Ribadisco ke anke io VOGLIO fare l'esame a novembre e voglio anke seguire i corsi visto ke ne ho il diritto e dovrò fare degli esami a gennaio...ma non credere ke se non ci facciamo sentire con tutti i mezzi ke abbiamo nn si risolverà niente???
Questa legge è una cosa gravissima...ed è solo l'inizio secondo me...certo l'occupazione va contro i nostri corsi e i nostri esami ,è vero,anke e soprattutto xkè è in un mese delicato come novembre, io nn è ke sono d'accordo ma sicuramente nn me la sento di kiedere di fare 1 esame(nel caso non ci fosse la possibilità)mentre ci sn ragazzi ke stanno guardando anke i miei diritti...
comunque ovviamente questo è il mio pensiero personale...aspettiamo e vediamo ke succede!!!anke xke ho sentito ke la settimana prossima la Gelmini renderà pubblico il piano x le università...speriamo bene!
io nn capisco a che serve ora occupare l'università, visto ke il decreto è legge ormai. lo trovo inproduttivo per tutti. visto ke le lauree si sn svolte regolarmente, sarebbe giusto far svolgere regolarmente gli esami. nn si tratta di egoismo, però tutto ciò, cm è stato ampiamente detto, va a nostro svantaggio. nn lo trovo affatto giusto, e mi dispiace, a questo punto fare l'egoista, ma spero tanto che gli esami nn vengano spostati. bloccare un'università per 15 giorni...a che cosa porta??? nn capisco...
(rispetto alle domande posta da myra: in un mese e mezzo abbiamo protestato cercando di non dare troppo fastidio agli stduenti, ma non è servito a molto. Quello che ci interessa di più è praticare l'università che vogliamo, con gruppi di lavoro e seminari, aprendo l'università alla città e portando la città all'università. Questo non si può fare a didattica normalmente attiva. Ci abbiamo provato, era impraticabile. Mi spiace che all'assemblea del 29, essendo in 10000, non siamo riusciti a fare una discussione spiegando tutto questo, nè tantomeno una votazione, era in scaletta, ma non c'è stato il modo. Tuttavia posso assicurarvi che il portico e il giardino oggi erano pieni e che forse chi viene di persona alle assemblee non ha voglia di mettersi anche su internet, per questo leggete solo di chi è contro. Io ho la febbre, solo questo poteva fermarmi.)
Movimento di Psicologia
"Sono portato a credere anch'io che il mondo va verso la sua rovina, ma in ogni caso, fino a un minuto prima che questo avvenga, occorre battersi per contrastarlo"
Fofi
elisa, io avrei voluto tanto partecipare, ma non essendo di napoli, perderei giornate intere e cm la metterei cn lo studio????
cmq, io condivido quello che dici sul fatto che queste attività nn potrebbero svolgersi cn il regolare andamento della didattica, ma perchè fare spostare gli esami???
Non è che tra 15 giorni cessa tutto. Tra 15 giorni si va a Roma, poi finiscono gli esami e poi chissà...si potrebbe rioccupare...! Ovviamente ironizzo, ma la mobilitazione è pensata per essere di lunga durata, non si tratta di una semplice occupazione, ma della costruzione di un'università diversa, in barba a tutti i provvedimenti legislativi che si approvano da soli lì in parlamento...non so se riesco ad essere chiara...
Movimento di Psicologia
"Sono portato a credere anch'io che il mondo va verso la sua rovina, ma in ogni caso, fino a un minuto prima che questo avvenga, occorre battersi per contrastarlo"
Fofi
[QUOTE= ma perchè fare spostare gli esami???[/QUOTE]
perchè rientrano nel regolare andamento della didattica!
Wanda[/SIZE]
ma che discorso è tanto la legge è già passata?
Cioè se tutti ragionassimo così potremmo subire qualsiasi cosa dal governo, potrebbero alzarsi domani e continuare a fare cambiamenti, a peggiorarci la situazione, ma tanto è il governo le leggi le hanno fatte, che senso ha ribellarsi e protestare....
Meno male che non tutti la pensano come te, sennò oggi invece che repubblica italiana ci chiameremmo ancora Sacro Romano Impero
perchè se ci sono gli esami le aulee sono occupate, i dipartimenti aperti, gli studenti alienati sui libri ecc... Abbiamo bisogno, come università, di prenderci una pausa per ripensarci e ridefinirci. Non va bene dire non mi piace ma lo faccio, no va bene più. Ora è il momento di lottare e non solo perchè stiamo sull'orlo del baratro ma soprattutto perchè tutte le università italiane sono congestionate e a lungo andare il governo cederà. Se non ora, quindi, quando?!
Movimento di Psicologia
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Fofi
APPELLO NAZIONALE
"Noi la crisi non la paghiamo", è questo lo slogan con cui poche settimane fa abbiamo iniziato le mobilitazioni all'interno dell'università la Sapienza. Uno slogan semplice, ma nello stesso tempo diretto: la crisi globale è crisi del capitalismo stesso, della speculazione finanziaria e immobiliare, di un sistema senza regole né diritti, di manager e società senza scrupoli; questa crisi non può ricadere sulle spalle della formazione, dalla scuola all'università, della sanità, dei contribuenti in genere. Lo slogan è diventato famoso, correndo veloce di bocca in bocca, di città in città. Dagli studenti ai precari, dal mondo del lavoro a quello della ricerca, nessuno vuole pagare la crisi, nessuno vuole socializzare le perdite, laddove la ricchezza è stata per anni distribuita tra pochi, pochissimi.
