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  1. #31
    Partecipante Assiduo
    Data registrazione
    07-03-2009
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    127

    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    Cara balubina,
    io per le ipotesi di trattamento più o meno procedo così
    "qualora l'ipotesi diagnostica fosse confermata dai successivi colloqui e dalla somministrazione dei test proposti, si potrebbe proporre una ipotesi di terapia con enfasi espressiva (data la conservazione dell'esame di realtà e la buona strutturazione dell'io), di orientamento psicodinamico.
    gli obiettivi della suddetta terapia (che sarà di tipo individuale), potrebbero essere: (faccio un esempio con il dAP)
    -rielaborare il conflitto tra pulsioni ed istante espresso tramite il sintomo ansioso
    -promuovere il processo di separazione-individuazione
    -promuovere l'interiorizzazione di un oggetto buono a cui appellarsi nei momenti di bisogno.

    ecco questo è un esempio! comunque ho sentito che non è necessario dilungarsi molto nelle terapie!
    come avrai capito la mia diagnosi si basa su concetti psicodianamici, quindi proporrò per quasi tutti i disturbi anche un trattamento psicodinamico!


    a presto...e buono studio come al solito!

  2. #32
    Partecipante Assiduo
    Data registrazione
    29-07-2004
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    201

    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    Citazione Originalmente inviato da balubina Visualizza messaggio
    care compagne di esaurimento-pre-eds anch'io sono stufa e non vedo l'ora di togliermelo dalle scatole, sperando vivamente che avvenga in questa sessione...
    sottoscrivo che edi e stai sono cognitivo-comport, mentre il test dei cubi si usa in ambito neurops e il sesamo, mai sentito! cmq anch'io come francesca mi concentrerò su alcuni e basta...
    e a proposito di caso clinico volevo chiedervi: quanto credete sia necessario approfondire in sede d'esame l'argomentazione relativa all'intervento che proporreste?
    grazie!
    Grazie a te e a Francesca per i suggerimenti sull'orientamento dei test. Anche io ho in mente di utilizzare i più conosciuti, mi sono solo preparata una carta di riserva (SESAMO un test famoso per i disturbi psicosessuali) nel caso capitasse un disturbi sex (è capitato una volta ma è raro che ricapiterà).

    Per quanto riguarda l'intervento da proporrre io farei una distinzione tra supportivo ed espressiovo (come fa il Falabella) e presenterei l'orientamento teorico che ritengo più opportuno per quel tipo di paziente (ad esempio nel caso la mia diagnosi principale sia anoressia nervosa proporrei come orientamento la terapia sistemica relazionale ponendo ad esempio come obiettivi lo svincolo e l'individuazione dei membri del sistema invischiato, la sostituzione delle regole disfunzionali con regole funzionali, una comunicazione chiara e il rafforzamento della figura paterna in genere periferica). Questo è quello che dice il Falabella in generale, poi cmq bisogna sempre adattare gli obiettivi al caso specifico.

    Il falabella spesso riporta anche gli obiettivi della terapia supportivo-espressiva: per esempio sempre nel caso dell'anoressia nervosa afferma che gli elementi di sostegno mirano a supportare l'Io per rafforzarlo mentre gli elementi espressivi favoriscono un processo di rielaborazione delle tematiche sottostanti il disagio, e lo sviluppo di altri interessi oltre a corpo e il cibo (apertura verso l'affettività).
    Il Falabella quando parla degli obiettivi della terapia supportivo-espressiva parla spesso in termini dinamici mentre poi magari presenta un orientamento sistemico.
    Per cui avevo chiesto al Prof. Rollo se era giusto risolvere un caso come questo come fa il Falabella, e lui mi ha risposto che è auspicabile l'integrazione di orientamenti perchè dimostra che siamo flessibili a che adattiamo la terapia al paziente, ma dimostrando di aver capito cosa si sta fecendo, senza confusione.
    Scusa mi sono un po' dilungata, cmq riassumendo io proporrò distinzione supportivo/esprssivo e orientamento teorico con obiettivi, come ti ha detto francesca, niente di più...
    Molto utili le linee guida che ha messo Haidi sul forum, io nella stesura del caso mi atterrò a quelle (mi sembra proprio un buono schema!!!).

