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  1. #16
    Partecipante Esperto
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    Riferimento: ...sulla professione di Counsellor

    Credo ci sia una bella differenza tra una persona che abbia già una sua professionalità e faccia una scuola di counseling (per migliorare le proprie prestazioni e l'aiuto che può dare nel suo lavoro, es. educatore, infermiere,... purchè non faccia lo psicoterapeuta o psicologo) e una persona che fa una scuola di counseling per fare il counselor come professione. Mi spiego meglio, se io faccio l'infermiere e credo che per migliorare la relazione con i pazienti nel mio lavoro mi possa servire una scuola di counselor ben venga, purche continui a fare l'infermiere. Il pericolo è quando le persone vogliano fare lo psicologo e come scorciatoia fanno una scuola di counselor e quella diventa la loro professione. Il counselinig non ha inventato l'acqua calda quando parla di lavorare sulle potenzialità della persona ecc., molti modelli di psicoterapia hanno sempre parlato di questo. La realtà è che anche le scuole più serie di counseling aperte a tutti hanno i programmi delle scuole di psicoterapia ma molto ridotti. La realtà è che ci sono troppe scuole di psicoterapia e per stare in piedi hanno bisogno di fare corsi di counseling (non riconosciuti dal MIUR).

  2. #17
    Partecipante Assiduo L'avatar di rosablu77
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    Riferimento: ...sulla professione di Counsellor

    Citazione Originalmente inviato da psichellis Visualizza messaggio
    “Scusa, ma cosa può fare il counsellor?” rispondono “E' una figura emergente che a breve andrà a sostituire la figura dello Psicologo o dello Psicoterapeuta!!!” ..... Cosa!!!!????? Ora scusate lo sfogo ma sono ormai anni che mi sento rispondere così e sinceramente sono stanca!!!!!
    Davvero non posso credere che ci siano persone convinte di potersi formare in questo modo!!!! Ora, oltre alla solita confusione tra psicologo e psicoterapeuta (e non mi sembra il caso parlare qui di tutte le altre figure oggetto di confusione continua), credo ci sia proprio confusione di ruoli tra ciò che è “Psiche” e ciò che esula dal campo. Più chiaramente: se sei un laureato in Lettere o anche in Filosofia approfondisci il tuo campo ma non andare a pretendere di diventare anche Psicologo o ancor peggio Psicoterapeuta (vi prego fermiamoli!!) se non hai le basi per poterlo fare.
    Ma poi la differenza tra lo Psicoterapeuta e il Counsellor può risiedere solo nel numero di sedute settimanali??? Io non credo!!!! Se si considera lo psicoterapeuta abilitato a una terapia più profonda come può anche il counsellor usare gli stessi strumenti? Insomma quanta confusione c'è ????? Ovviamente io parlo sempre in base alla mia esperienza personale e sarò lietissima di sapere che la realtà è ben diversa!!!!
    ciao a tutti
    Non so dove hai sentito queste cose ma per quella che è la mia esperienza non è così.
    Per esercitare in Italia la professione di psicologo e psicoterapeuta devi essere iscritto all'albo.
    Senza fare polemiche cmq se si va a vedere cosa può fare uno psicologo, nel codice deontologico c'è scritto che si occupa anche di Piani educativi personalizzatoi e di consulenza educativa..
    Strano risultano essere competenze esclusivamente di un educatore o di un pedagogista...
    Se la mettiamo su questo piano non ne usciamo +!!!
    Anch'io conosco una ragazza che è psicologa e in realtà mi ha detto che fa la psicoterapeuta (bisognerebbe denunciare all'albo).
    Alla fine questo vale per qualunque professione.
    Sta a ognuno di noi rispettare certe regole e non fare qualcosa che non si può fare..
    Per quanto riguarda il numero delle sedute posso dire che non sono quelle settimanali a fare la differenza ma è la profondità dell'intervento che va valutata.
    E' chiaro che un percorso che va al di là delle 10 sedute non è più un counselling di tipo educativo ma di tipo psicologico e psicoterapeutico...perchè signiifca che ci sn conflitti profondi che il cliente contatta che non sono a livello esterno ma interno.

