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  1. #31
    Partecipante Leggendario L'avatar di crimson981
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    Riferimento: "MOBILITAMOCI CONTRO "RAPELAY", IL GIOCO DELLO STUPRATORE" ...Ma perché,

    Citazione Originalmente inviato da Zingarella85 Visualizza messaggio
    ...Credo siano punti di vista.C'è chi va al cinema e dorme,chi si lascia trasportare,chi si immedesima nel personaggio e quindi è coinvolto dalla rappresentazione.O per partecipazione si intende solo la simulazione?
    A voi non turbano scene forti?Mi direte è solo finzione....pure i videogiochi,no?
    Io penso che il fine ultimo di un videogiocatore sia quello di divertirsi,distrarsi;staccare per qualche ora la mente!se cerco insegnamenti vado ovviamente altrove.Un gioco lo prendo per quello che è.
    Il punto però è un altro a mio avviso:che differenza c'è tra un gioco che emula una guerra,ad esempio,e uno di stupro?Cioè,non si dovrebbe provare indignazione dinanzi ad entrambi?Che c'è da esaltarsi se ammazzi un uomo o violenti una ragazza?
    ...una possibile differenza è che i bambini da sempre giocano alla guerra, imparando a vivere e convivere con i propri istinti aggressivi e magari preparandosi all'eventualità di dover fare a botte o combattere una guerra davvero (possibile funzione evolutiva di questo tipo di gioco?)...il gioco dello stupro mi è nuovo - almeno realizzato in forme esplicite, e avallato dal mondo adulto, rappresentato da chi produce o vende il gioco, e da chi compra, il papà (o la mamma!!! ps piccolo paradosso, non trovate?)
    John Coltrane-"Acknowledgement" (A Love Supreme part 1)
    http://www.youtube.com/watch?v=pcG7Vk_rzcA

    Andrew Hill-"Refuge":
    http://www.youtube.com/watch?v=cJSdceL1qA4

    Andrew Hill-"Subterfuge":
    http://www.youtube.com/watch?v=ssVVhb0ILcM

  2. #32
    Partecipante Affezionato L'avatar di LaLaiza73
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    Riferimento: "MOBILITAMOCI CONTRO "RAPELAY", IL GIOCO DELLO STUPRATORE" ...Ma perché,

    L'ho provato.
    Mi sembra semplicemente un gioco agghiacciante, se penso che può andare in mano a ragazzini.
    Per adulti può essere un passatempo non agghiacciante ma un po' stupido.

    "L'uomo è totalmente uomo solo là dove gioca"
    Friedrich Schiller

    GIOCHI DI RUOLO DAL VIVO: http://www.grvitalia.com
    GRVItalia... il gioco non è mai stato così vivo!

  3. #33
    Postatore Epico L'avatar di ZingarellaOps
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    Citazione Originalmente inviato da crimson981 Visualizza messaggio
    ...una possibile differenza è che i bambini da sempre giocano alla guerra, imparando a vivere e convivere con i propri istinti aggressivi e magari preparandosi all'eventualità di dover fare a botte o combattere una guerra davvero (possibile funzione evolutiva di questo tipo di gioco?)...il gioco dello stupro mi è nuovo - almeno realizzato in forme esplicite, e avallato dal mondo adulto, rappresentato da chi produce o vende il gioco, e da chi compra, il papà (o la mamma!!! ps piccolo paradosso, non trovate?)
    ..quindi è la novità che spaventa?Cioè non è sempre la stessa violenza lanciare una bomba e far morire degli innocenti e stuprare qualcuno?Entrambe le vittime sono indifese e subiscono l'agire di altri,cosa cambia?Quindi potrebbero proporre un gioco inverso,sul come difendersi dagli stupratori magari ci si prepara all'eventualità di doversi scontrare con un mal intenzionato in futuro.


    Citazione Originalmente inviato da LaLaiza73 Visualizza messaggio
    L'ho provato.
    Mi sembra semplicemente un gioco agghiacciante, se penso che può andare in mano a ragazzini.
    Come è agghiacciante che un ragazzino si droghi dinanzi ad un televisore guardando di tutto....Tutti allora dovrebbero pensare al messaggio veicolato e come questo poi verrà recepito dai possibili fruitori.