Ed è proprio il contagio che si è determinato in queste settimane, la moltiplicazione delle mobilitazioni nelle scuole, nelle università, nelle città, che deve aver suscitato molta paura. Si sa, il cane che ha paura morde, altrettanto la reazione del presidente del Consiglio Berlusconi non si è fatta attendere: "polizia per le università e le scuole occupate", "faremo fuori la violenza dal paese". Soltanto ieri Berlusconi aveva dichiarato di voler aumentare i sostegni economici alle banche e di voler fare dello stato e della spesa pubblica garanti in ultima istanza per i prestiti alle imprese: in una parola, tagli alla formazione, meno risorse per gli studenti, tagli alla sanità, ma soldi alle imprese, alle banche, ai privati. Ci chiediamo allora dove si trova la violenza: è violenta un'occupazione o piuttosto è violento un governo che impone la legge 133 e il decreto Gelmini, in barba a qualsiasi discussione parlamentare? E' violento il dissenso o chi intende soffocarlo con la polizia? E' violento che si mobilita in difesa dell'università e della scuola pubblica o chi intende dismetterle per favorire gli interessi economici di pochi? La violenza sta dalla parte del governo Berlusconi, dall'altra parte, nelle facoltà o nelle scuole occupate, c'è la gioia e l'indignazione di chi lotte per il proprio futuro, di chi non accetta di essere messo all'angolo o costretto al silenzio, di chi vuole essere libero.
Ci è stato detto che sappiamo soltanto dire no, che non abbiamo proposte. Niente di più falso: proprio le occupazioni e le assemblee di questi giorni stanno costruendo una nuova università, un'università fatta di conoscenza, ma anche di socialità, di sapere ma anche di informazione, di consapevolezza. Studiare è per noi fondamentale, proprio per questo riteniamo indispensabili le proteste: occupare per poter far vivere l'università pubblica, dissentire per poter continuare a studiare o fare ricerca. Molte cose nell'università e nelle scuole vanno cambiate, ma una cosa è certa, il cambiamento non passa per il de-finanziamento. Cambiare l'università significa aumentare le risorse, sostenere la ricerca, qualificare i processi formativi, garantire la mobilità (dallo studio alla ricerca, dalla ricerca alla docenza). Il de-finanziamento, invece, ha un solo scopo: trasformare le università in fondazioni private, decretare la fine dell'università pubblica.
Il disegno è chiaro, anche gli strumenti: la legge 133 è stata approvata nel mese d'agosto, di fronte al dissenso di decine di migliaia di studenti si invoca l'intervento della polizia. Questo governo vuole distruggere la democrazia, attraverso la paura, attraverso il terrore. Ma oggi, dalla Sapienza in mobilitazione e dalle facoltà occupate diciamo che noi non abbiamo paura e di certo non torneremo indietro sui nostri passi. È nostra intenzione, piuttosto, far retrocedere il governo: non fermeremo le lotte fin quando la legge 133 e il decreto Gelmini non verranno ritirati! E questa volta andiamo fino in fondo, non vogliamo perdere, non vogliamo abbassare la testa di fronte a tanta arroganza. Per questo invitiamo tutte le facoltà in mobilitazione del paese a fare la stessa cosa: vogliono colpire le occupazioni e allora che altre mille scuole e facoltà occupino!
In più, al seguito dello straordinario successo dello sciopero e delle manifestazioni del 17 ottobre, indetti dai sindacati di base, riteniamo giunto il momento di dare una risposta unitaria e coordinata nelle piazze delle nostre città. Proponiamo di dare vita a due scadenze nazionali: una giornata di mobilitazione per venerdì 7 novembre, con manifestazioni dislocate in tutte le città; una grande manifestazione nazionale del mondo della formazione, dall'università alla scuola, a Roma per venerdì 14 novembre, giornata in cui i sindacati confederali hanno decretato lo sciopero dell'università, giornata da costruire dal basso e che veda protagonisti in primo luogo gli studenti, i ricercatori ed i docenti in mobilitazione. Altrettanto riteniamo utile attraversare, con le nostre forme e i nostri contenuti, lo sciopero generale della scuola promosso dai sindacati confederali fissato per giovedì 30 ottobre.
Quello che sta accadendo in questi giorni ci parla di una mobilitazione straordinaria, potente, ricca. Una nuova onda, un'onda anomala che non intende fermarsi e che piuttosto vuole vincere. Facciamo crescere l'onda, facciamo crescere la voglia di lottare. Ci vogliono idioti e rassegnati, ma noi siamo intelligenti e in movimento e la nostra onda andrà lontano!
Dalle facoltà occupate della Sapienza di Roma, dall'ateneo in mobilitazione
Movimento di Psicologia
"Sono portato a credere anch'io che il mondo va verso la sua rovina, ma in ogni caso, fino a un minuto prima che questo avvenga, occorre battersi per contrastarlo"
Fofi
forse nn è chiaro, se leggi i miei precedenti interventi, puoi ben capire che la sottoscritta nn è affatto d'accordo al provvedimento e condivide al 100% la protesta!è solo che, secondo me, nn è giusto bloccare gli esami e la didattica per tutto questo tempo.allora se la protesta dura per un altro mese, come si mette??? abbandono la discussione, altrimenti mi innervosisco solo.