  3. #18
    Partecipante Assiduo L'avatar di rosablu77
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    132

    Riferimento: ...sulla professione di Counsellor

    Secondo me si continua a confondere il counselling psicologico con gli altri tipi.
    Mi risulta tra l'altro che per iscriversi a un master di counselling psicologico bisogna essere psicologi.

  4. #19
    Partecipante Affezionato
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    Riferimento: ...sulla professione di Counsellor

    Per chi volesse discutere con maggior cognizione di causa sul sistema anglosassone ecco quanto c'è nel web inglese....

    Psychotherapy
    What's the difference between a psychotherapist and a counsellor?
    In practice, very little: some practitioners may choose to call themselves counsellors, while others - even with identical qualifications - may call themselves psychotherapists.
    Traditionally, people offering short-term help to patients or clients - especially those in the voluntary sector - tended to call themselves counsellors, while people who had trained on a psychotherapy course, lasting at least two years, would call themselves psychotherapists. But nowadays this distinction seems to have blurred.
    Quite apart from anything else, many psychotherapists also call themselves counsellors.
    One reason for this is that they think the public find 'counselling' a more understandable and less frightening term than 'psychotherapy'.
    Another reason is that when practitioners pay to put themselves into a telephone directory, they are aware that many potential clients will start by looking up 'counsellors' because it comes before 'psychotherapists' alphabetically. So they put their advert into the counselling section.
    Sometimes therapists advertise in both the counselling and psychotherapy sections. And if they also have a qualification in hypnosis they often put themselves into the hypnosis section, too. So one therapist can be listed under all three headings. Confusing, isn't it?
    The British Association for Couselling and Psychotherapy

    Altre info anche al link
    BACP - The British Association for Counselling and Psychotherapy

    e, naturalmente, al sito della British Psychological Society The British Psychological Society

    Il titolo "psicologo" in UK non è protetto e non lo è neanche in Germania. In Germania eiste un Ordine degli Psicoterapeuti, ma non degli Psicologi. In UK mi pare di capire che non c'è nè l'uno nè l'altro e che dal 2001 la British Psychological Society ha istituito un Registro dei "Chartered Psychologists" senza però valore legale. Confesso che non ho avuto tempo per leggermi proprio tutto a questo proposito, ma vi passo i links per chi volesse approfondire.
    Comunque, per quel che ho potuto vedere, mi pare che la legislazione che protegge la nostra professione in Italia sia la migliore e la più avanzata.

  5. #20
    Partecipante Assiduo L'avatar di rosablu77
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    Riferimento: ...sulla professione di Counsellor

    La confusione secondo me è generata dal fatto che si tende a individuare il counsellor con lo psicologo o uno psicoterapeuta.
    In realtà il counsellor lavora sulla prevenzione e non sulla patologia o psicopatologia.
    Credo che in questo ci sia, da parte di taluni psicologi, la pretesa di onniscenza per quanto riguarda la relazione d'aiuto.

    Allego il regolamento del CNCP (Coordinamento Nazionale Counsellor Professionisti) in Italia così magri ci si può confrontare con dei dati concreti.

    ...::: Associazione Counselling C.N.C.P. - Coordinamento Nazionale Counsellor Professionisti :::...

  6. #21
    Partecipante Esperto
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    Riferimento: ...sulla professione di Counsellor

    Citazione Originalmente inviato da silviaxxx Visualizza messaggio
    Il mio intervento qui non aveva nessun intento polemico.

    Circa la mia qualifica di counsellor dinamico (che vorrei ricordare si aggiunge a quella di psicologa clinica con abilitazione alla professione in Italia) ho semplicemente riportato la mia esperienza professionale in un paese diverso dal nostro, senza la pretesa di tornare in Italia ad esercitare senza la tutela di un albo. Che, vorrei ricordare, rappresenta una tutela soprattutto per il paziente...