    Non so se ti ho chiarito i dubbi o te li ho aumentati...Fammi sapere la tua in proposito

    A presto!

    Maria
    mary

  3. #33
    Partecipante Assiduo
    Data registrazione
    29-03-2006
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    127

    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    Ciaoo ragazze!!
    Vorrei ringraziarvi per i suggerimenti che state dando...mi spiace solo non riuscire a collaborare ma sono un pò indietro nello studio rispetto a voi!!
    Ho iniziato ora a leggere i libri per la 2 prova...

    Grazie!!! Buono studio!!

  4. #34
    Partecipante Assiduo
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    29-07-2004
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    201

    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    Buono studio anche a te Minny, e quando vorrai partecipare alla discussione sul caso clinico sarai la benvenuta...

    Maria
    mary

  5. #35
    Partecipante Assiduo
    Data registrazione
    29-07-2004
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    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    Volevo riprendere il discorso sui possibili approfondimenti diagnostici, le terapie da proporre e gli obiettivi specifici perchè sono un po' confusa...

    Voi cosa proporreste per:
    - disturbo borderline -->approfondimenti....
    --> terapia a orientamento....con questi obiettivi....
    - disturbo depressivo magg --> approfondimenti....
    --> terapia a orientamento....con questi obiettivi..

    Infine per il disturbo paranoide di personalità il Falabella propone una terapia sistemica familiare/gruppo ma il Gabbard invece la sconsiglia proprio per i tratti paranoici di questi pazienti...Meglio una terapia a orientamento dinamico? Con quali obiettivi????

    Scusate le mie continue domande ma ho un po' di confusione in testa...GRAZIEEEEE DAVVEEEERO!!!

    Maria
    mary

  6. #36
    Partecipante Assiduo L'avatar di balubina
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    17-04-2008
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    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    grazie maria e francesca!
    anch'io mi sono letta tutto il libro della falabella ma alla fine siccome conosco i test cognitivi e zero di zero quelli proiettivi non mi sembra il caso di usare per la diagnosi i test cogn-comp e poi per il trattamento usare la distinzione espressiva-supportiva o parlare in termini di integrazione dell'io o rielaborazione dei conflitti pulsionali perchè non c'entra niente! dovrò ripassarmi la terpia cognitiva cogn-comport e proporre quella per coerenza teorica. sebbene il prof rollo aupichi l'eclettismo, dare un test come il cba e poi proporre una psicoterapia psicodinamica mi sembra del tutto fuori luogo e poco professionale, non credo che in questo caso lo considererebbero nè lui nè altri eclettismo ma ottimo materiale per bocciare! che ne pensate?

  7. #37
    Partecipante Assiduo
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    29-07-2004
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    bergamo
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    201

    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    Ciao ragazze vi incollo un caso clinico con la risoluzione che ho fatto io (sto seguendo la scaletta del Prof. Baranello che Haidipsy gentilmente ha messo in rete (è molto utile!!!): è il mio primo caso risolto ma ci ho messo troppo tempo rispetto ai tempi della seconda prova e poi con sotto il dsm iv, vabbe spero di diventare più veloce....
    Ora che lo ho riletto mi rendo conto che forse l'agorafobia è presente...voi cosa ne pensate? La presenza di condotte di evitamento indicano necessariamente la presenza di agorafobia oppure no? Voi che ne pensate? Ho sparato delle c.....e? Ditemi cosa ne pensate e correggetemi vi prego.....


