, questa risposta ti sia sufficiente. Altrimenti rimetti la palla.
    E, ti ripeto, sei benvenuta, anche se non esperta.
    Ciao e spero che tu continui con noi.
    Lucio
    Lucio Demetrio Regazzo

  2. #47
    Partecipante Super Figo L'avatar di ikaro78
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    Riferimento: Psicoterapie brevi: pubblicità e reale efficacia

    Rispondo velocemente all'ultima parte della tua (come sempre) serie acuta di domande. Quella che ritengo più importante, perchè coinvolge i pazienti. Il resto questa sera o domani.
    Il Distutbo Ossessivo Compulsivo, anche se non particolarmente garve, si scompensa molto facilmente e spesso in una psicosi delirante, sulla quale si può, certo, intervenire con successo. Però gli scompensi è meglio evitarli: basta un po' di attenzione quando si lavora sulla "Diagnosi principale".
    Infine, mi riferisci a queste argomentazioni e non c'è pericolo di riconoscimento all'interno degli EST.
    ma il problema è un altro e ora, scusami veramente-non è mia abitudine- ma non posso dilungarmi.
    P.S.: mi chiamo Lucio ( nonostante la differenza di età).
    Ciao a presto; appena mi libero rispondo al resto.
    Non ho letto nel dettaglio l'intera discussione, quindi mi scuso in partenza se ho perso qualche pezzo per strada.

    Mi pare un punto molto importante quello che sottolinea Lucio e lo condivido in pieno, anche se da un prospettiva teorica probabimente differente. Queste problematiche cliniche (scompenso psicotico dopo l'eliminazione sintomatica) rendono necessario, a mio parere, un ritorno alla diagnosi strutturale. Un DOC che scompensa in una crisi psicotica implica che la struttura sottostante era, appunto, psicotica fin dall'inizio ed evidentemente ben compensata dal sintomo che funziona, in questi casi, come vera e propria supplenza allo scatenamento psicotico, fornendo al soggetto un'identificazione che lo tiene, appunto, al di qua della crisi. Se ragioniamo in termini di DSM, ovviamente, tutto questo non trova una adeguata lettura da parte del clinico, con tutto quello che può conseguire per il paziente.

    Un saluto,
    ikaro

  3. #48
    Maramaria
    Ospite non registrato

    Riferimento: Psicoterapie brevi: pubblicità e reale efficacia

    Ringrazio per le risposte che ho ricevuto. Ho collaborato con tre Psicoterapeuti, tutti esperti, ma nessuno mi ha mai parlato a metodi alternativi a quello di Fairburn.
    Io ho letto le proposte della terapia strategica, ma non mi sono piaciute e vorrei chiedere a Rosa di Maggio a quali strategie si riferisce.

  4. #49
    Postatore Epico L'avatar di RosadiMaggio
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    Riferimento: Psicoterapie brevi: pubblicità e reale efficacia

    Citazione Originalmente inviato da ikaro78 Visualizza messaggio
    Non ho letto nel dettaglio l'intera discussione, quindi mi scuso in partenza se ho perso qualche pezzo per strada.

    Mi pare un punto molto importante quello che sottolinea Lucio e lo condivido in pieno, anche se da un prospettiva teorica probabimente differente. Queste problematiche cliniche (scompenso psicotico dopo l'eliminazione sintomatica) rendono necessario, a mio parere, un ritorno alla diagnosi strutturale. Un DOC che scompensa in una crisi psicotica implica che la struttura sottostante era, appunto, psicotica fin dall'inizio ed evidentemente ben compensata dal sintomo che funziona, in questi casi, come vera e propria supplenza allo scatenamento psicotico, fornendo al soggetto un'identificazione che lo tiene, appunto, al di qua della crisi. Se ragioniamo in termini di DSM, ovviamente, tutto questo non trova una adeguata lettura da parte del clinico, con tutto quello che può conseguire per il paziente.

    Un saluto,
    ikaro
    Ciao ikaro, prova a leggere un po' meglio il resto; non perchè cio' che dici tu non sia vero, dal "tuo punto di vista", cosi' come io ho espresso il mio, sottolineando qs problematica, seppure "la penso in modo diverso da te", indipendentemente dal DSM, (che qui, gioca cmq, il suo ruolo, nelle ricerche di cui si parla) grazie alla discussione di base aperta da Lucio Regazzo.

    Cmq, "sei senz'altro scusato" e grazie per il tuo contributo.