    Sono assolutamente solidale con gli psicologi Italiani se l'introduzione della figura di counsellor in Italia e' stata fatta senza criteri e regolamentazioni (questo e' quello che traspare dai diversi postings su questo forum).
    E' evidente che la figura di counsellor in Italia non corrisponde a quella inglese. Ma questo era semplicemente cio' che volevo capire.

    Circa il Suo consiglio, me ne guardero' certo bene prima di ritornare in un paese che scatena rivalita' professionali cosi' aspre e controproducenti.
    Saluti
    Io, invece, mi congratulo con Te!
    Per il coraggio ad affrontare una realtà "faccia a faccia", come quella inglese, o meglio, anglo-sassone che, forse, parte da un blocco di partenza con un po' di presunzione, rispetto ad altre realtà nazionali (europee) come quella italiana...ma, almeno, alla fine, riconosce il sacrificio e la professionalità, se e quando siano acquisite, anche di un Italiano.
    In questo riconosco che i paesi anglo-sassoni sono esempi di regolamentazione e di meritocrazia.
    Tornando a quanto sopra: a me è capitato che un collega scozzese, dopo la dimostrazione finale ad un Corso a Londra, si sia avvicinato e si sia complimentato con me ("Sono orgoglioso di averTi conosciuto")...in Italia non mi è mai capitato!
    E neanche, come negli Stati Uniti, avere seduto accanto a me un Professore universitario che a sessant'anni stava frequentando un Corso di PNL "advanced", inteso, per lui come aggiornamento!
    "Rivalità professionale": è il termine giusto...Rivalità, appunto, e non competizione. Almeno fosse in Italia riferito a rivalità tra pari...mentre spesso si assiste (o si vive iin prima persona. come nel mio caso) a "sceneggiate" dovute più a "gelosia professionale" e allo "sgomitamento" per emergere, senza nessuna acquisizione di competenze ulteriori, oltre alla Laurea...è capitato a me personalmente che una collega, formatrice aziendale come me (ho vent'anni di lezioni frontali con gli adulti e undici nella formazione manageriale), quando, alla mia domanda sulla preparazione tecnica (per accordarci su una condotta comune in aula)...al telefono è partito un urlo: "Lo vuoi capire che sono Laureata in Psicologia?!!".

    Non voglio dire, come il vecchio (ma "rifatto") Baglioni "Viva l'Inghilterra"...ma ci vorrebbe un po' di umiltà in più da parte di tanti colleghi italiani, per accrescere le proprie competenze, con Corsi anche in Italia, non dico quasi tutti all'estero come ho fatto io.
    Poi, da pari buttarsi nella "competizione professionale"...ma alla pari.
    Non vedo un buon futuro in Italia, senza regolamentazione e senza una sana voglia di competere tra pari.
    Se è scorretta e ingiusta la competizione tra Counselor-non Psicologi e Psicologi che possono sotenere colloqui di Counseling psicologico, ci deve essere anche negli altri ambiti...ma, a oggi, la realtà mi sembra tutt'altro.
    psi_net

  7. #22
    Postatore OGM L'avatar di willy61
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    Riferimento: ...sulla professione di Counsellor

    Buongiorno a tutti

    Se posso, mi piacerebbe chiarirmi le idee su alcuni aspetti della professione di counsellor.

    Non entro nel merito dei contenuti (di cosa fa un counsellor e di cosa lo differenzia da uno psicologo o uno psicoterapeuta). Mi sembra un aspetto complicato, farraginoso e che scatena spesso una serie di battaglie in cui ognuna delle due professioni svaluta l'altra.

    Mi interessa di più capire una spetto del "come" si fa. Relativo agli obblighi verso il cliente, i colleghi e la comunità in generale.

