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  1. #1
    Da “LA SICILIA” del 27/04/2002
    Gli psicologi: eutanasia, un atto di amore o di egoismo?

    ROMA – Staccare la spina e’ un atto di amore o di egoismo? Gli psicologi non hanno dubbi spegnere la macchina che tiene in vita la persona amata e’ un gesto d’amore. “Non c’e’ stata nessuna spinta dettata da egoismo nella decisione di Ezio Forzatti”, sostiene Maria Rita Parsi. “Siamo sicuramente davanti ad una prova d’amore”: “Mettiamoci - dice – dalla parte di quest’uomo: evidentemente non ce la faceva più ad attendere. Il marito non ha potuto contenere la propria angoscia di fronte alla morte della moglie che in parte era gia’ avvenuta. E non va dimenticato un altro aspetto. Probabilmente questa persona ha proiettato il male che sentiva sulla persona tenuta in vita dalle macchine”.
    D’accordo con lei anche il professor Aldo Carotenuto. “Non si tratta – spiega lo psicologo di dire: mi sono stufato di avere una moglie in quelle condizioni. Il fatto e’ che una vita come quella cui era costretta Elena Forzatti non era sicuramente vita”. Nessun egoismo, dunque, nell’atto di Forzatti, ma, avverte Aldo Carotenuto: “In situazioni di questo tipo sarebbe sbagliato generalizzare. Bisogna invece valutare caso per caso perche’ altrimenti si rischia di innescare una spirale pericolosamente drammatica. Bisogna capire se arrivati a questo unto sia ancora utile vivere”.
    Per lo psicoantropologo Mario Cicogna, invece, staccare la spina “non e’ ne un’atto d’amore, ne d’egoismo, ma semplicemente un gesto etico”.
    “Spegnere la macchina che tiene in vita una persona senza piu’ vita, ovvero senza piu’ reminiscenze umane che ne fanno un essere senziente e pensante – spiega – e’ solo un gesto coerente con quella che e’ l’etica universale degli esseri umani: con quei fondamenti, cioe’ universalmente riconosciuti da tutte le culture che fanno distinguere cio’ che e’ bene da cio’ che e’ male. Un parere scientifico non puo’ e non deve entrare nel merito di un parere valutativo”.
    Intanto il 46% degli italiani approva la sentenza di assoluzione emessa dalla Corte d’Assise d’appello di Milano, nei confronti di Ezio Forzatti, l’uomo che quattro anni fa stacco’ la spina del respiratore che teneva in vita la moglie e si dichiara favorevole ad una legge che a certe condizioni, consenta l’eutanasia: lo ha rivelato un sondaggio nazionale realizzato dall’istituto di ricerche Swg su un campione di mille intervistati, rappresentativo della popolazione italiana di eta’ superiore ai 18 anni.
    Sul fronte contrario si schiera un terzo degli intervistati, il 35%, mentre il 13% assume una posizione interlocutoria e preferisce conoscere le condizioni di applicazione di una ipotetica normativa. Il piu’ alto grado di contrarieta’ si registra, ovviamente, nella fascia dei cattolici praticanti
    R.C.

    E voi che ne pensate???

  2. #2
    Valeria
    Ospite non registrato
    [quote:038f0e3b2c]Mettiamoci - dice – dalla parte di quest’uomo: evidentemente non ce la faceva più ad attendere. Il marito non ha potuto contenere la propria angoscia di fronte alla morte della moglie che in parte era gia’ avvenuta. E non va dimenticato un altro aspetto. Probabilmente questa persona ha proiettato il male che sentiva sulla persona tenuta in vita dalle macchine... [/quote:038f0e3b2c]

