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  1. #31
    Postatore Epico L'avatar di Ember
    Data registrazione
    22-07-2002
    Residenza
    Urbino
    Messaggi
    11,724
    Ecco un paio di poesie d'amore di Erich Fried, uno dei miei poeti preferiti

    PER ESEMPIO

    Molte cose
    possono essere ridicole
    per esempio
    baciare
    il telefono :telefono: quando
    vi ho sentito
    la tua voce

    Ancora più ridicolo
    e triste
    sarebbe
    non baciare
    il telefono
    se non posso
    baciare te


    SOLTANTO NON SAREBBE

    La vita
    sarebbe
    forse piu' semplice
    se io
    non ti avessi mai incontrata

    Meno sconforto
    ogni volta
    che dobbiamo separarci
    meno paura
    della prossima separazione
    e di quella che ancora verra'.

    E anche meno
    di quella nostalgia impotente
    che quando non ci sei
    pretende l'impossibile
    e subito
    fra un istante
    e che poi
    giacche' non e' possibile
    si sgomenta
    e respira a fatica.

    La vita
    sarebbe forse
    piu' semplice
    se io non ti avessi incontrata.
    Soltanto non sarebbe la mia vita.

    *** Homo sum: humani nihil a me alienum puto ***

    oPS-StaNZa Di uRBiNo iL Mio FoRuM



    Anche Ember nella setta dell'ASD *asdatrice musicista*
    [thanks to Angelus, fondatore della setta]

  2. #32
    Partecipante Assiduo L'avatar di iceffusion
    Data registrazione
    27-09-2002
    Residenza
    Noci (Ba)
    Messaggi
    121
    "Tu mi lasciasti,andando per la tua via.
    pensai che t'avrei pianto e conservato
    la tua solitaria immagine nel mio cuore,
    scolpita in una canzone dorata.
    Ma,ahimè,il tempo fugge.

    La gioventù passa presto,i giorni di primavera
    trascorrono rapidi,i fragili fiori muoiono in un soffio,
    e il saggio mi avverte che la vita non è
    che una goccia di rugiada su una foglia di loto.
    Dovrei trascurare tutto questo,ricordando
    solo quella che m'ha abbandonato?
    sarebbe assurdo e inutile perchè il tempo fugge.

    Venite,allora,mie notti piovose,con rapidi,
    piccoli passi;sorridi mio autunno d'oro;vieni
    spensierato aprile;datemi i vostri baci.
    Tu vieni,e tu,e anche tu!
    Amori miei,sapete che siamo mortali!
    Non sarebbe follia spezzare il mio cuore
    per una che mi tolse il suo?Il tempo fugge.

    E' dolce sedersi in un angolo e scrivere
    in rima che tu sei il mio mondo.
    E' eroico alimentare il proprio dolore
    e rifiutare ogni conforto.
    Ma un viso fresco mi guarda dal limitare della porta
    e fissa i suoi occhi nei miei.

    Asciugo le mie lacrime e cambio tono
    della mia canzone.
    Perchè il tempo fugge."

    TAGORE

    come la trovate?per me è stata un raggio di sole in un periodo che ricordo molto buio...
    L'uomo mortale, Leucò, non ha che questo d'immortale.Il ricordo che porta e il ricordo che lascia. (Cesare Pavese)

  3. #33
    Super Postatore Spaziale L'avatar di Accadueo
    Data registrazione
    31-03-2003
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    2,536
    Gradini


    Come ogni fior languisce e giovinezza
    cede a vecchiaia, anche la vita in tutti
    i gradi suoi fiorisce, insieme ad ogni
    senno e virtù, nè può durare eterna.
    Quando la vita chiama, il cuore sia
    pronto a partire ed a ricominciare,
    per offrirsi sereno e valoroso,
    ad altri, nuovi vincoli e legami.
    Ogni inizio contiene una magia
    che ci protegge e a vivere ci aiuta.

    Dobbiamo attraversare spazi e spazi
    senza fermare in alcun d'essi il piede,
    lo spirto universal non vuol legarci
    ma su di grado in grado sollevarci.
    Appena ci avvezziamo ad una sede
    rischiamo di infiacchire nell'ignavia;
    sol chi è disposto a muoversi e partire
    vince la consuetudine inceppante.

    Forse il momento stesso della morte
    ci farà andare incontro a spazi nuovi;
    della vita il richiamo non ha fine...
    Su, cuore mio, congedati e guarisci!

    H. Hesse

  4. #34
    Super Postatore Spaziale L'avatar di Accadueo
    Data registrazione
    31-03-2003
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    2,536
    La poesia

    Appena se ne va l'urtima stella
    e diventa più pallida la luna
    c'è un Merlo che me becca una per una
    tutte le rose de la finestrella:
    s'agguatta fra li rami de la pianta,
    sgrulla la guazza, s'arinfresca e canta.

    L'antra matina scesi giù dar letto
    co' l'idea de vedello da vicino,
    e er Merlo furbo che capì el latino
    spalancò l'ale e se n'annò sur tetto.
    -- Scemo! -- je dissi -- Nun t'acchiappo mica...--
    E je buttai du' pezzi de mollica.

    -- Nun è -- rispose er Merlo -- che nun ciabbia
    fiducia in te, ché invece me ne fido:
    lo so che nu m'infili in uno spido,
    lo so che nun me chiudi in una gabbia:
    ma sei poeta, e la paura mia
    è che me schiaffi in una poesia.

    È un pezzo che ce scocci co' li trilli!
    Per te, l'ucelli, fanno solo questo:
    chiucchiù, ciccì, pipì... Te pare onesto
    de facce fa la parte d'imbecilli
    senza capì nemmanco una parola
    de quello che ce sorte da la gola?

    Nove vorte su dieci er cinguettio
    che te consola e t'arillegra er core
    nun è pe' gnente er canto de l'amore
    o l'inno ar sole, o la preghiera a Dio:
    ma solamente la soddisfazzione
    d'avè fatto una bona diggestione.

    Trilussa

  5. #35
    Partecipante Assiduo L'avatar di iceffusion
    Data registrazione
    27-09-2002
    Residenza
    Noci (Ba)
    Messaggi
    121
    "Dream what you want to dream,
    go where you want to go,
    be who you want to be...
    but remember to enjoy
    every step of life's journey.
    It's easy to become
    so focused on a goal
    that the rest of life
    passes unnoticed...
    even unappreciated.
    It's important to remember
    that the essence of each day
    is unique and fleeting.
    Minutes are grains of sand
    that slip all to quickly
    through our fingers,
    leaving only memories.
    So follow your dream - -
    wherever it may lead you
    and remember to enjoy
    each and every step
    along the way."