    Ciao
    Ultima modifica di RosadiMaggio : 22-09-2008 alle ore 17.17.17
    Gaia

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  5. #50
    Postatore Epico L'avatar di RosadiMaggio
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    Riferimento: Psicoterapie brevi: pubblicità e reale efficacia

    ........................................
    Ultima modifica di RosadiMaggio : 22-09-2008 alle ore 17.15.23
    Gaia

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  6. #51
    Partecipante Super Figo L'avatar di ikaro78
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    Riferimento: Psicoterapie brevi: pubblicità e reale efficacia

    Per Ikaro[
    Sai che fuori contesto, non rende niente quella frase con tuo sorrisetto, sotto la firma?

    Parlo del 3d dove te l'ho detto.
    Scusate l'off topic.

    Ciao
    Infatti, quella firma ha le ore (o i minuti) contati, però 1 giorno potrai dire che il grande ikaro78 ti ha citato, sai che onore!!

    PS Ma perchè cancelli?! ;-)
    Ultima modifica di ikaro78 : 22-09-2008 alle ore 17.16.51

  7. #52
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    Citazione Originalmente inviato da ikaro78 Visualizza messaggio
    Non ho letto nel dettaglio l'intera discussione, quindi mi scuso in partenza se ho perso qualche pezzo per strada.

    Mi pare un punto molto importante quello che sottolinea Lucio e lo condivido in pieno, anche se da un prospettiva teorica probabimente differente. Queste problematiche cliniche (scompenso psicotico dopo l'eliminazione sintomatica) rendono necessario, a mio parere, un ritorno alla diagnosi strutturale. Un DOC che scompensa in una crisi psicotica implica che la struttura sottostante era, appunto, psicotica fin dall'inizio ed evidentemente ben compensata dal sintomo che funziona, in questi casi, come vera e propria supplenza allo scatenamento psicotico, fornendo al soggetto un'identificazione che lo tiene, appunto, al di qua della crisi. Se ragioniamo in termini di DSM, ovviamente, tutto questo non trova una adeguata lettura da parte del clinico, con tutto quello che può conseguire per il paziente.

    Un saluto,
    ikaro
    Scusa Ikaro, uso il DSM o l’ ICD solo per comunicazioni ufficiali, ma sono convinto che se un professionista lo studia bene può arrivare, anche con gli strumenti che il manuale fornisce, ad intuire se la persona che chiede aiuto per un sintomo X, può avere disturbi sottostanti verso i quali si può scompensare.
    Certo è che più strumenti si hanno, anche per la diagnosi, meglio è e più facilmente si evitano i danni; ma qui, e ne approfitto per riportare la discussione entro i cardini iniziali, serve tornare a chi interviene a “capofitto” sull’Asse I o sulla Diagnosi Principale, a volte dichiarando tale atteggiamento terapeutico come voluto e preferibile ad altri.
    Credo tu capisca che mi riferisco alle brevi o ultrabrevi, e………….ritorniamo al problema degli EST.
    Aggiungo, per Mariamara, che conosco psicoterapeuti cognitivo-comportamentali che intervengono al di fuori dei tempi stretti imposti dall’A.P.A.; certo è che quasi tutti hanno più di una formazione e si avvalgono di più tecniche o strategie.
    Ciao Ikaro e Mariamara
    Lucio Demetrio Regazzo

  8. #53
    Partecipante Super Esperto L'avatar di Lucio Regazzo
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    Riferimento: Psicoterapie brevi: pubblicità e reale efficacia

    Citazione Originalmente inviato da RosadiMaggio Visualizza messaggio
    ........................................
    Scusa Rosa,
    non riesco a capire nulla dello scambio tra te e Ikaro e il 3d.
    Quando hai vogli, mi spieghi qualcosa.
    Ciao.
    Lucio Demetrio Regazzo

  9. #54
    Postatore Epico L'avatar di RosadiMaggio
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    Riferimento: Psicoterapie brevi: pubblicità e reale efficacia

    Citazione Originalmente inviato da Lucio Regazzo Visualizza messaggio
    Scusa Rosa,
    non riesco a capire nulla dello scambio tra te e Ikaro e il 3d.
    Quando hai vogli, mi spieghi qualcosa.
    Ciao.
    Si, era cancellato per non uscire dal tema.
    Ultima modifica di RosadiMaggio : 17-10-2008 alle ore 12.00.56
    Gaia

    Tessera n° 15 Club del Giallo

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  10. #55
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    Non ho letto nel dettaglio l'intera discussione, quindi mi scuso in partenza se ho perso qualche pezzo per strada.