  4. #34
    Partecipante Assiduo L'avatar di Studiolover
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    Riferimento: "MOBILITAMOCI CONTRO "RAPELAY", IL GIOCO DELLO STUPRATORE" ...Ma perché,

    Prima di tutto una domanda: come mai è scoppiato ora un caso Rapelay? Il videogame esiste da un paio d'anni, se ne è già parlato e straparlato nei forum tematici italiani.

    La nascita di un videogioco simile era assolutamente logica. Esistono video giochi hentai di ogni tipo, anche sul tema dello stupro; d'altronde, lo stupro è un elemento centrale e diffusissimo nei fumetti hentai, come in tutta la sessualità nipponica.
    Questo significa che in Giappone lo stupro è più diffuso che in occidente, o è più socialmente accettato? Non lo so, e nessuno qua ha portato dati sul fenomeno. Sarebbe interessante verificarlo.
    Chi ha visto il film Lost in Traslation, ricorderà la scena della prostituta giapponese che invita Bill Murray a "lappale (strappare) calze". Perchè fingere lo stupro è un must in Giappone.

    Cmnq di videogiochi sul genere "ti stupro" ce n'è una barca, solo che Rapelay porta la questione su un piano più forte perchè è strutturato in maniera più attiva, con grafica in soggettiva, e quindi dà maggiore immedesimazione nel personaggio dello stupratore. Come dicevo, è la naturale fusione di 1. videogioco dello stupratore e 2. videogioco in soggettiva ad altissima immedesimazione.
    Considerato che tutti i videogiochi moderni, una volta disponibili macchine con hardware sufficienti allo scopo, si sono evoluti verso la soggettiva, era naturale che lo facessero anche i videogiochi di stupro.

    Ma la questione più importante è che Rapelay è un videogioco pornografico, ovvero vietato ai minori. L'eventuale responsabilità della sua fruizione da parte di minori è responsabilità della scarsa vigilanza dei genitori, e non della casa produttrice Illusion. In rete è facile reperire film pornografici sullo stupro (alcuni dei più celebri sono italiani, si veda la serie di Concetta Licata con Selen), video sul genere anche in streaming, fumetti di stupro, racconti erotici sull'argomento stupro. Di nuovo, se dei minori hanno accesso a questo materiale - come a qualsiasi materiale pornografico - è responsabilità dei genitori.

  5. #35
    Iggy1982
    Ospite non registrato

    Riferimento: "MOBILITAMOCI CONTRO "RAPELAY", IL GIOCO DELLO STUPRATORE" ...Ma perché,

    Crimson, la tua spiegazione è stata molto esaustiva (forse addirittura eccessivamente ridondante, ma se non altro ha il merito di non aver lasciato adito a dubbi sulla tua posizione), e fondamentalmente mi troveresti d'accordo se non venisse naturale una semplice risposta, forse disarmante in replica alla tua massiccia argomentazione: il sistema di regole sotteso a un videogioco non rappresenta una limitazione spaziale/interpretativa subita dall'utente, ma una scelta necessariamente aprioristica che quindi va a soddisfare l'implicito desiderio interpretativo, per quanto eventualmente discutibile.

