No mi riferivo...al modo in cui Quattrostracci ha letto la sentenza.... come un punto a favore dei counsellor non psicologi!
No mi riferivo...al modo in cui Quattrostracci ha letto la sentenza.... come un punto a favore dei counsellor non psicologi!
comunque chi abusa prima o poi viene pescato...inutile evadere...ha ha ha e poi son ca--i amari...
Ma se al posto del corso fasullo di counselling più anni di illegalità, processi, truffe e menzogne questi tizi si prendessero una bella laurea in psicologia non converrebe anche a loro?
...e così, guardando l’altro, l’uomo vedeva sé stesso, e odiava...
(da LA VIA, IL VIAGGIO E LE LACRIME PERSE)
Gaia
Tessera n° 15 Club del Giallo
Guardiana Radar del Gruppo insieme a Chiocciolina4
Secondo me il problema più grave è che molti istituti di psicoterapia riconosciuti dal miur organizzano corsi di counseling aperti a chiunque (pare anche a persone non laureate) ...
Più che grave, gravissimo. Inoltre, counseling che si avvicinano e praticano poi, con altri termini sottilmente modificati, in realtà alla psicologia, non andrebbero aperti a laureati di altri discipline. Il sostegno sulle risorse, ad es., in momenti di difficoltà o cicli di vita, lo fa già lo psicologo, essendo parte integrante della sua professione. Così come l'orientamento, abilitazione e riabilitazione dell'individuo, della famiglia e del gruppo.
Gli altri corsi, andrebbero ben distinti e tenuti separati anche come ambiti lavorativi, quando finalizzati ad una specifica formazione in tal senso, riservata a laureati. Purtroppo ci sono realmente corsi aperti a chiunque, dopo i quali ognuno può dichiararsi counselor, o "quasi psicologo" ad es. del lavoro, educativo, esperto in dinamiche sociali, clinico finalizzato alla salute, ecc.
Talvolta, anche "tipo" un AS.
Gaia
Tessera n° 15 Club del Giallo
Guardiana Radar del Gruppo insieme a Chiocciolina4
Che così come a volte si definiscono "quasi psicologi", a secondo di ciò che essi fanno, altre volte, quando ritengono di fare un lavoro più simile a quello dell'AS, che si occupa di molti problemi personali e sociali, e svolge un'attività normata e riconosciuta, mi sembra che l' Ordine sia risalente al '99, si definiscono "tipo AS", andando camaleonticamente ad assumere anche questo ruolo.
Spero di essere stata chiara.
Gaia
Tessera n° 15 Club del Giallo
Guardiana Radar del Gruppo insieme a Chiocciolina4
l'ordine risale addirittura al 93 però fino ad adesso la libera professione è ancora poco diffusa ( con la scarsa occupazione di adesso molti stanno riflettendo su questa possibilità)
Tra l'altro proprio oggi leggevo un vecchio articolo della rivista "Lavoro sociale" riportato su un libro di testo per il nostro esame di stato, dove spiega che il counselling anche se in altri stati è una professione distinta, in Italia sarebbe difficile lo sviluppo di una possibilità del genere proprio perchè la domanda di sostegno di eventuali clienti del counsellor può essere egregiamente soddisfatta rivolgendosi a uno psicologo oppure a un assistente sociale a seconda dei casi.
Quindi il counselling per F. Folgheraiter ( professore universitario e studioso di servizio sociale, nel nostro paese deve essere considerato " un modo di lavorare e più precisamente un modo di impostare e portare avanti un colloqui di aiuto" che può essere utilizzato da operatori tradizionali delle professioni di aiuto.
Quindi un metodo che l'assistente sociale, lo psicologo o lo psicoterapeuta possono usare nella impostazione di alcuni colloqui nei quali questa metodica risulta adatta( in quanto certe problematiche serie e profonde si adattano male alle regole del counselling).
Quindi anche secondo Folgheraiter il counselling non è un lavoro, una professione, ma uno strumento, un metodo che possono utilizzare coloro che sono già professionisti dell'aiuto.
LA vostra discussione si fa interessante e mi sto chiedendo quale sarebbe il modo di sensibilizzare la mia categoria che ha solo da perdere dalla proliferazione dei counsellor professionisti
Ultima modifica di monicadal : 01-06-2009 alle ore 20.02.39 Motivo: errore
Forse ne parla come "capacità" di counseling? Cioé come modo di predisporsi all'ascolto ed all'accoglimento o holding, a volte -e di momenti di restituzione - di certe problematiche tipicamente incontrate ed affrontate in queste professioni'?
Ovvero parla di consulenze per individuare i termini dei problemi ed i gradi di priorità da affrontare ed affrontabili, ad es.?
Oppure di altro?
Gaia
Tessera n° 15 Club del Giallo
Guardiana Radar del Gruppo insieme a Chiocciolina4
è più o meno quello che si dice in questa discussione: se uno non non ha una formazione precedente (in psicologia, psicoterapia, o altro) e si improvvisa counselor solo con il corso "nel vuoto" (cioè senza preparazione preedente) rischia di sconfinare in professioni serie e, non da ultimo, rovinare coloro che vi si rivolgono. Infatti soggetti con patologie gravi (tipo psicosi e borderline) se trattati con il metodo del counseling rischiano di scompensarsi, proprio perché non hanno una struttura tale da sostenere le tecniche del counseling
Concordo che così dovrebbe essere, per la salute delle persone. Purtroppo ci sono interessi personali di persone senza una cultura adeguata che facendo qualche ora di corso e leggendo qualche libro di psicologia giocano a fare gli psicologi. Ci sono anche gli interessi di molte scuole e di molti psicologi, triste realtà.
Ecco...finalmente esce un pezzo di verità: ci sono molti interessi e non solo quelli delle Scuole di Counseling. Che cosa avrà fatto rischiare a uno psicologo-psicoterapeuta, quindi che mai avrebbe dovuto "creare scompensi" e di certo non ha letto "due libretti", fino al punto di coinvolgere un "non Counselor" (non aveva fatto un Corso di Counseling, ma un Corso biennale a base di psicoanalisi - non si capisce riferita a quali modelli teorici - come i Corsi descritti sul sito di quella scuola di MI...)...forse proprio un interesse (che ignoriamo).
Per quanto riguarda i "due libretti", nella mia esperienza ho anche incontrato Psicologi che ne avevano letto solo uno (o mezzo) di PNL e la insegnavano tranquillamente accanto all'aula dove ero io...e, magari, chi li ha ascoltati in aula dopo avrà detto:<<Questa PNL è un'infarinatura, un minestrone che non vale niente!>>. Ne girano molti che fanno del titolo una copertura per insegnare materie di cui non sanno e, anche loro, come lo psicoterapeuta in questione, non se ne fanno scrupolo - oggi insegno PNL, domani Gestalt e, se va male, chi se ne frega...farò qualcos'altro. Come lo psicoterapeuta-pigmalione. La pelle del paziente non era sua. E il "suo compare"?? E gli altri Counselor onesti e corretti?? Ma nooo...sono tutti così!
Ultima modifica di IT_Modeler : 02-06-2009 alle ore 01.38.33
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