    E qui allora... mi viene in mente una considerazione ancora più banale forse....
    Se ammettiamo che è il marito a non riuscire a contenere l'angoscia, e che agisce in nome di una proiezione del SUO male...... Qualcuno mi spiega dove stia l'altruismo ?
    A me viene piuttosto in mente che dietro quel gesto vi sia la ricerca di un modo efficace per contenere la PROPRIA angoscia, per sciogliere una PROPRIA tensione, un PROPRIO conflitto.....
    Naturalmente con questo non mi permetto di esprimere un giudizio di valore in merito al gesto in sè, perchè è davvero troppo semplicistico ridurre il tutto ad un "favorevole" o "contrario", e il fatto stesso di usare parole come "egoismo" o "altruismo" mi sembra molto improprio, vista l'inevitabile connotazione "socialmente apprezzabile" o "deprecabile" dell'uno e dell'altro....
    Ma se proprio vogliamo scendere nel merito di una valutazione del genere.... non mi sentirei affatto di parlare di altruismo....

    Ripeto, comunque, che sono sostanzialmente in disaccordo con una lettura di un fenomeno simile in chiave di "altruismo" o "egoismo"... Per favore, almeno noi psicologi salviamoci da una tendenza così banale, che mi pare piuttosto una bella trovata giornalistica per accendere i dibattiti e puntare il dito contro qualcuno... Credo che noi psicologi dovremmo indignarci proprio di fronte all'uso di una chiave di lettura simile, che mi pare abbastanza chiaramente una di quelle occasioni in cui i giornalisti si vestono da psicologi, per sfruttare l'autorevolezza che ciò conferisce alle loro parole, e produrre un gran bello scoop gratuito....
    :disappunto: :disappunto: :disappunto: :disappunto: :disappunto: :disappunto: :disappunto: :disappunto: :disappunto: :disappunto: :disappunto:

    <font size=-1>[ <font size=-2><i>Questo messaggio &egrave; stato modificato da:</i></size> Valeria il 2002-04-27 22:24 ]</font>

  3. #3
    Mi associo a quanto detto da Valeria e aggiungo una cosa magari piu' giornalistica la controparte dov'e'?
    Altro aspetto da essere umano qualsiasi colpisce la presupponenza con cui si cerca di intuire e "leggere" a mo di sfera di cristallo la vita delle persone significandola o risignificandola in modo arbitrario e certamente parziale.

  4. #4
    Valeria
    Ospite non registrato
    ..E se ti colpisce "da essere umano qualsiasi".... penso che proprio noi dovremmo muoverci con una doverosa maggiore cautela...
    Non voglio con questo dire che uno psicologo sia "migliore" degli altri, ma se infondo per certi versi "l'uomo della strada" spesso vive di pettegolezzi e di facili emissioni di "sentenze gratuite", penso che un comportamento del genere sia molto meno ammissibile da parte di uno psicologo....
    a parte questo, credo che in assoluto (e qui torno con le mie annosissime "metariflessioni" ) che un forum in cui si parla di attualità dovrebbe spingerci molto a riflettere proprio su questa tendenza : quella che tu chiami "significare e risignificare" il vissuto altrui, e che io definisco invece molto più brutalmente e molto meno elegantemente "tendenza allo sputar fuori sentenze"

  5. #5
    Io credo che parlare sputare sentenze come dici tu una funzione almeno la assolve.
    Ed e' quella di dreare nella mente delle persone un sentimento di sana indignazione, gli fa dire non posso essere neutrale o distante devo occuparmi anche di questo.
    Non e' con questo nobile scopo che le sentenze vengono sputate mi potresti dire tu e a ragione anche, ma e' nella natura delle cose e l'arrivo di certe ventate di impegno civile o anche solo di interesse per queste tematiche fa si (e' mia opininione) che i suddetti temi vengano trattati con maggiore cura da chi e' preposto

    <font size=-1>[ <font size=-2><i>Questo messaggio &egrave; stato modificato da:</i></size> ezechiele il 2002-04-30 01:56 ]</font>