    Io sono psicologo e, per avere l'autorizzazione a lavorare come tale, devo essere iscritto ad un albo professionale regionale. L'iscrizione comporta anche il rispetto del Codice Deontologico. Se non rispetto questo Codice, il mio Ordine può sospendermi o espellermi dall'Albo, e io perdo ogni diritto ad esercitare la professione di psicologo. E mi possono pure mandare in galera se insisto nonostante una sospensione o un'espulsione.

    Ora, nel caso dei counsellor, come funzionano le cose? Vedo che molte associazioni di counsellor hanno un loro Codice Deontologico. Sono ben fatti, e contengono cose non troppo diverse da quello del mio Ordine. Ma cosa accade se violano quel codice?

    Detto un po' fuori dai denti, essendo il counselling una rofessione non riconosciuta, non esiste alcuna legge o regolamento che obblighi un counsellor a mantenere un determinato standard di comportamento. Al limite potrà venire espulso dall'associazione cui appartiene, ma nessuno può impedirgli di continuare a lavorare. Non ha nemmeno l'obbligo di rispettare il segreto professsionale.

    Allora, io mi chiedo se non sarebbe preferibile, da parte di noi psicologi, avere una normativa e un riconoscimento legislativo della professione di counsellor piuttosto che il caos attuale. Almeno, i clienti sarebbero più protetti, avrebbero maggiori diritti. E chi lavora male verrebbe messo rapidamente in condizioni di non nuocere.

    Che mi dite?

    Buona vita

    Guglielmo
    Dott. Guglielmo Rottigni
    Ordine Psicologi Lombardia n° 10126

  8. #23
    Partecipante Assiduo L'avatar di rosablu77
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    Riferimento: ...sulla professione di Counsellor

    Quello che dici può essere in parte condiviso.
    Esistono però tante professioni che non hanno un albo.
    Io sono una pedagogista e un'educatrice professionale.
    Non ho un'albo.
    Il valore della mia professione non è dato dall'albo, ma dall'etica professionale e personale.
    Vale lo steasso ad es. per i sociologi, i filosofi etc etc.

    Purtroppo in Italia si è rimasti troppo ancorati agli albi come se questi fossero garanzia di segreto professionale, di deontologia etc...
    Questo vale anche per gli avvocati, i medici, etc..
    Servono solo a creare delle caste e non ditemi che non è così..
    Voi psicologi vi state lamentando del vostro albo da un sacco di tempo e ho colleghe psicologhe che quando si sn rivolte ad esso per dei problemi se la sn cavata con un nulla di fatto...

    P.S. Secondo voi chi ha scritto il codice deontologico dei counsellor in Italia se non degli psicologi??
    E' strano come gli psicologi si sentano "spogliati" di quella che dicono essere una loro competenza e poi sono loro stessi che promuovono gli stessi corsi di counselling..
    Un paradosso, non trovate??
    Ultima modifica di rosablu77 : 29-01-2009 alle ore 16.37.56

  9. #24
    Postatore OGM L'avatar di willy61
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    Riferimento: ...sulla professione di Counsellor

    Ciao RosaBlu

    Personalmente, non mi sento "in concorrenza" con i counselor. Né mi dispiace che le scuole di psicoterapia offrano percorsi formativi di diverso tipo.

    La tua risposta non mi soddisfa, al momento, perché non mi pare ce la si possa cavare dicendo "Ma voi psicologi vi lamentate degli albi", né parlando del "valore della professione".

    Io non ho posto la questione in termini di valore della professione. Che la professione di counsellor, come tante altre, abbia un valore lo dò per scontato. Non è questo il punto.

    Il punto è che, se sbaglio io, il cliente ha uno strumento di difesa "forte" (come accade per medici, avvocati e persino dottori commercialisti). Se sbaglia il counsellor non succede nulla di nulla.

    Quanto a chi abbia scritto i codici deontologici, non ne ho la più pallida idea, e non vedo che c'entri. Ho sempre pensato fossero stati scritti dai counsellor, dato che chi altri può normare una condotta professionale, se non chi quella professione la pratica?