    Abbiamo dunque fatto un passo ulteriore, e ci è pertanto concesso passare alla conseguenza di questo ragionamento: la libertà di scelta è o non è un principio fondamentale e irrinunciabile della nostra società? In che modo la restrizione di una libertà che in alcun modo si identifica in un reato (posta anche la giusta riflessione di Ezechiele in merito) rappresenta un miglioramento (o - nelle intenzioni più probabili - un "mantenimento") degli inevitabilmente approssimativi confini etici odierni? Perché non dimentichiamo che l'etica è una materia che difficilmente troverà pace, essendo figlia delle condizioni socio-politiche del momento; e che quindi parlando di "etica" abbracciamo un periodo piuttosto breve del passato e ancor più breve del futuro.
    Un esempio di questo è la castigata espressione di bellezza femminile dei primi anni di televisione, che ha ceduto la scena - da almeno un lustro - a una licenziosità che personalmente trovo assai più fastidiosa (Belen in mutandine e reggiseno su un palco in prima serata? Ma perché? E pensare che cinquant'anni fa avrebbero chiuso una emittente per una cosa del genere, dopo uno scandalo mondiale) poiché subita senza che vi sia una scelta a priori. Io posso scegliere di vedere scherzi fatti a personaggi famosi (nella nota trasmissione Scherzi a Parte), ma come faccio a prevedere che tale contenitore ospiti parentesi che nulla hanno a che vedere con il prodotto del quale decido di usufruire come spettatore?
    Quando acquisto un videogioco, invece, mi è ben chiaro cosa comparirà all'interno, e oltretutto esistono diversi sistemi internazionalmente conosciuti di rating (ERSB su tutti), che mettono in allarme i potenziali acquirenti suggerendo i contenuti dei videogiochi in maniera assolutamente esplicita e inequivocabile (Sexual Violence, Crude Humor, Use of Drugs, Cartoon Violence, e moltissimi altri).
    Ultima modifica di Iggy1982 : 17-05-2009 alle ore 12.47.03

  6. #36

    Riferimento: "MOBILITAMOCI CONTRO "RAPELAY", IL GIOCO DELLO STUPRATORE" ...Ma perché,

    Citazione Originalmente inviato da Iggy1982 Visualizza messaggio
    argomentazione: il sistema di regole sotteso a un videogioco non rappresenta una limitazione spaziale/interpretativa subita dall'utente, ma una scelta necessariamente aprioristica che quindi va a soddisfare l'implicito desiderio interpretativo, per quanto eventualmente discutibile.
    Io credo che siano valide entrambe le argometazioni l'una fa riferimento all'utente e alle sue potenzialità di sviluppo di strategie all'interno della meccanica definita del gioco (pensieri già pensati per usare uno slogan) ma da due punti di vista differenti del fruitore del gioco e del progettista del software

  7. #37

    Riferimento: "MOBILITAMOCI CONTRO "RAPELAY", IL GIOCO DELLO STUPRATORE" ...Ma perché,

    Trovo interessante il discorso "psicologico" sull'argomento.
    Ma credo che un altro punto importante sia il problema della censura.
    Io sono contrario a qualsiasi censura. Censurare un videogioco, come per un film, un libro, un articolo vìola la libertà di espressione che credo sia fondamentale a prescindere da quello che uno esprime e da quanto questo possa essere condivisibile.

    A questo proposito segnalo che, contrariamente a quanto afferma l'articolo di ops, il gioco non è stato bandito nè negli Usa nè in Inghilterra.
    Ultima modifica di curumullo : 17-05-2009 alle ore 15.21.27

  8. #38
    Partecipante Veramente Figo L'avatar di semplificatore
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    Riferimento: "MOBILITAMOCI CONTRO "RAPELAY", IL GIOCO DELLO STUPRATORE" ...Ma perché,

    Mi sa che si continua a perdere di vista l'oggetto principale: lo stupro come idea per un videogioco è già qualcosa di violento di per sè.
    Altre chiacchiere mi sembrano superflue.

    Ma magari qualche altro parere femminile e psicologico non guasterebbe...
    "......c'è chi un giorno invece ha sofferto / e allora ha detto: io parto
    / ma dove vado se parto? / sempre ammesso che parto: ciao! ....
    "
    (da "E la vita e la vita" di Cochi e Renato, 1974)


    Clicca qui e godi con le foto di Semplificatore su Flickr

    http://it.youtube.com/user/accrocchio70

  9. #39
    Postatore Epico L'avatar di Alesxandra
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    Riferimento: "MOBILITAMOCI CONTRO "RAPELAY", IL GIOCO DELLO STUPRATORE" ...Ma perché,