    PSICOLOGIA CLINICA (1° sessione 2006)
    2. Y. ha 25 anni. Si rivolge ad uno psicologo privato su indicazione di una amica (psicologa e
    collega del professionista). Nella prima telefonata accenna a gravi problemi di ansia di cui soffre e
    chiede un appuntamento per una visita. Il giorno precedente al colloquio si reca urgentemente al
    Pronto Soccorso. Per l'assenza di riscontri patologici sul piani fisico viene rinviato a casa con
    l'invito a rivolgersi al proprio medico che valuterà di prescrivergli psicofarmaci. Al primo colloquio
    con lo psicologo Y. riferisce che da qualche settimana il problema è aumentato di intensità tanto da
    costringerlo ad assentarsi dal lavoro da 10 giorni. Y. continua descrivendo la sua forte paura, che
    non sembra avere, almeno apparentemente una causa esterna. Aggiunge che è soggetto a momenti
    di crisi, durante i quali avverte vari sintomi psicofisici che lo costringono a condotte di esitamento;
    esse si realizzano in diversi contesti, quello degli amici, del lavoro e della famiglia. Rimane in casa
    per lunghi periodi proprio perché vuole evitare il peggio. Riporta di avvertire improvvise
    palpitazioni, difficoltà respiratorie, di sudare molto e di avere paura di impazzire, fino a morire. I
    suoi familiari sono preoccupati per lui. La madre e il fratello maggiore lo hanno accompagnato al
    colloquio. Nel corso della seduta Y. ricorda che il padre 8 anni fa ("proprio quando ne avevo più
    bisogno!") si è suicidato. Le sue crisi sono incominciate 2 mesi fa: la prima volta era in pizzeria a
    festeggiare il compleanno di un amico. Era presente anche la fidanzata. Con lei stanno progettando
    di mettere su casa, visto che il loro buon rapporto dura da 4 anni. E' soddisfatto del suo lavoro (Y. è
    capo magazziniere) ma ha avuto difficoltà e conflitti con la direzione di una ditta in cui era
    precedentemente, per cui ha cambiato azienda da 6 mesi. A Y. piace disegnare e vorrebbe diventare
    tatuatore (mostra raramente i suoi tatuaggi con l'effigie del padre e di Gesù Cristo).

    Al/la candidato/a si richiede di formulare una prima ipotesi diagnostica con la specificazione dei costrutti psicologici e la descrizione degli strumenti psicodiagnostici da utilizzare, in riferimento
    alle aree problematiche da approfondire, utili al fine di prevedere una presa in carico psicologica e/o
    terapeutica.


