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  1. #76
    Partecipante Esperto L'avatar di LePleiadi
    Data registrazione
    21-11-2006
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    Riferimento: Autismo e remissione dei sintomi

    Citazione Originalmente inviato da ariatsch Visualizza messaggio
    Pensando e ripensando... sono giunto alla seguente storica conclusione!

    Una diagnosi certa di autismo è e rimane definitiva. I sintomi, per definizione, non scompaiono.

    :
    Questo vale anche per gli Asperger e per l'autismo alto funzionamento...un bimbo Down rimane Down tutta la vita

  2. #77
    Partecipante Affezionato L'avatar di Fudomiyoo
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    Residenza
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    Riferimento: Autismo e remissione dei sintomi

    Citazione Originalmente inviato da LePleiadi Visualizza messaggio
    Questo vale anche per gli Asperger e per l'autismo alto funzionamento...un bimbo Down rimane Down tutta la vita
    Certo, perché la sindrome di Down è genetica..
    "Il tempo vola e noi no. Strano sarebbe se noi volassimo e il tempo no: il cielo sarebbe pieno di uomini con l'orologio fermo" (A. Bergonzoni)

  3. #78
    Partecipante Affezionato L'avatar di Fudomiyoo
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    18-01-2007
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    In mezzo ai bricchi in provincia di Milano
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    Riferimento: Autismo e remissione dei sintomi

    Citazione Originalmente inviato da ariatsch Visualizza messaggio
    Io invito a prendere decisamente le distanze da chiunque dichiari di poter guarire l'autismo. Per quanto mi riguarda, costui andrebbe perseguito penalmente, per frode o millantato credito.
    In breve: NON ESISTE UNA CURA PER L'AUTISMO PERCHE' L'AUTISMO NON E' UNA MALATTIA!

    Detto ciò, io sono convinto che la migliore chiave di lettura al problema è quella adattiva.
    Mi spiego.
    Una persona viene definita autistica perché esprime determinati attributi di funzionamento. Alcuni possono essere presi come peculiarità o preferenze cognitive (l'attitudine per gli aspetti visivi e iconici delle rappresentazioni, ad esempio); altri come veri e propri deficit (vedi le difficoltà di lettura degli stati intenzionali). Tutti questi vengono a definire la sindrome nel suo insieme: possono evolvere, ma, qualitativamente, restano per tutta la vita, da cui il postulato della permanenza diagnostica.
    La misura in cui essi compromettono il funzionamento o creano limiti e problemi è variabilissimo, e questa misura in gran parte dipende dalla precocità o dalla tardività di un intervento efficace.
    Se un individuo ha sviluppato buone capacità di compensazione e di autocontrollo, continuerà ad avere peculiarità percettive, resterà in difficoltà nella lettura intuitiva degli stati intenzionali, ma avrà di sicuro molti meno problemi.
    Questo individuo autistico, allora, non solo non sarà un disabile, ma non avrà nemmeno alcuna psicopatologia. Pur soddisfacendo i ben noti criteri del DSM-IV.
    In questo modo il problema non si pone più su un terreno clinico, bensì su un piano di inserimento sociale. Ovvero, quante possibilità avrà questo bizzarro individuo di poter vivere un'esistenza pacifica in un contesto popolato da altri individui, che leggono perfettamente gli stati intenzionali (e, spesso, ne approfittano) e magari esaminano il mondo in modo proposizionale invece che figurativo?
    Quello che citi è l'ormai classica distinzione tra "menomazione" e "disabilità"...
    "Il tempo vola e noi no. Strano sarebbe se noi volassimo e il tempo no: il cielo sarebbe pieno di uomini con l'orologio fermo" (A. Bergonzoni)

  4. #79
    Partecipante
    Data registrazione
    07-02-2009
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    42

    Riferimento: Autismo e remissione dei sintomi

    Ciao a tutti,
    io lavoro in una scuola in cui c'è una bambina autistica e il dirigente scolastico mi ha chiesto di organizzare per le insegnanti un seminario sull'autismo in cui vengano illustrati anche gli aspetti "neuropsichiatrici" (testuali parole del dirigente). Ho cercato di spiegare che cos'è l'autismo e quali sono il ruolo e le funzioni dello psicologo scolastico, ma il dirigente insiste sugli aspetti "neuropsichiatrici"!!!
    Ultima modifica di Perfettina : 16-09-2010 alle ore 15.08.06

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