Não sou nada.
Nunca serei nada.
Não posso querer ser nada.
À parte isso, tenho em mim todos os sonhos do mundo.
Vorrei capire cosa c'è di così avvilente nel fare un percorso di analisi personale se si ci si sta formando come analisti.
Come dovrebbe avvenire la formazione secondo te?
gieko
Nel senso che è coerente per "loro", cosi' come per i lacaniani, puo' esserlo farne una a settimana; non come sistema assoluto.
Io posso anche non essere d'accordo, conoscendo tra l'altro, la SPI, la sua storia, anche della sua travagliata accettazione el regolamento Miur per essere riconosciuta infine come scuola e l'IPA e delle varie istituzioni internazionali che vi afferiscono (pensa un po') ma purtroppo, non dipende da me, il loro funzionamento, cosi' come quello di altre.
Chiaro il concetto?
Se vai all'estero, puoi anche formarti diversamente ..e poi..e poi....(Giorgia)
Gaia
Tessera n° 15 Club del Giallo
Guardiana Radar del Gruppo insieme a Chiocciolina4
Non credo sia avvilente il fare un percorso di psicoanalisi personale, ma posso capire che qualcuno possa pensare che sia avvilente un training standardizzato. Così come è molto discutibile l'essere obbligati a scegliere un analista entro una lista, lo stesso dicasi per il controllo e per la laurea in medicina o psicologia come conditio sine qua non. A Rosa vorrei chiedere con che cosa sarebbe coerente questo tipo di formazione, non so se sia stata "travagliata" la questione SPI/MIUR, ai tempi della Legge Ossicini la posizione della SPI fu molto ambigua e questo ha e avrà, a mio modesto parere, conseguenze non da poco sul futuro della psicoanalisi in Italia.Vorrei capire cosa c'è di così avvilente nel fare un percorso di analisi personale se si ci si sta formando come analisti.
Come dovrebbe avvenire la formazione secondo te?
Saluti,
ikaro
Ultima modifica di ikaro78 : 20-11-2008 alle ore 09.38.17
Sai che condivido in buona parte la tua critica al sistema formativo psicoanalitico. Tuttavia in un certo senso essa è sempre standardizzata da quelle che vengono considerate caratteristiche fondamentali per l'instaurarsi del processo analitico. Così come dalla spinta (più o meno esplicita) a rivolgersi ad un analista che abbia un orientamento congruente con quello dell'istituto di formazione.
Il traning IPA ha sicuramente delle falle, come credo però anche modelli formativi che si sono formati in alternativa.
Altra cosa è invece criticare aprioristicamente il modello formativo psicoanalitico.
gieko
Secondo me il problema è anche economico; l'analisi può durare molti anni e con più sedute settimanali, e con la crisi che c'è le persone cercano soluzioni più brevi contenendo i costi; tra portare a casa la pagnotta, e viaggiare nell'inconscio, per chi è del ceto medio è preferibile la prima opzione.
Trovo curiosa una posizione come questa da parte di chi, come te, in altri post, ha sostenuto con forza che "tutto dipende dalle nostre credenze".
Ne deduco che anche il problema economico possa essere visto come una "credenza" e che, quindi, rappresenti - o possa rappresentare - una sorta di ideologia (nel senso marxiano del termine: ideologia=falsa coscienza).
Oppure potrebbe dipendere anche da una qualche forma di collusione tra interessi immediati del terapeuta (gli propongo una terapia breve, anche se avrebbe bisogno di molto di più, perché anch'io devo portare a casa la pagnotta e ho bisogno di questo paziente) e gli interessi immediati del paziente (voglio togliermi di dosso questo problema in fretta, così posso tornare a fare quel che ho sempre fatto).
Voglio dire, fino a che punto l'incontro tra domanda e offerta (di brevità e rapidità, in questo caso) è semplicemente una risposta corretta ad un problema esistente e quando diventa, a tuo parere, qualcosa che non ha nulla a che vedere con la salute e le necessità del paziente?
