Controlling my feelings for too long..
They make me....
make me scream your screams...
(MUSE- "Showbiz")
Just so you'll be scared of me
behind my power
I will hide all my fears..
("Locked away"- The gathering)
Controlling my feelings for too long..
They make me....
make me scream your screams...
(MUSE- "Showbiz")
Just so you'll be scared of me
behind my power
I will hide all my fears..
("Locked away"- The gathering)
Stando a quanto dice la McWilliams ("La diagnosi psicoanalitica") quindi secondo l'approccio psicoanalitico, l'aspetto fondamentale nel trattamento del borderline è stabilire e mantenere in modo costante le condizioni della terapia, in particolare i confini della relazione. Tali condizioni devono essere poste, osservate e rinforzate da specifiche sanzioni se il pz non le rispetta.
I borderline reagiscono spesso con rabbia ai limiti posti dal clinico, ma alla fine gli saranno grati di essere stati "contenuti" e riceveranno 2 messaggi terapeutici:
1) Il terapeuta considera il pz come un adulto e ha fiducia in lui
2) Il terapeuta rifiuta di essere usato e quindi offre un modello di rispetto di sè.
Ovviamente questo serve anche a favorire il punto criciale della terapia del borderline: favorire l'individuazione e scoraggiare la regressione.
Riguardo all'atteggiamento da tenere nei momenti di rabbia, McWilliams sostiene che bisogna fare il contrario di quello che si fa con i nevrotici, cioè bisogna fare commenti su quanto è accaduto nello stato di rabbia, panico, agitazione, ma solo dopo che tale stato è cessato e il pz si è rassicurato di essere uscito dalla crisi.
In condizione di quiete emotiva il border è disposto a sentire il terapeuta che nomina le varie dinamiche e cerca di comprenderle traendone anche sollievo. Ma durante la crisi recepisce le interpretazioni come una condanna e come un invito a sforzarsi di abbandonare atteggiamenti a cui è attaccato, accrescendone la rabbia e sentimenti di vergogna per gli impulsi immaturi. Parlarne in seguito è invece molto fruttuoso.
Ras, lungi da me contestarti, ma lavoro con persone portatrici di questa patologia da molti, troppi anni e , a volte con molto sconforto.
Volevo solo portare la mia esperienza sulla "rabbia": semplicemente agisco prima che sbollisca, attraverso tecniche di provocazione.
A volte riesce, a volte no.Ma chi veramente li conosce?
Ciao
Lucio Demetrio Regazzo
Io avevo adottato questo sistema: la seconda volta che mi ha parlato di idee di suicidio, io ho assunto un tono fermo ma al tempo stesso pacato, da paterfamilias, e gli ho detto: "F***, non voglio più sentirti fare questi discorsi. La prossima volta che mi dici una cosa simile mi arrabbio sul serio". E lui recepiva.
Non sono un terapista, ma un semplice amico di un borderline (in realtà nel corso della mia vita ne avrò frequentati tre o quattro). Mi ha colpito come recepisse quello che gli dicevo in maniera diretta e decisa nelle fasi in cui non era rabbioso. Non sul momento, perché a volte mi contestava o mi contraddiceva con frasi fatte o sciocchezze, ma in una fase successiva dimostrava di aver preso in considerazione le mie affermazioni. Avevo anche l'impressione che in certe occasioni recepisse molto bene quello che gli scrivevo facendo ricorso al medesimo stesso tono perentorio, anche perché da certe sue frasi o comportamenti ho potuto realizzare che avesse rimuginato a lungo sui miei punti di vista.