    Mi pare un punto molto importante quello che sottolinea Lucio e lo condivido in pieno, anche se da un prospettiva teorica probabimente differente. Queste problematiche cliniche (scompenso psicotico dopo l'eliminazione sintomatica) rendono necessario, a mio parere, un ritorno alla diagnosi strutturale. Un DOC che scompensa in una crisi psicotica implica che la struttura sottostante era, appunto, psicotica fin dall'inizio ed evidentemente ben compensata dal sintomo che funziona, in questi casi, come vera e propria supplenza allo scatenamento psicotico, fornendo al soggetto un'identificazione che lo tiene, appunto, al di qua della crisi. Se ragioniamo in termini di DSM, ovviamente, tutto questo non trova una adeguata lettura da parte del clinico, con tutto quello che può conseguire per il paziente.

    Un saluto,
    ikaro
    Scusa Ikaro,
    cosa intendi per diagnosi strutturata.
    Io mi considero, prevalentemente, uno psicoterapeuta esistenziale: se parlo di diagnosi strutturata, allora faccio riferimento a questa epistemologia e a questa teoria della tecnica.
    Se teloposso chiedere: a che teoria fai riferimento per strutturae le tue diagnosi?
    Ti ringrazio molto, se mi vorrai rispondere.
    Ciao. Lucio
    Lucio Demetrio Regazzo

  11. #56
    Partecipante Super Figo L'avatar di ikaro78
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    Scusa Ikaro,
    cosa intendi per diagnosi strutturata.
    Io mi considero, prevalentemente, uno psicoterapeuta esistenziale: se parlo di diagnosi strutturata, allora faccio riferimento a questa epistemologia e a questa teoria della tecnica.
    Se teloposso chiedere: a che teoria fai riferimento per strutturae le tue diagnosi?
    Ti ringrazio molto, se mi vorrai rispondere.
    Ciao. Lucio
    Ciao Lucio,
    parlavo di diagnosi strutturale (non strutturata), cioè di struttura, il mio riferimento teorico è la psicoanalisi freudiana e lacaniana, quindi per struttura intendo: nevrosi, psicosi e perversione. Non mi addentro oltre (es. borderline che, entro questa prospettiva, non sarebbe una quarta struttura) per non andare off topic.

    Saluti,
    ikaro

  12. #57
    Partecipante Super Esperto L'avatar di Lucio Regazzo
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    Citazione Originalmente inviato da ikaro78 Visualizza messaggio
    Ciao Lucio,
    parlavo di diagnosi strutturale (non strutturata), cioè di struttura, il mio riferimento teorico è la psicoanalisi freudiana e lacaniana, quindi per struttura intendo: nevrosi, psicosi e perversione. Non mi addentro oltre (es. borderline che, entro questa prospettiva, non sarebbe una quarta struttura) per non andare off topic.

    Saluti,
    ikaro
    Scusami ancora Ikaro,
    ma non capisco la puntualizzazione sui termini: “strutturata” salta un passaggio rispetto a “strutturale”, ma il significato finale è il medesimo.
    Comunque l’argomento è un altro e pur potendo, credo, deviare un po’, preferirei tornare all’oggetto di questa discussione.
    Buona giornata. Lucio
    Lucio Demetrio Regazzo

  13. #58
    Maramaria
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    Citazione Originalmente inviato da ikaro78 Visualizza messaggio
    Ciao Lucio,
    parlavo di diagnosi strutturale (non strutturata), cioè di struttura, il mio riferimento teorico è la psicoanalisi freudiana e lacaniana, quindi per struttura intendo: nevrosi, psicosi e perversione. Non mi addentro oltre (es. borderline che, entro questa prospettiva, non sarebbe una quarta struttura) per non andare off topic.

    Saluti,
    ikaro
    Scusa che pertinenza ha questo con l'argomento trattato? Scusami ma vorrei capire qualcosa sul rapporto tra pubblicità e le pscicoterapie brevi.
    Cordialmente. Mara

  14. #59
    Postatore Epico L'avatar di RosadiMaggio
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    Riferimento: Psicoterapie brevi: pubblicità e reale efficacia