    Per le finalità diagnostiche richieste si farà riferimento al Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali versione IV text revision, ovvero DSM-IV-TR.
    I sintomi lamentati dal paziente orientano la diagnosi nella direzione di un disturbo di ansia dell’asse I.
    Nel particolare alcuni sintomi consentirebbero di ipotizzare un disturbo di panico senza agorafobia: questo disturbo infatti comporta la presenza di attacchi di panico inaspettati ovvero periodi in cui il soggetto viene travolto da uno stato di terrore legato all’urgenza di fuggire di fronte a degli eventi che sono considerati come catastrofici e incombenti. La sintomatologia è organica e assomiglia ad un attacco di cuore, infatti comprende dolore al petto, tachicardia, sudorazione, tremori, sensazione di soffocamento ecc..
    Y. il giorno precedente al colloquio si reca al pronto soccorso in quanto dà un’interpretazione dei suoi sintomi in chiave organica, ma al pronto soccorso non vengono riscontrati patologie a tale livello (da ciò si può escludere che il disturbo ansioso sia dovuto a una condizione medica generale e all’uso di sostanze): il soggetto viene dunque rimandato a casa con l’invito di rivolgersi al medico di base per un’eventuale prescrizione di psicofarmaci (gli operatori del pronto soccorso avevano dunque ipotizzato che si potesse trattare di un disturbo psicologico di tipo ansioso). La specificazione “senza agorafobia” è dovuta al fatto che non sembrerebbe che la forte ansia si manifesti in luoghi affollati, mezzi di trasporto ecc..; tuttavia a questo proposito sarebbero opportuni alcuni approfondimenti dal momento che sono presenti condotte di evitamento (“si è assentato dal lavoro da 10 giorni”…”rimane a casa per lunghi periodi per evitare il peggio”), tipiche dell’agorafobia.
    E’ possibile proporre al Sign. Y. altri due colloqui per approfondire alcune tematiche e per un’eventuale somministrazione di alcuni test psicodiagnostici.
    In relazione all’ipotesi diagnostica proposta sarebbe opportuno indagare la frequenza degli attacchi di panico e le circostanze di insorgenza (al fine di poter effettuare una diagnosi differenziale con disturbo di panico con agorafobia).
    Altre importanti informazioni hanno a che fare con l’analisi della domanda: infatti Y. si rivolge allo psicologo su consiglio di un’amica e viene accompagnato al colloquio dalla madre e dal fratello: sarebbe dunque importante esplorare la motivazione di Y. a intraprendere un lavoro psicoterapeutico (forse è più un bisogno dei familiari??) e le sue aspettative riguardo ad esso, e se sono presenti dei vantaggi secondari della malattia (per es. attirare l’attenzione in famiglia, visto che la madre e il fratello sono molto preoccupati per lui).
    Inoltre Y. il giorno prima del colloquio si è recato al pronto soccorso, evidenziando in tal modo di dare un significato “organico” ai suoi sintomi: perciò sarebbe importante esplorare quanto Y. sia disposto a dare al suo malessere un significato psicologico.
    Altre importanti aree da indagare sono:
    - il rapporto con la madre e con il fratello (il fratello maggiore vive ancora in casa?).
    - il rapporto con il padre prima della sua morte. Y. quando il padre è morto, aveva 17 anni, ovvero stava attraversando la fase dell’adolescenza, periodo molto delicato in cui il soggetto vive diviso tra il contesto familiare (dal quale cerca l’emancipazione e del quale ha ancora bisogno) e i gruppi dei pari (all’interno dei quali si costruisce una vera e propria cultura adolescenziale, che spesso porta il soggetto ad un rifiuto critico e ad un attacco nei confronti del mondo e delle strutture sociali adulte). E’ possibile ipotizzare che Y. non abbia elaborato in maniera adeguata il lutto della morte del padre (tra l’altro il suicidio è una morte tragica ancora più difficile da accettare) che potrebbe aver provocato in lui un blocco nella crescita. Y. sembra infatti provare della rabbia verso il padre, che ha deciso di togliersi la vita “proprio quando lui ne aveva più bisogno”. Y. inoltre sembra ricercare una qualche vicinanza con il padre, venuto a mancare in un periodo così difficile per lui, facendosi tatuare la sua immagine sul braccio.
    - rapporto con la fidanzata: Y. afferma di aver un buon rapporto con la ragazza che dura ormai da 4 anni. Sarebbe importante esplorare come la ragazza viva l’attuale problematica di Y. dal momento che dovrebbe esserne al corrente, visto che la prima crisi si è verificata a un compleanno di un amico, ove era presente anche lei. Sarebbe utile sapere da quanto tempo la coppia ha iniziato a parlare del futuro e dei possibili progetti, per comprendere se esiste un’associazione tra l’inizio delle crisi di Y. e la prospettiva di un simile cambiamento di vita. Nel caso vi fosse un’associazione temporale tra questi due eventi, si potrebbe ipotizzare che Y. non sia ancora pronto a uscire dal nucleo familiare (madre e fratello) e che dunque le crisi potrebbero riguardare la tematica della separazione.
    - rapporto con gli amici: sarebbe importante a questo proposito capire se Y. al momento frequenta gli amici, dal momento che le sue crisi lo hanno costretto in casa per lunghi periodi (possibile isolamento sociale).
    - ambito lavorativo: Y. dice che si è assentato dal lavoro da 10 giorni, per cui sarebbe importante comprendere da Y. cosa pensa di fare in futuro, se è preoccupato di poter aver problemi sul lavoro a causa delle sue assenze, dal momento che il lavoro rappresenta per lui la possibilità di mantenersi economicamente e dunque ciò che gli consente la realizzazione dei progetti futuri. Inoltre sarebbe interessante sapere perché ha avuto problemi nella ditta precedente per capire se le sue ragioni sono valide o se invece si tratta di una sua incapacità a far fronte alle responsabilità della vita.
    Infine sarebbe anche interessante esplorare perché Y. ha scelto un lavoro come magazziniere (diventando anche capo) dal momento che gli piace disegnare e vorrebbe diventare tatuatore; dunque capire perché non investe le sue energie nella realizzazione del suo sogno (forse vede il mestiere di magazziniere come transitorio???).
    Nel corso del secondo colloquio potrebbe essere utile somministrare a Y. una batteria CBA, ovvero un test di stampo cognitivo comportamentale che ben si presta all’indagine dei disturbi di tipo ansioso (infatti prevede test che misurano l’ansia di tratto/stato (STAI-X)) oppure potrebbe essere somministrato un MMPI-II un altro test di personalità che consente di fare una diagnosi più precisa e determinare la gravità del disturbo (nelle scale di contenuto vengono infatti indagate le variabili ansia, paura, problemi familiari, problemi lavorativi ecc…).
    Qualora attraverso le indagini proposte fosse confermata l’ipotesi diagnostica di disturbo di panico senza agorafobia, si potrebbe suggerire una terapia espressiva orientamento psicodinamico (il soggetto sembra aver un adeguato esame della realtà) ma con elementi supportivi. La prospettiva psicodinamica sostiene che il soggetto soffre per oggetto interno scarsamente sviluppato a cui fare appello nei momenti di difficoltà per quietare l’ansia. Dunque gli obiettivi di tale trattamento saranno: favorire l’interiorizzazione di un oggetto buono costante a cui far riferimento nei momenti di difficoltà, rielaborare il conflitto dipendenza/indipendenza, favorire il processo di separazione-individuazione