Buona vita
Guglielmo
Dott. Guglielmo Rottigni
Ordine Psicologi Lombardia n° 10126
Concordo con quanto dice Guglielmo e aggiungo che in un modello che esplicitamente si nega la possibilità di avere un referente complesso quale il soggetto nella sua globalità, è evidente come le necessità globali, appunto, non possano venire considerate, a favore di una parcellizzazione che poco ha a che vedere con ciò che può aiutare il paziente.
Senza contare poi che un'analisi ben fatta può mobilitare risorse in modo tale che sia possibile uscire da situazioni di "ristrettezza" psichica (e di conseguenza a volte pure di natura economica...). Dal momento che questo processo "costa" in termini di impegno e di messa in gioco è comprensibile che lo si tenda a "risparmiare", negandosi però opportunità preziose.
Saluti
gieko
Questa volta mi trovi quasi d'accordo: la crisi economica può essere una varuabile importante,
Il punto é che l'alternatiiva alle "brevi", non é solo la Psicoanalisi (entrata in crisi comunque non da qualche mese).
Bisogna però stare attentii che la pagnotta non sia vuota dentro.
Ciao.
Lucio Demetrio Regazzo
Proprio tutte credenze limitanti no! la crisi economica esiste, anche se poi pure in questa situazuione non si abbatte e trova le risorse per tirate fuori ottimi profitti economici e risultati positivi per la propria vita! (non in ambito terapeutico, ma per qualsiasi situazione della vita), sul secondo punto è difficile risponderti, perchè penso che dipenda molto dall'onestà del terapeuta!
Ultima modifica di bella primavera : 25-11-2008 alle ore 20.02.50
Di qualsiasi orientamento, aggiungerei io, dal piu' breve al medio al piu' lungo; l'onesta', disonesta' ed egogentrismo del terapeuta, con altre variabili, sono molto influenti, talvolta, cosi' come l'onesta' puo' molto ben coniugarsi con una buona qualita' della pagnotta da offrire al paziente.
Gaia
Tessera n° 15 Club del Giallo
Guardiana Radar del Gruppo insieme a Chiocciolina4
Ancora mi trovo in accordo con te, nonostante le affermazioni di Gaia che non mi risulta essere né psicologa né psicoterapeuta,
Vedi la pagnotta, secondo me, ha bisogno di essere riempita non tanto con l'onestà (chi la mette in dubbio?), ma con alternative valide che incontrino le esigenze del paziente,
Ciao. Lucio
Lucio Demetrio Regazzo
E due.
Magari a te ora, non risulta, per problemi tuoi, magari di di memoria a LT, ma e, mi spiace per te, doverti ricordare, mentre è un piacere per me farlo, e ri-comunicarti, come gia' fatto, e come molti altri qui sanno, avendo fatto l'EdS con me, che io sono regolarmente abilitata allo svolgimento di Professione di Psicologa, dopo regolare superamento delle prove dell'EdS, aver svolto i regolari tirocini (come da documenti firmati e controfirmati dai tutor o supervisori, segreterie) e poter aver avuto ed avere accesso ad altre strutture formative, con regolare documentazione depositata e presso la Segreteria Univeritaria Eds, dove ho conseguito l'Abilitazione alla Professione, per inciso, al primo tentativo, e dove di dovere. Poi, che a te non risulti, non è un problema mio, visto che per motivi tuoi, te lo stai ponendo tu. Sia qui che altrove, in un altro thread.
Buonanotte, sperando che essa ti porti consiglio e riposo.
Ultima modifica di RosadiMaggio : 01-12-2008 alle ore 13.24.05 Motivo: errori grammaticali
Gaia
Tessera n° 15 Club del Giallo
Guardiana Radar del Gruppo insieme a Chiocciolina4
"L'onda non riesce a prendere
il fiore che galleggia:
quando cerca di raggiungerlo
lo allontana"
(Rabindranath Tagore)