    Renée Duvall
    L'uomo mortale, Leucò, non ha che questo d'immortale.Il ricordo che porta e il ricordo che lascia. (Cesare Pavese)

  6. #36
    Lovely L'avatar di piccolina
    Data registrazione
    10-12-2002
    Residenza
    Milano
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    1,331
    Questa è la prima poesia ke scrissi sul giornalino scolastico in 1 liceo..lo stile nn è un grankè ma col tempo è migliorato..

    Mare

    Azzurre, limpide
    e profonde acque
    dell'immenso mare,
    che vidi
    per la prima volta
    alle prime luci
    dell'alba:
    mi colmarono
    di malinconia.
    In quel silenzio
    pieno di solitudine
    mi sentivo come
    estraniata
    dal mondo
    e solo il tepore
    del mare
    mi faceva compagnia..

    è dedicata ad un amore xso tanto tempo fa!Ciao!
    "Amare significa non dover mai dire mi dispiace" (Love Story di Arthur Hiller)

    "L’uomo può sopportare le disgrazie,
    esse sono accidentali e vengono dal di fuori:
    ma soffrire per le proprie colpe,
    ecco l’aculeo della vita."
    [Aforismi, Oscar Wilde]

  7. #37
    Allen Ginsberg, Urlo
    Ho visto le migliori menti della mia generazione distrutte da pazzia, morir di fame isteriche nude
    strascicarsi per strade negre all'alba di una pera di furia
    hipster testadangelo bramare l'antico spaccia paradisiaco che connette alla dinamo stellare nel meccanismo della notte,
    ..che mangiavan fuoco in hotel ridipinti o bevevan trementina in Paradise Alley, morte, o si purgatoriavano il torace notte dopo notte con sogni, con droghe, con incubi a occhi aperti, alcol e cazzo e balle-sballi senza fine,
    ...che vagavan su e giù a mezzanotte per depositi ferroviari chidendosi dove andare, e andavano, senza lasciare cuori spezzati,
    ...che trombavano in limousine col cinese di Oklahoma su impulso di invernal mezzonotturna illampionata pioggia di provincia,
    che ciondolavano affamati e soli per Houston cercando jazz o sesso o zuppa, e seguivan quel brillante spagnolo per coversar d'America e d'Eternità, tempo sprecato, e poi via per nave in Africa,
    ...che crollavano in pianto in bianche palestre nudi e tremanti davanti al macchinismo di altri scheletri,
    che mordevano sul collo ipoliziotti e poi gridolini di piacere una volta in macchina per non aver commesso ltro crimine che la prpria ganza pederastia e intossicazione,
    che urlavano in ginocchio nella metro e li trascinavan giù dal tetto sventaglianti genitali e manoscritti,
    che se facevan dare in culo da pii motociclisti e strillavan di gioia,
    che facevan pompe a ed eran pompati da quei serafini umani, i marinai, carezze d'Atlantico e d'amor caraibico,
    che mattino e sera scopazzavan tra roseti ed erba di parchi pubblici e cimiteri spargendo seme liberamente in chiunque si trovasse a passare,che tutti una risatina singhiozzante finivan poi in un gemito dietro un tramezzo di bagno turco quando l'angelo biondo e nudo veniva a trapassarli con la spada,
    che perdevan ragazzi amore tolti loro dalle tre megere del fato la megera guercia del dollaro eterosessuale la megera guercia che ci strizza l'occhio dall'utero e la megera guercia che sta lì seduta sul culo pronta a tranciare gli intellettuali fili d'oro del telaio artigiano.... Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche, trascinarsi per strade di negri all'alba in cerca di droga rabbiosa, hipsters dal capo d'angelo ardenti per l'antico contatto celeste con la din-amo stellata nel macchinario della notte, che in miseria e stracci e occhi ínfossati stavano su partiti a fumare nel buio soprannaturale di soffitte a acqua fredda fluttuando sulle cime delle città contemplando jazz,
    che mostravano il cervello al Cielo sotto la Elevated e vedevano angeli Maomettani illuminati barcollanti su tetti di casermette che passavano per le università con freddi occhi radiosi allucinati di Arkansas e tragedie blakiane fra gli eruditi della guerra, che venivano espulsi dalle accademie come pazzi & per aver pubblicato odi oscene sulle finestre del teschio che si accucciavano in mutande in stanze non sbarbate, bruciando denaro nella spazzatura e ascoltando il Terrore attraverso il muro, che erano arrestati nelle loro barbe pubiche ritornando da Laredo con una cintura di marijuana per New York, che mangiavano fuoco in alberghi vernice o bevevano trementina nello Paradise Alley, morte, o notte dopo notte si purgatoratizzavano il torso con sogni, droghe, incubi di risveglio, alcool e uccello e sbronze0 a non finire, incomparabili strade cieche di nebbia tremante e folgore mentale in balzi verso i poli di Canada & Paterson, illuminando tutto il mondo immobile del Tempo in mezzo, solidità Peyota di corridoi, albe cimiteri alberi verdi retro cortili, sbronze di vino sopra i tetti, rioni di botteghe in gioiose corse drogate neon balenio di semafori, vibrazioni di sole e luna e alberi nei rombanti crepuscoli invernali di Brooklyn, fracasso di pattumiere e dolce regale luce della mente, che si incatenavano ai subways in corse interminabili dal Battery al santo Bronx pieni di simpamina finché lo strepito di ruote e bambini li faceva scendere tremanti a bocca pesta e scassati stremati nella mente svuotata di fantasia nella luce desolata dello Zoo, che affondavano tutta la notte nella luce sottomarina di Bickford fluttuavano fuori e passavano un pomeriggio di birra svanita nel desolato Fugazzi ascoltando lo spacco del destino al jukebox all'idrogeno, che parlavano settanta ore di seguito dal parco alla stanza al bar a Bellevut al museo al ponte di Brooklyn, schiera perduta di conversatoci platonici precipiti dai gradini d'ingresso dalle scale di sicurezza dai davanzali dall'Empire State0 giú dalla luna, farfugliando strillando vomitando sussurrando fatti e ricordi e aneddoti e sensazioni ottiche e shocks di ospedali e carceri e guerre, intieri intelletti rigurgitati in un richiamo totale per sette giorni e notti con occhi brillanti, carne da Sinagoga sbattuta per terra, che svanivano nel nulla Zen New Jersey lasciando una scia di ambigue cartoline del Municipio di Atlantic City, straziati da sudori Orientali e scricchiolii d'ossa Tangerini e emicranie Cinesi nel rientro dalla streppa in una squallida stanza mobiliata di Newark, che giravano e giravano a mezzanotte tra i binari morti chiedendosi dove andare, e andavano, senza lasciare cuori spezzati, che accendevano sigarette in carri merci carri merci carri merci strepitanti nella neve verso fattorie solitarie nella notte dei nonni, che studiavano Plotino Poe Sangiovanni della Croce telepatia e cabala del bop perché il cosmos vibrava istintivamente ai loro piedi nel Kansas, che stavano soli per le strade dello Idaho in cerca di visionari angeli indiani che erano visionari angeli indiani, che credevano di essere soltanto matti quando Baltimore luccicava in un'estasi soprannaturale, che sobbalzavano in limousine col Cinese dell'Oklahoma sotto l'impulso di inverno mezzanotte luce stradale provincia pioggia, che indugiavano affamati e soli a Houston in cerca di jazz o sesso o minestra, e seguivano il brillante Spagnolo per chiacchierare sull'America e l'Eternità, causa persa, e così si imbarcavano per l'Africa, che scomparivano nei vulcani del Messico non lasciando che l'ombra dei jeans e la lava e ceneri di poesia sparse nella Chicago caminetto, che riapparivano sulla West Coast indagando sul F.B.I. barbuti e in calzoncini con grandi occhi pacifisti sexy nella pelle scura distribuendo volantini incomprensibili, che si bucavano le BRaccia con sigarette protestando contro la nebbia di tabacco narcotico del Capitalismo, che diffondevano manifesti Supercomunisti in Union Square piangendo e spogliandosi mentre le sirene di Los Alamos li zittivano col loro grido, e gridavano giú per Wall0 e anche il ferry di Staten Island gridava, che crollavano piangendo in palestre bianche nudi o tremanti davanti al macchinario di altri scheletri, che mordevano i poliziotti nel collo e strillavano di felicità nelle camionette per non aver commesso altro delitto che la loro intossicazione e pederastia pazza tra amici, che urlavano in ginocchio nel subway e venivano trascinati dal tetto sventolando genitali e manoscritti, che si lasciavano inculare da motociclisti beati, e strillavano