    Beh, da psicologa, ritengo che il problema fondamentale su cui riflettere non sia il principio della libertà di scelta cui faceva riferimento Iggy, nè tantomeno la questione della censura...bensì i possibili (e lo sottolineo) rischi cui va incontro un bambino nel momento in cui si imbatte in un videogioco del genere. Perchè il problema non sussiste nel momento in cui un Iggy, per fare un esempio, si compra il videogioco in questione e ne fa uso: ognuno è padrone della sua sfera di vita privata, e questa libertà va salvaguardata. Il problema lo vedo, invece, se penso ad un bambino che conosce questo videogioco, ci gioca innumerevoli volte, si identifica con la figura dello stupratore, ne assimila il punto di vista, gli atteggiamenti, le emozioni, e all'interno del contesto del videogioco tutto diventa lecito, perchè lo scopo è vincere. Vincere stuprando. E' tutto qui il punto. Forse dimentichiamo che un bambino non possiede una personalità ben strutturata, bensì fragile, in fase di formazione. Forse non ci rendiamo conto di quali conseguenze permanenti possano avere certe esperienze in età evolutiva. E sinceramente, a me non scandalizza che il gioco sia stato ideato e messo sul mercato per carità, la libertà prima di tutto....a me scandalizza, invece, che in una discussione di due pagine quello che è il tema centrale sia stato solo sfiorato, in parte accennato...e ci si perde invece su inutili congetture filosofiche....e addirittura non si capisce la differenza tra un videogioco e un film!! Ma stiamo scherzando? E' triste che ci sia bisogno di spiegarlo, a me la differenza sembra talmente ovvia.....
    E inoltre, che il mondo attuale attorno ad un bambino sia denso di mille altri rischi e pericoli (come un film in tv, visto che l'analogia si insiste nel farla), non giustifica il fatto che ci sia bisogno di affollare ulteriormente la schiera di pericoli già esistenti. Il fatto che già ne esistano forse rende lecito di inserirne altri?....ditemelo. Ed è triste pure dover leggere considerazioni tipo "ma tanto ci sono anche i videogiochi in cui ci si ammazza.....non è lo stesso?". Beh, e anche se fosse lo stesso? Questo rende meno grave la circolazione di un prodotto del genere?
    Poi possiamo anche parlare, e sarebbe interessante, del tema dello stupro, o meglio ancora del tema del sesso. Un bambino ha consapevolezza di cosa sia l'atto sessuale? Ha conoscenze relative agli organi maschili e femminili? Sa la differenza tra un atto sessuale consapevole e uno stupro? Che idea ha della vittima di uno stupro? Che idea ha sull'argomento, se ne ha una?......
    Ultima modifica di Alesxandra : 17-05-2009 alle ore 22.01.42

  10. #40
    Iggy1982
    Ospite non registrato

    Riferimento: "MOBILITAMOCI CONTRO "RAPELAY", IL GIOCO DELLO STUPRATORE" ...Ma perché,

    Citazione Originalmente inviato da Alesxandra Visualizza messaggio
    [...]rischi cui va incontro un bambino[...]
    [...]se penso ad un bambino[...]
    [...]dimentichiamo che un bambino[...]
    [...]attorno ad un bambino[...]
    [...]Un bambino ha consapevolezza[...]
    Hai speso tante parole per una questione che non è mai stata oggetto della discussione.
    Il gioco non dedicato ai bambini: è un gioco di stampo pornografico, pertanto - come qualunque materiale pornografico - è destinato a un pubblico aduto.

    Il fatto che possa finire in mano a minorenni è tutt'altra questione; ma adesso non venitemi a dire che attraverso qualunque programma peer to peer non si possa trovare di molto peggio, da quando esiste questo sistema di condivisione...
    Ultima modifica di Iggy1982 : 17-05-2009 alle ore 22.08.15

  11. #41
    Postatore Epico L'avatar di Alesxandra
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    Riferimento: "MOBILITAMOCI CONTRO "RAPELAY", IL GIOCO DELLO STUPRATORE" ...Ma perché,

    Citazione Originalmente inviato da Iggy1982 Visualizza messaggio
    Hai speso tante parole per una questione che non è mai stata oggetto della discussione.
    Il gioco non dedicato ai bambini: è un gioco di stampo pornografico, pertanto - come qualunque materiale pornografico - è destinato a un pubblico aduto.

