Beh, ma non è detto che un libro debba piacere a tutti solo perchè è considerato un classico! Nè ci si deve sentire degli idioti se un certo classico in realtà a noi non piace....! In materia di arte, è sempre questione di gusti personali, e i gusti personali vanno difesi come un diritto intoccabile.
Tuttavia la questione posta da te è molto interessante, e non riguarda solo i libri, ma l'arte in generale. Chi stabilisce se un pittore è un grande artista o meno? Chi può stabilire se un libro ha il diritto di entrare nella categoria dei "classici"? Quante volte ci è capitato di non apprezzare quello che all'unanimità viene considerato il "capolavoro" di un certo scrittore mentre invece noi ci siamo appassionati ad un suo scritto minore? Insomma, chi stabilisce tutte queste verità, e in base a cosa? Ecco perchè prima, un po' ironicamente, avevo esordito con la frase "qualcuno l'ha già deciso per noi, basta leggere in copertina"
era ironica, sì....ma con una sfumatura polemica.
In questa discussione è proprio quello che stiamo cercando di fare: ricostruire le possibili motivazioni che stanno alla base dell'assegnazione di un'etichetta... Senza dimenticare, però, che qualsiasi etichetta o titolo viene sempre assegnato da esseri umani, ovvero da un insieme di soggettività che non potrà mai essere rappresentativo dell'intera umanità.... Da qui il diritto di ciascuno di noi di dire: "ok, da tanti è considerato un classico....ma a me non piace affatto". E non c'è nulla di male!