di gioia, che si scambiavano pompini con quei serafini umani, i marinai, carezze di amore Atlantico e Caribbeo, che scopavano la mattina la sera in giardini di rose e sull'erba di parchi pubblici e cimiteri spargendo il loro seme liberamente su chiunque venisse, che gli veniva un singhiozzo interminabile cercando di ridacchiare ma finivano con un singhiozzo dietro un tramezzo dei Bagni Turchi quando l'angelo biondo & nudo veniva a trafiggerli con una spada, che perdevano i loro ragazzi d'amore per le tre vecchie streghe del fato la strega guercia del dollaro eterosessuale la strega guercia che strizza l'occhio dal grembo e la strega guercia che sta li piantata sul culo a spezzare i fili d'oro intellettuali del telaio artigianale, che copulavano estatici e insaziati con una bottiglia di birra un amante un pacchetto di sigarette una candela e cadevano dal letto, e continuavano sul pavimento e giú per il corridoio e finivano svenuti contro il muro con una visione di fica suprema e sperma eludendo l'ultima sbora della coscienza, che addolcivano le fiche di milioni di ragazze tremanti al tramonto, e avevano gli occhi rossi la mattina ma pronti ad addolcire la fica dell'alba, natiche lampeggianti sotto i granai e nude nel lago, che andavano a puttane nel Colorado in miriadi di macchine notturne rubate, N.C., eroe segreto di queste poesie, mandrillo e Adone di Denver - gioia alla memoria delle sue innumerevoli scopate di ragazze in terreni abbandonati & retrocortili di ristoranti per camionisti, in poltrone traballanti di vecchi cinema, su cime di montagna in caverne o con cameriere secche in strade familiari sottane solitarie alzate & solipsismi particolarmente segreti nei cessi dei distributori di benzina, & magari nei vicoli intorno a casa, che dissolvevano in grandi cinema luridi, si spostavano in sogno, si svegliavano su una Manhattan improvvisa, e si tiravano su da incubi di cantine ubriachi di Tokay spietato e da orrori di sogni di ferro della Terza Strada & inciampavano verso l'Uffício Assistenza, che camminavano tutta la notte con le scarpe piene di sangue su moli coperti di neve aspettando che una porta sullo East River si aprisse su una stanza piena di vapore caldo e di oppio, che creavano grandi drammi suicidi in appartamenti a picco sullo Hudson sotto azzurri fasci antiaerei di luce lunare & le loro teste saranno incoronate di alloro nell'oblio, che mangiavano stufato d'agnello dell'immaginazione o ingoiavano rospi nel fondo fangoso dei fiumi di Bowery, che piangevano sulle strade romantiche coi carretti pieni di cipolle e musica scassata, che sedevano in casse respirando al buio sotto il ponte, e si alzavano per fare clavicembali nelle loro soffitte, che tossivano al sesto piano di Harlem incoronati di fiamme sotto il cielo tubercolare circondati da teologia in cassette da frutta, che scarabocchiavano tutta la notte in un rock and roll su incantesimi da soffitta destinati a diventare nella mattina giallastra strofe di assurdo, che cuocevano animali marci polmoni cuori code zampe borsht & tortillas sognando il puro reame vegetale, che si buttavano sotto furgoni di carne in cerca di un uovo, che buttavano orologi dal tetto per gettare il loro voto all'Eternità fuori del Tempo, & per un decennio dopo le sveglie cadevano ogni giorno sul loro capo, che si tagliavano i polsi tre volte di seguito senza seguito, rinunciavano ed erano costretti ad aprire negozi di antiquariato dove credevano di invecchiare e piangevano, che venivano arsi vivi nei loro innocenti vestiti di flanella sulla Madison Avenue tra esplosioni di versi di piombo e il frastuono artificiale dei ferrei reggimenti della moda & gli strilli alla nitroglicerina dei finocchi della pubblicità & l'iprite di sinistri redattori intelligenti, o venivano investiti dai taxi ubriachi della Realtà Assoluta, che si buttavano dal ponte di Brooklyn questo è successo davvero e se ne andavano sconosciuti e dimenticati tra la foschia spettrale di Chinatown minestra vicoli & autopompe, neanche una birra gratis, che cantavano disperati dalle finestre, cadevano dal finestrino del subway, si buttavano nello sporco Passaic, saltavano su negri, piangevano lungo tutta la strada, ballavano scalzi su bicchieri rotti spaccavano nostalgici dischi Europei di jazz tedesco del '30 finivano il whisky e vomitavano rantolando nel cesso insanguinato, nelle loro orecchie gemiti e l'esplosione di colossali sirene, che rotolavano giú per le autostrade del passato andando l'un l'altro verso l'hotrod-Golgotha di veglia solitudine-prigione o l'incarnazione del jazz di Birmingham, che guidavano est-ovest settantadue ore per sapere se io avevo una visione o tu avevi una visione o lui aveva una visione per scoprire l'Eternità, che andavano a Denver, che morivano a Denver, che ritornavano a Denver & aspettavano invano, che vegliavano a Denver & meditavano senza compagni a Denver e infine se ne andavano per scoprire il Tempo, & ora Denver ha nostalgia dei suoi eroi, che cadevano in ginocchio in cattedrali senza speranze pregando per l'un l'altro salvezza e luce e seni, finché l'anima si illuminava i capelli per un attimo, che si sfondavano il cervello in prigione aspettando criminali impossibili dalla testa bionda e il fascino della realtà nei loro cuori che cantavano dolci blues a Alcatraz, che si ritiravano in Messico per conservarsi alla droga, o a Rocky Mount per il tenero Buddha o a Tangeri a ragazzini o alla Southern Pacific per la locomotiva nera o a Harvard o a Narciso o a Woodlawn alle orge o la fossa, che chiedevano prove di infermità mentale accusando la radio di ipnotismo & venivano lasciati con la loro pazzia & le loro mani & una giuria incerta, che al CCNY buttavano patate in insalata ai conferenzieri sul Dadaismo e poi si presentavano sui gradini di pietra del manicomio con teste rapate e discorsi arlecchineschi di suicidio, chiedendo un'immediata lobotomia, e invece venivano sottoposti al vuoto concreto o insulina metrasol elettricità idroterapia psicoterapia terapia educativa ping pong e amnesia0, che in malinconica protesta rovesciavano un unico simbolico tavolo da ping pong, riposando un poco in catatonia, ritornando anni dopo proprio calvi eccetto una parrucca di sangue, e lacrime e dita, al visibile destino da pazzo delle corsie delle città-manicomio dell'Est, fetidi corridoi di Pilgrim State Rockland e Greystone, litigando con gli echi dell'anima, rockrollando nella mezzanotte solitudine-panca dolmen- reami dell'amore, sogno della vita un incubo, corpi ridotti pietra pesanti come la luna, con mamma finalmente..., e l'ultimo libro fantastico scaraventato dalla finestra, e l'ultima porta chiusa alle del mattino e l'ultimo telefono sbattuto in risposta contro il muro e l'ultima stanza ammobiliata svuotata fino all'ultimo pezzo di mobilia mentale, una rosa di carta gialla attorcigliata su una gruccia di fil di ferro nell'armadio, e perfino essa immaginaria, nient'altro che un pezzetto di speranza nell'allucinazione - ah, Carl, mentre tu non sei al sicuro io non sono al sicuro, e ora sei davvero nel totale brodo animale del tempo - e che dunque correvano per le strade gelate ossessionati da un lampo improvviso dell'alchimia dell'uso dell'ellisse il catalogo il metro & i piani vibranti, che sognavano e facevano abissi incarnati nel Tempo & lo Spazio mediante immagini contrapposte, e intrappolavano l'arcangelo dell'anima tra immagini visive e univano i verbi elementari e sistemavano insieme il sostantivo e il trattino della coscienza sobbalzando alla sensazione del Pater Omnipotens Aeterni Deus per ricreare la sintassi e la misura della povera prosa umana e fermarvici di fronte muti e intelligenti e tremanti di vergogna, ripudiati ma con anima confessa per conformarsi al ritmo del pensiero nella sua testa nuda e infinita, il pazzo vagabondo e angelo battuto nel Tempo, sconosciuto, ma dicendo qui ciò che si potrebbe lasciar da dire nel tempo dopo la morte, e si alzavano reincarnati nei vestiti spettrali del jazz all'ombra tromba d'oro della banda e suonavano la sofferenza per amore della nuda mente d'America in un urlo di sassofono elai elai lamma lamma sabacthani che faceva tremare le città fino all'ultima radio col cuore assoluto della poesia della vita macellato dai loro corpi buono da mangiare per mille anni.