    Fatemi sapere se siete d'accordo o meno, se volete aggiungere qualcosa o eliminare qualcos'altro......a presto!!!!

    Un abbraccio

    Maria
    mary

  8. #38
    Banned
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    14-01-2009
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    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    Ciao Maria!
    complimenti per il caso da te risolto!
    sono 'qui' per pochi minuti... ma da quanto ho letto, mi pare che vada molto bene la tua stesura!
    concordo con la diagnosi DAP.
    chiedevi se è possibile considerare nella diagnosi in questione il DAP con agorafobia. potrebbe essere! perchè leggevo che il sentimento agorafobico può esprimere, a seconda dei casi vari significati, per es. paura di separazione per l'allontamento da luoghi familiari; paure proiettive persecutorie qualora il sogg. tema il giudizio degli altri.... secondo me il ragazzo in questione vive questo sentimento agorafobico. si può dedurre o meglio, ipotizzare la paura della separazione dai luoghi familiari (la casa) per il fatto che in più episodi ha messo in atto comportamenti di evitamento (dal lavoro, dagli amici...) inoltre si può dedurre la presenza del timore del giudizio altrui (si è recato al pronto soccorso il giorno prima del colloquio con lo psicologo... ci viene inoltre riferito che il ragazzo è stato accompagnato al colloquio.) . Ma ...sono un pò di corsa per cui non so sto sparando cavolate! Concordo con la batteria CBA con la scale ansia di stato e di tratto, E L'MMPI-la scala PT-psicastenia, preoccupazione, ansia. Altri test non mi vengono a mente.
    Ah, sono contenta che vada bene il file che ho inserito del prof.baranello... va bene anche per Rollo, così ho letto nel suo thread.
    a presto e grazie!!
    Ultima modifica di Haidy2009 : 22-05-2009 alle ore 15.51.53

  9. #39
    Partecipante Assiduo L'avatar di balubina
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    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    scusate la mia sparizione non è per menefreghismo nè egoismo, è che sono superpresissima e non riesco a stare al passo con le vostre discussioni...ma cmq vedo che siete così brave che il mio contributo è quasi inutile!
    buono studio!
    Ultima modifica di balubina : 23-05-2009 alle ore 13.14.20

  10. #40
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    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    Citazione Originalmente inviato da balubina Visualizza messaggio
    scusate la mia sparizione non è per menefreghismo nè egoismo, è che sono superpresissima e non riesco a stare al passo con le vostre discussioni...ma cmq vedo che siete così brave che il mio contributo è quasi inutile!
    buono studio!
    ciao Balubina! tempo fa ero io a dire più o meno quanto dici tu ora, ma credo che ti sbagli se ti riferisci anche a me sulla 'bravura'! sapessi che indietro sono con il programma x la 2a prova! posso dire di aver studiato finora solo i disturbi d'ansia... mi manca tutto il resto! cerco di studiare anche nel weekend altrimenti non ce la faccio! .... x non parlare poi che ricordo a fatica molto del programma da sapere x la 1a prova!
    spero solo non mi venga un attacco d'ansia il giorno dell'esame e prendo in considerazione anche il fatto di ritirarmi...non escludo niente.
    tuttavia mi aiuta leggere questa sezione perchè intanto imparo e ripasso!

