non ne ho idea perchè non lo conosco, nè conosco la sua famiglia. quando c'è una dipendenza decennale all'alcol, è un brutto problema.
quello che penso è che sia importante che sia seguito sia da un punto di vista psichiatrico (farmaci), sia sistemico (terapia di gruppo, magari in una struttura semi residenziale). passo per passo. poi, si può prendere in considerazione l'individuale, se è ancora necessario.
ciaz. in bocca a lupo.
io faccio tirocinio in un ser.t e (personalmente) non ci vedo nulla di strano se il medico del ser.t non ha voluto prescrivere l'antabuse (soprattutto leggendo la parte che ti ho sottolineato).
stando a quel che so L'antabuse è un farmaco che va prescritto solo ed esclusivamente a persone fortemente motivate proprio perchè se assunto insieme ad alcool può portare degli effetti collaterali pericolosi.
Il circolo vizioso di cui parli non è solo per il tuo amico ma è comune in tutte le persone con delle dipendenze: i servizi possono aiutare solo chi effettivamente è disposto a farsi aiutare e chi riconosce di avere un problema.
perchè il tuo amico non ha nessuna intenzione di rivolgersi ai CAT o agli AA?le risposte possono essere molte: perchè non si considera un alcolista? perchè ha paura di essere visto con gli alcolisti?
permettimi di dire che questo non depone assolutamente a suo favore per un eventuale presa in carico da parte del servizio.
Il servizio non è tenuto ad offrire motivazioni a smettere ma ad aiutare chi queste motivazioni le ha già...forse per questo gli ha consigliato la psicoterapia...per aiutarlo a trovare la motivazione per affrontare il percorso di disintossicazione.
lo so che può sembrare "crudele" ma è così.
per quanto riguarda un eventuale ingresso in comunità mi pare che qui in emilia romagna ce ne siano..o anche in Veneto.
ma ti dico che spesso l'ingresso è seguito dai ser.t (soprattutto se è il ser.t a pagare la retta) e che spesso le comunità per alcolisti mettono come requisito fondamentale la presenza/coinvolgimento dei familiari..
Ultima modifica di Lepre*marzolina : 20-07-2009 alle ore 13.33.31
dove c'è gusto non c'è perdenza
ho sempre amato il mio prossimo...finchè era poco....
Questo è il mio pesciolino numero 641 in una vita costellata di pesciolini rossi. I miei genitori mi comprarono il primo per insegnarmi cosa significasse amare e prendersi cura di una creatura vivente del Signore. 640 pesci dopo, l'unica cosa che ho imparato è che tutto quello che ami morirà
C.P.
E' cosi' difficile divertirsi di questi tempi, anche sorridere fa male alla faccia
Grazie anche a te per i consigli preziosi.
Nico sta bene; sembra che finalmente sta perdendo la memoria alcolica, quindi il craving è meno intenso. Forse ha contribuito l'antabuse con le sue controindiicazioni che gli hanno procurato un malessere incredibile e lo hanno stimolato a provare a farcela da solo. Rispetto a circa 1 mese fa è irriconoscibile: gli occhi non sono più rossi, è più sereno e meno depresso, ogni tanto scherza e ride, non è più aggressivo, dorme meglio, gli è tornata la voglia di fare l'amore.
Chissà forse lo avete aiutato anche tutti voi con i vostri consigli....non si è più sentito solo!
FRANCESCA
Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera....(P. Neruda)