Ciao a tutti, presa dall'ansia di come non sapere da che parte rifarmi per studiare e per svolgere un caso, dato anche i pochi giorni che rimangono all'esame, proporrei di postare qui alcuni casi clinici e fare un probabile svolgimento, confrontandosi tra di noi.
CASO - Psicologia Clinica e di Comunità
Alberto è un giovane di 21 anni; afferma di accusare da due anni:
1) disturbi somatici di vario tipo, quali nausea e vomito, vertigini, palpitazioni cardiache; tale
sintomatologia si presenta soprattutto prima di andare a scuola;
2) sensazioni di inadeguatezza e inferiorità rispetto ai compagni di scuola e agli amici in generale.
Questa doppia condizione disadattiva lo ha spinto a:
a) aumentare sempre più le assenze da scuola (15 o 20 giorni consecutivi), come unico rimedio
dei suoi malesseri;
b) ridurre gli incontri con i suoi amici, fino all’isolamento totale.
Da alcuni mesi accusa fiacchezza, facile affaticabilità, inappetenza, disturbi di sonno, umore depresso, poca
voglia di essere attivo. Inoltre afferma di avvertire sempre più il desiderio di legarsi alla madre e di chiederne
la presenza quando è a casa, affermando di avere paura di impazzire o di morire se si trova solo.
La madre, dal suo canto, ha sviluppato un atteggiamento di ipercontrollo e di vigilanza da quando il figlio sta
male, mostrandosi preoccupata e ansiosa e incrementando lei stessa il proprio attaccamento nei confronti
del figlio. Dell’ambiente familiare bisogna dire che:
a) il padre è sempre stato un soggetto poco presente e scarsamente incisivo verso il figlio e la moglie.
Portato a deresponsabilizzarsi, sembra non aver avuto mai voce in capitolo nella vita familiare;
passivo e remissivo verso la moglie e gli altri, svolge una vita isolata e monotona, preferendo
adeguarsi alle decisioni della moglie.
b) La madre, di carattere ansioso e apprensivo, ha svolto un ruolo leader nella gestione della vita
familiare. Tendenzialmente ipercontrollante e iperprotettiva, non ha mai sopportato atteggiamenti e
desideri di autonomia e di individualismo, che il figlio (primo di due fratelli) cercava di affermare
dall’età di 14 anni.
Il candidato illustri:
1) l’inquadramento diagnostico ritenuto più adeguato, giustificando diagnosi differenziale in
base alla fenomenologia sintomatica ritenuta rilevante;
2) gli strumenti clinici ritenuti utili per l’inquadramento del caso ed eventuali approfondimenti;
3) la scelta di un particolare approccio od orientamento psicoterapeutico, cui indirizzare il
paziente, motivando chiaramente tale invio in base a considerazioni ponderate.