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Visualizzazione risultati 31 fino 34 di 34
  1. #31
    Partecipante Super Figo L'avatar di francesca63
    Data registrazione
    13-06-2007
    Residenza
    Sicilia
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    Riferimento: Dipendenza da alchol e soluzioni cliniche

    Citazione Originalmente inviato da neuromancer Visualizza messaggio
    sicuramente meglio una struttura dove possa disintossicarsi. coinvolgere assolutamente la famiglia, non farti trascinare.
    () le dipendenze sono una brutta bestia (familiare).
    doppio setting, psichiatria e di gruppo. poi semmai individuale, se ce la fa.

    ciaz.
    Tu pensi allora che non resisterà per molto?
    FRANCESCA

    Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera....(P. Neruda)

  2. #32
    Partecipante Super Esperto L'avatar di neuromancer
    Data registrazione
    04-03-2006
    Residenza
    Roma
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    8

    Riferimento: Dipendenza da alchol e soluzioni cliniche

    non ne ho idea perchè non lo conosco, nè conosco la sua famiglia. quando c'è una dipendenza decennale all'alcol, è un brutto problema.
    quello che penso è che sia importante che sia seguito sia da un punto di vista psichiatrico (farmaci), sia sistemico (terapia di gruppo, magari in una struttura semi residenziale). passo per passo. poi, si può prendere in considerazione l'individuale, se è ancora necessario.

    ciaz. in bocca a lupo.

  3. #33
    Super Postatore Spaziale L'avatar di Lepre*marzolina
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    04-10-2005
    Residenza
    nei peggiori bar di caracas...
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    Riferimento: Dipendenza da alchol e soluzioni cliniche

    Citazione Originalmente inviato da francesca63 Visualizza messaggio
    Il craving lo divora, tra una bevuta e un'altra ha un'urgenza compulsiva, incontrollabile che gli annulla la volontà di fermarsi, e lo riporta alla bottiglia.
    Il trattamento psicoanalitico dell'alcolismo è estremamente complessa perchè quella che si scatena nell'etilista è una vera e propria reazione chimica, come per le droghe, per cui l'incubo che affligge nico non è di facile soluzione. Sicuramente lui beve perchè avrà avuto da bambino carenze affettive o traumi, ma anche qualora l'analista individua le radici profonde della dipendenza, se la memoria alcolica non cessa e non riesce a riequilibrare quella soglia del piacere che si è sballata, non troverà mai delle buone motivazioni per smettere. Quindi l'antabuse è l'unica soluzione, anche perchè nico non vuole che il suo problema sia condiviso con altri, il che comporta che non si rivolgerebbe mai a gruppi come AA, o a terapie che coinvolgono la famiglia.Quello che vi riporto è una realtà sconvolgente, che mi tocca in maniera particolare perchè sono una delle pochissime persone con cui si apre. Vorrei tanto aiutarlo, ma non so come. Forse qualcuno potrebbe suggerire qualche struttura specializzata dove potersi curare, disintossicare ed essere supportato anche psicologicamente.
    Un saluto
    io faccio tirocinio in un ser.t e (personalmente) non ci vedo nulla di strano se il medico del ser.t non ha voluto prescrivere l'antabuse (soprattutto leggendo la parte che ti ho sottolineato).
    stando a quel che so L'antabuse è un farmaco che va prescritto solo ed esclusivamente a persone fortemente motivate proprio perchè se assunto insieme ad alcool può portare degli effetti collaterali pericolosi.
    Il circolo vizioso di cui parli non è solo per il tuo amico ma è comune in tutte le persone con delle dipendenze: i servizi possono aiutare solo chi effettivamente è disposto a farsi aiutare e chi riconosce di avere un problema.