    Il fatto che possa finire in mano a minorenni è tutt'altra questione; ma adesso non venitemi a dire che attraverso qualunque programma peer to peer non si possa trovare di molto peggio, da quando esiste questo sistema di condivisione...
    Appunto, ho speso parole per una questione che non è mai stata oggetto di discussione...per questo mi sono sentita di portare tale questione nella discussione. Hai detto bene, il gioco non è dedicato ai bambini perchè è di stampo pornografico, ma possiamo dimostrare solo per questo motivo che un bambino non ne potrà venire in possesso, attraverso la rete o in qualsiasi altro modo?

    Il fatto che possa finire in mano ai minorenni non è tutta un'altra questione, come dici tu....ma è il fulcro della questione, secondo me. Ma magari sono l'unica a pensarla così.

  12. #42
    Ghiotto patato ಠ_ಠ L'avatar di Biz
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    Riferimento: "MOBILITAMOCI CONTRO "RAPELAY", IL GIOCO DELLO STUPRATORE" ...Ma perché,

    Toh, siamo anche su Repubblica
    "Guardatemi, signori...sono un uomo di sessant'anni e ho il corpo di un ragazzino.Ce l'ho in frigo."
    This is a blog
    This is not a link.

  13. #43
    Iggy1982
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    Riferimento: "MOBILITAMOCI CONTRO "RAPELAY", IL GIOCO DELLO STUPRATORE" ...Ma perché,

    Citazione Originalmente inviato da Alesxandra Visualizza messaggio
    Il fatto che possa finire in mano ai minorenni[...]è il fulcro della questione, secondo me. Ma magari sono l'unica a pensarla così.
    Siamo nell'era digitale: tutto ciò che è in formato digitale può finire nelle mani di chiunque. E' forse questo, il problema che sottolinei? In tal caso può essere uno spunto per un altra discussione; ma non aggiunge nulla a questa.

    Qui non si parla della possibilità che finisca in mano a un pubblico diverso da quello cui il videogioco si rivolge, bensì dell'opportunità o meno che venga pubblicato.

  14. #44

    Riferimento: "MOBILITAMOCI CONTRO "RAPELAY", IL GIOCO DELLO STUPRATORE" ...Ma perché,

    E' forse educativo un film di pasolini? lasciereste che un bambino lo guardi?
    o uno di moana? o che legga un racconto del marchere de Sade? o alcune voci di wikipedia?
    Cosa facciamo bandiamo tutto?

    Ma quale genitore potrebbe comprare un gioco del genere al figlio? Uno squilibrato, uno il cui figlio diventa uno stupratore anche senza il videogioco.

    E allora? E' la diseducatività il problema? oppure che con questa scusa si affermi implicitamente la legittimità della censura.
    Io ci vedo soltanto un altro, l'ennesimo, cavallo di troia attraverso il quale l'assenso ad una società fascistoide viene portato all'interno del pensiero comune.

  15. #45
    Iggy1982
    Ospite non registrato

    Riferimento: "MOBILITAMOCI CONTRO "RAPELAY", IL GIOCO DELLO STUPRATORE" ...Ma perché,

    Citazione Originalmente inviato da Biz Visualizza messaggio
    Toh, siamo anche su Repubblica
    Ed ecco l'esito della "cassa di risonanza" che ho accennato fin dal principio: ora Obiettivo Psicologia sarà appagato dal fatto di aver offerto uno spunto che - attraverso un portale di informazione tanto conosciuto - porterà migliaia di persone a venire a conoscenza del prodotto... OPs ha contribuito attivamente alla distribuzione del videogioco RapeLay

    Forse, una mossa più appropriata sarebbe stata quella di muoversi attraverso organi competenti, e non per mezzo di quella che è una piattaforma tutt'altro che adatta a questo tipo di iniziative. Prima di tutto perché presa giustamente poco seriamente dagli organi di Stato, e in secondo luogo perché genera numeri impressionanti per via della semplicità di un click, ma che nasconde un'adesione distratta e superficiale che in alcun modo può rappresentare lo specchio dell'opinione pubblica. Anche perché - come abbiamo visto - l'articolo era impreciso e fuorviante in diversi punti, e in alcuni altri pergiunta falso.
    Ultima modifica di Iggy1982 : 17-05-2009 alle ore 22.35.01

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