ok trovato!!
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se volete aggiungermi, ianibosso chiocciolina gmail punto com è la mail
"Guardatemi, signori...sono un uomo di sessant'anni e ho il corpo di un ragazzino.Ce l'ho in frigo."
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ho trovato alcune compagne di classe e ho mandato un messaggio per chiedere se sono loro forse non volevano risentirmi sto rompendo i marni a tutti
io sono iscritta ma non è che ci capisca granchè... Ovviamente Biz mi ha trovato subito che super moderatore!
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Confermo!
Nicoletta
Odio essere bipolare. È fantastico!
via largofactotum su tumblr
su anobii http://www.anobii.com/nicoletta/books
La forza non viene dal vigore fisico. Viene da una volontà indomabile.
M. Gandhi
Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre.
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ahhhhhhhhhh è la fineeeeeeeeee, mi sono iscritta pure io è troppo divertenteeeeeeeeeeeeeee
"...I'm running and not quite sure where to go, and I don't know what I'm diving in to, i'm hanging by a moment..."
L'ora più buia è sempre quella che precede l'arrivo del sole.
Ti ho visto nell'elenco di ops!
Qui c'è un parere contrario a FaceBook
ma interessante
ed anche un commento sotto questo articoloMentre Second Life sembra se la passi un po' maluccio (solo 450.000 utenti attivi sulle famose "isole"), i "social network" godono di ottima salute, pare.
MySpace (l'indirizzo è Myspace.com, ma se vi va provate a digitare myspace.it e ditemi se, ahimè, internet non è un luogo troppo spesso infrequentabile) e Facebook sono i più popolari, al momento. Sapete di cosa parlo, no? Chiedete un po' a Google. Troverete 224 milioni di pagine di risposte (per Facebook). 444 milioni sono, invece, le pagine alla domanda "myspace".
Sono luoghi dove passare un sacco di tempo a non fare un beneamato niente. Ci si mette in contatto con altre persone; si pubblicano le proprie foto delle vacanze e quelle un po' osée, ma solo un po', della propria ex, e la propria playlist preferita, e si risponde a quiz gareggiando con i propri "amici" a chi conosce più attori dei telefilm americani. Eccetera.
Murdoch e Bill Gates ci spendono su un sacco di soldi per non star fuori del business. Insomma, una cosa che tira, che macina soldi grazie alla pubblicità.
Solo grazie alla pubblicità?
Provate a cliccare ora questo link.
Ve lo dico io cos'è. La stringa di ricerca è "Facebook+Hodgkinson", limitatamente alla pagine in lingua italiana. La risposta è molto, molto più modesta: la miseria di 174 pagine.
E fra le risposte non c'è nessun sito "di riferimento" (Attivissimo, Punto Informatico, Andrea Beggi, per tacer di Macchianera o Grillo e così via).
Eppure la cosa sembra interessante. Lo è, fidatevi. Acnhe se, evidentemente, ai blogger e ai mezzi di informazione italiani sembra trascurabile.
Intanto, vediamo chi è Hodgkinson.
Tom Hodgkinson è un giornalista del Guardian, noto giornale inglese di orientamento progressista. Il 14 gennaio di quest'anno ha scritto un articolo dal titolo With friends like these... in cui s'è preso la briga di fare un po' le bucce a Facebook.
Milioni di utenti, milioni di dollari nelle tasche del solito ragazzino di turno, Mark Zuckerberg (viene da Harvard, e s'è inventato Facebook fra un esame e l'altro - pare fregando l'idea due sue amici i quali, ora che la cosa ha cominciato a macinare miliardi, se ne sono ricordati e ispirati da qualche gaglioffo di avvocato vogliono fargli passare un brutto quarto d'ora).
Hodgkinson, per farla breve, ha messo il naso nella cassaforte di Facebook e ha scoperto che là dentro non tirava una bella aria. Tutt'altro.
Uno si domanda: ma questi ragazzini terribili, che a vent'anni tirano fuori un sito e dopo tre anni lo rivendono a Yahoo o a Google per 20 fantastiliardi di dollari, come fanno? Chi li aiuta, all'inizio? Possibile che facciano tutto da sé?
Nemmeno un po'.