    II
    Quale sfinge di cemento e alluminio gli ha sfracellato il cranio e' gli ha divorato il cervello e l'immaginazione? Moloch! Solitudine! Lerciume! Schifezza! Spazzatura e dollari inafferrabili! Bambini che strillano nei sottoscala! Ragazzi che singhiozzano negli eserciti! Vecchi che piangono nei parchi! Moloch! Moloch! Incubo di Moloch! Moloch spietato! Moloch mentale! Moloch duro giudice di uomini! Moloch prigione incomprensibile! Moloch galera teschio di morte senz'anima e Congresso di dolori! Moloch i cui edifici sono sentenze! Moloch vasta pietra di guerra! Moloch governi stupefatti! Moloch la cui mente è puro macchinario Moloch il cui sangue è denaro che scorre! Moloch le cui dita sono dieci eserciti! Moloch il cui petto e una dinamo cannibale! Moloch il cui orecchio è una tomba fumante! Moloch i cui occhi sono mille finestre cieche! Moloch i cui grattacieli sorgono in lunghe strade come Jehovah senza fine! Moloch le cui fabbriche sognano e gracchiano nella nebbia! Moloch le cui ciminiere e antenne incoronano le città! Moloch il cui amore è petrolio e pietra senza fine! Moloch la cui anima è elettricità e banche! Moloch la cui povertà è lo spettro del genio! Moloch la cui sorte è una nube di idrogeno asessuale! Moloch il cui nome è la Mente! Moloch in cui mi siedo solo! Moloch in cui sogno Angeli! Pazzo in Moloch! Rotto in culo in Moloch! Senza amore e castrato in Moloch! Moloch che mi è entrato presto nell'anima! Moloch in cui sono una coscienza senza corpo! Moloch che mi ha fatto uscire spaventato dalla mia estasi naturale! Moloch che io abbandono! Svegliatevi in Moloch! Luce che cade dal cielo! Moloch! Moloch! Appartamenti robot! sobborghi invisibili! tesori di scheletri! capitali cieche! industrie diaboliche! nazioni spettrali! manicomi invincibili! cazzi di granito! bombe mostruose! Si sono rotti la schiena innalzando Moloch al Cielo! Strade, alberi, radio, tonnellate! innalzando la città al Cielo che esiste e ci circonda! Visioni! profezie! allucinazioni! miracoli! estasi! alla deriva sul fiume americano! Sogni! adorazioni! illuminazioni! religioni! l'intero carico di coglionerie da raffinati! Sfondamenti! al di là del fiume! salti e crocifissioni! giù nella piena! Drogati! Epifanie! Disperazioni! Dieci anni di urli da bestie e suicidi! Menti! Nuovi amori! Generazione pazza! giù sulle rocce del Tempo! Vere risate sante nel fiume! Han visto tutto quanto! gli occhi stravolti! le sante grida! Hanno detto addio! Si sono buttati dal tetto! verso la solitudine! salutando! portando fiori! Giù nel fiume! nella strada!