    Buona vita

    Guglielmo
    Dott. Guglielmo Rottigni
    Ordine Psicologi Lombardia n° 10126

  10. #25
    Partecipante Esperto
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    Riferimento: ...sulla professione di Counsellor

    Credo che i problemi siano molteplici e non così semplici come si voglia far apparire. La realtà è che le scuole di counseling in Italia, anche le più "serie" hanno una formazione di un week-end al mese per due o tre anni. Totale 60 giorni al massimo? Mi sembra un pò poco per dare delle competenze dove si possa realmente aiutare una persona (parlo di competenze e non di titolo). Per quanto riguarda gli psicologi che formano counselors credo sia un problema di numero; troppi psicologi e per assurdo hanno bisogno di insegnare ad altri per guadagnare, ma questo alla fine va contro loro e la salute delle persone. L'ultimo punto che vorrei considerare è quello del segreto professionale. Non credo sia cosa di poco conto per la tutela del cliente, un conto è una legge, un'altro è la presunta professionalità di una persona che può aver fatto l'alberghiera e un corso di pochi week-ends e che non hai mai visto. Chi tutela la persona?

  11. #26
    Partecipante Assiduo L'avatar di carozzicarozzi
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    Riferimento: ...sulla professione di Counsellor

    Citazione Originalmente inviato da silviaxxx Visualizza messaggio
    L'unica differenza tra il Counsellor psicodinamico ed uno psicoanalista qui e' che lo psicoanalista puo' vedere i sui pazienti piu' di una volta a settimana per una terapia piu' 'profonda', mentre io vedo i miei pazienti una volta a settimana. Ma gli strumenti psicoterapeutici sono esattamente gli stessi.
    Allora spiega alla tua collega (ma non solo) che in italia le cose stanno in un altra maniera, anche solo per legge. Anche io riconosco una funzionalità e una capacità lavorativa autonoma per i consuellor...ma non certo quando fanno i discorsi come sopra.....


    Saluti

  12. #27
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    Riferimento: ...sulla professione di Counsellor

    Citazione Originalmente inviato da willy61 Visualizza messaggio
    Ciao RosaBlu

    Io non ho posto la questione in termini di valore della professione. Che la professione di counsellor, come tante altre, abbia un valore lo dò per scontato. Non è questo il punto.

    Il punto è che, se sbaglio io, il cliente ha uno strumento di difesa "forte" (come accade per medici, avvocati e persino dottori commercialisti). Se sbaglia il counsellor non succede nulla di nulla.

    Quanto a chi abbia scritto i codici deontologici, non ne ho la più pallida idea, e non vedo che c'entri. Ho sempre pensato fossero stati scritti dai counsellor, dato che chi altri può normare una condotta professionale, se non chi quella professione la pratica?

    Buona vita

    Guglielmo
    Guglielmo,
    mi sento di rispondere perchè sn una di quelle persone, ormai migliaia credo in Italia, che ha frequentato un Corso triennale di Counseling.
    Ma la maggior parte delle quali non ha nessuna intenzione di fare la professione di Counselor.
    Siamo un'esigua minoranza che crede realmente nella professione di Counselor.
    Io dall'aver frequentato il Corso triennale ho tratto molto giovamento, soprattutto nell'apprendere l'integrazione tra diverse metodologie.
    Riguardo il Codice: alcune Associazioni hanno un loro Codice deontologico, scritto da chi ha fondato e dirige le Associazioni che, a oggi sono Psicologi e psicoterapeuti...e anche nelle scuole i docenti, infatti, sn quasi tutti psicoterapeuti.
    Io ho preso sul serio il Codice deontologico (in questo caso della SICo), ma durante le lezioni (quindi la scuola) ci ha fatto confrontare anche con il Codice deontologico dell'Ordine degli psicologi.
    Voglio dire che tra scuola e Associazione di garanzia (così si chiamerà nel futuro, perchè garantirà non solo il percorso formativo, ma l'esperienza)...ce ne sono state di occasioni per meditare sull'etica professionale, se uno vuole farla propria.
    Certo che nn essendo a oggi una professione riconosciuta dalla legge, il cliente non ha strumenti di tutela...ma, sinceramente, anche un paziente difficilmente è in grado di stabilire se e quando uno psicoterapeuta sbagli nei suoi confronti.
    psi_net