Tanto per cominciare Hodgkinson se la prende con la filosofia stessa di social network ponendosi la domanda che io ho scelto come titolo di questo post: What was wrong with the pub? Perché passare intere serate, o notti, davanti al PC, da solo, muto come un pesce? Davvero Facebook mette le persone in contatto? O piuttosto non le divide?
Ma a parte questo.
Facebook è finanziato da un gruppo di finanzieri californiani, gestori di fondi di venture capital di stampo neoconservatore.
Il vero "padrone" di Facebook è tale Peter Thiel che nel progetto ha investito 500.000 dollari già nel 2004, appena Zuckergerg e i suoi amici andarono da lui a chiederglieli. Oggi Thiel possiede il 7% di Facebook, per un valore stimato in 1bilione di dollari.
Thiel non è un fesso: è l'inventore di PayPal, il più noto sistema di pagamento in rete, che ha venduto poi a Ebay per 1,5 bilioni di dollari. Ha fatto altre cose, ma letroverete nell'articolo di Hodgkinson. Di lui mi limito a citare la massima preferita: "Show me a good loser and I'll show you a loser".
Thiel è anche un convinto attivista neocon. Da studente a Stanford aveva fondato una rivista conservatrice, The Stanford Review (il cui motto era "Fiat lux") ed è fra i membri del gruppo lobbista neocon The Vanguard.org (che si autodefinisce "an effort by the conservative netroots to take back their country, their party, and the internet as well", e ancora "an online community of Americans who believe in conservative values, the free market and limited government", qui).
La grande idea di una cosa come Facebook è di fare soldi senza fare assolutamente niente. Grandioso. Un po' di quiz (proposti peraltro dagli stessi utilizzatori), una "piattaforma", per il resto ci pensiamo noi. Noi da casa.
E la cosa rende. Eccome. Thiel, oltre a essere un fanatico delle sane, buone idee di una volta (ma di quale?), è uno a cui non dispiace mettere i propri soldi a Vanuatu, capitale delle Isole Cayman (un po' come fa Berlusconi). Un'altra delle sue massime è infatti: "You can't have a workers' revolution to take over a bank if the bank in in Vanuatu".
Ma il meglio deve ancora venire.
C'è un terzo partner in Facebook, dopo il fondatore e il buon Thiel. Si chiama Jim Breyer, ma rispetto al primo sembra abbastanza innocuo: viene dal mangement di Wal-Mart, la più grande catena di supermercati americana. E' stato anche presidente della National Venture Capital Association (NVCA), una sorta di Confommercio dei venture-capitalisti americani.
Recentemente un altro fondo di investimento sulle nuove tecnologie ha deciso di mettere dei soldi in Facebook, il Greylock Venture Capital, il cui senior partner si chiama Howard Cox, anche lui già a capo della NVCA, che fa parte anche del "board of trustees" di In-q-Tel, una società di Information technolgy che, ci crediate o no, lavora per la CIA (non lo dice Hodgkinson, ma il banner del loro sito: "In-q-tel supports the mission of the Central Intelligence Agency and the broader U.S. intelligence community").
L'interesse della CIA per una "cosa" come Facebook è evidente: milioni di dati, di nomi, di circostanze, di abitudini, di idee, di opinioni, di commenti, di spostamenti, di storie, di legami, di interconnessioni, di amicizie, di memorie, di fughe, di gusti, di amori, di facce, di orari, tutto lì a portata di mano, gratis!
Il primo presidente di In-q-Tel è stato Gilman Louie, che aveva già collaborato con Jim Breyer (ricordate? quello che avevo definito "innocuo"), alla NVCA.
Di recente Coca-Cola, Blockbuster, Sony e Condé Nast hanno stretto partnership commerciali con Facebook.
Insomma, pensateci due volte prima di chiedere a qualcuno: "Vuoi essere mio amico"? Perchè un "amico" in più vuol dire soldi che entrano nella casse, già piuttosto pingui, di queste multinazionali dell'intrattenimento e della bulimia del consumo. Oltretutto gli spazi pubblicitari su Facebook, dice sempre Hodgkinson, costano infinitamente meno che sui giornali, dato che i giornali con quei soldi ci devono pagare gli stipendi della gente che sui giornali ci scrive. Su Facebook i contenuti sono gratis, visto che ce li mettiamo noi. Oltretutto che c'è di meglio di avere un profilo utente già bell'e fatto, senza aver dovuto fare nessuna fatica?