    III
    Carl Solomon! Sono con te a Rockland dove sei più matto di me Sono con te a Rockland dove certo ti senti molto strano Sono con te a Rockland dove imiti l'ombra di mia madre Sono con te a Rockland dove hai assassinato le tue dodici segretarie Sono con te a Rockland dove ridi a questo humor invisibile Sono con te a Rockland dove siamo grandi scrittori sulla stessa terribile macchina da scrivere Sono con te a Rockland dove le tue condizioni si sono aggravate e se ne parla alla radio Sono con te a Rockland dove le facoltà del cranio non ammettono più i vermi dei sensi Sono con te a Rockland dove tu bevi tè dal seno delle zitelle di Utica0 Sono con te a Rockland dove scherzi sui corpi delle infermiere le arpie del Bronx Sono con te a Rockland dove in camicia di forza gridi che stai perdendo la partita al vero ping pong dell'abisso Sono con te a Rockland dove pesti sul piano catatonico l'anima è innocente e immortale non dovrebbe morire empiamente in un manicomio armato Sono con te a Rockland dove cinquanta altri elettroshocks non restituiranno la tua anima al suo corpo dal pellegrinaggio a una croce nel vuoto Sono con te a Rockland dove accusi i dottori di pazzia e complotti la rivoluzione socialista Ebraica contro il Golgotha nazionale fascista Sono con te a Rockland dove spaccherai i cieli di Long, Island e risusciterai il tuo vivente Gesù umano dalla tomba sovrumana Sono con te a Rockland dove venticinquemila compagni pazzi tutti insieme cantano le ultime strofe dell'Internazionale Sono con te a Rockland dove abbracciamo e baciamo gli Stati Uniti sotto le lenzuola gli Stati Uniti che tossiscono tutta la notte e non ci lasciano dormire Sono con te a Rockland dove ci svegliamo dal coma elettrizzati dagli aeroplani delle nostre anime che rombano sul tetto sono venuti a buttare bombe angeliche l'ospedale si illumina muri immaginari precipitano O scarne legioni correte fuori O shock stellato di misericordia è giunta la guerra eterna O vittoria non badare alle mutande siamo liberi Sono con te a Rockland nei miei sogni arrivi in lacrime gocciolante dalla crociera della traversata in autostrada dell'America fino alla porta del mio cottage nella notte dell'Ovest
    San Francisco, 1955-56