    PS PER MARIA:
    riguardo il caso da te proposto, pensavo... si potrebbe pensare anche ad una fobia sociale come diagnosi differenziale o comorbilità? mi puoi chiarire ? per favore? grazie!
    a tutte:
    Ultima modifica di Haidy2009 : 23-05-2009 alle ore 15.37.42

  11. #41
    Partecipante Assiduo
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    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    CIAO a tutte!
    brava Maria! il caso mi sembra svolto bene!
    l'unica cosa che mi lascia perplessa è il CBA. io credevo fosse un test di personalità cognitivo-comportamentale formato da 10 scale...e va benissimo per valutare le caratteristiche ansiose di pesonalità! ma non è la stay che misura ansia di tratto e di stato???
    tu hai trovato da qualche parte questa informazione sule CBA?

    condordo con la diagnosi di disturbo di attacco di panico! per la differenziale con DAP con agorafobia è utile sottolineare e indagare negli approndimenti diagnostici se gli attacchi si presentino esclusivamente in situazioni in cui è imbarrazzante o difficile allontanarsi o anche in altri circostanze (ad esempio a casa, quando è da solo).
    per il resto va tutto benissimo!

    a presto! e grazie per il ripasso!

  12. #42
    Partecipante L'avatar di Akiropita82
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    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    Ciao ragazze a nessuno interessa il caso evolutivo? Io opterò per quello all'esame se qualcuno fosse interessato beh ci si potrebbe confrontare svolgendo i casi precedentemente usciti!
    Buono studio mie care colleghe

  13. #43
    Partecipante Assiduo
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    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    Ciao Maria!!
    Secondo me hai risolto il caso benissimo!!Complimenti!!

  14. #44
    Partecipante Assiduo
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    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    Citazione Originalmente inviato da haidiPsy Visualizza messaggio
    ciao Balubina! tempo fa ero io a dire più o meno quanto dici tu ora, ma credo che ti sbagli se ti riferisci anche a me sulla 'bravura'! sapessi che indietro sono con il programma x la 2a prova! posso dire di aver studiato finora solo i disturbi d'ansia... mi manca tutto il resto! cerco di studiare anche nel weekend altrimenti non ce la faccio! .... x non parlare poi che ricordo a fatica molto del programma da sapere x la 1a prova!
    spero solo non mi venga un attacco d'ansia il giorno dell'esame e prendo in considerazione anche il fatto di ritirarmi...non escludo niente.
    tuttavia mi aiuta leggere questa sezione perchè intanto imparo e ripasso!

    PS PER MARIA:
    riguardo il caso da te proposto, pensavo... si potrebbe pensare anche ad una fobia sociale come diagnosi differenziale o comorbilità? mi puoi chiarire ? per favore? grazie!
    a tutte:
    Ciao Haidipsy e grazie a tutti per le numerose risposte,
    scusate se mi faccio sentire poco anche io ma purtroppo il poco tempo che ho a disposizione devo sfruttarlo più che posso, e dunque ritorno sul forum la sera....
    Comunque adesso sto facendo la seconda prova ma nel frattempo devo iniziare a riveder la prima per la quale ho fatto gli appunti tempo fa e i ricordi sono molto sbiaditi. Comunque l'ansia di avere un casino in testa, e la paura di fare un sacco di confusione ce l'ho anche io, perchè con sotto gli appunti sono tutti bravi ma poi....

    Allora veniamo al caso:
    la fobia sociale è paura marcata e presistente di una o più situazioni sociali o prestazionali in cui la persona è esposta a persone "non familiari" o al possibile giudizio degli altri (l'esposizione alla situazione temuta provoca ansia che può assumere le caratteristiche di un attacco di panico causato dalla situazione). L'ansia suscitata da situazioni sociali che può determinare condotte di evitamento.
    Allora le condotte di evitamento ci sono, anche il fatto l'esposizione alla situazione temuta può scatenare un attacco di panico ci sta, ma però non mi sembra che il soggetto tema quelle situazioni in cui è esposto al giudizio (tipico della fobia sociale), per cui non so è giusto proporre una differenziale con la fobia sociale e poi le crisi sembrano capitargli anche in famiglia per cui non sono situzioni "non familiari"...
    Non so, cmq potresti eventualmente scrivere che ci sono alcuni criteri per la fobia sociale anche se non soddisfano pienamente la diagnosi....