Io un mio profilo in Facebook ce l'ho. Ho voluto provare, e sto in un gruppo di lavoro che comprende persone da più di venti università sparse in tutta Italia, davvero molto cool, che ha messo su un gruppo su Facebook per scambiarci informazioni e svagarsi un po'. Ma ora che so come funziona corro a cancellarlo!
Se solo potessi. Non si può. Tutti i dati vengono memorizzato per un "congruo periodo" e possono essere distribuiti a chi pare a loro, se e quando gli va (traduzione un po' libera ma non lontana dal vero: "Additionally, we may share account or other information when we believe it is necessary to comply with law, to protect our interests or property, to prevent fraud or other illegal activity perpetrated through the Facebook service or using the Facebook name, or to prevent imminent bodily harm. This may include sharing information with other companies, lawyers, agents or government agencies": qui). What was wrong with the pub | Blog senza qualità
Secondo me un giornalista che vuole fare un ragionamento serio e completo sull'argomento, a prescindere dalla critiche al "sistema" che possono essere condivisibili, non può ignorare il fatto che il web ha creato nuovi spazi antropologici che vengono abitati ed esplorati con modalità diverse da quelle degli spazi "fisici" (volutamente non uso la parola reale contrapposta a virtuale), e con diversi concetti di "prossimità" (che peraltro, anche negli spazi antropologici fisici, è di per sé un concetto relativo). I social network rappresentano forse la preistoria di questi nuovi spazi, e in questa ottica andrebbero analizzati se il discorso che si vuol fare è centrato sull'aspetto relazionale.. e, in definitiva, il confronto col pub è quanto meno mal posto ..
Nicoletta
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sapete cosa vi dico? mi sono ricreduta..è divertente!!
Si che e' divertente!!! Io ho passato i primi due giorni davvero in dipendenza da facebook...poiooggi sono riuscito un po' a distaccarmene...e lo sto vivendo in modo piu' normale..ma i primi tempi e' alienante...
Ma sai che a me è successo l'esatto contrario...
anzi all'inizio mi dava fastidio l'eccessiva invadenza a cominciare dal nome e cognome e poi tutti i test...che tuttora respingo per 3/4...
mi sto abituando ora...
ho trovato anche un grande di radio 3 Gianluca Nicoletti
invece mi da fastidio che delle "persone famose" si può diventare solo fan...e che saranno mai????
mica tutti possono essere miei amici!!!!
Nicoletta
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mi sono iscritta nche io...:9 dai è bello perchè ritrovi persone che non vedevi da una vita...poi devo ancora prendere dimestichezza perchè non ci capisco molto...
Se sapessi che questi sono gli ultimi attimi che ti vedo, direi "ti amo" e non darei scioccamente per scontato che già lo sai.
Nessuno può mostrare troppo a lungo una faccia a sé stesso e un'altra alla gente senza finire col non sapere più
quale sia quella vera.
(Nathaniel Hawthorne)
visita questo sito...per dire ANCHE IO SONO DALLA PARTE DI BAMBINI
My Blog....venite a trovarmi...
No ma a me piace tantissimo comunque sia ora che una settimana fa... All'inizio ero un po' titubante nel mettere nome e cognome...poi insomma alla fine se vuoi inserisci solo persone che conosci personalmente..che frequenti..con cui hai comunque un rapporto... e vedi quello che fanno..puoi condividere le foto... fare i giochini scemi...Insomma e' un passatempo piacevole... o una cosa da utilizzare di tanto in tanto mentre uno lavora...dare un'occhiata.... I primi due giorni mi ero alienato... avevo avuto subito 60 contatti (di persone che conosco bene )...e poi ho cercato vecchi amici ecc ecc... Insomma credo sia una bella risorsa soprattutto se uno vuol ritrovare persone che non sente da tanto....
assolutamente iscritta E' stato bello riallacciare rapporti con persone che non vedevo da 10 anni Persone "reali"