    [“Tutte le lettere sono d'amore”]>>Yellow Letters

  8. #38
    Partecipante Super Figo L'avatar di alita
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    Originariamente postato da Mia_Wallace
    Allen Ginsberg, Urlo
    Ho visto le migliori menti della mia generazione distrutte da pazzia, morir di fame isteriche nude
    strascicarsi per strade negre all'alba di una pera di furia
    hipster testadangelo bramare l'antico spaccia paradisiaco che connette alla dinamo stellare nel meccanismo della notte,
    ..che mangiavan fuoco in hotel ridipinti o bevevan trementina in Paradise Alley, morte, o si purgatoriavano il torace notte dopo notte con sogni, con droghe, con incubi a occhi aperti, alcol e cazzo e balle-sballi senza fine,
    ...che vagavan su e giù a mezzanotte per depositi ferroviari chidendosi dove andare, e andavano, senza lasciare cuori spezzati,
    ...che trombavano in limousine col cinese di Oklahoma su impulso di invernal mezzonotturna illampionata pioggia di provincia,
    che ciondolavano affamati e soli per Houston cercando jazz o sesso o zuppa, e seguivan quel brillante spagnolo per coversar d'America e d'Eternità, tempo sprecato, e poi via per nave in Africa,
    ...che crollavano in pianto in bianche palestre nudi e tremanti davanti al macchinismo di altri scheletri,
    che mordevano sul collo ipoliziotti e poi gridolini di piacere una volta in macchina per non aver commesso ltro crimine che la prpria ganza pederastia e intossicazione,
    che urlavano in ginocchio nella metro e li trascinavan giù dal tetto sventaglianti genitali e manoscritti,
    che se facevan dare in culo da pii motociclisti e strillavan di gioia,
    che facevan pompe a ed eran pompati da quei serafini umani, i marinai, carezze d'Atlantico e d'amor caraibico,
    che mattino e sera scopazzavan tra roseti ed erba di parchi pubblici e cimiteri spargendo seme liberamente in chiunque si trovasse a passare,che tutti una risatina singhiozzante finivan poi in un gemito dietro un tramezzo di bagno turco quando l'angelo biondo e nudo veniva a trapassarli con la spada,
    che perdevan ragazzi amore tolti loro dalle tre megere del fato la megera guercia del dollaro eterosessuale la megera guercia che ci strizza l'occhio dall'utero e la megera guercia che sta lì seduta sul culo pronta a tranciare gli intellettuali fili d'oro del telaio artigiano.... Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche, trascinarsi per strade di negri all'alba in cerca di droga rabbiosa, hipsters dal capo d'angelo ardenti per l'antico contatto celeste con la din-amo stellata nel macchinario della notte, che in miseria e stracci e occhi ínfossati stavano su partiti a fumare nel buio soprannaturale di soffitte a acqua fredda fluttuando sulle cime delle città contemplando jazz,
    che mostravano il cervello al Cielo sotto la Elevated e vedevano angeli Maomettani illuminati barcollanti su tetti di casermette che passavano per le università con freddi occhi radiosi allucinati di Arkansas e tragedie blakiane fra gli eruditi della guerra, che venivano espulsi dalle accademie come pazzi & per aver pubblicato odi oscene sulle finestre del teschio che si accucciavano in mutande in stanze non sbarbate, bruciando denaro nella spazzatura e ascoltando il Terrore attraverso il muro, che erano arrestati nelle loro barbe pubiche ritornando da Laredo con una cintura di marijuana per New York, che mangiavano fuoco in alberghi vernice o bevevano trementina nello Paradise Alley, morte, o notte dopo notte si purgatoratizzavano il torso con sogni, droghe, incubi di risveglio, alcool e uccello e sbronze0 a non finire, incomparabili strade cieche di nebbia tremante e folgore mentale in balzi verso i poli di Canada & Paterson, illuminando tutto il mondo immobile del Tempo in mezzo, solidità Peyota di corridoi, albe cimiteri alberi verdi retro cortili, sbronze di vino sopra i tetti, rioni di botteghe in gioiose corse drogate neon balenio di semafori, vibrazioni di sole e luna e alberi nei rombanti crepuscoli invernali di Brooklyn, fracasso di pattumiere e dolce regale luce della mente, che si incatenavano ai subways in corse interminabili dal Battery al santo Bronx pieni di simpamina finché lo strepito di ruote e bambini li faceva scendere tremanti a bocca pesta e scassati stremati nella mente svuotata di fantasia nella luce desolata dello Zoo, che affondavano tutta la notte nella luce sottomarina di Bickford fluttuavano fuori e passavano un pomeriggio di birra svanita nel desolato Fugazzi ascoltando lo spacco del destino al jukebox all'idrogeno, che parlavano settanta ore di seguito dal parco alla stanza al bar a Bellevut al museo al ponte di Brooklyn, schiera perduta di conversatoci platonici precipiti dai gradini d'ingresso dalle scale di sicurezza dai davanzali dall'Empire State0 giú dalla luna, farfugliando strillando vomitando sussurrando fatti e ricordi e aneddoti e sensazioni ottiche e shocks di ospedali e carceri e guerre, intieri intelletti rigurgitati in un richiamo totale per sette giorni e notti con occhi brillanti, carne da Sinagoga sbattuta per terra, che svanivano nel nulla Zen New Jersey lasciando una scia di ambigue cartoline del Municipio di Atlantic City, straziati da sudori Orientali e scricchiolii d'ossa Tangerini e emicranie Cinesi nel rientro dalla streppa in una squallida stanza mobiliata di Newark, che giravano e giravano a mezzanotte tra i binari morti chiedendosi dove andare, e andavano, senza lasciare cuori spezzati, che accendevano sigarette in carri merci carri merci carri merci strepitanti nella neve verso fattorie solitarie nella notte dei nonni, che studiavano Plotino Poe Sangiovanni della Croce telepatia e cabala del bop perché il cosmos vibrava istintivamente ai loro piedi nel Kansas, che stavano soli per le strade dello Idaho in cerca di visionari angeli indiani che erano visionari angeli indiani, che credevano di essere soltanto matti quando Baltimore luccicava in un'estasi soprannaturale, che sobbalzavano in limousine col Cinese dell'Oklahoma sotto l'impulso di inverno mezzanotte luce stradale provincia pioggia, che indugiavano affamati e soli a Houston in cerca di jazz o sesso o minestra, e seguivano il brillante Spagnolo per chiacchierare sull'America e l'Eternità, causa persa, e così si imbarcavano per l'Africa, che scomparivano nei vulcani del Messico non lasciando che l'ombra dei jeans e la lava e ceneri di poesia sparse nella Chicago caminetto, che riapparivano sulla West Coast indagando sul F.B.I. barbuti e in calzoncini con grandi occhi pacifisti sexy nella pelle scura distribuendo volantini incomprensibili, che si bucavano le BRaccia con sigarette protestando contro la nebbia di tabacco narcotico del Capitalismo, che diffondevano manifesti Supercomunisti in Union Square piangendo e spogliandosi mentre le sirene di Los Alamos li zittivano col loro grido, e gridavano giú per Wall0 e anche il ferry di Staten Island gridava, che crollavano piangendo in palestre bianche nudi o tremanti davanti al macchinario di altri scheletri, che mordevano i poliziotti nel collo e strillavano di felicità nelle camionette per non aver commesso altro delitto che la loro intossicazione e pederastia pazza tra amici, che urlavano in ginocchio nel subway e venivano trascinati dal tetto sventolando genitali e manoscritti, che si lasciavano inculare da motociclisti beati, e strillavano di gioia, che si scambiavano pompini con quei serafini umani, i marinai, carezze di amore Atlantico e Caribbeo, che scopavano la mattina la sera in giardini di rose e sull'erba di parchi pubblici e cimiteri spargendo il loro seme liberamente su chiunque venisse, che gli veniva un singhiozzo interminabile cercando di ridacchiare ma finivano con un singhiozzo dietro un tramezzo dei Bagni Turchi quando l'angelo biondo & nudo veniva a trafiggerli con una spada, che perdevano i loro ragazzi d'amore per le tre vecchie streghe del fato la strega guercia del dollaro eterosessuale la strega guercia che strizza l'occhio dal grembo e la strega guercia che sta li piantata sul culo a spezzare i fili d'oro intellettuali del telaio artigianale, che copulavano estatici e insaziati con una bottiglia di birra un amante un pacchetto di sigarette una candela e cadevano dal letto, e continuavano sul pavimento e giú per il corridoio e finivano svenuti contro il muro con una visione di fica suprema e sperma eludendo l'ultima sbora della coscienza, che addolcivano le fiche di milioni di ragazze tremanti al tramonto, e avevano gli occhi rossi la mattina ma pronti ad addolcire la fica dell'alba, natiche lampeggianti sotto i granai e nude nel lago, che andavano a puttane nel Colorado in miriadi di macchine notturne rubate, N.C., eroe segreto di queste poesie, mandrillo e Adone di Denver - gioia alla memoria delle sue innumerevoli scopate di ragazze in terreni abbandonati & retrocortili di ristoranti per camionisti, in poltrone traballanti di vecchi cinema, su cime di montagna in caverne o con cameriere secche in strade familiari sottane solitarie alzate & solipsismi particolarmente segreti nei cessi dei distributori di benzina, & magari nei vicoli intorno a casa, che dissolvevano in grandi cinema luridi, si spostavano in sogno, si svegliavano su una Manhattan improvvisa, e si tiravano su da incubi di cantine ubriachi di Tokay spietato e da orrori di sogni di ferro della Terza Strada & inciampavano verso l'Uffício Assistenza, che camminavano tutta la notte con le scarpe piene di sangue su moli coperti di neve aspettando che una porta sullo East River si aprisse su una stanza piena di vapore caldo e di oppio, che creavano grandi drammi suicidi in appartamenti a picco sullo Hudson sotto azzurri fasci antiaerei di luce lunare & le loro teste saranno incoronate di alloro nell'oblio, che mangiavano stufato d'agnello dell'immaginazione o ingoiavano rospi nel fondo fangoso dei fiumi di Bowery, che piangevano sulle strade romantiche coi carretti pieni di cipolle e musica scassata, che sedevano in casse respirando al buio sotto il ponte, e si alzavano per fare clavicembali nelle loro soffitte, che tossivano al sesto piano di Harlem incoronati di fiamme sotto il cielo tubercolare circondati da teologia in cassette da frutta, che scarabocchiavano tutta la notte in un rock and roll su incantesimi da soffitta destinati a diventare nella mattina giallastra strofe di assurdo, che cuocevano animali marci polmoni cuori code zampe borsht & tortillas sognando il puro reame vegetale, che si buttavano sotto furgoni di carne in cerca di un uovo, che buttavano orologi dal tetto per gettare il loro voto all'Eternità fuori del Tempo, & per un decennio dopo le sveglie cadevano ogni giorno sul loro capo, che si tagliavano i polsi tre volte di seguito senza seguito, rinunciavano ed erano costretti ad aprire negozi di antiquariato dove credevano di invecchiare e piangevano, che venivano arsi vivi nei loro innocenti vestiti di flanella sulla Madison Avenue tra esplosioni di versi di piombo e il frastuono artificiale dei ferrei reggimenti della moda & gli strilli alla nitroglicerina dei finocchi della pubblicità & l'iprite di sinistri redattori intelligenti, o venivano investiti dai taxi ubriachi della Realtà Assoluta, che si buttavano dal ponte di Brooklyn questo è successo davvero e se ne andavano sconosciuti e dimenticati tra la foschia spettrale di Chinatown minestra vicoli & autopompe, neanche una birra gratis, che cantavano disperati dalle finestre, cadevano dal finestrino del subway, si buttavano nello sporco Passaic, saltavano su negri, piangevano lungo tutta la strada, ballavano scalzi su bicchieri rotti spaccavano nostalgici dischi Europei di jazz tedesco del '30 finivano il whisky e vomitavano rantolando nel cesso insanguinato, nelle loro orecchie gemiti e l'esplosione di colossali sirene, che rotolavano giú per le autostrade del passato andando l'un l'altro verso l'hotrod-Golgotha di veglia solitudine-prigione o l'incarnazione del jazz di Birmingham, che guidavano est-ovest settantadue ore per sapere se io avevo una visione o tu avevi una visione o lui aveva una visione per scoprire l'Eternità, che andavano a Denver, che morivano a Denver, che ritornavano a Denver & aspettavano invano, che vegliavano a Denver & meditavano senza compagni a Denver e infine se ne andavano per scoprire il Tempo, & ora Denver ha nostalgia dei suoi eroi, che cadevano in ginocchio in cattedrali senza speranze pregando per l'un l'altro salvezza e luce e seni, finché l'anima si illuminava i capelli per un attimo, che si sfondavano il cervello in prigione aspettando criminali impossibili dalla testa bionda e il fascino della realtà nei loro cuori che cantavano dolci blues a Alcatraz, che si ritiravano in Messico per conservarsi alla droga, o a Rocky Mount per il tenero Buddha o a Tangeri a ragazzini o alla Southern Pacific per la locomotiva nera o a Harvard o a Narciso o a Woodlawn alle orge o la fossa, che chiedevano prove di infermità mentale accusando la radio di ipnotismo & venivano lasciati con la loro pazzia & le loro mani & una giuria incerta, che al CCNY buttavano patate in insalata ai conferenzieri sul Dadaismo e poi si presentavano sui gradini di pietra del manicomio con teste rapate e discorsi arlecchineschi di suicidio, chiedendo un'immediata lobotomia, e invece venivano sottoposti al vuoto concreto o insulina metrasol elettricità idroterapia psicoterapia terapia educativa ping pong e amnesia0, che in malinconica protesta rovesciavano un unico simbolico tavolo da ping pong, riposando un poco in catatonia, ritornando anni dopo proprio calvi eccetto una parrucca di sangue, e lacrime e dita, al visibile destino da pazzo delle corsie delle città-manicomio dell'Est, fetidi corridoi di Pilgrim State Rockland e Greystone, litigando con gli echi dell'anima, rockrollando nella mezzanotte solitudine-panca dolmen- reami dell'amore, sogno della vita un incubo, corpi ridotti pietra pesanti come la luna, con mamma finalmente..., e l'ultimo libro fantastico scaraventato dalla finestra, e l'ultima porta chiusa alle del mattino e l'ultimo telefono sbattuto in risposta contro il muro e l'ultima stanza ammobiliata svuotata fino all'ultimo pezzo di mobilia mentale, una rosa di carta gialla attorcigliata su una gruccia di fil di ferro nell'armadio, e perfino essa immaginaria, nient'altro che un pezzetto di speranza nell'allucinazione - ah, Carl, mentre tu non sei al sicuro io non sono al sicuro, e ora sei davvero nel totale brodo animale del tempo - e che dunque correvano per le strade gelate ossessionati da un lampo improvviso dell'alchimia dell'uso dell'ellisse il catalogo il metro & i piani vibranti, che sognavano e facevano abissi incarnati nel Tempo & lo Spazio mediante immagini contrapposte, e intrappolavano l'arcangelo dell'anima tra immagini visive e univano i verbi elementari e sistemavano insieme il sostantivo e il trattino della coscienza sobbalzando alla sensazione del Pater Omnipotens Aeterni Deus per ricreare la sintassi e la misura della povera prosa umana e fermarvici di fronte muti e intelligenti e tremanti di vergogna, ripudiati ma con anima confessa per conformarsi al ritmo del pensiero nella sua testa nuda e infinita, il pazzo vagabondo e angelo battuto nel Tempo, sconosciuto, ma dicendo qui ciò che si potrebbe lasciar da dire nel tempo dopo la morte, e si alzavano reincarnati nei vestiti spettrali del jazz all'ombra tromba d'oro della banda e suonavano la sofferenza per amore della nuda mente d'America in un urlo di sassofono elai elai lamma lamma sabacthani che faceva tremare le città fino all'ultima radio col cuore assoluto della poesia della vita macellato dai loro corpi buono da mangiare per mille anni.

