Io non sono nè uno psicologo nè uno studente di psicologia.
Sono (solo...
) un medico e anche il fatto di aver superato ( con 30 e lode, però...
) l'esame di psichiatria non mi dà alcun titolo per esprimere un parere che abbia un qualsivoglia valore professionale.
Però la mia opinione, di una persona comune a questo punto, si situa nel mezzo tra un giudizio di gravità assoluta riferito all'equilibrio mentale della tua amica e quello di una derubricazione dei suoi comportamenti al rango di "carattere scherzoso".
Io credo che un comportamento simile rientri nel bisogno, molto diffuso, di crearsi una personalità "alternativa": una vita parallela alla propria di cui, evidentemente, non si è completamente soddisfatti ( o, meglio, non lo si è per niente... ).
E' un comportamento molto diffuso, per esempio, proprio nel mondo in cui ci troviamo, Internet: pensiamo al successo di siti come "Second Life" e, più in generale, alla tendenza che molti hanno di vivere nella rete una vita "diversa" dalla loro vita reale, rappresentandosi agli altri non per come essi realmente sono, ma, probabilmente, per come vorrebbero essere.
Tutto questo, a mio parere almeno, non è di per se patologico se ben controllato e se rientra in limiti ben definiti: al contrario, la vita parallela "virtuale" può servire da camera di compensazione, da luogo in cui scaricare tensioni e pulsioni che non si possono ( o non si riescono ) a scaricare nella vita reale.
Il problema della tua amica, è che questa creazione di una vita "parallela" non si limita all'ambito virtuale nè alla semplice fantasticheria, ma sta strabordando nella sua vita reale, minacciando di fagocitarla.
Il rischio è uno sdoppiamento progressivo della personalità ( stile "Dr. Jekill e Mr. Hyde" ) che, potenzialmente ( ma, a mio parere non ancora attuarialmente ) potrebbe diventare effettivamente pericoloso per il suo equilibrio complessivo.
Non credo sia praticabile consigliare un colloquio con uno psicologo: quanto meno perchè per prendere una decisione del genere la tua amica dovrebbe essere consapevole di avere un problema e, a quanto tu dici, non mi pare proprio che tale consapevolezza ci sia.
Se gli proponi ex abrupto una cosa del genere, l'unica cosa che otterresti sarebbe, probabilmente, la rottura dell'amicizia.
Non è però neanche percorribile la strada di tenerti tutto per te assumendoti, implicitamente, la responsabilità di aver tenuto nascosto un pericolo del genere...
Certo, l'unica sarebbe parlarne con qualcuno vicino alla tua amica che ti possa aiutare a gestire la situazione. L'ideale sarebbero i genitori, ma, anche qui, non è facilissimo fare una cosa del genre: devi trovare le parole giuste da dire col tono giusto: altrimenti rischi di peggiorare la situazione, sia che ti credano che qualora ( più probabile ) non ti credano....
Non è una situazione semplice da gestire, non lo è affatto...