  6. #6
    Partecipante Affezionato L'avatar di Seren
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    Ciao ragazzi,
    vi sete accorti di essere usciti dal tema?
    Io credo che l'eutanasia sia un problema morale grosso, e che non possa essere amministrata da una legge! Dovrebbero esserci miliardi di postille, perchè ogni caso è diverso da un altro. Chi ha visto una persona che ama, consumarsi da dentro, può scegliere l'eutanasia per egoismo o altruismo, ma quello che sarebbe importante valutare, secondo me è: spassionatamente, il malato finirà di soffrire o di far soffrire?
    Per quanto riguarda lo sputar sentenze, sono totalmente daccordo con Valeria, non sono mai utili, perchè poco costruttive.
    Non credo che si possa decidere cosa è giusto o meno, o cosa è altruista o egoista; ognuno di noi avrà a riguardo un'opinione personale, la mia è che il signore che è stato incriminato per l'omicidio di sua moglie, l'ha fatto per se stesso, non c'è dubbio, ma anche per lei, perchè aveva una malattia incurabile che la consumava ogni giorno di più.
    Quindi, se non è chiedere troppo, non parliamo di altruismo, ma di legittimità del gesto, e proprio perchè siamo psicologi, proviamo a guardare al di là della testata giornalistica.n sa34t6ne
    Sara

  7. #7
    No, evidentemente mi sono spiegato male.
    Intendevo dire che al di la dei titoli strillati sui giornali le persone si fanno un'idea loro e che per effetto contrario alla "informazione" che viene cosi' abilmente sciorinata su chi ha o non ha il diritto di sopprimere o meno una vita umana l'individuo che ascolta comprende di potersi tenere in disparte in quanto potenzialmente parte in causa
    La questione poi non si esaurisce nel semplice (si fa per dire) caso di coscienza la questione tocca ambiti di tutela legale e' pertanto come conseguenza della promulgazione del piu' elementare diritto che e' il diritto alla vita DEVE essere oggetto di legiferazione.

  8. #8
    Partecipante Affezionato L'avatar di Seren
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    Ciao Ezechiele,
    ho capito cosa volevi dire, però capisco anche il disappunto che ha creato il tuo post!
    Quello che penso IO dell'Eutanasia, appunto non lo dico, perchè non ne voglio essere giudicata! E questa vigliaccheria deriva dal fatto che una questione come questa, non può essere indagata dal punto di vista solo legale, però se è questo che t'interessa, io credo che un buono psicologo, potrebbe permettere di far applicare l'eutanasia, una volta ricorsi in tribunale.
    La donna cui è stata negata l'eutanasia qualche settimana fa, adesso è morta per soffocamento...2 settimane e ha subito una morte atroce; c'è chi ha malattie che portano a morti così terribili che credo tutti eviteremmo.
    L'inoco pensiero privato che posso condividere è che se una persona, SANA DI MENTE a pochi giorni dalla morte, chiede l'eutanasia è un dovere morale concedergliela! PER ME!!!
    Sono contenta di aver chiarito l'equivoco, a presto Sara

  9. #9
    Certo che se ci riempiamo (parlo in generale non accuso nessuno ) dicevo se ci riempiamo la bocca a parlare della sofferenza psichica della morte spirituale cercando di risollevale la persona dallo stato in cui cade e poi .....questo credo che cisia una lieve contraddizione.......
    Questo discorso porta a delle chine pericolose e mi sembra irresponsabile che non si riescano a vedere psicologi o no

  10. #10
    Partecipante Affezionato L'avatar di Seren
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    Scusa Ezechiele,
    non ti rispondo sulla difensiva, ma se vuoi parlare di eutanasia, cosa pensavi di tirar fuori? Pensavi che avresti portato la discussione solo sul lato LEGALE!? Dato che l'eutanasia in particolar modo in uno stato che accoglie al suo centro quello Vaticano, riveste particolari accenti etico-morali, è naturale che vengano fuori. Poi se la discussione è di tipo legale...sono uscita fuori tema e non posso rientrarci perchè non mi sto laureando in Giurisprudenza, ma in Psicologia

  11. #11
    No la discussione non si e' spostata sul piano legale oserei dire che non potrebbe essere piu' in tema di cosi'

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