    II
    Quale sfinge di cemento e alluminio gli ha sfracellato il cranio e' gli ha divorato il cervello e l'immaginazione? Moloch! Solitudine! Lerciume! Schifezza! Spazzatura e dollari inafferrabili! Bambini che strillano nei sottoscala! Ragazzi che singhiozzano negli eserciti! Vecchi che piangono nei parchi! Moloch! Moloch! Incubo di Moloch! Moloch spietato! Moloch mentale! Moloch duro giudice di uomini! Moloch prigione incomprensibile! Moloch galera teschio di morte senz'anima e Congresso di dolori! Moloch i cui edifici sono sentenze! Moloch vasta pietra di guerra! Moloch governi stupefatti! Moloch la cui mente è puro macchinario Moloch il cui sangue è denaro che scorre! Moloch le cui dita sono dieci eserciti! Moloch il cui petto e una dinamo cannibale! Moloch il cui orecchio è una tomba fumante! Moloch i cui occhi sono mille finestre cieche! Moloch i cui grattacieli sorgono in lunghe strade come Jehovah senza fine! Moloch le cui fabbriche sognano e gracchiano nella nebbia! Moloch le cui ciminiere e antenne incoronano le città! Moloch il cui amore è petrolio e pietra senza fine! Moloch la cui anima è elettricità e banche! Moloch la cui povertà è lo spettro del genio! Moloch la cui sorte è una nube di idrogeno asessuale! Moloch il cui nome è la Mente! Moloch in cui mi siedo solo! Moloch in cui sogno Angeli! Pazzo in Moloch! Rotto in culo in Moloch! Senza amore e castrato in Moloch! Moloch che mi è entrato presto nell'anima! Moloch in cui sono una coscienza senza corpo! Moloch che mi ha fatto uscire spaventato dalla mia estasi naturale! Moloch che io abbandono! Svegliatevi in Moloch! Luce che cade dal cielo! Moloch! Moloch! Appartamenti robot! sobborghi invisibili! tesori di scheletri! capitali cieche! industrie diaboliche! nazioni spettrali! manicomi invincibili! cazzi di granito! bombe mostruose! Si sono rotti la schiena innalzando Moloch al Cielo! Strade, alberi, radio, tonnellate! innalzando la città al Cielo che esiste e ci circonda! Visioni! profezie! allucinazioni! miracoli! estasi! alla deriva sul fiume americano! Sogni! adorazioni! illuminazioni! religioni! l'intero carico di coglionerie da raffinati! Sfondamenti! al di là del fiume! salti e crocifissioni! giù nella piena! Drogati! Epifanie! Disperazioni! Dieci anni di urli da bestie e suicidi! Menti! Nuovi amori! Generazione pazza! giù sulle rocce del Tempo! Vere risate sante nel fiume! Han visto tutto quanto! gli occhi stravolti! le sante grida! Hanno detto addio! Si sono buttati dal tetto! verso la solitudine! salutando! portando fiori! Giù nel fiume! nella strada!