    per Francescap1981:
    Ti incollo il pezzo dei miei appunti sulla batteria CBA (comprende diversi test):

    la batteria CBA ha sia scale primarie che secondarie.
    le scale Primarie sono composte da 10 schede ognuna delle quali comprende gli items omogenei che vanno a sondare uno specifico aspetto del soggetto:
    - scheda 1: dati anagrafici;
    - scheda 2: State-Trait Anxiety Inventory (STAI-X1) che misura l’ansia di stato (ansia del soggetto al momento della compilazione del questionario);
    - scheda 3: State-Trait Anxiety Inventory (STAI-X2) che misura l’ansia come tratto (stato di ansia durevole, tendenza a rispondere con ansia a situazioni percepite come minacciose);
    - scheda 4: cartella autobiografica/anamnesi psicologica che consente di approfondire i problemi emersi dal colloquio (59 domande : problemi familiari, esperienza traumatiche, disturbi del sonno e dell’alimentazione ecc..);
    - scheda 5: Eysenck Personality Questionnaire-Forma ridotta (EPQ –R) che si compone di 3 scale che misurano Estroversione-introversione, instabilità emotiva, disadattamento sociale) e 1 scala di controllo;
    - scheda 6: questionario psicofisiologico-Forma ridotta che misura quello che viene definito “lamento somatico”;
    - scheda 7: inventario delle paure-Forma ridotta;
    - scheda 8: questionario D (depressione – QD) che rileva le forme depressive anche lievi;
    - scheda 9: Maudsley Obsessional- Compulsive questionnaire-Forma ridotta che indaga i problemi di tipo ossessivo-compulsivo;
    - scheda 10: State-Trait Anxiety Inventory-Forma ridotta (STAI-X1-R) che rileva l’ansia esperita alla fine della prova e la confronta con quella rilevata all’inizio;
    poi ci sono le Scale secondarie (es. BDI, Bulimia test ecc..) che indagano uno specifico costrutto o un aspetto specifico di un più ampio costrutto. Vengono selezionate sulla base di un prima elaborazione delle informazioni raccolte attraverso le Scale Primarie: sono dunque presentate solo ai soggetti che necessitano di determinati approfondimenti.

    Dunque io spesso utilizzo la CBA perchè al suo interno ha anche lo STAY-X scheda 3, 4, e 10), poi un questionario sulla depressione (scheda 8), un test per i disturbio ossessivi compulsivi, e a un questionario psicofisiologico-Forma ridotta che misura quello che viene definito “lamento somatico” (per i disturbi somatoformi): dunque è un batteria di test che va davvero bene per diversi disturbi.
    N.B.:grazie per la specifica sugli approfondimenti per la dignosi differenziale con agorafobia

    Nei prossimi giorni se vi va vi propongo altri casi che sto svolgendo, così confrontiamo....

    Un bacione a tutte e un incoraggianmento: facciamoci forza e teniamo duro!!!!!

    Buona serata a tutte
    mary

  15. #45
    Partecipante Assiduo
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    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    grazia mille maria per gli approfondamenti sul cba!!! sei davvero gentile...io non avevo capito gran chè!

    mi chiedevo: se il cba può essere considerato un test che valuta così tante diemensioni della personalià, perchè somministrare anche un mmpi? nel senso che i due test raccolgono informazioni simili, solo che uno è di stampo cognitivo-comportamentale, l'altro fa riferimento alla teoria dei tratti...va bene che sembra che se giustifichiamo le scelte non dovrebbero esserci problemi (cosa a cui creo poco!), ma l'eccletismo estremo è un rischio! non è una critica...è solo una domanda!

    concordo con te sulla fobia sociale (come dici, il soggetto dovrebbe manifestare intensa paura ed ansia nello specifico in situazioni in cui è messo di fronte ad un giudizio o ad una presatazione sociale, ad esempio un esame all'università, un discorso in pubblico...comunque è sempre legata a temi dell'esibirsi!)

    grazie ancora per il ripasso! e buona giornata!

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