Ultima modifica di dogana_vecchia : 14-10-2008 alle ore 09.58.09
ciao, si in effetti il mio intervento era puramente teorico, e per di più psicoanalitico, perché non era ancora stato detto nel thread.
bè ma se è tuo amico ti consiglio di vederlo come "amico", appunto, e non come "borderline". La persona non coincide con l'etichetta
Per Lucio Regazzo:
Sì, ormai ho imparato a non farmi manipolare. Ma non sono il solo a stare con le antenne dritte, ormai l'anagrafe rema contro di lui: ora che ha quasi quarant'anni, gli riesce senz'altro più difficile "agganciare" la gente. E' riuscito chissà come a trovare moglie, ma presto lei si stuferà di lui. In ufficio ha trovato un capo che sembra avere pazienza, ma anche lì prima o poi i nodi verranno al pettine.
Per Ras:
Guarda che io non lo voglio vedere più, al massimo ci parlo al telefono e gli scrivo delle email, ma preferisco tenerlo a distanza, così come sto alla larga da un altro borderline ancora più pericoloso che avevo frequentato in passato (so che alcuni miei conoscenti hanno a continuato a frequentarlo, e l'hanno pagata cara con minacce, delazioni, lettere anonime, eccetera).
P.S.: Leggo stamattina sui giornali che è morto Guillaume Depardieu. Questo bravissimo e sfortunato attore era forse un borderline, come un'altra giovane attrice francese che è morta a causa delle percosse del compagno. Ricordo un processo che era stato intentato a Depardieu junior a seguito di una denuncia di un fan che era stato vittima delle sue crisi di collera.
Ras, mi complimento con te, per l'ultima frase del tuo post, che dimostra una sensibilita' rara, purtroppo.
Vorrei ricordare a proposito di Guilleme Depardieu, che erano moltissimi anni che lottava contro una grave malattia infettiva ed invalidante, a causa di un errore medico gravissimo, per il quale aveva praticamente perso l'uso di una gamba e subito molti inutili interventi per sopravvivere e recuperare; quindi, forse, qualche scatto d'ira, per chi conosce direttamente o attraverso persone vicine, la sofferenza fisica soprattutto a certi livelli, poteva anche essergli concesso. Non sto dicendo che avesse ragione o fatto bene, sia chiaro, ma che non si puo' e non si dovrebbe tanto facilmente estrapolare un dato su una persona relativamente ad una persona solo perchè sembra rientrare bene in un discorso in corso, attribuendogli in piu' in via ipotetica un'etichetta relativa ad un Disturbo, per similitudine ad una esperienza personale; tanto piu' che questa persona ha appena perso la vita. Dopo aver subito per errori medici interventi, amputazioni, e gravissime sofferenze, con una costante, angosciosa, consapevolezza della propria incurabile malattia .
Io credo che in ogni caso, ci vorrebbe almeno un po' di rispetto ed almeno avere il buon senso sia di informarsi sia di aspettare, prima di fare certe considerazioni con tanta leggerezza.
Questo varrebbe anche se la persona in questione, fosse il mio fruttivendolo o cartolaio, per evitare eventuali malintesi; poichè, sono persone.
Ciao
Ultima modifica di RosadiMaggio : 14-10-2008 alle ore 13.25.00
Gaia
Tessera n° 15 Club del Giallo
Guardiana Radar del Gruppo insieme a Chiocciolina4
Veramente io avevo utilizzato il "forse". Detto questo, avevo letto qualche anno fa un'autobiografia dove raccontava, tra l'altro, di un'adolescenza travagliata soprattutto a causa del padre distratto e assente, di alcolismo, di droga, di bisessualità, di prostituzione, di risse, di arresti, eccetera.
Oggi nel ricordarlo la stampa ha parlato di lui come di un borderline, ed è probabile che la notizia sia stata estrapolata saccheggiando da qualche vecchio articolo o vecchia intervista allo scomparso.
Non c'è dubbio che la malattia e l'amputazione della gamba hanno influito pesantemente sulla sua personalità.
Quando si parla di "via ipotetica", ci si riferisce al "forse". Con questo chiudo l'argomento, in questione, nello specifico,per rispetto dello scomparso.
Gaia
Tessera n° 15 Club del Giallo
Guardiana Radar del Gruppo insieme a Chiocciolina4