    III
    Carl Solomon! Sono con te a Rockland dove sei più matto di me Sono con te a Rockland dove certo ti senti molto strano Sono con te a Rockland dove imiti l'ombra di mia madre Sono con te a Rockland dove hai assassinato le tue dodici segretarie Sono con te a Rockland dove ridi a questo humor invisibile Sono con te a Rockland dove siamo grandi scrittori sulla stessa terribile macchina da scrivere Sono con te a Rockland dove le tue condizioni si sono aggravate e se ne parla alla radio Sono con te a Rockland dove le facoltà del cranio non ammettono più i vermi dei sensi Sono con te a Rockland dove tu bevi tè dal seno delle zitelle di Utica0 Sono con te a Rockland dove scherzi sui corpi delle infermiere le arpie del Bronx Sono con te a Rockland dove in camicia di forza gridi che stai perdendo la partita al vero ping pong dell'abisso Sono con te a Rockland dove pesti sul piano catatonico l'anima è innocente e immortale non dovrebbe morire empiamente in un manicomio armato Sono con te a Rockland dove cinquanta altri elettroshocks non restituiranno la tua anima al suo corpo dal pellegrinaggio a una croce nel vuoto Sono con te a Rockland dove accusi i dottori di pazzia e complotti la rivoluzione socialista Ebraica contro il Golgotha nazionale fascista Sono con te a Rockland dove spaccherai i cieli di Long, Island e risusciterai il tuo vivente Gesù umano dalla tomba sovrumana Sono con te a Rockland dove venticinquemila compagni pazzi tutti insieme cantano le ultime strofe dell'Internazionale Sono con te a Rockland dove abbracciamo e baciamo gli Stati Uniti sotto le lenzuola gli Stati Uniti che tossiscono tutta la notte e non ci lasciano dormire Sono con te a Rockland dove ci svegliamo dal coma elettrizzati dagli aeroplani delle nostre anime che rombano sul tetto sono venuti a buttare bombe angeliche l'ospedale si illumina muri immaginari precipitano O scarne legioni correte fuori O shock stellato di misericordia è giunta la guerra eterna O vittoria non badare alle mutande siamo liberi Sono con te a Rockland nei miei sogni arrivi in lacrime gocciolante dalla crociera della traversata in autostrada dell'America fino alla porta del mio cottage nella notte dell'Ovest
    San Francisco, 1955-56



    eheh! se ci buttiamo sul beat io non vado più via da questo post!!!


    C'è come un dolore nella stanza,
    ed è superato in parte:
    ma vince il peso degli oggetti,
    il loro significare peso e perdita.
    |Amelia Rosselli|

    Charlotte - Vorrei poter dormire -
    | Lost in Translation|

  9. #39
    Ciò che ho scritto di noi
    -Nazim Hikmet

    Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
    è la mia nostalgia
    cresciuta sul ramo inaccessibile
    è la mia sete
    tirata su dal pozzo dei miei sogni
    è il disegno
    tracciato su un raggio di sole

    ciò che ho scritto di noi è tutta verità
    è la tua grazia
    cesta colma di frutti rovesciata sull'erba
    è la tua assenza
    quando divento l'ultima luce all'ultimo angolo della via
    è la mia gelosia
    quando corro di notte fra i treni con gli occhi bendati
    è la mia felicità
    fiume soleggiato che irrompe sulle dighe

    ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
    ciò che ho scritto di noi è tutta verità.
    [“Tutte le lettere sono d'amore”]>>Yellow Letters

  10. #40
    Le cortesie più piccole
    - un fiore o un libro -
    piantano sorrisi come semi
    che germogliano nel buio.


    Emily Dickinson
    [“Tutte le lettere sono d'amore”]>>Yellow Letters

  11. #41
    Partecipante Super Figo L'avatar di alita
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    sabato riposo
    basta ridere
    da mezzanotte
    a mezzanotte
    niente piangere

    ..da "filastroccate"
    .::.S.Beckett.::.


    C'è come un dolore nella stanza,
    ed è superato in parte:
    ma vince il peso degli oggetti,
    il loro significare peso e perdita.
    |Amelia Rosselli|

    Charlotte - Vorrei poter dormire -
    | Lost in Translation|

  12. #42
    evaluna^
    Ospite non registrato
    Diario, io ti lancio nel vuoto
    come una colpa.
    Nessuno saprà mai l'immane fatica
    di scrivere nel vento.
    Oh, il vento
    che ha asciugato le mie lacrime,
    basterebbe essere la mia sola scrittura.
    Ma il vento non sa leggere
    e io non so più parlare

    Alda Merini

  13. #43
    evaluna^
    Ospite non registrato
    Giovane, con quello scatto negli occhi,
    che somiglia a un galoppo d'Artista
    quando vede le membra del sogno
    e si innamora di Lei o facile donna
    che dimori nel cuore dei poeti
    come il dolore di un bacio
    come il dolore bianco di una rima.
    Il tempo che fa morire le foglie
    non potrà straniarti
    dalla tua eternità
    perchè l'amore è fanciullo.

    Alda Merini

  14. #44
    evaluna^
    Ospite non registrato
    Perchè mi dici cose fuggenti
    che non sanno di vero,
    perchè inganni te stessa?
    Il violino armonico che avevi dentro
    si è rotto per sempre.
    Inutile sperare...
    Così spero che qualcuno
    bussi alla porta
    e non solo il vento.

    Alda Merini

  15. #45
    Chi è amato non conosce morte,
    perchè l'amore è immortalità,
    o meglio, è sostanza divina.

    Chi ama non conosce morte,
    perchè l'amore fa rinascere la vita
    nella divinità


    E. Dickinson
    [“Tutte le lettere sono d'amore”]>>Yellow Letters

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