    Ciao maramaria, il discorso relativo al rapporto tra psicoterapie brevi e pubblicita', è piuttosto complesso e fa principalmente riferimento agli EST che sono riconosciuti dall'APA come efficaci, in seguito ad un certo tipo di sperimentazione; si tratta generalmente di trattamenti brevi, o brevissimi, la cui validita', poi molto spesso, decade a livello di efficacia.
    Il discorso del rapporto tra trattamenti brevi, che sono specificati sotto quella sigla che ti ho indicato, e che sono prevalentemente centrati sul sintomo, trascurando la struttura sottostante, si estende anche a certe tipologie di trattamenti che attualmente vengono pubblicizzati per riuscire ad eliminare un problema, come una fobia, un disturbo ossessivo-compulsivo, una depressione, disturbi alimentari, in pochissime sedute e, talvolta anche indirettamente; il problema insorge qd una persona, che viene trattata a livello sintomatico per disturbi prevalentemente dell'ASSE I del DSM, una volta eliminato il sintomo, in tempi cosi' brevi, si scompensano in patologie molto piu' gravi o, ancora, perchè qs trattamenti, pretendono di trattare il "sintomo puro", eliminando dalla propria casistica il problema della comorbidita', che è invece fondamentale.
    Ti faccio un esempio relativo al tuo campo : pensa ad una pz anoressica, che con una delle strategie proprie di qs tecniche, viene "convinta" a mangiare, "eliminando" il suo sintomo, in tempi brevi, senza pero' intervenire sul resto. (scusami l'improprieta' dell'es., ma penso che forse, è piu' comprensibile). Ora, tu sai che insieme all'anoressia, che in genere è la patologia di base, possono svilupparsi bulimia, disordini alimentari da abbuffate e che l'anoressia stessa, oltre che grave patologia in se', è spesso rappresentativa o espressione di una personalita' con delle sofferenze, a volte bordeline, doc, e di un sistema familiare che puo' avere problemi.

    Un conto è intervenire rapidamente per risprinare l'equilibrio fisico e psichico della paziente e, qd, anche educazione alim., interventi medici/psicologici/psichiatrici urgenti, per poi permettere con piu' calma un'intervento integrato tra psicoterapeuta, nutrizionista o dietista, psichiatra, anche se relativamente breve, ma sz lasciare il pz a se' (soprattutto, se non ha ancora sviluppato o re-integrato, un buon senso di se'), un altro, è "eliminare il sintomo" in un pz con una patologia che in realta' è molto complessa, creando cosi' un terreno favorevole a degli scompensi su vari fronti, quali ad es., l'aggravarsi del versante bulimico con vomito o purghe, condotte pericolose, disturbo di personalita', scompensi psicotici...oltre a possibile rapida ricaduta nell'anoressia, magari con modalita' diverse ed ingresso nel mondo della droga, o, ancora, ulteriori, ma diversi, dismorfofobie...

    Con qs, non mi riferisco al metodo che hai citato tu, ma ad altri approcci, che non considerano la persona nel suo complesso. Il problema del rapporto con la pubblicita' di qs terapie, consiste nel fatto che alcune di esse, pubblicizzano i propri approcci come capaci di liberare definitivamente le persone da un problema, a livello sintomatico, anche se qs persiste da anni, in modo definitivo e senza ricadute, in un'altissima percentuali di casi, in pochissime sedute, una media di 6/16, creando a volte una strana equivalenza, nella mente delle persone, tra cui gli stessi pazienti, oltre a medici di vari campi, psicologi, ecc, per cui breve=efficace, senza considerare che bisogna considerare l'efficienza; cioè, molto spesso, i risultati ottenuti, non sono realmente clinici, dove si valuta l'efficienza, qd non discendono dalla clinica quotidiana e dal contesto ecologico, ma discendono dalla sperimentazione di laboratorio, dove si valuta l'efficacia, con pazienti "volontari" e "selezionati", mentre in alcune pubblicazioni e pubblicita', si "gioca" talvolta, sulla confusione tra qs due termini e non si chiarisce qs aspetto delle sperimentazioni. E, di come i pz, vengono "selezionati".
    Con cio' naturalmente, non significa che non esistano terapie relativamente brevi con follow-up che hanno una buona efficacia clinica ed efficienza ma qui, il problema è soprattutto relativo a quanto detto sopra.

    Per ora, mi fermo qui; vorrei sapere se sono stata chiara, per te. Poi, eventualmente, nel limite che mi è possibile, cerco di continuare a spiegarti se ti interessa, come mi sembra.


    Spero di essere stata chiara

    Ciao
    Ultima modifica di RosadiMaggio : 23-09-2008 alle ore 13.31.58
    Gaia

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  15. #60
    Maramaria
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    Ciao Rosa,
    al momento mi sono chiarita abbastanza, tu sei stata chiara e ti ringrazio. Coniinuo comunque a seguire perchè mi interessa approfondore.
    Ciao

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