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  1. #166
    Partecipante Assiduo
    Data registrazione
    07-03-2009
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    127

    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    cara haidy...come ormai ben saprai io sono di orientamento psicodinamico..quindi uso prevalentemente proiettivi...secondo me l'ort va benisssssssimo...visto che il bordeline di solito ha relazioni adesive, ma instabili e angosce abbandoniche, mi sembra il minimo indagare le relazioni oggettuali...potrebbe comunque andare l'mmpi, per una valutazione ad ampio spettro di eventuali altri aspetti patologici di personalità...io comunque credo che la coerenza teorica sia abbastanza importante...
    è per questo che vado in crisi con i disturbi d'ansia..dove gli unici test validi ed esistenti e adatti sembrano quelli di matrice cognitivo-comportamentale...
    tu cosa metti????

  2. #167
    Partecipante
    Data registrazione
    01-06-2009
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    58

    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    Io ho pensato di non usare i proiettivi per via delle commissioni(anche se mi ero preparata su quelli), direi MMPI che aiuta in formulazione diagnostica e nello stabilire la gravità del disturbo e eventualmente CBA che ermette di fare una attenta anamnesi, valutare l'ansia e dalla scheda 5 emerge anche l'instabilità emotiva. Ma non sarei così sicura su CBA voi che dite?
    Sul fatto di non usare test priettivi? Cavolo questo sarebbe un disturbo perfetto per ORT o TAT che metton in luce le tematiche conflittuali...

  3. #168
    Partecipante Esperto L'avatar di lauramir
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    01-10-2004
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    308

    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    Io metterei sempre un MMPI.

  4. #169
    Banned
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    14-01-2009
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    4,394

    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    Grazie France, verdemare, lauramir!
    allora io preferisco test cognitivo-comport. Mmpi e Cba
    però mi trovo in difficoltà x la coerenza teorica. per i dist. d'ansia preferisco mettere mmpi e cba, e se non chiederanno di specificare l'orientamento teorico cercherò di stare sul vago, tralasciando una lettura psicodinamica del caso.. io cerco di seguire le linee guida del prof.baranello (file in questo thread, prime pg)
    i dist. di personalità dell'asseII però spesso richiedono un'interpretazione psicodinamica; in quel caso chiedessero di specificare l'orientamento allora proporrei test proiettivi e lettura- ->terapia psicodinamica.
    per il borderline il cba, vedendo ora dal Rovetto, non lo trovo indicato, meglio mmpi-2.
    Poi quel giorno non so cosa combinerò.... spero che l'ansia non mi giochi brutti scherzi.
    Grazie ancora!
    Ultima modifica di Haidy2009 : 18-06-2009 alle ore 17.19.05

  5. #170
    Partecipante Esperto L'avatar di lauramir
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    01-10-2004
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    308

    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    R. è un uomo di 40 anni, consulente bancario. Al primo colloquio si presenta con una giacca di velluto marrone, una polo al collo alto, dei pantaloni jeans e un giornale sotto il braccio. La sua postura appare leggermente rigida e compassata, il suo sguardo inizialmente evitante è diretto alla ricerca dello sguardo dello psicologo, come se vi volesse trovare qualcosa. Dice d'essere stato consigliato da un suo amico, il quale gli avrebbe indicato un percorso terapeutico per "capire meglio se stesso". E in particolare, racconta d'essere stato spinto dall'ultimo episodio accaduto nella sua vita. Da circa un mese è stato lasciato dalla sua compagna poiché secondo quanto dettogli da lei "non si sentiva amata". R. rivela di non capire la motivazione di lei poiché racconta "d'essersi comportato sempre bene" con lei e aggiunge commentando che è sicuro che lei non troverà nessuno che la sappia amare come lui. Mostrandosi a parole contrariato ma emotivamente distaccato non sembra provare il dolore della separazione. Durante il colloquio non emergono sentimenti di gelosia al pensiero che lei possa instaurare una relazione con un altro uomo, mentre mostra solo il rimpianto per l'impossibilità di realizzare la coppia ideale in grado di condividere gli stessi interessi, ecc. R. esprime preoccupazione perché "ormai alla sua età" non potrà più realizzare tale progetto. Emerge anche che quest'ultimo rapporto come i precedenti è stato di breve durata (non più d'un anno). Si descrive come persona "complicata" difficile da comprendere, dice: "Poche persone sono in grado di capirmi". Anche in ambito lavorativo si lamenta che i colleghi non apprezzino le sue capacità. Dalle sue parole sembra emergere un senso di invidia per chi ha ruoli di potere superiore al suo: "Non è giusto che certi personaggi facciano carriera alle mie spalle" R. afferma di non aver paura di niente e di nessuno e con un dissertazione intellettualistica mette in rilievo l'inutilità della paura per l'uomo. Poi dopo una riflessione di alcuni secondi aggiunge che forse ha paura di diventare un fallito o meglio dice: "Mi vergognerei di me stesso se diventassi un fallito". A questo proposito, ricorda della vergogna provata di fronte alla classe quando la maestra lo rimproverò davanti a tutti per non aver svolto bene i compiti.
    Nel descrivere la madre la definisce come una "donna isterica" mentre il padre lo definisce come un "uomo freddo e distaccato" Alla conclusione del colloquio, nel concordare il prossimo appuntamento, R. insiste d'avere solo uno spazio dalle 14 alle 15 prima della palestra e, nell'impossibilità dello psicologo di aderire alla sua richiesta, rimane contrariato.
    Ultima modifica di lauramir : 18-06-2009 alle ore 23.52.21