    perchè il tuo amico non ha nessuna intenzione di rivolgersi ai CAT o agli AA?le risposte possono essere molte: perchè non si considera un alcolista? perchè ha paura di essere visto con gli alcolisti?
    permettimi di dire che questo non depone assolutamente a suo favore per un eventuale presa in carico da parte del servizio.
    Il servizio non è tenuto ad offrire motivazioni a smettere ma ad aiutare chi queste motivazioni le ha già...forse per questo gli ha consigliato la psicoterapia...per aiutarlo a trovare la motivazione per affrontare il percorso di disintossicazione.
    lo so che può sembrare "crudele" ma è così.
    per quanto riguarda un eventuale ingresso in comunità mi pare che qui in emilia romagna ce ne siano..o anche in Veneto.
    ma ti dico che spesso l'ingresso è seguito dai ser.t (soprattutto se è il ser.t a pagare la retta) e che spesso le comunità per alcolisti mettono come requisito fondamentale la presenza/coinvolgimento dei familiari..
    Ultima modifica di Lepre*marzolina : 20-07-2009 alle ore 13.33.31
    dove c'è gusto non c'è perdenza

    ho sempre amato il mio prossimo...finchè era poco....



    Questo è il mio pesciolino numero 641 in una vita costellata di pesciolini rossi. I miei genitori mi comprarono il primo per insegnarmi cosa significasse amare e prendersi cura di una creatura vivente del Signore. 640 pesci dopo, l'unica cosa che ho imparato è che tutto quello che ami morirà
    C.P.



    E' cosi' difficile divertirsi di questi tempi, anche sorridere fa male alla faccia

  4. #34
    Partecipante Super Figo L'avatar di francesca63
    Data registrazione
    13-06-2007
    Residenza
    Sicilia
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    1,509

    Riferimento: Dipendenza da alchol e soluzioni cliniche

    Citazione Originalmente inviato da Lepre*marzolina Visualizza messaggio
    io faccio tirocinio in un ser.t e (personalmente) non ci vedo nulla di strano se il medico del ser.t non ha voluto prescrivere l'antabuse (soprattutto leggendo la parte che ti ho sottolineato).
    stando a quel che so L'antabuse è un farmaco che va prescritto solo ed esclusivamente a persone fortemente motivate proprio perchè se assunto insieme ad alcool può portare degli effetti collaterali pericolosi.
    Il circolo vizioso di cui parli non è solo per il tuo amico ma è comune in tutte le persone con delle dipendenze: i servizi possono aiutare solo chi effettivamente è disposto a farsi aiutare e chi riconosce di avere un problema.

    perchè il tuo amico non ha nessuna intenzione di rivolgersi ai CAT o agli AA?le risposte possono essere molte: perchè non si considera un alcolista? perchè ha paura di essere visto con gli alcolisti?
    permettimi di dire che questo non depone assolutamente a suo favore per un eventuale presa in carico da parte del servizio.
    Il servizio non è tenuto ad offrire motivazioni a smettere ma ad aiutare chi queste motivazioni le ha già...forse per questo gli ha consigliato la psicoterapia...per aiutarlo a trovare la motivazione per affrontare il percorso di disintossicazione.
    lo so che può sembrare "crudele" ma è così.
    per quanto riguarda un eventuale ingresso in comunità mi pare che qui in emilia romagna ce ne siano..o anche in Veneto.
    ma ti dico che spesso l'ingresso è seguito dai ser.t (soprattutto se è il ser.t a pagare la retta) e che spesso le comunità per alcolisti mettono come requisito fondamentale la presenza/coinvolgimento dei familiari..
    Grazie anche a te per i consigli preziosi.
    Nico sta bene; sembra che finalmente sta perdendo la memoria alcolica, quindi il craving è meno intenso. Forse ha contribuito l'antabuse con le sue controindiicazioni che gli hanno procurato un malessere incredibile e lo hanno stimolato a provare a farcela da solo. Rispetto a circa 1 mese fa è irriconoscibile: gli occhi non sono più rossi, è più sereno e meno depresso, ogni tanto scherza e ride, non è più aggressivo, dorme meglio, gli è tornata la voglia di fare l'amore.
    Chissà forse lo avete aiutato anche tutti voi con i vostri consigli....non si è più sentito solo!
    FRANCESCA

    Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera....(P. Neruda)

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