  13. #28
    Partecipante Esperto
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    Riferimento: ...sulla professione di Counsellor

    Ciao a tutti, sono nuovo e scusate se non mi sono presentato (ho messo un post un paio di giorni fa nel trend delle presentazioni). Come avete visto nei miei messaggi precedenti ho una certa visione riguardo al counseling come formazione. Il problema è che ho visto personalmente counselors trattare disturbi o addirittura far fare regressioni. Ho saputo di una persona finita in psichiatria con deliri e allucinazioni dopo varie sedute da un counselor. Non sono uno psicologo, per me sarebbe molto più facile frequentare una scuola di counseling visto che lavoro, al posto che l'università. Il problema principale credo sia che molti counselors (forse la maggiorparte) trattino probemi psicologici come ansia, depressione... senza averne le competenze e nell'illegalità, non essendo una figura sanitaria.
    Mi ripeto nel dire che quì in Italia la formazione dei counselors è a dire tanto di 500 ore. Credo sia molto poco per fare quello che molti counselors fanno, aprirsi uno studio, ecc. Non sono daccordo sul fatto che si fanno discriminazioni per i titoli e non per le competenze. Uno psicologo fa 7500 ore all'università (300 CFU) 1000 ore di tirocinio e se fa psicoterapia altre 4000 ore. Totale 12500 ore. E' chiaro che la differenza di formazione per l'aiuto psicologico non sia solo una differenza legale legata al "pezzo di carta" ma anche di competenze vere e proprie. Anche per questo ho scelto di iscrivermi a psicologia. Grazie

  14. #29
    Partecipante Assiduo L'avatar di rosablu77
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    Riferimento: ...sulla professione di Counsellor

    Citazione Originalmente inviato da evolution Visualizza messaggio
    Il problema principale credo sia che molti counselors (forse la maggiorparte) trattino probemi psicologici come ansia, depressione... senza averne le competenze e nell'illegalità, non essendo una figura sanitaria.
    Mi ripeto nel dire che quì in Italia la formazione dei counselors è a dire tanto di 500 ore. Credo sia molto poco per fare quello che molti counselors fanno, aprirsi uno studio, ecc. Non sono daccordo sul fatto che si fanno discriminazioni per i titoli e non per le competenze. Uno psicologo fa 7500 ore all'università (300 CFU) 1000 ore di tirocinio e se fa psicoterapia altre 4000 ore. Totale 12500 ore. E' chiaro che la differenza di formazione per l'aiuto psicologico non sia solo una differenza legale legata al "pezzo di carta" ma anche di competenze vere e proprie. Anche per questo ho scelto di iscrivermi a psicologia. Grazie
    Io sono laureata in Scienze dell'Educazione (V.O).
    Pensate davvero che all'Università si facciano più ore di quelle di un percorso di counselling??
    Non so, forse le cose sn cambiate, ma ricodo che in effetti potevi dare un esame senza frequentare e questo sia nella mia facoltà che in psicologia dove prima il sistema dei crediti non esisteva.
    Il percorso di counselling, come quello che frequento io, si compone di 500 ore.
    Sinceramente non ho mai affrontato nei miei studi universitari un simile percorso con messa in pratica immediata delle competenze acquisite...
    Anche nella scuola di psicoterapia si fa cmq un weekend al mese solo che è prolungata per 4 anni..
    In alcune scuole non è neanche prevista la psicoterapia su se stessi...che sinceramente trovo sconvolgente..
    Se ci vogliamo confrontare non è sul numero di ore che dobbiamo discutere ma sulla qualità dei percorsi.
    Sono poi d'accordo che chi accede ai corsi di counsellor deve essere come minimo in possesso di laurea umanistica.
    Purtroppo su questo è la stessa legislazione sui master in Italia che non è regolamentata.
    Si può chiamare master un qualunque corso destinato a diplomati o a lureati.
    Per quanto riguarda il fatto che molti counsellor trattino casi clinici beh questo è profondamente scorretto ma vale x qualunque professione.
    Quanti medici ci sn che trattano pazienti e poi magari non sn laureati o si giustificano dicendo che hanno fatto dei corsi di medicina alternativa etc??
    Chiunque potrebbe aprirsi uno studio e dire che fa relazioni d'aiuto e chiamarsi consulente e nex potrebbe obiettare nulla...