  6. #171
    Partecipante Esperto L'avatar di lauramir
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    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    Bè sicuramente è un paziente con schemi estremamente rigidi, svalutazione di se stesso, poca autocritica e molto fissato con i dettagli, rapporti scarsi con l'altro, emotività appiattita, talvolta grandiosità del sè. Mi verrebbero in mente tante cose, tipo personalità narcisistica da un lato, evitante da un altro, ma forse la più semplice è la diagnosi di personalità borderline. Come diagnosi differenziale io metterei disturbo di ansia, dato che è venuto per capire se stesso e le continue paure che dice di avere, segno tipico di una persona iperansiosa.
    Come test sceglierei dunque MMPI-2 e CBA.
    Terapia cognitiva-comportamentale per la sostituzione degli schemi mentali rigidi per la diagnosi di borderline e per la gestione dell'ansia.

    Che dite?
    Ultima modifica di lauramir : 19-06-2009 alle ore 00.34.09

  7. #172
    Partecipante Assiduo
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    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    Citazione Originalmente inviato da lauramir Visualizza messaggio
    R. è un uomo di 40 anni, consulente bancario. Al primo colloquio si presenta con una giacca di velluto marrone, una polo al collo alto, dei pantaloni jeans e un giornale sotto il braccio. La sua postura appare leggermente rigida e compassata, il suo sguardo inizialmente evitante è diretto alla ricerca dello sguardo dello psicologo, come se vi volesse trovare qualcosa. Dice d'essere stato consigliato da un suo amico, il quale gli avrebbe indicato un percorso terapeutico per "capire meglio se stesso". E in particolare, racconta d'essere stato spinto dall'ultimo episodio accaduto nella sua vita. Da circa un mese è stato lasciato dalla sua compagna poiché secondo quanto dettogli da lei "non si sentiva amata". R. rivela di non capire la motivazione di lei poiché racconta "d'essersi comportato sempre bene" con lei e aggiunge commentando che è sicuro che lei non troverà nessuno che la sappia amare come lui. Mostrandosi a parole contrariato ma emotivamente distaccato non sembra provare il dolore della separazione. Durante il colloquio non emergono sentimenti di gelosia al pensiero che lei possa instaurare una relazione con un altro uomo, mentre mostra solo il rimpianto per l'impossibilità di realizzare la coppia ideale in grado di condividere gli stessi interessi, ecc. R. esprime preoccupazione perché "ormai alla sua età" non potrà più realizzare tale progetto. Emerge anche che quest'ultimo rapporto come i precedenti è stato di breve durata (non più d'un anno). Si descrive come persona "complicata" difficile da comprendere, dice: "Poche persone sono in grado di capirmi". Anche in ambito lavorativo si lamenta che i colleghi non apprezzino le sue capacità. Dalle sue parole sembra emergere un senso di invidia per chi ha ruoli di potere superiore al suo: "Non è giusto che certi personaggi facciano carriera alle mie spalle" R. afferma di non aver paura di niente e di nessuno e con un dissertazione intellettualistica mette in rilievo l'inutilità della paura per l'uomo. Poi dopo una riflessione di alcuni secondi aggiunge che forse ha paura di diventare un fallito o meglio dice: "Mi vergognerei di me stesso se diventassi un fallito". A questo proposito, ricorda della vergogna provata di fronte alla classe quando la maestra lo rimproverò davanti a tutti per non aver svolto bene i compiti.
    Nel descrivere la madre la definisce come una "donna isterica" mentre il padre lo definisce come un "uomo freddo e distaccato" Alla conclusione del colloquio, nel concordare il prossimo appuntamento, R. insiste d'avere solo uno spazio dalle 14 alle 15 prima della palestra e, nell'impossibilità dello psicologo di aderire alla sua richiesta, rimane contrariato.


    laura....Difficile sto caso…più che un caso è un casino!!!!

    Allora io metterei così:

    ipotesi:personalità narcisistica (in ordine dal testo: la ragazza non si sentiva amata (il narcisistico usa il partner come un oggetto-accessorio, infatti R.non prova dolore, ma solo rimpianto per non poter realizzare la “coppia ideale “(usa il partner come mezzo per portare avanti un progetto, ma non riesce a trasmettere vero amore),tema dell’ideale (perfezionismo), relazioni durate sempre poco (in narcisista c’è una grande difficoltà nelle relazioni interpersonali, nello specifico in quello intime), il dover essere sempre adulato, apprezzato, ricerca continua di complimenti (si lamenta che i colleghi non apprezzino le sue capacità), invidia per chi ha posizioni migliori della sua (in realtà nel narcisista ci sarebbe più il fatto di credere di essere invidiato dagli altri…mah!), senso grandioso di sé e io ipertrofico (non ha paura di nessuno e dice che solo poche persone possono capirlo))

    differenziale: mah..mi verrebbe da pensare al dist. Ossessivo di personalità (rigidità, perfezionismo, appiattimento emotivo e difficoltà relazionali…ma mancano tutti i tratti di pignoleria assoluta, pedanteria, avarizia, collezionismo, etc….)

    indagare:
    -analisi della domanda: perché ora? Bisogni e aspettative, motivazione (è intrinseca???)
    -sulla famiglia di origine: più info sulla coppia genitoriale, valutare clima freddo e valutante (tipico della famiglia del narcisista)
    -in genere: immagine di sé, quali fragilità sono celate dal senso di grandiosità, relazioni interpersonali (anche non sentimentali), primissime fasi dello sviluppo (egocentrismo primario e fissazioni), l’invia per gli altri.

    Test. Ort (per indagare le relazioni oggettuali), tat (per indagare la motivazione)

    Terapia:
    supportivo-espressiva
    psicodinamica di gruppo???: (esiste??), obiettivi: migliorare funzionamento relazionale, incoraggiare investimento oggettuale, confronto tra idee grandiose di sé e la percezione degli altri (gruppo come specchio,) aumentare il rispetto degli altri e favorire relazioni vere, non giudicanti

    ansiaaaa!!!
    Sempre peggio..


  8. #173
    Partecipante Esperto L'avatar di lauramir
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    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    Booo, narcisista mi era sembrava, un pò ossessivo pure, un pò evitante pure....quindi ho optato x borderline....hai ragione è un casino, non un caso....ahahahah!

  9. #174
    Partecipante Assiduo
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    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    Citazione Originalmente inviato da lauramir Visualizza messaggio
    Booo, narcisista mi era sembrava, un pò ossessivo pure, un pò evitante pure....quindi ho optato x borderline....hai ragione è un casino, non un caso....ahahahah!

    laura..per il border non so...non c'è angoscia di separazione e abbandono, le relazioni non sono fusionali (anzi sembra che gli interessi poco, che non lo abbia molto toccato il fatto di essere stato lasciato, e poi non ha fatto di tutto (compresi gli atti disperati) per far sì che non avenisse)non sembra avere instabilità nelle relazioni, nè nell'immagine di sè, non sembra impulsivo (non ci sono acting, fughe, disturbi alimentari, comportamneti pericolosi), non sembra avere problematiche relative ad ansia di separazione e contemporanea angoscia di intrusione...perchè dici che ti pare border???

  10. #175
    Partecipante Esperto L'avatar di lauramir
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    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    No, in realtà non sono sicura, x me ha troppi mix, ansia, narcisismo, evitamento, un pò ossessivo. Non saprei quale prevale, per cui avevo optato x un caso limite. Forse cmq metterei per primo narcisismo.

  11. #176
    Partecipante Affezionato
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    Riferimento: seconda prova: il caso clinico

    Mi sapreste indicare dei libri con esempi di casi svolti?
    Grazie

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