    P.S. Sinceramente sarei d'accordo per una regolamentazione ed è proprio l'obiettivo delle associazioni professionali. Non è possibile però aprire albi nuovi in Italia ma solo associazioni di categoria. L'Italia è uno dei Paesi che è ancora legato ai titoli e non alle reali competenze.
    Per titoli non intendo prescindere dalla laurea ma a partire da questa fare dei percorsi e valutare poi le competenze apprese.
    Ad es. se io mi rivolgo a un avvocato che garanzie ho che questo ha delle reali competenze? Ci sn avvocati iscritti all'albo da 10 anni che non hanno mai esercitato la professione....
    Questo potrebbe essere un buon terreno per la valutazione: l'esercizio continuo della professione e l'aggiornamento professionale.
    Ultima modifica di rosablu77 : 30-01-2009 alle ore 11.58.22

  15. #30
    Partecipante Esperto
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    Riferimento: ...sulla professione di Counsellor

    Citazione Originalmente inviato da evolution Visualizza messaggio
    Non sono daccordo sul fatto che si fanno discriminazioni per i titoli e non per le competenze. Uno psicologo fa 7500 ore all'università (300 CFU) 1000 ore di tirocinio e se fa psicoterapia altre 4000 ore. Totale 12500 ore. E' chiaro che la differenza di formazione per l'aiuto psicologico non sia solo una differenza legale legata al "pezzo di carta" ma anche di competenze vere e proprie. Anche per questo ho scelto di iscrivermi a psicologia. Grazie
    Anch'io sn iscritto a Psicologia e sn ormai vicinissimo alla Laurea.
    Le ore che hai citato (in CFU) bisogna vedere, proprio nell'interesse del cliente (così si chiama quello dei Counselor), se si sono trasformate in competenze: per me possono essere una buona base, un vero e proprio quadro di riferimento per lo sviluppo di competenze, ma non costituiscono già da sole "competenze".
    E Te lo dimostro con un esempio: alcune istituzioni non solo nel Lazio, ma anche al Nord stanno assumendo Psicologi (triennalisti) per lavorare in Centri di ascolto e ne conosco un paio...una ha si è diplomata Counselor e poi si è iscritta all'Università (e ha frequentato un Corso di aggiornamento per Counselor con me), un'altra si è or, ora laureata e già sta conducendo colloqui in un Centro di ascolto senza nessuna formazione...è giusto che la formazione della seconda sia tutta "sul campo" e con l'interlocutore-cavia??
    Tutta la mia formazione extrauniversitaria l'ho fatta (e pagata) proprio nel rispetto chi ho di fronte durante il colloquio di relazione di aiuto o counseling.
    Quindi, l'etica parte da qui, prima ancora che dal Codice deontologico, e non dal mero calcolo delle ore...altrimenti saremmo, al termine del percorso universitario, tutti "competenti" allo stesso modo.
    Non è così, purtroppo. Mi sarei fatto parecchie vacanze all'estero, o altro, invece che Corsi di aggiornamento, in week-end passati in un'aula a fare colloqui simulati e poi discutendo se si era creato un rapporto empatico oppure no o se il Counselor era stato efficace oppure no.
    Però, ora, dai risultati riconosco che è stato utile, molto utile.
    psi_net

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